Réunion Pooh 2023

Per me è sì.

Per me la réunion Pooh è un bene.

È un bene perché dal 2016 a oggi c’è stato il finimondo e adesso serve qualche certezza.

È un bene perché i Pooh sono sinonimo di lavoro serio e di qualità.

È un bene perché da soli non sono la stessa cosa che insieme.

È un bene per i fan più giovani, che non hanno mai provato l’emozione di correre davanti alla TV perché ci sono loro… o magari correre in uno stadio verso il palco, chissà…

I monumenti sono per i morti. I vivi possono cambiare idea e reinventarsi!

È vero, non ci sono più Stefano e Valerio ma non si può legare un sogno a due persone, pur meravigliose, e forse questo è stato il vero limite del complesso.

Red, Dodi e Roby, in ogni caso, hanno già cantato nuove canzoni. E poi chissà quanti testi scartati negli anni ci sono, da riscoprire con gli occhi e la sensibilità di oggi.

Certo, tutto è partito dallo strappo di Dodi che non si è comportato proprio bene di recente, però ora può nascere qualcosa di bello…

Mi dispiace solo pensare che fan e addetti ai lavori si divideranno su questa scelta (e sta già succedendo) invece di farsi prendere dall’emozione di vedere ancora suonare insieme i nostri idoli.

Sono stato testimone dell’emozione di giovani fan all’idea che i Pooh tornino a cantare insieme e tanto mi basta per essere felice di questa loro scelta.

Non andrà bene? Ci deluderanno? Aspettiamo di vedere quello che faranno, valuteremo poi.

Recensione di Symphony

Appena finito l’ascolto di Symphony, il player audio mi ha proposto “Invisibili” dall’album “Inseguendo la mia musica”. Inizialmente mi sono sentito in colpa perché la ho trovata più orecchiabile della versione inserita in Symphony. Ma non c’è nulla di cui sentirsi in colpa, perché semplicemente… lo è.

Symphony è un lavoro splendido ma fa meno uso della batteria e di altri stratagemmi che “aiutano” l’ascoltatore e contribuiscono a dare alla musica moderna la connotazione di “leggera”. Symphony richiede e merita un ascolto attento, non è musica da tenere in sottofondo mentre si fa altro.

Se ascoltato con il rispetto e l’attenzione che merita, Symphony regala emozioni speciali e fa volare l’anima. La seconda parte di Parsifal è qualcosa di incredibile. Finora è la parte dell’album che mi ha preso di più, assieme all’overture iniziale.

Ecco, se devo trovare un “difetto” è che avrei voluto più strumentali per apprezzare l’orchestra. Una versione dell’album solo strumentale sarebbe bellissima. Intendiamoci, adoro Roby e la sua voce mi regala emozioni da decenni, ma qui c’è un’orchestra fenomenale e a volte avrei preferito una sinfonia… puramente strumentale.

Però sia chiaro che sono valutazioni soggettive. Oggettivamente l’album è fantastico e ascoltando le parti vocali si fatica a pensare che a cantare sia un signore di 77 anni!

Belli i testi. Dopo una vita passata a cantare parole di Negrini e D’Orazio non deve essere stato facile per Roby affidarsi a un’altra penna, ma Maria Francesca Polli ha fatto un lavoro sensazionale. L’anno scorso “Cosa lascio di me” non mi sembrava tanto nel genere di brani di Roby. Quest’anno le nuove canzoni sono più vicine a ciò che ha sempre cantato.
Emoziona soprattutto “Che meraviglia”, che riprende una locuzione spesso usata da Stefano ed è a lui dedicata.

Una tirata di orecchie al mio Roby la devo però fare.
Le strofe di “Se perdo te” ricordano un pochino una versione lenta di “Se balla da sola”. Il ritornello però cambia totalmente, quindi prendiamola per una disattenzione innocente da chi ha scritto migliaia di melodie. Un po’ più grave, ma sicuramente un errore in buona fede, che alcune sotto-melodie del brano rievochino “Per la bandiera” degli Stadio.

E poi c’è “Grande madre” che i fan più appassionati già conoscevano già ma che adesso diventa un brano ufficiale. Musica di Roby e testo di Stefano, datata 2005. L’Ave Maria della voce italiana che più amo. Bellissima e toccante.
Fa pensare il fatto che chi ha avuto una vita sentimentale così lontana dai dettami della Chiesa sappia parlare della Madonna in modo così sensibile.
Che dire poi della prestazione vocale di Roby se non “wow”?

Symphony si chiude con lo strumentale “Respiri” che regala altre emozioni e fa venire voglia di “riavvolgere il nastro” e riascoltare tutto.

Grazie Roby, grazie davvero per questo capolavoro.

Voto 9/10

30 dicembre 2016, io c’ero

Il 30 dicembre 2016 io c’ero. Non di persona. Di persona ero stato con due amici a novembre, a Padova. Io c’ero, in una delle migliaia di sale cinematografiche che trasmettevano la diretta del concerto, ricevendo il segnale via satellite da Bologna. Una novità per l’Italia, un altro primato dei Pooh dopo essere stati i primi in Italia a usare il sintetizzatore Moog (quello che si sente all’inizio di “Noi due nel mondo e nell’anima”), i primi in Italia a usare i laser ed i fumi nei concerti, i primi in Italia a suonare nei teatri e poi negli stadi, ecc…

Io c’ero ed eravamo in tanti, di tutte le età, dai piccoli agli adulti, ai più anziani. E cantavano tutte le canzoni, anche stonando, anche sbagliando le parole… Un mio vicino di poltroncina era con la fidanzata, che gli dava un pugno sul braccio se sbagliava una parola! Eravamo tutti fratelli, tutti amici, in quell’atmosfera serena dei concerti dei Pooh che ho conosciuto per tutti gli anni in cui ci sono andato, soprattutto nei pomeriggi d’estate, sotto il sole, davanti al palco, mentre i tecnici finivano di montare gli strumenti.

Io c’ero, quel 30 dicembre. E c’era con me un’amica, non fan ma che avevo invitato per passare una serata diversa. Ogni 2×3 le mandava messaggi una sua collega di Bari ultra fan, anche lei in un cinema della sua città, che commentava le canzoni e non faceva che dirle “Ti sei emozionata? Ma quanto è bella questa? Ma che meraviglia quel primo piano con gli occhi azzurri di Roby!” i fan dei Pooh sono così. Hanno il dono di avere scoperto un tesoro, anzi quattro, anzi cinque tesori, e vogliono condividerli con tutti.

Io c’ero e quando le note di “Traguardi” hanno iniziato a sfumare e il cinema ha riacceso le luci, non mi vergogno di dire che avevo gli occhi umidi.

Io c’ero ma quella volta non avevamo la fortuna di pensare “Ancora fra un anno”, titolo della canzone storicamente usata per la fine di ogni spettacolo. Quella volta finiva una storia. Ma non la loro musica, che oggi emoziona anche chi non li aveva conosciuti prima.

A Stefano

Tu sei volato in Cielo in modo straziante per noi che restiamo ma, per quanto difficile, forse dovremmo cambiare prospettiva.

Accanto al nostro dolore dovremmo pensare al fatto che per te è iniziata una nuova tappa nel percorso dell’eternità. Hai ritrovato i tuoi genitori, il tuo amico Pino, il tuo collega di sempre Valerio e ancora tante persone di cui ci hai raccontato nel libro “Confesso che ho stonato”. Puoi riabbracciare amici, colleghi, magari potrai ringraziare ancora San Giovanni Paolo II per quella pillola che ti tolse i dolori da calcoli!

A noi lasci le tue canzoni, il tuo esempio, la tua vita. Noi soffriremo e più di noi i tuoi cari, chi ha vissuto e lavorato con te. Ma nulla finisce. Proprio mentre noi diciamo “è partito” altri esclamano “è arrivato!”

Buon… qualsiasi cosa ci sia dopo. Grazie per quello che ci hai donato, per quello che ci hai lasciato.

“E si può dividersi e non sparire, se è così riabbracciaci quando vuoi” (semi cit. Domani, Pooh 2004)

Lo stesso post ma con anche un video ricordo lo trovate nella mia pagina Instagram.

Acid, anzi Arab Acid

Inizio d’anno emotivamente intenso e mente da rasserenare, perche’ oltre a quello che e’ successo da poco e in parte continua a succedere, c’e’ sempre la tristezza di fondo per la morte di mia madre e anche se il tempo cura, non cancella i vuoti.

E cosi’ ora provo a fare una cosa che fece bene anche a lei.
Nel ’93, dopo aver lasciato il lavoro per mobbing, mia madre ebbe un momento di forte depressione… che curo’… ascoltando una radio locale che faceva musica acid, quella che fa tum tum tum :)
Ecco, io sto provando a fare lo stesso. So che la musica ha effetti sulla mente e forse questa musica rirmata, tutta uguale con minime variazioni, a qualcosa serve.

Ovviamente per distinguermi dalla massa io mi son andato a cercare “Arab acid” cosi’ le vicine pettegole chissa’ cosa pensano :)

Per ora, assieme a un aumento delle ore di sonno, questo ascolto sembra funzionare e in fondo non mi dispiace nemmeno. E’ come se mi “mettesse in ordine” la mente. Chissa’…

Quando i giorni sono musica…

Non succede spesso che un tour segua un album live, di solito e’ il contrario ma quest’anno i Pooh hanno allungato la festa, l’ultima festa. E quest’anno dopo 11 anni li ho rivisti. E mentre scrivo li riascolto. Non il nostro concerto, di cui pure su YouTube ci sono gia’ tracce, ma quello di San Siro di giugno. Stessa scaletta e io inizio con la parte centrale di “Giorni infiniti” che amo alla follia.

Mi dice Veronica che non sa se sono stato felice.
Limite mio, che con gli altri ho un istintivo pudore delle mie emozioni.
Ma lo sono stato immensamente. E’ stato il concerto perfetto. Cosi’ perfetto che anche potessi non andrei a vedere altre date pure vicine, perche’ il mio commiato dai Pooh dal vivo voglio sia stato questo. Andare a vederli con persone a cui voglio bene, anzi che dico, con una persona che e’ letteralmente una figlia, con cui abbiamo dato vita al Gomitolo e con cui ho diviso i momenti piu’ difficili suoi e miei. Derive verso l’oblio, l’attesa nelle 7 ore di intervento di mia madre, il funerale e ieri il concerto. Il concerto del gruppo che mi ha accompagnato negli ultimi 30 anni in mille giorni, mille storie, anche quella volta a dicembre 1990 ero in ospedale e le loro note durante un’ospitata nel programma RAI del sabato sera mi attirarono fino alla TV della stanza comune e mi diedero una forza immensa in un momento di scoraggiamento.

Ieri mi ero ripromesso di cantare tutte le canzoni della scaletta e vincendo il pudore a farlo vicino a persone non sconosciute l’ho fatto. TUTTE! Ho anche fatto qualche video 4k (cose fantascientifiche 30 o 20 anni fa!) e me li sono goduti suonare grazie al binocolo da opera del mio prozio. Dalla Callas a Roby Facchinetti, ma quel binocolino gia’ aveva visto i Pooh tante volte negli anni scorsi.

E’ stato uno dei concerti piu’ belli che abbia visto. Bello per come l’ho vissuto io, con chi l’ho vissuto, e per il concerto in se’. Bravissimi, in formissima e sensazionali se pensi all’eta’ che hanno e per esempio alla salute di Red che l’anno scorso ebbe un grosso intervento. Che Dio li conservi nelle cose che sceglieranno di fare domani!

Del concerto parlero’ poi nello spazio che dedico a queste cose nel sito, qui volevo iniziare a fissare le emozioni.
E dopo il concerto la soddisfazione dei commenti di Enzo, il compagno di Veronica, che magari non era un fan ma ha vissuto il suo primo vero concerto (a cui ha voluto portarmi nonostante non stesse bene e di questo lo ringrazio infinitamente) e negli audio su Telegram ha mostrato di averlo apprezzato piu’ di quanto immaginassi!
E in tutto questo ci sono anche diverse ciliegine sulla torta.
Il mio primo concerto dei Pooh (e primo in assoluto) l’ho vissuto a novembre 1988 al Palaverde di Treviso e non avevo lo sdoppiamento della vista. L’ultimo lo vivo a novembre 2016 di nuovo senza sdoppiamento grazie all’intervento che ormai nove anni fa mi ha fatto la mia adorata e stimata oculista, cosi’ brava e sensibile che quando alla visita della settimana scorsa ha saputo cosa stavo per vivere e’ stata felice per me e molto dolce. Dopo questo post le scrivero’ per ringraziarla (di nuovo) per quell’intervento.

Poi tornare. Se all’andata aveva guidato Enzo, al ritorno con lui febbricitante ha guidato Veronica e cosi’ una persona che ho conosciuto piccola, visto crescere, e’ diventata una donna adulta, capace di guidare (pure veloce!), responsabile, saggia, prudente, brava. E siccome so di averne una particina di merito, mi sono sentito anche infinitamente orgoglioso.

Salto un po’ di tracce e arrivo alla base finale, “Traguardi” con i Pooh che fanno la passerella e per fortuna che anche se stavamo gia’ alzandoci li ho visti avvicinarsi alla nostra parte per un ultimo applauso, piu’ per me che per loro vista la distanza. “Traguardi” e’ autocelebrativo. Lo ascolto e penso che forse ho qualcosa da celebrare pure io, se una persona che ho seguito per gran parte della sua vita, e’ diventata grande e mi ha donato il viaggio (mai sarei potuto andare se no) e questa emozione. E spero che questo post gliene renda giustizia e merito. GRAZIE!

Ancora una canzone!

“Luna dai,
questa notte non correre
dammi un attimo
che diventi per sempre.
Scordati di inseguire la notte
confondi l’alba
e se puoi resta in cielo di piu’!
Fai che domani non sia maaaaaaaaaai!”

Mammamiaaaaaaaaaaaa!
Son tornato ragazzo col singolo nuovo dei Pooh da beccare in radio, registrare su cassetta e di cui trascrivere al volo il testo per impararlo bene subito!

Adesso e’ tutto piu’ semplice ma l’emozione e’ rimasta la stessa e la canzone e’ bellissima tanto che l’avro’ sentita gia’ almeno 20 volte!

GRAZIE POOH PER AVERMI REGALATO ANCORA UNA CANZONE!

Grande amore

Per quanto mi riguarda “Grande amore” e’ La canzone del Sanremo 2015. Fantastici e bravissimi gli interpreti!
La potete sentire sul Sito RAI di Sanremo 2015 e merita davvero!

Oggi poi e’ un giorno cosi’ e ascoltare e riascoltare questa meraviglia mi distrae da vortici di pensieri, ricordi ed emozioni che si mischiano come non vorrei.

Un mondo che non c’e’

Eppure vivere non e’
solo un mestiere
e’ violenza da fermare,
e’ innocenza da stupire
senza mai scappare via
dalla realta’.

Vivere vuol dire ho pianto
perche’ stavo troppo bene
e ho piantato un seme
che vivra’
nella siccita’.

Vivere e’ aggiustare
quello che non va…

Ma perche’
non si puo’ diventare migliori
partendo da me…

Grazie Roby, grazie Valerio…
Come sempre succede con le vostre opere, anche questa cade a fagiolo con la mia vita e cerchero’ di farne tesoro in questo momento.

Misteri poohici: la strana versione di “C’e’ bisogno di un piccolo aiuto” cantata a Lourdes

Nel 1996 i Pooh cantarono la stupenda “C’e’ bisogno di un piccolo aiuto”, un vero e proprio “Padre nostro”, un’invocazione a Dio per domandargli il perche’ delle tante ingiustizie del nostro mondo.

La canzone e’ suddivisa in strofe, ognuna cantata da uno dei Pooh. L’ultima e’ di Roby Facchinetti e sul CD e nei live dell’epoca faceva:

Se sapevi gia’ tutto nei secoli
tutto questo non ha un perche’
ma se invece c’e’ qualche ragione
facci male ma dicci qual e’…

Ebbene, in quegli anni i Pooh fecero un concerto a Lourdes organizzato dall’Unitalsi e cantarono proprio questo brano, poi riproposto nel DVD Pooh Legend del 2012. In questa versione, apparentemente live, Facchinetti cambia le ultime parole:

…ma se invece c’e’ qualche ragione
dimmi allora Roma dov’e’?

Si tratta di un errore? Roby ne fa spesso dal vivo ma in questa esibizione sembra convinto delle parole che canta. E’ forse la prima stesura poi abbandonata? E’ una modifica richiesta dal luogo? Ma se e’ cosi’, “dimmi allora Roma dov’e'” che significato ha?

Voi, oh miei occasionali lettori, cosa ne pensate?

Alla ricerca di Paolo Gentile

Dopo 5 anni da questo post ci si riprova, visto che ho trovato il sito web di quelli di SuperRadio. Ecco la mail che ho scritto. Se risponderanno vi daro’ notizie.

Salve,
tanti tanti anni fa ascoltavo Superradio, sia per i quiz cui tentavo di partecipare, sia perche’ un amico dell’epoca andava pazzo per la vostra musica.

Invece io di voi ricordo molto Paolo Gentile e le sue canzoni “Con la faccia di un Clown” (di cui tuttora ho una mitica registrazione “dalla radio” poi travasata in digitale, e che sto risentendo mentre vi scrivo) e “La citta’ di Marco” che, se ben capii all’epoca, era dedicata a un vostro collega venuto a mancare.

Scrivo per sapere intanto se Paolo suona ancora e come si e’ sviluppata la sua carriera, visto che sul web non trovo nulla, e poi per sapere se e’ ancora reperibile qualcosa di suo, che non mi dispiacerebbe acquistare (in particolare la bellissima “La citta’ di Marco”).

Grazie e spero di avere vostre notizie.

Speriamo in bene… E intanto riascoltiamo questo poeta della mia citta’.

“Ed io, equilibrista senza fili
la recita del tempo
ormai la conduco io
con la faccia di un clowwwwwwwwwn”

In fondo, sto solo cercando le emozioni della mia adolescenza… :)

UPDATE

Esiste, non me lo son sognato! Googlando ho trovato foto, numero di catalogo e titoli esatti! Quindi e’ “La faccia di un clown”, senza il “con” davanti.
OK, primo passo fatto. Ora spero mi rispondano.
Come mi piacerebbe avere quel disco (poi trasportarlo in digitale e’ niente, rispetto alla difficolta’ di reperirlo)

Anteprime musicali non richieste ma tanto gradite ai fan

Un amico mi racconta che Roberto Facchinetti (figlio di Roby e coinvolto nella produzione dei Pooh) e Danilo Ballo (arrangiatore e musicista nei CD e nel tour) si lamentano su un social network perche’ alcuni brani del nuovo album dei Pooh sono gia’ su Youtube. Non volendo partecipare a quel sito ma volendo dire la mia opinione la scrivo qui, chiedendo a un amico di girarla agli interessati e lasciando spazio al pensiero dei commentatori (tutti, non i soli iscritti a fb).

Caro Roberto e caro Danilo, avete gia’ venduto 50000 copie in prevendita. Se le canzoni sono gia’ su Youtube e’ perche’ qualcuno ha potuto comprare il CD in anteprima, cosa ingiusta per chi (come me) deve aspettarlo fino al 9 o oltre. Quindi non lamentatevi e consideratela promozione gratuita. I fan lo compreranno lo stesso. Chi non puo’ permetterselo o per abitudine non compra, non scegliera’ diversamente in base ai video.

Io da fan dei Pooh da decenni sono felice di aver sentito questi brani in anteprima, ringrazio chi li ha messi e aspetto il CD dove l’orchestra non sara’ penalizzata dalla compressione mp3.
PS: per quel che ho sentito e’ un capolavoro, complimenti a tutti!
Perche’ non ne fate anche una versione solo strumentale magari a 6 canali?

Riflessioni leggere su Celentano a Sanremo

Celentano, troppi soldi. Troppo clamore. Ma le due canzoni “Il forestiero” e “Facciamo finta che sia vero” valgono piu’ di molte in gara. Con la prima ci dovrebbero fare il catechismo e mi risulta che quando usci’ nel ’70 qualche prete effettivamente la uso’.

Sara’ stato qualunquismo come tanti illustri critici affermano ma almeno ora la platea TV che non legge sa certe porcherie che nei TG non dicono, come le pretese di Francia e Germania per salvare la Grecia.

La Chiesa vuole che Celentano si scusi. Legittima richiesta. Facciano altrettanto loro per gli scandali che li vedono protagonisti spesso e per tradire cosi’ frequentemente il messaggio di Dio e per le frasi assurde sull’omosessualita’ che loro e tanti loro “fan” ripetono continuamente.

Per il resto, trovate molti video sul sito ufficiale RAI e altrettanti su Youtube ;)

I treni per Reggio Calabria live, spettacolare!

Ho appena visto su Youtube una esibizione di Giovanna Marini che canta LIVE “I treni per Reggio Calabria”. Testo che merita d’essere ascoltato per conoscere un po’ di storia del nostro paese. Esibizione impressionante da parte di una 75enne (all’epoca del live che ho visto io 73enne).

Certo e’ che questa a 73anni fa dei live da paura, altro che alcuni dei cantanti di oggi o quelli che pretendono di fare un disco in studio e piegare la liberta’ di mezzo mondo per guadagnarci per l’eternita’.

Chi ha l’arte non ha bisogno di metterla da parte!

Specchiarsi in una canzone e in una voce

Appartengo al mondo e alla mia citta’
alle mie idee* e alla mia liberta’…
Vivere fa vivere!
Per chi un po’ mi ama o sempre mi amera’
con la mia pronuncia e la mia dignita’…
Questo sono io!

Un uomo assomiglia alla sua vita
eccitante o disperata o consacrata ad un’idea.
Un uomo fra catene e mongolfiere
vola per non inciampare. per non vivere a meta’…
e questo sono io!

* L’originale (Questo sono io, Pooh 2010) dice “pianoforte”. Io non lo suono. Potevo mettere “computer” ma mi piace di piu’ “idee”.

La musica, il mercato e le persone

Delusione…
Ebbene si’. Qualcosa dei Pooh mi ha deluso anche se voglio credere che sia stata una scelta dei discografici e non loro…

Non avrei mai pensato di associare la parola delusione a qualcosa fatto dai “miei” Pooh perche’ questo gruppo ha significato moltissimo per me e per anni sono stato un loro fan sfegatato. La loro musica e le loro meravigliose voci mi hanno accompagnato e tuttora mi accompagnano e regalano serenita’ in tanti momenti, belli e meno belli, come chi mi conosce sa bene…

Il nuovo corso, dopo l’uscita di Stefano, doveva dare nuova linfa al gruppo e in effetti il nuovo album promette di riportare in primo piano la creativita’, la musica suonata e lo spessore dei testi, in contrasto a molte loro produzioni recenti purtroppo facili e commerciali, nelle quali si distinguevano solo pochi brani.

A marzo avevamo annunciato l’intenzione di continuare in tre e lavorare da indipendenti, senza compromessi commerciali.
Dalle anteprime dell’album sembra che le promesse musicali siano state mantenute. Su quelle commerciali per ora mi vien da dire che… si stava meglio quando si stava peggio!

Iniziamo.
Il CD pare fosse pronto da qualche settimana. Capisco non venderlo in estate, ma nemmeno l’8 o il 12 ottobre, facendolo anticipare da un singolo diverse settimane prima. Legittimo certo, ma non condivido, per me se hai qualcosa di bello lo vendi e basta.

Perche’ parlo di uscita l’8 o il 12? Perche’ sono state prodotte due versioni e quella che costa di piu’ uscira’ 4 giorni prima. Sara’ la versione “luxury”, di lusso, con la confezione ricercata, il portachiavi e non so che altro. IBS le assegna un prezzo di listino di circa 9 euro superiore all’altra (sono circa 18mila lire del vecchio conio!). Vedremo i prezzi effettivamente praticati nei negozi ma e’ il principio non cambia.

Come si fa?!
Siamo in una fase di crisi economica. C’e’ gente che non arriva a fine mese e qui si dividono gli acquirenti fra quelli che possono pagare il prezzo normale e quelli che possono pagare di piu’.
E chi paga di piu’ ha il CD prima. E gli altri aspettano, oppure si accontentano della versione digitale da comprare online… con buona pace di quanti preferiscono un CD audio che si sente meglio di un MP3 con compressione lossy.

Io lo comprero’ originale, tassativamente in versione normale, a costo di aspettarlo piu’ tempo, ma sono felice di pensare che fortunatamente oggi esiste una grande livellatrice sociale che mette tutti sullo stesso piano!.
Cos’e’? Quella che voi chiamate pirateria e che io chiamo antidoto a queste trovate commerciali. I piu’ probabilmente lo registreranno dalla radio (ops, siamo nel 2010) se lo ascolteranno su YouTube (che con il recente accordo SIAE paga pure i diritti, cosa volete di piu’?) in attesa dell’uscita del CD, con buona pace di luxury, deluxe, premium, selected, special e tutta questa terminologia con cui sempre di piu’ nella nostra societa’ si creano distinzioni sociali ingiustificate.

I Pooh di Stefano, pur con i loro difetti e la tonnellata di raccolte, questo non lo avevano mai fatto (che io sappia).
Speriamo che almeno l’album non deluda.

Avra’ i miei soldi, come sempre, ma io mi schiero col popolo. La differenza di spesa la daro’ a un povero.

Ancora una VITA insieme

Vent’anni fa, il 28 febbraio.
Mi sono rivisto 19enne, a bocca spalancata davanti alla TV, di fronte a quell’inatteso capolavoro di arrangiamento e melodia che senza il tum tum della batteria ma solo con chitarra acustica, piano, violoncello e il delicato suono scelto per l’octopad, presentava una preghiera sulla solitudine. Uomini soli. Vinse Sanremo tre giorni dopo e riempi’ di emozione il mio cuore di fan.

E volano i ricordi. Cristiano e quel che mi ha insegnato, Antonio e le nostre telefonate interminabili, serate in un clima diverso, la Radio di notte con brani ’70 e ’80 di quelli belli, le prime chat, tutto un mondo diverso e io che ci nuotavo dentro da pioniere incosciente.

Primo inciso di Roby con vent’anni in meno nella voce. Dio delle citta’ e delle immensita’ forse solo tu sai quanta gente ho incontrato, adorato, perso e talvolta ritrovato. Tale e tanta, tali e tante emozioni, viaggi, telefonate, sorrisi bisticci scemenze. E la mente torna a oggi a una conferma a quello che supponevo da un po’ e che mi e’ stato confermato. OK.

Oggi questa canzone e l’ondata di ricordi di questi vent’anni rimescola i sentimenti e si mischia alla notizia che “non c’e’ mai un’ultima primavera”. Non sono un fanatico Pooh come vent’anni fa ascolto tante piu’ cose ma mi illumina l’anima sapere che andranno avanti, che si sono reinventati in sei dal vivo, che in autunno uscira’ un nuovo disco in cui torneranno a fare i musicisti e a parlare di temi impegnati fregandosene di fare singoli “da radio”. E intanto ecco di nuovo l’inciso. Dio delle citta’ e delle immensita’ magari tu ci sei e distacchi non ne hai ma io che ne ho sopportati tanti forse ora ho imparato a camminare con le persone che ho attorno ricordando il passato con affetto e solo una goccia di malinconia. Almeno cosi’ e’ stasera. Applausi. Fra tre giorni vent’anni fa vincevano i Pooh. Fra sei mesi nuove emozioni. Grazie di cuore!