Oggi giornata importante, controllo annuale (non mio).
Speriamo in bene. Fra 6 giorni si replica.
Stanco di un’anima cosi’ ricolma di angosce da tremare senza sosta e senza apparente rimedio (con buona pace del mio da poco ritrovato hobby fotografico), ho scelto di non pensarci e cosi’ il giorno e’ arrivato. Lo affronto serenamente. Irresponsabilita’ o un segno? Speriamo in bene!
3.5
Ed eccoci su WordPress 3.5…
Quest’anno finalmente mi decidero’ a cambiare il tema di questo blog.
L’attuale non ha nulla di male, ma ho un’idea in testa…
Valerio Negrini
L’ho letto ieri su Twitter da Rai News e mi e’ sobbalzato il cuore…
“forse era malato…”
No, infarto. Come Tix…
Cosi’ colui che 10 anni fa scrisse “Domani” parte verso il cielo da un ospedale intitolato a S. Chiara (coincidenza pura o messaggio indecifrabile?) che sta sotto a verdi montagne che trasmettono pace…
Prima che ai Pooh, prima che alla moglie io penso a Ginevra, “GinnyJack” come la chiamava in uno dei suoi ultimi tweet. A 7 anni perdere il Papa’ cosi’, di colpo. Povera stella.
Valerio e’ eterno, e’ nelle parole che ci ha regalato anche se le scelte musicali Pooh degli ultimi anni l’avevano messo un po’ da parte; ma adesso da credente, ma soprattutto da persona dotata di un cuore non posso pensare alle canzoni, che restano, ma all’uomo e a chi lascia. Lui e’ in Cielo, anche se non ci credeva. Speriamo possa vegliare su tutti i suoi cari, a partire dalla sua piccola e ovviamente alle altre due figlie.
E i Pooh… Domani?
Non lo so… secondo me arriveranno ai 50 anni di carriera e ci saluteranno senza altri inediti. Io li capirei, ma solo Dio sa come affronteranno questa prova. Una preghiera e un abbraccio a loro tre.
Buon Natale
http://buon.natale.da.gabriele.favrin.net
Un bel clic… :)
Una lettera fra i fiocchi di neve
Arriva l’ora di dirti, cara preziosa Tu, che ogni virgola che t’ho detto oggi forse non l’avro’ espressa bene, ma non credo potesse essere liquidata con “ci fosse una volta che capissi qualcosa”, perche’ sono convinto di cio’ che dico, perche’ anche se sono stressato ed ho difficolta’ a concentrarmi (pure il campo visivo e’ stato faticoso!), il mio animo e’ sempre quello e i miei neuroni costruiscono gli stessi pensieri e valori.
Te lo grido qui, che hai un cuore fragile da cogliere come si coglie una foglia di primavera, fragile appunto.
Ma come essere accettata se tu per prima non ti accetti? Io non conosco persone che siano state accettate in quel tempo, in quella tua eta’. Ce ne sono, ma son quelle o che entrano in qualche comunita’ (scout, parrocchia, associazione, partito, movimento…) o? O non lo so.
Io non feci parte di quell’elite di accettati. Pero’ accidenti, penso sia sbagliato che…
Si, alt. IO, punto. PENSO, punto. E magari mi dirai che non capisco nulla, ormai e’ la risposta predefinita, ma la penso cosi’ lo stesso.
Penso sia sbagliato riporre le speranze in una persona. Un amico, un ragazzo, un papa’ o quel che sia. Perche’ gli esseri umani sono fragili e possono sbagliare, possono andare in una direzione e poi in un’altra, vagano come tartarughine nell’acqua sospinte dalle correnti in cerca della meta o almeno di un po’ di caldo sole.
Allora pensi che se Lui non ha saputo, potuto o voluto ricambiare il tuo sentimento tutto crolla? E cosa significa? Che se lui non c’e’, tu perdi il senso d’essere e l’unica strada e’ copiarti nel cestino e cliccare su svuota cestino o copiarti su una penna usb e lasciarla vagare sospinta dal caso?
Sbagli. Si’, sbagli. Sbagli a non accettarti, a non volerti un minimo di bene, e sbagli a pensare che se qualcuno non ricambia, per voglia, scelta o che, cio’ che tu provi per lui vuol dire che nulla ha senso.
Se quel giorno di settembre avessi lasciato crollare il mondo non avresti fatto altri incontri, vissuto altre emozioni. Se adesso lascerai che l’ancestrale dolore si riprenda le conquiste fatte, a quanti altri incontri ed emozioni chiuderai la porta?
Se quei giorni dell’infanzia… se il primo giugno 2010… se quel giorno di febbraio 2012… se il 29 agosto o due giorni dopo… se uno anche di questi se avesse avuto uno sviluppo diverso, non ci sarebbe stato quel vostro giorno a Milano, quella sua frase, quella normalita’ che puoi avere, che meriti, ma che per le foglie piu’ sensibili arriva con l’aumentare dell’eta’, loro e di chi sta loro attorno.
E’ facile buttar via la gioia e sentirsi sopraffatti dal dolore, io ne sono l’esempio tante volte. E allora non seguire me, ma nemmeno il tuo lato oscuro. Tu meriti. Ma non tutti meritano o sanno apprezzare te. Datti del tempo. Il tunnel e’ quasi finito. All’uscita cambiera’ il paesaggio, come quando sbuchi fuori da un tunnel di montagna! La’ fuori cambieranno le teste e i cuori di chi ti e’ attorno e avrai nuove scelte, oltre alle persone che gia’ conosci e a quel divano di Milano. Non lasciar andare tutto ora.
E se ancora una volta non ho capito niente, raccogli comunque questi pensieri. Foss’anche solo perche’ vengono da chi c’era prima di te e tante cose le ha gia’ vissute o viste vivere. Non buttare via la possibilita’ d’essere felice… non scappare dai problemi come chi condanni per lo stesso atteggiamento. OK dopo questa non vorrai piu’ leggere quindi mi fermo qui.
PS: e perche’ l’anno prossimo non ti fermi e vai a fare un anno di servizio civile da qualche parte? Ti pagano vitto e alloggio ed e’ un modo per allontanarti dal mondo che non reggi, fare un’esperienza diversa senza per questo buttare tutto al vento.
OK, mi fermo davvero, ma pensaci. E’ una strada per essere te ed essere accettata per chi sei nella tua indole piu’ autentica.
Notizia MERAVIGLIOSA che scopro con colpevole ritardo
Il miglior medico oculista del mondo, a cui devo la mia rinascita, e’ stata gia’ da qualche settimana nominata PRIMARIO di oculistica all’ospedale dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia! Brava e complimenti di vero cuore!
Ed e’ bello vedere quanti la pensano allo stesso modo su questo meraviglioso medico!
Google Street View, Mestre e i negozi…
Girando per Mestre con Street View ho trovato una cosina e… Ucci ucci sento odor di novita’ per Mestre e non solo!
Andate qua: http://goo.gl/maps/QZihH. Il link vi portera’ in via Manin a Mestre.
Giratevi verso destra, vedrete tre frecce: le solite due per andare avanti e indietro e una “doppia” per andare di lato. Cliccatela.
Per magia la prospettiva cambia e scende a livello pedonale. Verrete inoltre condotti in automatico ad esplorare un’ottica di Mestre.
Secondo me si tratta di un nuovo servizio in preparazione e non annunciato. Le immagini sono di ottima qualita’ e non sarebbe male girare le aree pedonali di Mestre cosi’ e pure vedere i negozi, come gia’ accade all’estero.
Purtroppo non si possono ancora creare link permanenti: quello che ho indicato a inizio post dovrebbe portare nel negozio ma come vedete vi redireziona in strada.
Omonimie e social network
Che ci fossero tanti “Favrin” l’ho scoperto solo da pochi anni, navigando.
Che ci fosse qualcuno che ha il mio stesso nome e cognome lo apprendo ora che un amico mi chiede stupito se mi sono iscritto a Facebook.
No, neanche morto. Tranquillizzo tutti. Non sono io. Ho una coscienza e una coerenza. Facebook non mi piace e non mi ci iscrivo. Auguri al mio omonimo, che ascolta pure Marco Carta (scelta rispettabilissima, s’intende).
Su tutto, mi fa effetto scoprire che esiste qualcuno col mio stesso nome e cognome. E’ logico ma la prima volta fa strano.
L’unico social che uso e’ Twitter e li, se volete, mi trovate.
Non, ripeto NON su Facebook o altri.
Gaza
Questo blog sta con Gaza, con le vittime civili di un’occupazione violenta attuata nel totale disprezzo delle risoluzioni ONU (quelle non abbattute dal veto USA) e dei diritti umani.
Una preghiera per tutte le vittime innocenti, da ambo le parti, di questo ennesimo conflitto voluto da chi non sembra certo mirare ad una vera pace e a due stati amici e indipendenti.
Percezioni
Se succede in un paese lontano culturalmente, magari asiatico, il TG ne parla frettolosamente e se credi in qualcosa fai una preghiera e via.
Se succede in un paese occidentale, considerato a torto o a ragione culturalmente piu’ vicino al tuo, i TG danno ampio spazio e tu volente o nolente te ne interessi.
Se fra i milioni di persone coinvolte ne conosci e sei affezionato a una, che pure non dovrebbe essere in una zona di NY a rischio ma che all’1:39 ti ha smssato “black out totale…”, resti tutta la notte a seguire le news e quando lasci la stanza in cui ti trovi ti sorprendi del silenzio e della pace della tua citta’.
Siamo proprio strani, noi umani…
Una preghiera per tutte le persone che stanno vivendo un disastro…
Finanziamento pubblico ai giornali
Il finanziamento (pubblico) ai giornali (privati) e’ una cosa del passato che non ha piu’ alcun senso. I costi per farsi leggere sono molto piu’ bassi, basta andare online.
Dice: certo, non tutti hanno Internet. Vero, ma in tanti hanno smartphone e tablet e in altrettanti.
E allora invece di avere lo Stato che da’ soldi ai privati, lasciamo che lo Stato offra solo le modalita’ per accedere al web: reti wi-fi pubbliche, totem informativi nei parchi, biblioteche…
I giornali con poca tiratura vanno online e si finanziano con i banner o con offerte di abbonamento a prezzi congrui (pochi centesimi a copia).
E per chi non sma leggere al PC o sul tablet si puo’ pensare a strutture precise, magari nelle biblioteche o nelle edicole piu’ organizzate, dove si possono chiedere copie cartacee (leggi: stampe) degli articoli del giorno della testata di interesse. In questo caso caso una piccola cifra (nell’ordine dei centesimi a pagina) potrebbe andare alla testata. Oppure, per evitare la tentazione di abusi, potrebbe andare in buoni AdWords per pubblicita’ in favore della testata che quindi aumenterebbe le visite e gli introiti.
Chissa’, forse sono idee troppo “avanti” per l’Italia…
Macedonia
Questo non e’ un post di cucina, la macedonia rappresenta lo stato della mia mente quando mi sono svegliato stanotte, alle 4:01, rimescolata da da un -qualcosa- che non so definire. E’ come se tutte le mie emozioni, le cose vissute in questi mesi e anni, le cadute e i faticosi tentativi di risalita, siano stati presi e scossi violentemente da qualcosa, o -qualcuno-.
Gia’, non sempre voler bene equivale a dare ragione, ad assecondare. L’avevo giust’appunto lamentato ieri rispetto ad alcune persone che mi sono state vicine negli ultimi tempi e che in fin dei conti mi han dato ragione sia che facessi una cosa sia che il giorno dopo facessi l’esatto contrario. Volere bene e’ volere -il- bene dell’altro e non sempre lo si puo’ volere con una carezza.
Cosi’ stanotte tutto in me e’ stato “frullato” e mi sono svegliato con la consapevolezza di tante, troppe cadute, tanti, troppi compromessi con me stesso, le mie paure, le mie fragilita’ cui ho permesso di mangiarmi, cambiarmi il carattere e, passo dopo passo, farmi perdere un po’.
E ora ho voglia di pulizia, sincerita’. Mi sovviene una citazione nientemeno che dal Vangelo, m’e’ rimasta impressa si vede: “37 Ma il vostro parlare sia: “Sì, sì; no, no”; poiché il di più viene dal maligno”. Voglio tornare a piacermi, anche se avra’ un prezzo alto da pagare.
Due o tre angeli si sono avvicinati di questi tempi. L’Alice, che non so come fra tutti i suoi impegni, e’ capitata qui giusto otto giorni fa quando ero deluso e ferito, e mi ha ricordato che per una persona che mi fa del male tante altre hanno bisogno anche di me. Poi Chiara cui ho chiesto in preghiera di vegliare sulle nostre complicate vite umane. Poi credo perfino un angelo che mai mi sarei aspettato e che ieri ho sentito stranamente vicino. Dev’essere vero che quando si arriva lassu’ tutto appare chiaro e comprensibile (in fondo una goccia di tal dono fu data anche a me 9 anni fa ma l’ho lasciata evaporare…). E poi tu, Fogghy, che per intercessione del Cielo o forse per l’equilibrio che altri hanno saputo darti meglio di me (e per cio’ sono loro immensamente e umilmente grato…) ti sei riavvicinata e stamattina mi hai scritto parole che resteranno.
…se si puo’ rinascere, che avventura…
PS: no, io non sostituisco nessun amico, non accusatemi di cio’. Ma da oggi vi daro’ e mi daro’ chiarezza, senza giri di parole, perche’ mi serve ordine, sincerita’ e chiarezza nell’anima e non cio’ che e’ stato fin qui.
E invece no…
E invece voglio scrivere, dopo tanto.
Mi sono riletto primavera in febbraio per ritrovare quelle emozioni e la carica di vita che ha dato quella scelta e il suo esito.
Negli anni successivi quante altre emozioni, tante diverse. La mia nonna volata in cielo, un altro ospedale (non mio stavolta ma forse ancor piu’ sentito e temuto) soddisfazioni e fallimenti, legami trovati e stretti fortissimo, amici persi, amici andati via.
E adesso… adesso mi sento KO, davvero KO. Ho quasi chiuso il cuore dopo un allontanamento (di una persona che doveva esserci per sempre) e un “tradimento” (perche’ un’altra persona o mi ha mentito o mi ha messo in cattiva luce, entrambe le cose sono bruttissime), ma mi accorgo che io non posso vivere cosi’. Non posso mettere in un angolo le emozioni, perche’ poi scoppio. E non posso perdonare e dimenticare un tradimento in un battito di ciglia, perche’ anche il perdono ha i suoi tempi.
A volte mi sento schiacciato, piu’ solo a portare avanti tante cose. Con la paura del domani e l’angoscia del presente. A volte in questi giorni ho la sensazione di star per precipitare nella depressione piu’ nera, quella dove anche la cosa piu’ desiderata del mondo sembra triste. A volte mi sento su un baratro e ho davvero paura che la mia mente ci stia per cadere dentro piu’ di quanto abbia mai fatto.
Forse anche per questo stasera ho deciso di iniziare a rileggere le pagine del mio blog, per ritrovarmi.
Vorrei un po’ di serenita’ del cuore e dei rapporti, vorrei che chi e’ andato via tornasse davvero e chi ha ferito si guardasse dentro. Ma non posso fare tutto io. E no, regalarsi cose materiali e tuffarsi in PSPad aiuta a distrarsi ma non a vivere bene. Non basta…
Ci dormi su,
ci bevi su,
vivi cosi’ per dire
e non ne sai uscire
ma andare via, come si fa?
Io so per star meglio devo tornare a far battere il cuore… ed esprimere queste emozioni e’ un primo passo. E adesso riavvio il PC che s’e’ infognato Avast. Ciao.
Non…
Non ho voglia di scrivere niente che superi i 140 caratteri, in questo periodo. E niente che parli di me. Scusate, eventuali rari lettori…
Anteprime musicali non richieste ma tanto gradite ai fan
Un amico mi racconta che Roberto Facchinetti (figlio di Roby e coinvolto nella produzione dei Pooh) e Danilo Ballo (arrangiatore e musicista nei CD e nel tour) si lamentano su un social network perche’ alcuni brani del nuovo album dei Pooh sono gia’ su Youtube. Non volendo partecipare a quel sito ma volendo dire la mia opinione la scrivo qui, chiedendo a un amico di girarla agli interessati e lasciando spazio al pensiero dei commentatori (tutti, non i soli iscritti a fb).
Caro Roberto e caro Danilo, avete gia’ venduto 50000 copie in prevendita. Se le canzoni sono gia’ su Youtube e’ perche’ qualcuno ha potuto comprare il CD in anteprima, cosa ingiusta per chi (come me) deve aspettarlo fino al 9 o oltre. Quindi non lamentatevi e consideratela promozione gratuita. I fan lo compreranno lo stesso. Chi non puo’ permetterselo o per abitudine non compra, non scegliera’ diversamente in base ai video.
Io da fan dei Pooh da decenni sono felice di aver sentito questi brani in anteprima, ringrazio chi li ha messi e aspetto il CD dove l’orchestra non sara’ penalizzata dalla compressione mp3.
PS: per quel che ho sentito e’ un capolavoro, complimenti a tutti!
Perche’ non ne fate anche una versione solo strumentale magari a 6 canali?
Dove andra’?
Tanti anni fa don Danilo mi disse una bella frase sulla Fede dei bambini: “non pensano che tutte le risposte possano arrivare da loro stessi”.
Probabilmente si smette d’essere bambini quando si inizia a pensare di bastare a se stessi, che il proprio giudizio sulle cose sia l’unico che conta. Ed e’ la volta che ci si perde davvero. Che si allontanano le persone che fanno notare un errore o magari camminano sull’acqua per difendere un amico, ma fanno cio’ che loro pensano di dover fare, non cio’ che si vorrebbe facessero.
Ed e’ la volta che tutto cio’ che di giorno in giorno si ritiene giusto appare legittimo e tutto cio’ che gli altri ritengono non giusto appare come una illecita intromissione nelle proprie vite, da contrastare ad ogni costo, anche dicendo il contrario di cio’ che si pensava fino a un attimo prima.
Ma dove andra’ chi pensa che il proprio sia l’unico metro di giudizio valido o la sola strada che puo’ percorrere? Dove andra’ a consolarsi, a cercare conferme, a cercare una parola se respinge chi non la pensa allo stesso modo o non accetta certe scelte? E quanti cocci di cuore spargera’ attorno a se’?
Ciao Fiorina…
Sei stata giovane nelle balere emiliane, ma non ti conoscevo al tempo. Ti conosceva mia madre, giovane con te, e passavate estati spensierate in un’Italia che si rialzava dopo la guerra.
Sei stata moglie dedicata, madre di bravi figli e poi nonna di nipotini e nipotine.
Io t’ho conosciuta da piccolino quando venivamo a San Marino ma il ricordo piu’ recente che ho di te e’ stato del giorno del funerale della mia nonna, cui eri legata. Si, ci siamo rivisti poi, ma quell’incontro e’ stato speciale perche’ con il tuo accento emiliano (che adoro) e la tua simpatia hai alleggerito quella giornata e pure il momento in cui buttavano la terra, con una frase che ci ha regalato un sorriso.
Adesso te ne vai anche tu, cosi’ vi ritroverete. Rivedrai il tuo caro marito, che lassu’ avra’ ritrovato la pace, tua madre e tutti i parenti e amici che ti avevano lasciata. Salutali e abbracciali…
Da lassu’ veglia sui tuoi figli e i tuoi nipoti, soprattutto le piu’ piccoline che credo siano al loro primo incontro con la morte.
Una preghiera.
Riposa in pace…
6 bis
Avrei voluto poterti parlare ancora una volta. Poter chiarire un tragico malinteso di quella sera. Uno dei tanti, il piu’ tragico. E vorrei che ora tu potessi vedere oltre le apparenze di questi post. E vorrei che tu potessi capire che io quella sera non l’ho fatto per me. Lo pensi, ne sei convinta, ma come perdere la tua presenza poteva essere per me? Qui non c’entra la coscienza. Qui centra quello che in buona fede ho sempre pensato fosse bene e tuttora penso. E spero che se domani saro’ sull’orlo di un burrone, qualcuno fara’ lo stesso. Comunque sappi che sei sempre qui…
Lo so che il resto del mondo non capisce e non capira’ e non me ne importa niente. E’ il mio solo mezzo per dire le cose. Metterle in questa bottiglia-post, deporle in questo mare e sperare che arrivino in una spiaggia di pistacchio. E sperare che, forse, magari…
6
Auguri… non e’ un 6 come tutti gli altri, lo so, ma per me non e’ cambiato nulla. Tengo a te come prima. Ho fatto una scelta perche’ dal mio punto di vista era l’unica, ed era un enorme sacrificio fatto per affetto, non per altro e di sicuro non per le ragioni che temi.
Io ti voglio bene come prima. Se mai leggerai ricordatelo… Ti voglio bene e ci sono. Non so se tornerai, se potrai accettare una scelta che non condividi ma fatta per te in buona fede. So solo che oggi e’ il 6, ti sto pensando e ti voglio scrivere queste parole.
Scelte
A volte si fanno delle scelte. Per paura, disperazione, senso d’impotenza. O anche per responsabilita’.
Scelte che in un attimo possono cambiare la vita, i rapporti, le persone, i legami. E a volte si mente, a fin di bene ma si mente ed e’ molto doloroso, non e’ per niente facile come sembra.
Ieri ho fatto una cosa, oggi un’altra. E per quanto faccia male l’esito, so che dovevo farlo, perche’ la presunzione di bastare io mi era stata smontata gia’ da un bel po’. Che Dio mi perdoni se ho sbagliato. A farlo ora o a non averlo fatto prima. Che Dio e Chiara proteggano la creatura che adoro e per cui ho fatto questo sacrificio. Perche’ qualcosa dentro di lei le dica che l’ho fatto per lei ed e’ il piu’ grande gesto che potessi fare per lei. Farsi odiare, perdere qualcuno per cercare di aiutarlo.
Forse sono incoerente fino al midollo, come mi e’ stato detto prima della tempesta, perche’ domani cambiero’ il mio cellulare con un touch screen, dopo averli detestati per anni. Ma cio’ che ho fatto mi appartiene piu’ di molte scelte fatte finora, di molti rischi corsi o fatti correre. Giusto o sbagliato. Dovevo farlo. E lo sapevo. L’ho sempre saputo.
Ti voglio bene angioletto. Spero che un giorno capirai. E che se anche non mi perdonerai, vivrai e avrai altre ragioni di felicita’.