Dunque… Sabato mattina risveglio alle 5 e mezza con un fischio che era entrato nel mio sogno… Mi trascino ancora semi addormentato fino alla fonte di quel suono così lacerante per i miei timpani e vedo tutti i miei dispositivi morti… Sento i tuoni e faccio un salto perché capisco cosa può essere successo… Prima di affrontare tutto devo far cessare quel suono per il bene del condominio… Scollego tutte le prese, scollego il gruppo di continuità dalla corrente e il suono non si riduce, anzi aumenta… Finalmente riesco a fermarlo con il pulsante di off generale premuto per 5 secondi..
Da lì partono le prove per vedere se l’UPS è salvabile ma niente. Nei frattempo cessa il temporale e provo a collegare a una presa elettrica, una alla volta, tutte le cose che erano collegate all’UPS… Miracolosamente funzionano! È chiaro che l’UPA ha dato la sua vita per salvare router, NAS con 2 hard disk da 4tb, hub Philips HUE, telefono… e il PC nell’altra stanza connesso con un cavo di rete. 93€ quattro anni fa contro almeno venti volte tanto!
E adesso?
Accertato che l’UPS è andato, grazie ad alcune ricerche su Google fatte in 4g (utile avere una via di riserva per andare online) non resta che prepararsi e andare a prenderne uno nuovo nel mio negozio di fiducia. Pesa molto, soprattutto la batteria, e quindi so che dovrò tornare col taxi (rischio la salute se porto certi pesi troppo a lungo) e mi passa per la testa l’idea di telefonare, appena il negozio apre, per farmene preparare uno e fare toccata e fuga: vado col taxi, mi faccio aspettare, prendo, pago, esco e risalgo.
Ma no, chi sono io? Io non spreco così i soldi! Vado in tram fino a un certo punto e il resto a piedi. Taxi solo per il ritorno e solo perché mi tocca.
Scemo io.
Scemo perché arrivando verrò a sapere che gli unici due che avevano “in casa” sono stati venduti poco dopo l’apertura del negozio. Evidentemente altri in città hanno avuto il mio stesso problema a causa di forti sbalzi di tensione.
Chissà, se avessi telefonato… Una lezione per il futuro.
In ogni caso me lo può ordinare. Ordina lunedì e arriva martedì.
Essendo gente che conosco da anni e molto disponibili, spiego che a quel punto lo ordino io su Amazon e me lo faccio consegnare a casa risparmiando i soldi del ritorno in taxi. Capiscono bene e mi danno ragione.
In realtà non mi arrendo. Lo vorrei in giornata. Decido di provare ad andare in un altro negozio che sulla carta ha tante belle cose. Poco importa che quando ci sono stato per la parrocchia sono rimasto un bel po’ deluso dalla reale disponibilità di prodotti in negozio e anche dal servizio molto lento.
Penso di fare il moderno e affidarmi a Google Maps per trovare il percorso più veloce tra dove mi trovo e dove devo andare ma ‘sto affare mi propone strade ignote e giri che mi sembrano illogici e quindi mi danno disagio. Con la mia poca vista ho bisogno di certezze e percorsi familiari.
Alla fine decido di seguire il mio istinto e faccio la strada più logica per me anche se magari è più lunga.
Arrivo. Mi accoglie un ragazzo che o è il figlio del titolare o è uno dei poveri giovani costretti all’alternanza scuola-lavoro. Gli chiedo se hanno gruppi di continuità. Chiede a un altro li vicino che gli fa cenno di si e mi dice di aspettarlo che sta servendo altri. Molto, molto, molto tempo dopo mi verrà detto che li hanno finiti e arrivano “la prossima settimana”.
Ooook…
Nel frattempo, mentre attendevo, avevo già guardato su Amazon. Disponibile, se lo ordino mi viene consegnato lunedì, è in offerta con ben 35€ di sconto sul prezzo di listino. 35€ più i soldi risparmiati del taxi. Non male.
Esco dal negozio, due clic (anzi su touch si dice ‘tap”…) ed è ordinato. Mentre scrivo è già in spedizione.
Il resto è tornare a casa sperando di trovare qualche negozio che venda una ciabatta con protezione per la linea telefonica. Ovviamente l’unico negozio che potrebbe avere queste cose è chiuso per ferie. Pazienza, fino a lunedì tengo router e Hub Philips HUE attaccati a una normale ciabatta e semplicemente stacco tutto se esco, se sento avvicinarsi un temporale o prima di nanna. Il NAS aspetta l’UPS e tanto per la connessione ho sempre il cellulare in 4g.
Ed ecco finita la storiella di un sabato un po’ diverso che mi ha aiutato ad apprezzare quello che ho e che iniziavo a dare per scontato e le scelte di prudenza fatte che mi hanno evitato guai ben peggiori. Un sabato che mi ha fatto sentire incredibilmente vivo. E mi ha anche ricordato che gli imprevisti possono sempre accadere e bisogna farsi trovare preparati, in tutti i sensi.
Lunedi mi aspetta il riordino dei cavi e sarà anche quella una bella storia :)