Una doppia emozione

Mestre,
Padiglione Rama presso Ospedale dell’Angelo.

Si’, oggi sono entrato in questo posto. E’ la sede della Fondazione Banca degli Occhi ma ospita anche convegni e ambulatori, fra cui quello in cui la dottoressa Franch, primario di oculistica a Venezia, ora riceve i pazienti di Mestre.

La prima emozione e’ per il luogo e la persona a cui e’ dedicato. Questi miei occhi ricevono la luce che da’ forma e colore ai luoghi che vedo grazie al professor Giovanni Rama. Ora di lui c’e’ un nome e un ricordo ma 40 anni fa erano mente e dita che controllavano e impugnavano strumenti. E ora vedere ed entrare in questa “cattedrale della ricerca” a lui dedicata e’ un’emozione, anche se poi il pensiero corre all’ospedale Umberto I dove operava e tante volte mi opero’. Ora li c’e’ solo un cumulo di macerie e tanto degrado, ma non pensiamoci…

La seconda emozione e’ lei, che mi accoglie, mi sorride, mi chiede subito se l’intervista ha avuto successo.
Poi visita sia me sia mia madre usando tutti gli strumenti oculistici piu’ moderni e presentandoli con lo stesso entusiasmo con cui io parlo che so del mio nuovo disco SSD. Pressione a posto (11 a sx, 14 a dx con strumento precisissimo e non influenzato dal nistagmo), occhi a posto, sia i miei (considerando tutte le patologie che hanno) sia quelli di mia madre. E nel frattempo si fa raccontare come va la vita e tanto altro.
Dopo una visita accuratissima ad entrambi e’ tempo di salutarci ma prima mi vuole presentare alla sua assistente “e’ lui quel Favrin!” e a me “sei famoso!”. Le chiedo se mi manda una copia della dettagliatissima foto all’occhio che mi ha fatto e acconsente quindi si fa dare la mia mail.

Infine una cosa che mi fara’ anche apparire vecchio agli occhi della generazione del “tu” ma ogni tempo ha le sue abitudini. Da anni mi ha sempre dato del tu mentre io le davo del lei (l’intervista non fa testo). Mi sono deciso a chiedere se potevo fare altrettanto “lo speravo da tanto”. Ripeto oggi i giovani danno del “tu” a tutti, ma per me e’ una conquista preziosa con una persona che non solo stimo ma praticamente venero. E come dice la sua assistente “e’ facile venerare la dottoressa Franch”. Decisamente.
Grazie per sempre dottoressa Franch!

Stazionario

Stazionario: ne’ meglio ne’ peggio, ovvero come deve essere il campo visivo di una persona affetta da glaucoma. Andata anche quest’anno col test del campo visivo a Venezia e devo dire che arrivarci, sempre col caro amico Firmo, e’ stato forse piu’ facile.

Ci si lamenta tanto del Comune di Venezia ma il cambio tram-linea 4L a piazzale Cialdini e’ comodissimo e l’approdo del vaporetto 5.2 a Venezia, subito oltre la stazione del People Mover, e’ di una praticita’ unica. Dai che nonostante l’osceno e scomodissimo iMob, il sistema di trasporti di Mestre e VE non e’ male.

E adesso prendiamo appuntamento con la dottoressa Franch per la visita annuale di controllo. L’anno scorso e’ stato proprio bello, clinicamente e umanamente. Da allora molte cose sono successe, chissa’ cosa le diro’ se mi chiedera’ come sto. Boh? Se lo sapessi lo direi pure qui come sto. E’ tutto molto complicato.
Pero’ intanto gli occhi stanno bene e ieri “e’ stata una bella gita a Venezia”, come dice Firmo.

Un volo sull’acqua mossa dal vento

Il soggetto descrive l’immagine che fa da copertina a questa giornata: l’acqua mossa dal vento alle Fondamente Nuove a Venezia, il vaporetto (bello freddo) mi porta all’ospedale per il controllo dalla dottoressa Franch che ora riceve li (ma, scoop del giorno, fra poco ricevera’ anche a Mestre per chi non e’ a Venezia).

Viaggio bello e piacevole con l’amico Firmo che mi aiuta a non perdermi fra le calli: autobus, vaporetto, un bel po’ di strada a piedi controvento sulle Fondamente Nuove (diciamo la galleria del vento di Venezia!), infernale macchinetta per pagare la visita (con timeout criminale che se non sei veloce a metter la prima banconota devi rifar tutto) e… via!

Rivedersi come si saluta un amico che non si vede da tempo, da parte mia e cosa piu’ eccezionale da parte sua!
Inizia memorizza al PC la mia storia clinica (nel vecchio studio non ne aveva modo), anche con l’orgoglio di raccontare al medico sua assistente dell’operazione con cui mi ha tolto lo sdoppiamento. Poi con lo stesso tono con cui io qui parlo di un nuovo software mi dice che rispetto al vecchio studio ha cose nuove bellissime e mi misura la pressione con un affare che se ne frega del mio nistagno, fa 5 misurazioni di fila senza manco toccare l’occhio e in effetti piu’ che uno strumento medico del 2013 sembra un manufatto degli Asgard (quelli di Stargate). In effetti potrebbe essere aliena, ma no e’ un medico bravo, terrestre e sceglie tutte le cose piu’ all’avanguardia.

Poi via di pachimetria (a proposito di tecnologie che ha a disposizione), scoprendo cio’ che sospettava ossia che la mia pressione oculare reale e’ un briciolo piu’ bassa di quella che appare dalle misurazioni. Averlo saputo vent’anni fa, chissa’…
Esame del resto dell’occhio, guarda il campo visivo. Perfetto per un “ragazzo” (ringrazio del termine) con le mie patologie oculari.
A volte mi chiedo se mi sottovaluto io o gli altri sopravvalutano i miei problemi ma sospetto piu’ la prima, visti i complimenti che spesso ricevo per cio’ che faccio con questo mio unico occhio appena funzionante e cosi’ pieno di patologie.
Non finisce qui, perche’ le ho portato un regalo: una penna USB con foto e altre cose che ho imparato a fare dopo il suo intervento. Piccola, metallica, elegante, 32gb, ha fatto una faccia e mi ha detto “tu sei pazzo”. Si’.

La penna contiene un piccolo file Word con una cosa che le propongo per Il Gomitolo. Accetta con entusiasmo. WOW! Saro’ piu’ preciso quando la pubblicheremo :)

Arriva la parte toccante ma qui e’ difficile da raccontare, diciamo che cade il discorso su come sto, sul periodo che vivo e che mi ha portato ad assumere diversi farmaci. Il modo in cui s’e’ interessata e preoccupata di cosa mi stesse succedendo e per quali ragioni, anche se esulava dal suo ambito, e’ qualcosa che va oltre l’immaginabile ed e’ stato commovente. Anche qui, forse mi sottovaluto e se ricevo quest’attenzione da un medico dovrei pretenderla dagli amici, tutti.
Finale con regalino di caramella (avro’ detto grazie o ero del tutto andato?) e lei che esce per conoscere e ringraziare Firmo (che e’ come lei, persona affabile e gentile oltre ogni limite), gli dice quanto mi stima e ammira e lui le dice che per lui e in parrocchia e’ lo stesso. E io che mi ingrosso :)
Poi vedere lui commosso e felice per l’esito della visita e’ l’ultimo tocco. Il resto e’ chiamare casa per dare tutte insieme le belle notizie e poi tornare e pianificare che laboratori faremo per il GREST quest’anno, insieme…
…Grazie! Alla dottoressa e a Firmo, non solo per la visita, non solo per avermi accompagnato ma per le riflessioni che ha portato questa giornata…

Notizia MERAVIGLIOSA che scopro con colpevole ritardo

Il miglior medico oculista del mondo, a cui devo la mia rinascita, e’ stata gia’ da qualche settimana nominata PRIMARIO di oculistica all’ospedale dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia! Brava e complimenti di vero cuore!

Ed e’ bello vedere quanti la pensano allo stesso modo su questo meraviglioso medico!

5 anni ieri

Vista, occhi, un solo paio di occhiali, cielo, macchina fotografica, photoshop, premiere, after effects, orientamento, attraversamento della strada, andare a trovare mia nonna da solo a Pasqua 2007, fare foto, sperimentare, conoscere, mettersi in gioco in prima persona, disegnare, provare, fissare il cielo, fare grafica, tentare cose mai fatte, abbattere barriere mentali, improvvisare una torta per ringraziare alcuni amici…

Pensieri, momenti vissuti in questi anni, dal 21 febbraio del 2007 a ieri mattina. Mi manca l’immensa energia positiva che avevo nel 2007 ma ancora oggi riesco a godermi il dono di quel piccolo punto di sutura che non aggiunge vista ma ha rimediato a quel buco che mi faceva vedere il mondo sdoppiato.

Grazie dottoressa Franch, grazie per sempre.
A lei e a tutte le persone che mi sono state vicine in quei giorni. A chi da allora e’ sparito dalla mia vita, a chi c’e’ ma soprattutto a chi oggi conta piu’ che mai… grazie dal profondo del cuore!

Occhi… OK

Il titolo dice tutto, grazie a chi mi ha scritto e a chi mi ha pensato oggi ;-)
E’ stata anche l’occasione per risentire alcune persone via SMS.

PS: solo a me puo’ capitare che la mia oculista, parlando a un collega, dica “chiediglielo, e’ lui che ci ha fatto mettere Firefox!” ;-)

Still alive, vigilia, cambiamenti

Sono ancora vivo, eh!
Cambiano abitudini, frequentazioni e magari la sera resta meno tempo o voglia di scrivere qui dopo che hai commentato su qualche sito di quotidiani locali, scritto in qualche forum o dato il tuo contributo a it.wiki.

Domani, dopo tanto, test del campo visivo.
Quanta acqua e’ passata sotto i ponti dall’ultimo. Ci saranno nuove persone che mi chiederanno com’e’ andata e altre che non lo sapranno nemmeno. Ma e’ la vita credo e nonostante il periodo, quest’anno, i pensieri e tutto, mi sento bene, ho ancora tante nuove idee e sono soddisfatto di cio’ che faccio.
Al punto che stasera mi regalo, cosa rara per me, un po’ di normalita’ e dopo il film della sera (l’ultima puntata di RIS) me ne vado a letto per farmi serenamente otto ore di sonno.

Tre anni

Tre anni fa l’intervento che mi ha cambiato la vita, correggendo un guaio durato 18 anni.

E’ successo di tutto in questi tre anni, di positivo e di negativo.
Ho visto gli effetti del tempo che porta via chi siamo abituati a vedere ogni giorno, fra parenti e vicini. Ho visto allontanarsi chi non ti aspetteresti di perdere, ho lasciato colpevolmente allontanarsi alcuni, incontrato nuove persone, ho conosciuto, insegnato e imparato, anche ad affrontare la paura e la malattia non mia che fa piu’ paura di quella che ci cade addosso personalmente.

Non so dire se ho usato bene il dono ricevuto. So di provare tanta infinita gratitudine per la dottoressa Franch, che quel dono ha reso possibile. E so che nulla sarebbe stato come e’ stato in questi 1096 giorni senza quelle sue mani sante, tre anni fa.

E grazie di cuore anche a quanti mi furono vicini prima e dopo quell’esperienza.

Tutto va a posto…

Finite ben due cose lunghe e faticose, entrambe nuove per me ma venute benone.
Ora devo concluderne una terza, iniziata mesi e mesi fa, poi potro’ tirare un sospiro di sollievo interiore; ma prima… fra 10 ore campo visivo di controllo, quindi ora vado a riposare gli occhietti ;-)

Spero presto di poter tornare a dedicarmi a questo mio amato blogghino…

2 anni fa, la mia rinascita

Sono gia’ due anni, proprio oggi, proprio in questi minuti!
L’anno scorso se n’era appena andata mia nonna e non ho sentito troppo l’anniversario ma quest’anno lo sto vivendo diversamente… ricordo l’emozione di vederci bene, emozione che si rinnova ogni volta che apro gli occhi!

Si’, due anni fa a quest’ora le sante mani della dottoressa Franch stavano eliminando lo sdoppiamento dai miei occhi.
Voglio ricordare questo momento linkando un blog ducioso a cui alcuni amici parteciparono. Si’ perche’ se sono arrivato a fare quell’intervento, superando tutte le paure e i timori annessi, e’ stato anche grazie al loro supporto e vicinanza.

Per chi volesse “vivere” quel giorno con me c’e’ sempre questo diario del mio primo giorno di primavera che ricorda quell’emozionante 21/2 e che oggi rileggero’ anch’io…

Grazie di cuore a tutti…
E grazie anche al buon Dio e a Chiara che quella mattina sentii vicini come non mai. Credo che se un giorno dovessi mai partecipare a questo forum (che seguo per motivi “professionali”) potrei raccontare le sensazioni vissute quella mattina in attesa di essere operato…

Campo visivo

Test del campo visivo sempre lungo e faticoso ma nella norma, ne’ peggio ne’ meglio, il che significa che e’ tutto a posto e la dottoressa aveva ragione a ritenere sicuro l’intervento con cui mi ha tolto lo sdoppiamento. Io lo sapevo ed e’ bello che il tempo le dia ragione!

Sempre GRAZIE…
Settimana prossima prenoto la visita per portarle i risultati e fare il controllo annuale.
Come dicevo a un amico oggi, non smetto di accorgermene, di godermi questo grande DONO!

Ho preso 15!

Voto dei miei occhi nella visita odierna: 15 (l’intervallo e’ 12-21, sopra o sotto diventa pericoloso).
Pressione oculare perfetta, occhio a posto, punto al suo posto… e abbiamo pure trovato un modo per ridurre un po’ il nistagmo quando mi misura la pressione oculare.

Ci sono altre due belle notizie: la prima e’ che dopo 23 anni potro’ tornare ad andare in bicicletta (siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!) mentre la seconda e’ che dall’ottico ho provato una montatura al titanio e ci ho lasciato il cuore: leggerissima che sembra di non avere niente addosso! Anzi, qualcuno ha esperienza? Come sono le montature al titanio? Ci sono pro o contro particolari?

Poi oltre questo che dire? Che tutti i colleghi della dottoressa vedono la pagina che ho creato per lei, spesso si commuovono e la chiamano per dirglielo :) Mi fa piacere vuol dire che bene trasmette tutto cio’ che ho vissuto in questi anni e continuo a vivere. Grazie per sempre, dottoressa Franch!

Dare e avere

Lei 11 mesi fa mi ha ridato la gioia di guardare il mondo e la forza di imparare mille nuove cose.
Io oggi le ho dato un foglio A3 stampato a colori con due immagini: come vedevo prima e come vedo ora. Ha apprezzato moltissimo, applicativo (di cui le ho dato le coordinate online) idea e soprattutto il magnifico esito dell’intervento.

Il resto e’ gioia perenne e la pressione oculare sempre a posto, sebbene misurarla col mio nistagmo sia sempre un’impresa eroica ;)

Addio prof. Rama e grazie

Nella notte fra il 27 e il 28 dicembre si è spento il prof. Giovanni Rama, l’oculista geniale, bravo, competente, innovatore che dal febbraio 1972 e per quasi tre decenni si è preso cura dei miei occhi.

Oggi gli interventi che ho subito durante l’infanzia sono diventati più semplici ma trentasei anni fa era un altro mondo, con infiniti più rischi. Lui mi ha operato, lui ha curato la mia catarrata congenita e ogni altra patologia conseguente. Lui ha sanato con amore e delicatezza i miei occhi di bimbo di appena 8 mesi e mi ha seguito per tutti gli anni successivi.

Lui che per primo aveva intuito l’importanza di lasciare i genitori vicino ai figli piccoli in ospedale e di farli entrare nell’anticamera del gruppo operatorio perché i bambini appena svegli sentissero la loro vicinanza. Lui che era di poche parole ma aveva un cuore grande e si emozionava di fronte ai traguardi raggiunti dai suoi pazienti. Lui che con umiltà mi indirizzò ai suoi collaboratori quando lo ritenne opportuno. Il caro dott. Monterosso che mi operò nel 1985 per un distacco retinico (e che morì esattamente vent’anni e un giorno prima del prof. Rama, il 27 dicembre del 1985); poi nel 2000, forse sentendosi vicino alla pensione, la dottoressa Franch, anche lei cresciuta professionalmente con lui, che tanto ha fatto per me negli ultimi anni.

Lascia un vuoto, un vuoto professionale per i suoi colleghi e umano per chi vede grazie a lui.
Non ho conosciuto mio padre e ho scomposto questa figura nei suoi diversi ruoli (colui che cura, colui che insegna, colui che gioca, ecc) attribuendoli ad alcune delle più belle persone che ho incontrato nella vita. A lui il ruolo di curare e ringrazio il Cielo per quanto bene l’ha fatto.

Apprendo dai giornali che è morto dopo una lunga malattia. Il dispiacere per la scomparsa è mitigato dalla consapevolezza che dove si trova ora sta sicuramente meglio e non soffre più, nonché dalla certezza che il Signore gli darà merito per tutto ciò che ha fatto per noi nei suoi quasi 83 anni di vita.

Grazie dal profondo del cuore prof. Rama e una preghiera per lei e per i suoi cari.

Gabriele Favrin

Un piccolo esame

Domani per la prima volta da febbraio tornero’ nell’ospedale dove e’ cambiata la mia vita: devo fare l’esame del campo visivo (campimetria computerizzata, son paroloni ma nei fatti e’ simile a un videogioco nel quale bisogna premere un pulsante quando si vede una lucina).

L’esame in se’ non e’ preoccupante: lo faccio ogni 6 mesi da anni e domani non sara’ troppo diverso, anche se sono curioso di vedere come lo affrontero’ senza lo sdoppiamento (anche se e’ un po’ complicato: da vicino e senza occhiali ci sono dei residui, previsti e legati ad altre patologie dell’occhio).

Son passati 9 mesi. E’ cambiato cosi’ tanto da allora.
In 9 mesi nasce un figlio e in 9 mesi puo’ cambiare la vita. Rapporti personali, amicizie, esperienze, emozioni, scelte personali, errori, speranze, progetti, crisi di pessimismo seguite da riprese, rassegnazione seguita da entusiasmo. Ora sto lentamente riprendendo la strada dell'”ottimismo consapevole” e spero che rivedere quei luoghi mi aiuti ancor di piu’ a capire quanta strada ho fatto e quanto ho di cui essere grato.

Voi… domani alle 11 pensatemi :)

5 mesi

5 mesi oggi e mi sorprendo di aver resistito per 17 anni con quegli occhi.

5 mesi e non c’e’ giorno che non mangi il mondo attorno a me con gli occhi.

5 mesi e non c’e’ un attimo che non le sia infinitamente grato.

5 mesi e non dimentico mai l’affetto e il sostegno avuto da tante persone in quei giorni di febbraio

5 mesi e ringrazio il Cielo.

GRAZIE