Zen

Gli abitue’ di questo blog vedranno che e’ cambiato qualcosa.

Ho cambiato il tema e ho tolto un po’ di personalizzazioni, mettendo invece i blog che seguo e i libri che leggo in pagine a parte. Ho tolto quasi tutto il resto. Grafica, colori, link, ecc. C’e’ poco, c’e’ l’essenziale. Per il momento mi piace cosi’. Manca pure la favicon. Quella tornera’ ma la rifaro’ per bene. Per il resto, oggi mi piace cosi’.

Ovvio, con 15 anni di blog forse non tutti i post si vedranno bene da ogni dispositivo. Fatemi sapere se ci sono problemi, grazie!

Lucchetti

Alessandro, che guarda il mio blog piu’ di me (e gliene sono grato) mi ha fatto notare che avevo il lucchetto giallo per la favico linkata in http invece che https.

Sistemata, grazie a lui.

A fine mese torno a scrivere, per ora mi aspetta un po’ di quiete mentale di cui, mi accorgo, ho un infinito bisogno…

E sono 15 anni…

E sono 15 anni, che sembrano pochi ma sono più dell’età di tanti ragazzi che conosco. 15 anni che in una notte è volata in Cielo una persona a cui ho voluto tanto bene e che mi ha voluto tanto bene. 15 anni in cui da lassù ha elargito doni.. ma sempre 15 anni senza Chiara…

Chiara se ne è andata per una meningite fulminante. Quando è nata, quello contro la meningite che l’ha uccisa era un vaccino facoltativo. La sua mamma mi chiese di scrivere un articolo per parlare a tanti genitori dell’importanza di fare tutti i vaccini, anche quelli facoltativi.

Ho pubblicato quell’articolo prima sulla Girandola, un noto portale degli anni duemila per bambini, insegnanti e famiglie, e poi l’ho portato con me sul Gomitolo. Con calma e pacatezza ho spiegato e consigliato, senza insulti e senza prepotenza, fra quelle righe o confrontandomi direttamente con amici che avevano figli in età da vaccini ed erano spaventati.

E’ però triste pensare che nonostante la baraonda di questi anni, che ha trasformato uno strumento di prevenzione in uno per attaccare gli avversari politici e insultare le persone via social, i vaccini contro i vari ceppi di meningite siano ancora facoltativi.

E allora io vi chiedo di leggere la pagina che ricorda Chiara, di pensare che era una persona dolcissima e sensibilissima e che è andata in Cielo soffrendo davvero tanto. Una sofferenza che non dovrebbe patire nessuno. Vaccinate i vostri figli contro la meningite e le altre malattie per cui c’è un vaccino!

…zzzzzzzzzzzzzzzzzzot!

Dunque… Sabato mattina risveglio alle 5 e mezza con un fischio che era entrato nel mio sogno… Mi trascino ancora semi addormentato fino alla fonte di quel suono così lacerante per i miei timpani e vedo tutti i miei dispositivi morti… Sento i tuoni e faccio un salto perché capisco cosa può essere successo… Prima di affrontare tutto devo far cessare quel suono per il bene del condominio… Scollego tutte le prese, scollego il gruppo di continuità dalla corrente e il suono non si riduce, anzi aumenta… Finalmente riesco a fermarlo con il pulsante di off generale premuto per 5 secondi..
Da lì partono le prove per vedere se l’UPS è salvabile ma niente. Nei frattempo cessa il temporale e provo a collegare a una presa elettrica, una alla volta, tutte le cose che erano collegate all’UPS… Miracolosamente funzionano! È chiaro che l’UPA ha dato la sua vita per salvare router, NAS con 2 hard disk da 4tb, hub Philips HUE, telefono… e il PC nell’altra stanza connesso con un cavo di rete. 93€ quattro anni fa contro almeno venti volte tanto!

E adesso?
Accertato che l’UPS è andato, grazie ad alcune ricerche su Google fatte in 4g (utile avere una via di riserva per andare online) non resta che prepararsi e andare a prenderne uno nuovo nel mio negozio di fiducia. Pesa molto, soprattutto la batteria, e quindi so che dovrò tornare col taxi (rischio la salute se porto certi pesi troppo a lungo) e mi passa per la testa l’idea di telefonare, appena il negozio apre, per farmene preparare uno e fare toccata e fuga: vado col taxi, mi faccio aspettare, prendo, pago, esco e risalgo.
Ma no, chi sono io? Io non spreco così i soldi! Vado in tram fino a un certo punto e il resto a piedi. Taxi solo per il ritorno e solo perché mi tocca.
Scemo io.

Scemo perché arrivando verrò a sapere che gli unici due che avevano “in casa” sono stati venduti poco dopo l’apertura del negozio. Evidentemente altri in città hanno avuto il mio stesso problema a causa di forti sbalzi di tensione.
Chissà, se avessi telefonato… Una lezione per il futuro.
In ogni caso me lo può ordinare. Ordina lunedì e arriva martedì.
Essendo gente che conosco da anni e molto disponibili, spiego che a quel punto lo ordino io su Amazon e me lo faccio consegnare a casa risparmiando i soldi del ritorno in taxi. Capiscono bene e mi danno ragione.

In realtà non mi arrendo. Lo vorrei in giornata. Decido di provare ad andare in un altro negozio che sulla carta ha tante belle cose. Poco importa che quando ci sono stato per la parrocchia sono rimasto un bel po’ deluso dalla reale disponibilità di prodotti in negozio e anche dal servizio molto lento.

Penso di fare il moderno e affidarmi a Google Maps per trovare il percorso più veloce tra dove mi trovo e dove devo andare ma ‘sto affare mi propone strade ignote e giri che mi sembrano illogici e quindi mi danno disagio. Con la mia poca vista ho bisogno di certezze e percorsi familiari.
Alla fine decido di seguire il mio istinto e faccio la strada più logica per me anche se magari è più lunga.
Arrivo. Mi accoglie un ragazzo che o è il figlio del titolare o è uno dei poveri giovani costretti all’alternanza scuola-lavoro. Gli chiedo se hanno gruppi di continuità. Chiede a un altro li vicino che gli fa cenno di si e mi dice di aspettarlo che sta servendo altri. Molto, molto, molto tempo dopo mi verrà detto che li hanno finiti e arrivano “la prossima settimana”.
Ooook…

Nel frattempo, mentre attendevo, avevo già guardato su Amazon. Disponibile, se lo ordino mi viene consegnato lunedì, è in offerta con ben 35€ di sconto sul prezzo di listino. 35€ più i soldi risparmiati del taxi. Non male.
Esco dal negozio, due clic (anzi su touch si dice ‘tap”…) ed è ordinato. Mentre scrivo è già in spedizione.
Il resto è tornare a casa sperando di trovare qualche negozio che venda una ciabatta con protezione per la linea telefonica. Ovviamente l’unico negozio che potrebbe avere queste cose è chiuso per ferie. Pazienza, fino a lunedì tengo router e Hub Philips HUE attaccati a una normale ciabatta e semplicemente stacco tutto se esco, se sento avvicinarsi un temporale o prima di nanna. Il NAS aspetta l’UPS e tanto per la connessione ho sempre il cellulare in 4g.

Ed ecco finita la storiella di un sabato un po’ diverso che mi ha aiutato ad apprezzare quello che ho e che iniziavo a dare per scontato e le scelte di prudenza fatte che mi hanno evitato guai ben peggiori. Un sabato che mi ha fatto sentire incredibilmente vivo. E mi ha anche ricordato che gli imprevisti possono sempre accadere e bisogna farsi trovare preparati, in tutti i sensi.

Lunedi mi aspetta il riordino dei cavi e sarà anche quella una bella storia :)

Sull’immigrazione non bastano gli slogan

A chi non piacerebbe “vincere facile”, come recita un famoso spot?
Ebbene, su certi temi non e’ difficile, basta rimanere superficiali, non approfondire, fermarsi ai tweet e agli slogan. Prendiamo l’immigrazione e la situazione con le ONG, i naufragi, ecc.

Se ti limiti alla politica del tweet te la cavi in fretta: hashtag #restiamoumani, accusa a questo o quel governante di essere causa diretta della morte di migranti naufragati. Pochi dubbi, un RT e sei a posto con la coscienza: tu sei fra i buoni, che sono quelli che vanno a soccorrere i migranti in mare. Non lo fai nella realta’ ma con un clic o un tap ti distingui dai cattivi.
E ci mancherebbe di non andare a salvarli! Ma poi? Ma prima?

Ormai ci si concentra solo sul momento, sul messaggio emozionale. Non c’e’ piu’ riflessione o ragionamento. E quando provi a farli per conto tuo iniziano i guai perche’ non e’ tutto bianco e nero. Poi magari vai su Twitter a esprimere mezza parola e ti becchi subito del fascista, razzista, nazista e se ci fosse di peggio te lo direbbero.

Santo Cielo, pero’! La situazione e’ piu’ complicata.
Non c’e’ un’invasione dell’Italia. Non e’ aumentato il pericolo. In alcune citta’ c’e’ una percezione di maggior pericolo ma e’ data piu’ dagli irregolari, non certo dai rifugiati. Basterebbe impegnare le persone con corsi di formazione e lavori socialmente utili e alloggiare chi non ha casa nelle tante strutture dismesse, che contribuirebbero a risanare. Chi non ci sta e’ fuori.

Pero’ dei problemi ci sono e negarli e’ da irresponsabili e da’ forza a chi, per paura, vota determinati partiti.

Come dicevo, i salvataggi ci mostrano un determinato momento. Commentare su quelli ci porta a non ragionare sul PRIMA e sul DOPO.

PRIMA: perche’ queste persone si trovano in mare a rischio annegamento? Chi ce li mette?

A me ha fatto pensare una notizia recente e tragica. Cito dal Fatto Quotidiano:
Un gommone che trasportava circa 120 persone è affondato a sei chilometri dalla costa a est di Tripoli.

Quando ho letto il titolo mi sono fatto immediatamente una domanda: come pensavano di attraversare il canale di Sicilia con un gommone?!

Chiariamo i termini. Gommone, intanto. Non pensate a quelli sulla spiaggia, ce ne sono di piu’ grandi. Ma non cosi’ grandi da metterci centinaia di persone e attraversare uno spazio grande come il canale di Sicilia che, a dispetto del nome, non e’ un fiume ma un tratto di mare, nel quale possono presentarsi anche condizioni marittime estreme.

Poi l’altra parte della frase: “e’ affondato a 6 chilometri dalla costa est di Tripoli”.

Le acque internazionali di norma iniziano a massimo 12 miglia marine da uno Stato. 12 miglia marine sono circa 22km. Non so se la Libia ha stabilito distanze diverse, ma se non lo ha fatto, 6km dalla costa sono decisamente nel loro territorio.

Ora quindi io mi domando: e’ normale affermare, come qualcuno fa in questi giorni, che gli affondamenti di gommoni sono colpa dei governi che ostacolano le operazioni di salvataggio delle ONG (Organizzazioni Non Governative)?
Ed e’ normale che navi di stati diversi dalla Libia pattuglino il loro mare per fare opera di soccorso?

Mi si dira’ “ma sono i discorsi della destra! una volta non eri d’accordo”. Rispondo che intanto “una volta” i soccorsi avvenivano in acque internazionali e riguardavano mezzi di trasporto un po piu’ credibili di un gommone, e che poi farsi domande e’ lecito e non significa essere “di destra”.
Perche’ sia chiaro: io sono piu’ che a favore dell’accoglienza dei profughi e se ne avessi le possibilita’ fisiche aiuterei eccome le ONG. Pero’ mi pongo delle domande e rivendico il diritto a farlo.

La domanda che piu’ spesso da qualche giorno mi sto ponendo e’ se non ci stanno fregando.
Mi pare evidente che un gommone non e’ il mezzo adatto per attraversare il canale di Sicilia. Men che meno se stracarico. Se addirittura il motore esplode appena lasciata la Libia vuol dire che chi lo ha allestito e riempito di gente si aspetta di ricevere soccorso.

E chi lo ha allestito? Mica i migranti. No, loro pagano gentaglia senza scrupoli che chiede migliaia di euro a testa per iniziare questo viaggio.
Il dubbio che a me e’ venuto e’ che oggi questa gente dia per scontato che il viaggio finira’ su una nave di soccorso.

E allora il punto e’: possiamo e dobbiamo accettarlo? Dobbiamo accettare che i trafficanti di uomini ci costringano alla resa ai loro modi? E guardate che adesso che vedono il loro mercato limitato dalla limitazione alle ONG (attuata da Italia e Malta), cercheranno di forzare la mano. Partiranno altri gommoni destinati al naufragio e se non verranno soccorsi in tempo ci saranno altre vittime. Temo che il fine sia che l’opinione pubblica, sull’onda dell’emozione, forzi la mano alle scelte dei governi.

E allora che si fa? Purtroppo la situazione non e’ cosi’ semplice. Non basta dire “ci pensino i libici” come sarebbe normale in ogni altro Stato, perche’ in Libia i migranti finiscono in veri e propri lager dove vengono torturati, le donne e le bambine violentate. Ma questo in TV non lo vediamo quindi ci fanno piu’ effetto altre immagini, che sono altrettanto drammatiche ma che non sono il solo segno della sofferenza di tanti esseri umani.

Quindi non possiamo sperare che vengano soccorsi dai libici e riportati li, come invece aveva deciso si facesse il governo precedente. Quello era buono, perche’ la gente non vedeva. L’attuale e’ cattivo, fascista e razzista perche’ la gente vede.

E insomma, il prima e’ complicato: gente disperata attraversa il deserto, arriva in Libia, viene torturata, paga migliaia di euro per un viaggio disperato quasi sempre su un mezzo destinato a naufragare ed essere soccorso, sempre piu’ vicino al punto di imbarco che alla meta. Una situazione che si presterebbe piu’ alla riflessione che agli slogan, ma tant’e’.

Non e’ piu’ facile il dopo, perche’ fondamentalmente la grande e bella Unione Europea (degli egoismi) tutta questa gente non la vuole e la geografia aiuta. Arrivano in Italia? Bene, che l’Italia se li tenga. E infatti i paesi a noi confinanti hanno chiuso le frontiere e si sono macchiati di alcuni atti incivili (invasioni delle loro forze di polizia con esami forzosi, migranti incinta bloccate causandone la morte…). Curiosamente sono gli stessi che pero’ ci accusano di egoismo sul tema.

Dunque potremmo accoglierli tutti noi? Beh non si parla dei numeri da invasione evocati da alcuni, ma certo non sarebbe ne’ giusto ne’ equo visto che fino a prova contraria l’Italia e’ parte di una unione e chi arriva in Italia arriva in Europa. O no? E se la risposta e’ no, perche’ dovremmo avere gli oneri dell’appartenenza a questa unione senza avere anche il diritto di non essere lasciati soli di fronte a una emergenza che comunque e’ abbastanza ampia?

Anche perche’ dopo aver accolto qualcuno devi anche trovargli qualcosa da fare e aiutarlo a integrarsi, ovvero mediare fra la sua cultura e la nostra. Alcuni si spingono a definire l’integrazione una forma di razzismo ma e’ proprio la mancata integrazione che spesso porta agli incidenti e ai comportamenti che stimolano diffidenza e razzismo.

Io non so cosa sia piu’ giusto, ci sto ancora ragionando e potrei non trovare una risposta. Penso pero’ che puntare tutta l’attenzione sul momento del naufragio (prevedibile e forse auspicato dai trafficanti?) sia come limitare il discorso sul supporto ai poveri al fatto di dare o no la moneta a chi chiede l’elemosina, senza riflettere sul perche’ e’ li e su cosa fara’ poi.

CERTO, DOBBIAMO SALVARE VITE, ma io non sono piu’ sicuro che riempire di navi terze le coste libiche sia la strada migliore. Potrei dire che al momento non mi vengono in mente altre vie, ed e’ vero, ma ricordiamoci che cosi’ facendo stiamo aiutando chi i migranti li sfrutta e li tortura. Ah gia’ perche’ non lo fanno solo le autorita’ libiche. Anche i trafficanti si sono macchiati di orrori durante i viaggi.

Il post e’ venuto bello lungo. Molto piu’ di un facile slogan da social network. Forse perche’ il tema non si puo’ ridurre a questo e sbaglia chi lo fa, che sia a favore o contro l’immigrazione.

 

La politica del PD e di Monti

Si discuteva su Twitter con un amico sul perche’ la gente ha scelto di non votare il PD. Gli ho citato i tanti diritti persi da lavoratori e pensionati con le riforme di Renzi e con quelle di Monti (che anche il PD ha votato). Mi ha chiesto quali.

Avrei potuto rispondergli con questo elenco…

Jobs Act con Renzi:

  • Licenziamento anche senza giusta causa
  • Tutele non immediate

Pensioni con Monti ed Elsa Fornero:

  • Aumento eta’ pensionabile
  • Dramma esodati

Perfetto, ci stava in 280 caratteri. Il fatto e’ che questo elenco asettico non rappresenta correttamente la realta’ che molti non vedono, fingono di non vedere o si fanno andare bene.

Allora vediamo cosa hanno portato queste misure e come hanno rovinato la vita a tanta gente.

Licenziamento senza giusta causa: non accetti i turni di lavoro che mi servono? Non fai gli straordinari quando ho bisogno? Ti rivolgi al sindacato o peggio sei un sindacalista? Non mi servi piu’? Ciao!

Tutele non immediate: per i primi anni non devo riconoscerti tutti i diritti dei lavoratori, quindi se voglio ti tengo solo fino a quando non li maturi e poi, beh… “il contratto non le e’ stato rinnovato”.

Credete siano casi rari? Notate l’aumento degli occupati? Certo, quasi tutti a tempo determinato con contratti rinnovati di mese in mese se non meno e che sul piu’ bello non vengono proprio rinnovati. Guardate le statistiche? Ricordate che ISTAT considera “occupato” chi lavora un’ora a settimana.
Ah, ma il Jobs Act ha portato a un aumento, state per dire? Si’, finche’ c’erano gli incentivi e grazie al licenziamento/riassunzione di chi era stato assunto prima di questa scellerata riforma e che ha dovuto accettare di dimettersi ed essere riassunto con le nuove condizioni.

E con questo mondo del lavoro cosi’ precario e privo di certezze le persone non possono fare progetti a lungo termine, comprare casa, sposarsi o contrarre una unione civile, pensare di far figli. Oh, c’e’ chi puo’ certo, ma il calo delle nascite e’ un dato oggettivo che certifica i danni arrecati alla societa’.
Ovviamente non e’ tutta colpa dei governi Renzi e Gentiloni!

Parliamo un po’ delle pensioni, modificate da Monti e dalla signora Fornero? Certo, dietro a loro c’erano i partiti ben felici di non mettere la faccia (ma il voto si’) su provvedimenti terrificanti.

Aumento dell’eta’ pensionabile in se’ dice poco. Un anno? Due anni? In realta’ l’aumento e’ stato legato all’aspettativa di vita. Conoscete qualche anziano? Pensatelo, pensate a questa frase e poi ripensate all’anziano che conoscete.

AUMENTO LEGATO ALL’ASPETTATIVA DI VITA. Piu’ cresce l’aspettativa di vita piu’ tardi si va in pensione. 62, 65, 67, 70… numeri, asciutti numeri che non dicono molto, soprattutto a chi ne ha trenta in meno, fa lavori d’ufficio in cui tutto sommato sta bene.

Provate a immaginare un operaio a 62 anni o una maestra di 67 anni che deve gestire 30 bambini in una scuola elementare! Provate a pensare di salire su un ponteggio a 65 anni! Per carita’, c’e’ chi invecchia bene e puo’ farlo, ma sappiamo tutti che dopo i 60 anni (e spesso anche dopo i 50!) iniziano acciacchi e si perde un po’ di elasticita’ mentale.

Pensate davvero che a certe eta’ si possano fare certi lavori? O qualsiasi lavoro?

E anche fosse, anche se tutti a 62/65/67 e presto 70 anni (e dove arriveremo poi?) stessero magnificamente e potessero lavorare come ventenni, cosa ne e’ dei ventenni se teniamo i nonni al lavoro fino a quell’eta’?

E ancora, fino a un po’ di anni fa le persone che andavano in pensione potevano fare i nonni, dedicarsi al volontariato, accrescere la propria cultura, far funzionare l’economia. Ora che devono lavorare mettono ulteriormente in crisi le famiglie (che quando riescono a formarsi devono parcheggiare i figli in asili, scuole e centri estivi dalle 8 alle 16 e oltre, orario a misura di lavoratori, non di bimbi), il mondo del volontariato e l’economia. Anzi, visto che con l’avanzare dell’eta’ aumentano i problemi, ecco che questi lavoratori porteranno costi a ssn e imprese.

Ma naturalmente c’e’ chi dira’ che “era necessario farlo” o “il sistema precedente non era sostenibile” o peggio “ma Renzi ha fatto l’APE”. Si’, un prestito a vita con cui il lavoratore anziano che non si regge piu’ in piedi si finanzia l’uscita anticipata e ci rimette pure.

Se i nonni costretti a lavorare non bastano a far dubitare del buon senso di chi ha fatto queste riforme, aiuta ricordare la questione esodati. Chi sono?

Sono persone che prima del 2011 erano state incoraggiate, da governo e aziende nel mezzo di una ristrutturazione, ad accettare un incentivo economico con la possibilita’ di accedere alla pensione di li’ a poco.
Poi e’ arrivata Elsa Fornero che in 20 giorni ha fatto la sua riforma e li ha lasciati fuori, portando centinaia di migliaia di persone a trovarsi senza lavoro e senza pensione per anni.

Varie norme sono state fatte in seguito ma nessuna ha risolto completamente il problema per tutti. Altre vite rovinate. Alcuni sono arrivati a gesti estremi.

Elsa Fornero ha preso coscienza di quello che ha fatto? Piu’ o meno… pero’ ha trovato con chi prendersela!
Un po’ come oggi fa l’elettore del PD (e purtroppo anche molti vertici di quel partito). E’ colpa degli altri. Si doveva fare, e’ colpa di chi non capisce.
E la sconfitta del PD nel 2018 e’  colpa della propagada grillina/leghista, delle balle, del populismo. Si’, magari forse e’ colpa un po’ di Renzi che personalizzava e non ascoltava, ma soprattutto e’ colpa degli altri.

No, non e’ colpa di chi non ha votato il PD. La sconfitta e’ colpa di una politica socioeconomica che ha distrutto le vite di un bel po’ di persone e incasinato quelle di milioni d’altre. Ed e’ inutile che i renziani (eletti o semplici sostenitori) ripetano all’infinito che e’ l’unico modo, l’unica via. Non e’ la via giusta e io penso che il partito democratico continuera’ a perdere finche’ non cambiera’ rotta politica.

Gli altri faranno peggio? Forse, speriamo di no. Quello che voi che condividete questa politica economica dovete capire e’ che certe scelte hanno rovinato vite e poco conta che ora il PD si presenti come il salvatore dei diritti civili. Se ha perso cosi’ clamorosamente le elezioni (e tutti i sondaggi lo danno tuttora in calo nonostante la complicata gestazione e i primi giorni del governo m5s/lega) vuol dire che anche chi lotta per i diritti civili e chi ne ha beneficiato riconosce che non esistono solo quei diritti. C’e’ anche il diritto ad avere un tetto, del cibo, un lavoro, una vecchiaia serena. C’e’ il diritto dei bambini ad avere dei nonni e non solo un asilo. C’e’ il diritto delle famiglie a pianificare la vita, fare un mutuo, avere una casa, avere tutele sul lavoro.

Il tentativo in corso nei social di trasformare la bandiera arcobaleno nel simbolo e nel motivo di opposizione a un governo che fra l’altro non intende intervenire sul tema lgbt, mi pare pretestuoso. Avra’ lo stesso effetto di quando, attorno al 2003, venne politicizzata un’altra bandiera arcobaleno, quella della pace. Danneggera’ quel simbolo e la lotta dietro a esso, senza avvantaggiare un partito politico. Speriamo se ne rendano conto, sia i politici (compresi quelli che twittano solo su tre argomenti: diritti civili, animali e attacchi a m5s) sia soprattutto i cittadini e chi combatte per quei diritti.

Infine una parola sugli insulti.
Il MoVimento Cinque Stelle in questi anni ha cambiato stile. Ha scelto toni rassicuranti e persone educate e preparate. Persone oggetto continuamente di sberleffi, meme, sfotto’ per ogni cosa, perfino per l’essere state disoccupate o per un verbo sbagliato ogni tanto. Certo, poi ci sono le persone comuni sui social, ma quello e’ un problema diffuso in tutto l’arco parlamentare e oltre. Basti pensare che abbiamo perfino medici che trovano normale insultare le persone. Ah no, scusate, quelli non sono insulti, “sono diagnosi”, usa dire uno di questi medici. Insomma, a quanto pare alcuni possono insultare. Anzi “diagnosticare”.

E che dire di quelli che “se sei grillino o leghista non parlarmi di politica o ti blocco“? Non e’ che non amano parlarne. Non concedono diritto di replica ai loro attacchi. E ancora, cosa pensare di chi definisce le persone “merde grulline”?
Io rilevo solo che quando ho proposto ad alcuni di aderire al manifesto della comunicazione non ostile mi sono sentito dire che contro taluni gli insulti sono giustificati!
A posto cosi’. Resta il principio che “noi siamo buoni, loro cattivi”. Posizione che contestavo anche alla sinistra comunista, che pero’ almeno aveva un’idea di societa’ ben diversa.

Ah, a chi pur sostenendo le politiche descritte in questo post insiste con il solito “M5S e’ di destra” o il ritornello “cosa dicono ora gli elettori di sinistra che hanno votato M5S?” ricordo che autorevoli esponenti della SINISTRA, da Frantoianni a Emiliano, condividono diverse proposte del contratto M5S/Lega.

Meditate, che se no quelli che chiamate “grullini” non torneranno facilmente indietro.

Aquarius: io so di non sapere

In questa prima domenica di vacanza per molti studenti, sembra che tutti nei social sentano il bisogno di dire la propria opinione sul dramma dell’Aquarius, una nave che nella notte ha raccolto 629 persone in fuga dall’inferno e a cui ora sia il governo italiano sia quello maltese negano l’attracco nei rispettivi porti.

Nei social è in corso una guerra in cui si deve prendere posizione. Sei per accogliere? Sei per non accogliere? Giù insulti da chi non è d’accordo! Accuse di razzismo, nazismo, schiavismo, complicità con terroristi e deliri a non finire. Tutti sembrano esperti di diritto marittimo, trattati europei, SAR (che magari confondono con la VAR del calcio), situazione sulla nave, ecc… beati loro!

Io invece non so assolutamente nulla!
Alcune cose che non so, in ordine sparso…

  • Può un ministro degli interni impedire a una nave carica di rifugiati di attraccare in un porto?
  • Può il sindaco di una città dichiarare che la nave è libera di attraccare li?
  • Può l’Italia “chiudere i porti”?
  • Può farlo Malta? E perché lo fa?
  • Quante persone può ospitare la nave Aquarius?
  • In che situazione sono le persone a bordo?
  • Stanno ricevendo assistenza medica?
  • Quanti viveri ci sono e che autonomia ha la nave?

Tutto dipende dalla situazione delle persone a bordo e da cosa è legittimo e cosa no.
Se la situazione a bordo è critica, certo che vanno accolti subito!

E’ però innegabile che da anni l’Italia venga lasciata sola nell’accoglienza. E’ giusto così? E’ legittimo? Quali sono le regole? Può questa reazione mutarle o è solo propaganda sulla pelle di persone che soffrono?

Già solo sapere se il ministro può “chiudere i porti” e un sindaco può “aprire il proprio porto” farebbe finire la ridicola (da ambo le parti) “gara di hashtag” di queste ore.

Ma io non lo so come stanno le cose e non me la possono spiegare i social che da grande opportunità di crescita per tutti, ormai sono diventati uno sfogatoio dove si commentano con la stessa enfasi il Grande Fratello, una finale di calcio e l’odissea di 629 persone.
Vorrei il riferimento a qualche sito neutrale che spieghi le cose ma temo che linkando questo post al mio profilo Twitter riceverò al più insulti, sia da chi non vuole i migranti (ma l’altro ieri citava le “radici cristiane” contro le famiglie lgbt), sia da chi li vuole (ma rimpiange il governo precedente che pure aveva stretto accordi per non farli partire, pur lasciandolii finire nelle infernali prigioni libiche),

L’unica cosa di cui sono certo è che questo mondo fa schifo e i social ne sono lo specchio.

Io prego per quelle 629 persone e per “un mondo migliore, con gli occhi aperti ma senza frontiere” (cit.)

Ah, e sempre più frequentemente medito di cancellarmi da Twitter.

La mia opinione sul Contratto di Governo M5S-Lega

Mi interesso di politica, voto M5S dal 2012 e se si tornasse a votare domani voterei ancora loro perche’ in tutta coscienza non trovo altri partiti degni del mio voto E con prospettive concrete di fare qualcosa. Questo non vuol dire che sia d’accordo con M5S su tutto, ma con la maggior parte delle loro proposte si’ e soprattutto con la loro impostazione politica partecipativa.

Oggi mi trovo nell’inedita (perche’ nessun altro me lo ha mai fatto fare) situazione di approvare o meno il loro contratto di governo con la lega, un partito che detesto.

La realta’ pero’ e’ che le elezioni politiche hanno dato un risultato evidente. M5S e’ il primo partito ma non ha la maggioranza assoluta quindi non puo’ formare un governo da solo. Dunque deve fare un accordo. Ha provato con il PD, che pure era timidamente interessato, ma Renzi ha infantilmente detto di no (pare decida tutto lui). Non puo’ certo fare accordi con Forza Italia guidata da Berlusconi. Resta la lega, e quindi ecco non un’alleanza ma un contratto, come si fa negli altri paesi europei, Germania in primis.

Noi elettori M5S e gli elettori della lega abbiamo la fortuna di poterci esprimere, a differenza di quanto e’ accaduto ad esempio quando Renzi e Berlusconi hanno deciso di fare un governo assieme.

Ora quindi leggero’ il PDF del contratto e valutero’ punto per punto dividendo fra cosa condivido/mi piace, cosa posso digerire, cosa non mi piace e cosa non posso proprio accettare.
Da ricordare (anche a me stesso) che si tratta di un compromesso fra forze con visioni diversi su molti temi. Entrambe le parti devono quindi accettare qualcosa. In questo senso se qualcosa non c’e’ puo’ anche essere un bene. Per esempio i diritti LGBT: non se ne parla nel contratto. Male? No, meglio. M5S e’ a favore, la lega e’ per cancellarli. Meglio tenere fuori l’argomento. In ogni caso M5S ha molti piu’ parlamentari della lega quindi puo’ fare da argine a iniziative contro i diritti (non solo lgbt).

Nel giudicare il contratto io terro’ anche presente che se non si fa questo governo si tornera’ al voto in pochi mesi e i sondaggi danno la lega in crescita (a scapito di forza italia), il che vorrebbe dire tornare alla ricerca di un accordo m5s-lega ma con maggior forza della seconda. Insomma, forse puo’ andare peggio quindi vediamo cosa va bene e cosa e’ meglio diger

1-Funzionamento del Governo
Bella la pianificazione delle metodologie per lavorare assieme e l’idea del comitato di conciliazione per affrontare i conflitti. Sacrosanto il codice etico.

2-Acqua pubblica
Apprezzo il rispetto dell’esito referendum sull’acqua pubblica.

3-Agricoltura
Condivido il proposito di un’azione piu’ incisiva in sede Europea.

4-Ambiente
Condivido propositi di ridurre dipendenza da carbone e fossili e grossomodo tutto il capitolo.

5-Banca per gli investimenti e risparmio, tutela del risparmio
Vivendo in un territorio che ha pagato e caro alcuni crac bancari non posso che condividere i propositi che leggo. E’ da vedere come e se verrebbero concretizzati. Avendo seguito in streaming diversi interventi M5S sulle banche mi fido di loro.

6-Conflitto di interessi
Impossibile non essere d’accordo.

7-Cultura
OK

8-Debito pubblico e deficit
Condivido la ridiscussione dei trattati dell’UE (se ne siamo parte dobbiamo poterlo fare e non solo sottostare) e trovo ragionevole la richiesta di scorporare gli investimenti pubblici produttivi dal deficit. L’austerity non puo’ essere l’unica strada per risolvere tutti i problemi. Sacrosanta la trasparenza sulle operazioni in derivati di Stato e enti locali, visto che usano i nostri soldi.

9-Difesa
Non mi piace tantissimo, troppo generico. Non mi piace che l’Italia venda certe tecnologie all’estero soprattutto a certi stati. Ma e’ gia’ cosi’ a dire il vero. In generale il punto mi lascia perplesso. Condivido invece il riferimento al ricongiungimento familiare, se e’ riferito a personale che lavora in zone d’Italia diverse da quella dove risiede la famiglia.

10-Esteri
Non condivido l’apertura alla Russia. Mi preoccupa un generico riferimento a “cooperazione con i paesi impegnati contro il terrorismo” nell’area del mediterraneo. Generalmente si tratta di paesi non troppo democratici. Giusti propositi di ripensare voto estero e offrire piu’ servizi a chi va a vivere permanentemente all’estero.

11-Fisco
D’accordissimo con la sterilizzazione clausole IVA e eliminazione di alcune ormai ridicole accise sulla benzina.
La flat tax non mi piace molto ma cerco di essere concreto: la lotta all’evasione da sola non basta. Forse abbassando le tasse verrebbero pagate da piu’ persone. Diversamente da quanto taluni dicevano sui social, non vi sarebbe un trattamento fiscale piu’ penalizzante rispetto all’attuale grazie ad alcuni accorgimenti. E’ sempre meglio leggere le fonti ufficiali prima di commentare. Giusta una verifica dello Stato meno violenta verso i cittadini. Deve essere lo Stato a provare l’irregolarita’ non il cittadino a dimostrare di essere in regola. Non sono d’accordissimo su abolizione redditometro e rifiuto patrimoniale. Su molti altri punti scritti nel paragrafo pero’ concordo. Diciamo ok con riserva.

12-Giustizia
Area magistratura e tribunali: ok

Area penale: un grosso NO alla difesa sempre legittima.
Un grosso SI invece alle norme di maggiore attenzione e contro il femminicidio e i suoi segni (maltrattamenti, stalking, ecc). Chi ha detto che il contratto non parlava delle donne forse poteva andare oltre che cercare “donne” nel testo…
La parte sui crimini dei minori e l’impunibilita’ e’ troppo generica, ancorche’ il tema va affrontato (vedi piccoli costretti a delinquere in quanto non punibili)
Giusta revisione prescrizione.
D’accordo su certezza pena e pene piu’ severe per furti, rapine e truffe agli anziani.
Nel complesso… piu’ si che no, a malincuore per la legittima difesa, pericolosissima.

Area civile: ok su tutto, in particolare la class-action.

Diritto di famiglia: troppo generico per non essere d’accordo. Evidentemente frutto di compromesso. Va bene cosi’.

Contrasto alle mafie, reati ambientali: ok.

Ordinamento penitenziario: ok con riserva per il discorso di far scontare la pena agli stranieri nei paesi d’origine. Dipende da paese a paese e da come verra’ implementata la cosa.

13-Immigrazione
D’accordo su una maggiore trasparenza nella gestione dei centri d’accoglienza e al fatto che siano gestiti dallo Stato. D’accordo sulla discussione in sede europea dei vari trattati inerenti l’immigrazione.
Per niente d’accordo sui piani per espellere mezzo milione di persone in Italia in maniera irregolare. In buona parte non fattibili ma comunque sbagliati. Gia’ piu’ sensate esigenze di trasparenza sui flussi di denaro inerenti confessioni religiose (ma li estenderei a tutte) e verifiche per evitare ricongiungimenti fittizi ecc.
Sul 13 direi NO anche se ci sono parti condivisibili e problemi che comunque vanno affrontati e se non lo fa questo governo, domani potrebbe farlo uno a trazione destra assai peggiore.

14-Lavoro
D’accordo su pressoche’ tutto, in particolare sul salario minimo, il divieto di apprendistato gratuito e la lotta alla precarieta’.

15-Lotta alla corruzione
OK senza se e senza ma.

16-Disabilita’
Tutto assolutamente condivisibile.

17-Pensioni
D’accordissimo. Ovviamente con la riserva di vedere come faranno il tutto, ma i propositi sono giusti.

18-Politiche per la famiglia
D’accordo su tutto eccetto la parte sugli asili nido gratuiti per le famiglie italiane. Ma tanto sono pochi non bastano e la gente andra’ sempre e cmq in quelli privati a pagamento. Va detto tuttavia che abbassando l’eta’ pensionabile piu’ anziani potrebbero tornare a fare i nonni, invece che lavorare a 65/67/70 anni… Diciamo comunque OK con riserva su quella parte, in realta’ probabilmente non fattibile o che la corte costituzionale boccerebbe.

19-Reddito di cittadinanza
Esiste in molti altri paesi ed e’ sacrosanto. Riduce sfruttamento, lavoro nero e rischio che la gente cada nel crimine. Le persone non sono pagate per non lavorare, basta informarsi per saperlo. Ah, elimina anche le mance elettorali e forse per questo non piace.

20-Riforme istituzionali
OK su referendum. OK su vincolo di mandato con le adeguate attenzioni per non ridurre la liberta’ di dissenso dal proprio gruppo/partito. In generale OK su tutto in particolare la verifica degli effetti delle varie leggi esistenti. OK diritto accesso per ogni cittadino alla Rete.

21-Sanita’
OK. Per inciso la proposta non mette in discussione i vaccini come qualcuno ha affermato. Basta leggere.

22-Scuola
OK su tutto, in particolare circa le “classi pollaio”, gli eccessi dell’alternanza scuola-lavoro, gli insegnanti allontanati dal proprio territorio d’origine, la tutela dei diplomati magistrali.

23-Sicurezza
Forze dell’ordine: riserve circa l’uso del taser. D’accordo sull’uso di videocamere sulla divisa.

Vigili del fuoco: OK

Polizia locale: OK

Cybersecurity e bullismo: OK, piu’ che OK

Gioco d’azzardo: piu’ che OK alla limitazione slot ecc

Occupazione abusiva: OK con riserva, per come sara’ gestita e che attenzioni ci saranno alle persone e che alternative saranno date.

Sicurezza stradale: OK

Campi nomadi: sono fondamentalmente d’accordo, soprattutto per la tutela dei minori nomadi che spesso vivono in condizioni igieniche e sociali non salutari. L’importante e’ che non ci si limiti a sgomberi. Il paragrafo si rifa’ a proposte dell’UE.

24-Sport
OK

25-Sud
OK all’approccio che il contratto riguarda tutta Italia. Come mi pare normale che sia.

26-Tagli costi politica
OK

27-Trasporti, infrastrutture e tlc
OK. Apprezzo soprattutto interesse versi i veicoli elettrici e il trasporto su ferro. Storicamente l’Italia ha privilegiato la gomma, anche per esaudire i costruttori di auto.

28-Turismo
OK a parte web tax turistica (e in genere ogni web tax).

29-UE
OK con riserva al dialogo con l’EU per la piena attuazione di vari trattati. OK al rifiuto di norme penalizzanti in CETA, TTIP ecc.

30-Universita’
OK su tutto, con apprezzamento del superamento dell’attuale sistema dei test di ingresso (che a me paiono una lotteria), dei fenomeni di baronato e incentivazione della ricerca.

 

Ebbene, l’ho letto tutto. Contrariamente alle bozze e ai commenti al vetriolo sulle bozze l’ho trovato meno difficile da digerire di quanto mi aspettassi. Ci sono cose su cui non sono per niente d’accordo, cose che spero non avvengano, cose che difficilmente avverranno. Ci sono pero’ anche parecchie cose che condivido. E c’e’ la certezza che ogni alternativa allo stato attuale (o peggio, dopo un ritorno al voto, magari con crescita della lega) e’ peggiore.

In questo compromesso sia M5S sia lega (che continuero’ a detestare) hanno ceduto su molte cose.
Continuero’ a detestare le idee della lega, ma trovo in gran parte condivisibile questo contratto di governo e quindi la mia posizione onesta e’ che voto a favore. Con diverse importanti riserve ma voto a favore, convinto che M5S sapra’ tenere a bada le spinte in avanti leghiste nell’attuazione dei punti per me critici del programma.

Con questo post non voglio convincere nessuno ma solo far conoscere ai miei amici e a chi ha piacere di leggermi il mio pensiero su questo possibile governo.

Moro, 40 anni fa, il tempo, le vite

I bambini di oggi ricevono molti piu’ input dal mondo esterno. Ai miei tempi, quando ero piccolo io cioe’, non era cosi’. Sapevo comunque di Moro, che era stato rapito, e quando l’8 maggio venne ucciso mia madre me lo disse. Mi ha sempre raccontato che ero rimasto molto triste e quel giorno non avevo nemmeno voluto guardare “la tv dei ragazzi” (lo spazio che la RAI dedicava alla programmazione per i piccoli).

Incredibile siano gia’ passati 40 anni. Tanti? O “solo” quaranta?
E’ una vita fa, mi riporta a momenti lontani ma mi fa anche capire quanto l'”oggi” sia limitato e piccolo rispetto allo scorrere del tempo.

 

Pensa e usa il cuore

Pensa e usa il cuore, davvero.

Pensa e usa il cuore dico a chi esce dalle nostre vite senza una spiegazione, immerso/a in se’ e nei suoi pensieri/problemi/quel che e’ al punto da non preoccuparsi dei vuoti e degli interrogativi che lascia.

Pensa e usa il cuore dico a chi viene, va, viene, va, senza seguire altro che le proprie emozioni, mettendo al centro se’ e non gli altri.

Pensa e usa il cuore dico a chi ti si riavvicina quando la vita gli va bene, ricostruisce un legame, ne crea di nuovi e dopo senza spiegazioni dall’oggi al domani, recide i fili.

Pensa e usa il cuore, dico.

Il Popolo della Famiglia

Un commento serio sul Popolo della Famiglia che chi mi segue su Twitter ben sa quanto io non sopporti.

Il pdf aveva questo programma: vietare le unioni civili, vietare l’educazione al rispetto degli omosessuali, vietare l’aborto, vietare il divorzio, dare soldi alle donne che invece di lavorare restavano a casa a fare figli. Il pdf inoltre era contro gli stranieri e il riconoscere ai loro figli la cittadinanza.
Il pdf chiedeva il voto dei cattolici sostenendo di essere l’unica scelta possibile e coerente con il Magistero della Chiesa.

Se le proiezioni saranno confermate, il pdf avrà meno del 3% che è la soglia per entrare in parlamento. Ora si parla dello 0.7%.
Stasera Adinolfi ha detto di essere stato votato dai “cattolici identitari” ovvero coloro che rivendicano il proprio essere cattolici.

Per quanto mi riguarda è un autogol clamoroso, figlio dell’egocentrismo di Adinolfi.

Fino alla fine degli anni ottanta c’era un unico partito vicino alla Chiesa ed era la DC, Democrazia Cristiana. E’ crollata fra mille inchieste giudiziarie (la famosa “tangentopoli”). Oggi esistono diversi partiti e partitini che si dicono vicini ai cattolici. Pure Berlusconi, nonostante i suoi festini osè serali.

La Chiesa da tempo non insegue un unico grande partito ma cerca di portare persone vicine ai propri valori in tutti i grandi partiti.
Uno dei motivi è che temono che puntando tutto su un “partito della Chiesa” si vada a una “conta” dei cattolici e se il risultato è modesto nessun partito insegua più “il voto cattolico”, dando quindi ancora più spazio a cose a loro avverse, se non addirittura a rivedere i patti lateranensi (gli accordi che regolano i rapporti Stato italiano e Chiesa) e l’8×1000 ossia la marea di soldi che l’Italia dà alla Chiesa Cattolica.

Ebbene, Mario Adinolfi ha appena fatto questo e lo rivendica. Se ascoltiamo lui i “cattolici identitari” sono lo 0.7. Non degli italiani ma di quanti hanno votato.

Ha fatto bene? E’ davvero un buon cattolico, sebbene divorziato e risposato?
A ognuno il proprio giudizio.

Finco

Ho conosciuto due “Finco” (e’ un cognome) in vita mia.

Uno, mi faceva ammattire in parrocchia perche’ i nostri caratteri collidevano, pero’ alla fine abbiamo fatto un sacco di belle cose con pochi mezzi e linee lentissime rispetto a oggi. Se lo e’ portato via la leucemia.

L’altro era un collega di mia madre in ufficio a Mestre. Persona vivace, giocherellona, a me che al tempo ero piccolo faceva tanto ridere. Poi si e’ rimesso in gioco: mentre lavorava ha fatto l’universita’, ha vinto un concorso e la sua posizione in ufficio e’ cambiata. Un paio d’anni fa ho saputo che se l’e’ portato via un tumore.

Io talvolta mi domando davvero quanta gente ogni anno venga sterminata da questa malattia e quanta dell’insorgenza di questa malattia la dobbiamo all’inquinamento in cielo, a terra e sottoterra.

Quanto ci farete morire per i vostri loschi affari e per le bonifiche non fatte e gli scandali taciuti?

Cosa c’e’ sotto le nostre citta’? E sopra?

Ma a parte questo, dedico un pensiero a queste due persone che mi son tornate in mente in questa sera di esplorazione pigra di Mestre su Street View…

10 anni

E oggi sono 10 anni che sei andata in cielo, nonna. E anche 10 da quella notte in casa di riposo aspettando il medico che certificasse e sentendo i lamenti di altri anziani non più lucidi, tenuti in vita a forza di flebo e dolore. E c’è chi dice che è vita da vivere fino in fondo. Anzi che la vita è un dono e ci è indisponibile. Ma cosa vorrà mai dire? Se mi fanno un dono posso decidere cosa farne. Si sforzassero di essere chiari.

Il mondo è profondamente ingiusto e lo è di più chi parla senza sapere o per dettar legge. Ma spezza il cuore vedere tua nonna, 95 anni non più lucida, pelle e ossa, tenuta al mondo con flebo dolorose, che piange di dolore ogni volta e chiede cosa ha fatto di male
E davvero uno si chiede: a che pro?

Io li ho capito una cosa: non voglio finire la mia vita a quel modo.
Frequentate una casa di riposo per persone con demenza senile e capirete molte cose.

Tornando alla mia nonna, come riassumere 95 anni in tre righe?

Nascere emigrata in povertà e perdere fratelli per stenti e malattie, perdere la madre di cancro, sopportare 2 guerre mondiali, perdere il marito perché quella merda di mussolini lo manda a morire in Russia, lavorare duro, essere una brava nonna e finire soffrendo senza contezza di sé.

Ti ho voluto bene. Il resto di questo pensiero appartiene a noi e non lo condividerò.
Spero tu abbia trovato la Pace.

“E vanno via”

Dapprima non ci dai peso. Notizia anonima nel flusso continuo che ci accompagna.
Poi leggi che è morto. Ti dispiace, magari dici una preghiera ma ancora è una notizia lontana.
Poi esce il nome. “Oh cavolo”. Ma no sarà una omonimia. Poi escono i dettagli. Di dov’era, di dov’è, dove faranno il funerale. Troppe coincidenze. E così capisci che ad andarsene è qualcuno con cui hai condiviso qualche anno di elementari quasi 40 anni fa. Non vi siete più visti poi, hai solo frammenti di ricordi. Ma quelli sono. C’era una familiarità se non altro. Avete passato anche momenti di gioco assieme.

E inizi a pensare. Chissà se la Maestra lo sa (ma sarà ancora viva?). Chissà cosa si prova a scoprire che un proprio alunno è morto. Ma poi che ne sai, magari ne sono morti anche altri della tua classe ma non sono finiti al tg. Perché alcune morti fanno notizia ma altre no.
E ricordi frammenti. Frammenti privati che non renderai pubblici qui nel caso qualcuno unisca i puntini e capisca di chi stai parlando. Frammenti difficili e frammenti felici. Quella volta che in gita siedevi con lui e nei tunnel con la luce intermittente lui si metteva come Actarus per immaginarsi in corsa verso Goldrake per quei sentieri tortuosi dei cartoni. Te lo insegnò e ti è rimasto impresso fino a oggi. Poi se scavi ti viene in mente altro. Quotidianità a scuola, momenti, giochi, lezioni. E corri a pensare a come è finita la sua vita. E ti domandi cosa c’è stato in mezzo fra quando lo conoscevi tu e quando la sua clessidra è rimasta senza sabbia.

E fa effetto, mette malinconia, fa pensare che nulla è infinito. Come mette malinconia la dinamica della sua morte. Se ne sarà reso conto? Avrà sofferto? E dopo? Quando si è ritrovato dall’altra parte? Avrà visto il suo corpo? O dritto verso il tunnel di luce? Avrà rivisto la sua vita come dicono? Magari ha rivisto gli anni di scuola. Magari ha attraversato e rivissuto quelli che sono miei ricordi lontani. E adesso è in pace.

Ciao, Riposa in Pace. Ovunque sia e comunque sia fatto il Dopo. Veglia sui tuoi cari che lasci.

 

PS: o magari è davvero un caso di ominimia e allora se mai quella persona leggesse questo post può toccare tutto il ferro che vuole. ;)

Cose belle

Cose belle degli ultimi giorni…

  • Una delle persone che più stimo al mondo mi ha detto una frase bellissima.
  • Sono riuscito a fare cose che mi ripromettevo da tempo.
  • Ho scritto una lettera con il cuore.
  • Una situazione che mi ha tormentato tutto l’anno ha avuto svolta inattesa, di quelle che davvero ti fanno dire mai dire mai!

E insomma, sono contento…

14 years ago

Oggi sto facendo un mucchio di cose, e stanno venendo bene, ma ho capito che in fondo sto riempiendo volutamente la mente… lo dico perche’ quando poi sono capitato al 17 ottobre di 14 anni fa sono tornati tanti pensieri e quel brivido di allora, poi rivissuto un’altra sola volta…

Ma e’ stato un attimo, un attimo di malinconia seguito dalla consapevolezza del vissuto, del presente e di quanto i legami vadano davvero oltre il mondo terreno, continuo ad averne prove, ma resta sempre difficile.

Grazie di esserci stata e di esserci ancora. Scusa se a volte sono io che non ti sento, avvolto dai rumori di quaggiu’…

A proposito di smartphone a scuola (e a casa)

Mentre in Italia parecchi sotuttoio con lo smartphone sempre in mano dicono che no, orrore, no allo smartphone a scuola, via la ministra Fedeli ecc, in una scuola internazionale a Hurgada, Egitto, si fa quanto segue. Cito dalle parole della mamma della mia nipotina, che ha iniziato oggi la seconda elementare:

“La cosa che più mi ha lasciata a bocca aperta (ma sembravo l’unica) è che dovremo acquistare uno smartphone ai nostri figli che verrà portato in classe ogni mattina e depositato in un box personale installato sul banco che sarà chiuso a chiave, con questo telefono i bambini faranno ricerche su Internet seguiti dagli insegnanti, insegnanti che tra l’altro annoteranno i vari voti, note o comunicazioni alla famiglia. I telefoni dei bambini saranno collegati a quelli dei genitori che riceveranno il tutto in tempo reale su whatsapp.”

Ancora, durante la prima riunione dei genitori e’ stato fatto scaricare loro un lettore di QR Code con cui hanno avuto accesso a una cosa ben più evoluta del nostro registro elettronico, un sistema che permette ad alunni e genitori di rivedere e seguire le lezioni, trovare filmati, vedere le varie prove d’esame, interagire con i diversi maestri per qualsiasi dubbio o chiarimento. Oltre naturalmente alle funzioni da registro elettronico che, miracolosamente, sono arrivate pure in Italia.

Bene cari sotuttoio, possiamo restare a inchiostro e calamaio oppure guardare avanti, ricordando pero’ che qualunque cosa facciamo, gli altri paesi andranno avanti e siccome ormai il mercato del lavoro e’ globale, i bambini italiani una volta cresciuti dovranno contendersi i posti con coetanei formati in modo piu’ moderno, sia che restino in Italia sia che vadano all’estero.