Telegram premium

Ho deciso di supportare Telegram. Almeno per adesso, poi se le bollette di energia e gas voleranno, potrò sempre tagliare le spese non indispensabili. Per adesso rinuncio a qualche capriccio ipercalorico quando faccio la spesa su Everli. Preferisco sempre equilibrare le spese, non aggiungerne.

Perché ho deciso di supportarlo? Non per le funzionalità aggiuntive in sé, anzi personalmente non condivido il dare sticker extra a chi paga perché rende le persone non uguali e può fare male, soprattutto ai più giovani.

Però io Telegram lo uso e lo apprezzo. Ho moltissimi contatti, ci sviluppo bot per gioco o per la parrocchia, ecc…
Quindi sono ben felice di dare un contributo che permetta di mantenerlo gratuito, nel vero senso della parola, per tutti.

Anticipo la risposta a una domanda che potrei ricevere.

Perché do 5.99€ al mese a Telegram e non 6€ una tantum a tal app che garantisce la massima privacy?
Perché non so quanti dei miei contatti la usano. Se è come Signal, non ne vale la pena, per me. Avevo solo tre contatti. Tutte persone con cui parlavamo già su Whatsapp o Telegram…

Recensione di Tik Tok

Salve, sono un boomer che sta provando Tik Tok :)

No, scherzo. Non ho l’età anagrafica per appartenere alla categoria ma soprattutto cerco di tenere la mente elastica e aperta a nuove esperienze, inoltre per le attività che svolgo ho molto a che fare con i giovanissimi e la possibilità di vedere il mondo dal loro punto di vista.

Comunque, spinto da tanti video divertenti, ho deciso di provare questo benedetto Tik Tok.
Mi sono detto che una risata è meglio che sopportare le ondate nefande di fakenews di Twitter.

Detto fatto, come scrivevo da bambino.
Un clic e l’app è nel mio cellulare. 62mb, bella pesante.

Mi chiede per prima cosa la data di nascita, e qui capisco che la protezione dei minori è limitata a quelli che non sanno effettuare la sottrazione $annocorrente – 13

Sfondo bianco accecante e caratteri minuscoli. Un altro filtro di accesso pare sia la vista. Procedo con lente di ingrandimento.

Inserire email o telefono. Si vede che avere una email ormai non è più di moda.

Email. Mi manda il codice. Lo inserisco e compare un indecifrabile avviso “Stai usando il nostro servizio troppo frequentemente”.
Mi faccio mandare un altro codice e lo scrivo più l-e-n-t-a-m-e-n-t-e. Funziona.
Qualcuno ha occupato il nome utente che uso ovunque. Cominciamo bene.

Mi decido su cosa inserire e procedo. Bene, account creato.

L’app continua a illuminare lo schermo come un faro nella notte. Non è possibile utilizzare un tema scuro o ridimensionare i caratteri. Sarebbe già una buona ragione per disinstallarla ma procedo. Io cerco qualche risata e magari i video si vedranno meglio.
Imposto un paio di cose di privacy, inserisco il mio avatar abituale e aggiungo qualche contatto.

Prima nota positiva. Un paio di piccole pesti che conosco bene non compaiono fra i contatti importati e non possono essere cercate o aggiunte. Devono seguirmi loro e solo dopo le posso seguire io. Ben fatto Tik Tok, la trovo una misura saggia.

Altrettanto mi piace la possibilità di rendere privata la lista delle persone seguite. Tuttavia l’opzione è monca perché è comunque possibile vedere i follower di un account.

Sull’accessibilità Tik Tok sorprende. Pur avendo un’app oscena, almeno su Android, permette di escludere animazioni e video con contenuti che possono dare fastidio alle persone con epilessia fotosensibile. Bene.

Belle le voci delle impostazioni per fare pulizia. “Libera spazio”. Più chiaro di così…
Si vede che l’app è pensata per un pubblico giovane con cellulari mid-range sempre pieni.

Il tutorial iniziale mi accoglie con un video che dovrebbe far ridere ma si chiude con una bestemmia. In generale c’è tantissima volgarità e le bestemmie sembrano essere considerate accettabili. Non ho ancora trovato un modo per escluderle e sono un altro fattore che rende il mio giudizio piuttosto negativo. Mi domando se l’esperienza dei più giovani sia migliore. Con quel che vedo inoltrare dalle pesti di cui sopra ne dubito, ma mi accontenterei almeno di stare senza bestemmie.

La visualizzazione dei video è più fruibile delle impostazioni e sembra usare un tema scuro. Peccato che quando si passa alla pagina degli account degli altri o delle impostazioni torni il faro nella notte. Non sarà facile interagire. Non per me almeno.

In pochi minuti trovo qualche account familiare e me ne vengono suggeriti altri simili. Ammetto che ho scoperto e seguito vari account molto piacevoli e che li ho subito cercati anche su Instagram, in modo da non perderli se dovessi infine decidere di disinstallare Tik Tok.

Sorpresa. I video si possono condividere direttamente e anche salvare nel proprio dispositivo senza bisogno di trucchi o app esterne come con Instagram.
Idea semplice ma geniale di Tik Tok per farsi fare pubblicità gratuita dagli utenti, visto che alla fine di ogni video viene aggiunto il nome utente di chi lo ha creato ed il logo dell’app.

I video che si trovano vanno dal professionale all’improvvisato. Abbondano i piccoli trucchi di marketing del tipo “ti svelo quello che non vogliono che tu sappia”.

Soprattutto mi rendo conto che questo modello di comunicazione produce contenuti per chi ha una soglia di attenzione molto bassa e che è facile abituarsi a conoscenza e svago in pillole.
Poi mi viene in mente che da 9 anni uso Twitter che prevede contenuti ancora più brevi e mi dico di non ragionare da boomer :)

All’interno dell’app io non vedo alcuna pubblicità ma forse è merito di Pi-Hole (nel caso, si può ottenere lo stesso con i DNS di AdGuard).

Fin qui Tik Tok mi ha dato diverse cose che non volevo ma anche contenuti divertenti e piacevoli. L’app Android è oscena (mi dicono che su iOS almeno il tema scuro c’è) però ha funzioni sorprendenti.

Mi riservo un giudizio complessivo, anche dal punto di vista sociale e pedagogico, ma per il momento lo tengo installato.

PS: se volete, seguitemi! Trovate il collegamento nel menu.

Whatsapp non è Telegram, occhio!

Avviso ai naviganti: Whatsapp non è Telegram! Se create un gruppo e mandate un link di invito chiunque lo veda avrà il vostro numero. Se fate parte di un gruppo Whatsapp e qualcuno diffonde un link di invito, chi lo apre, anche senza entrare nel gruppo, avrà il vostro numero. Insomma, non una passeggiata in quanto a privacy.

Certo potete revocare il link ma non potete sapere quanti avranno visto i numeri senza entrare. A me non è successo e me ne guardo bene ma l’ho visto accadere.

Lo scrivo qui nella speranza che chi passa e legge, anche per caso, faccia attenzione.

 

Mai dire mai

Ebbene si’, sto facendo un pensierino a usare, pur limitatamente, anche facebook.

Adesso chi legge dira’ “Ma con tutto quel che hai sempre detto?!” “Cos’e’ cambiato?

Non e’ cambiato niente. Mi fa schifo lo stesso. E’ ultra invasivo, e’ finalizzato a raccogliere i fatti tuoi sia con quel che tu metti sia con quello che gli altri mettono.

E allora?”

E allora c’e’ un problema, lo stesso che 14 anni fa mi porto’ ad avvicinarmi ai blog.
Alcune realta’ che seguo usano solo quello, e vorrei interagire.

Sei incoerente con tutto cio’ che hai sempre detto!”

Continuo a pensare che sia un social pericoloso, soprattutto per i minori che non tutela minimamente e incoraggia a comportamenti sbagliati, ma io decisamente sono piu’ vecchio, sul web ci sono gia’ con i miei spazi e la mia identita’  e penso/spero di potermi gestire e controllare cio’ che metto li. Il mio social del cuore resta Twitter, quello sarebbe un di piu’ per contattare ad esempio chi non espone una mail. E poi…

E poi? Che scusa ti inventi ora?

E poi il mio parroco vuole che tutta la presenza social della parrocchia sia solo in mano mia. Non sappiamo ancora se e come useremo fb (non piace a nessuno dei due, per ragioni tecniche, non ideologiche) ma dovremo anzi dovro’ averci a che fare per prendere il controllo di alcune cose fatte da alcuni senza consenso.

E insomma hai trovato tutti i pretesti. E ci metterai pure nome e cognome?”

Idealmente no, ma probabilmente qualcosa di riconducibile a me come su Twitter, visto che con le realta’ che mi interessano voglio interagire apertamente. Devo rifletterci un po’.

Sei incoerente con tutto cio’ che hai sempre detto!”

Di nuovo? Forse e’ vero, ma se e’ per questo allora lo sono stato anche quando ho iniziato a usare MSN, poi Skype… ah gia’ su Skype non amavo parlare a voce mentre ora su Whatsapp e Telegram lo faccio molto di piu’. E’ cambiare, rimettersi in discussione. Non farsi piegare dal mezzo ma vedere se lo si puo’ piegare alle proprie necessita’. Per esempio non penso di usare fb messenger, restare loggato e farmi tracciare, ne’ di usare app. Le notifiche si’, vedremo cosa offre e se non mi sta bene, via.

Sei sicuro?

No, per niente. Ci sto solo facendo un pensiero che ho voluto scrivere nel blog.

Update: penso che contiuero’ a tenere un account anonimo del tutto staccato da me per “osservare”: non tutti sanno che e’ possibile vedere quali utenti hanno aperto un profilo di qualcuno anche senza esserne amici, e la cosa non mi piace.
Poi faro’, se faro’, un account di “rappresentanza” per poter interagire quando serve. Senza tenerlo loggato, usando un browser specifico. Gia’ oggi uso piu’ installazioni portatili di browser per attivita’ diverse, come l’home banking.

“Non mi piace ma devo usarlo”

Sento con una crescente frequenza insoddisfazione da amici e conoscenti che usano Facebook e che iniziano a rendersi conto che esporre la propria vita al resto del mondo non e’ proprio una buona idea.
A portarli su Facebook varie cose. L’illusione di recuperare rapporti con persone che non si sentono da anni e che hanno vite e interessi diversissimi. Mancando basi comuni il rapporto recuperato spesso termina in fretta.
Un’altra illusione e’ il rapporto col VIP di turno. Questa e’ ammaliante ma non dura molto.
Il problema non son le illusioni ma i vincoli da cui chi sta su FB finisce per farsi condizionare: “è diventato il metodo di comunicazione per troppo persone che conosco”. Che siano colleghi, amici, compagni di scuola. E scatta il classismo: se sei dentro ricevi le notizie utili alla tua rete sociale. Se sei fuori sei l’alieno e ti senti oppure vieni isolato, anche perche’ molti di quelli che usano FB per comunicare non hanno la minima idea ne’ dei pericoli ne’ delle alternative.

Dicevo comunque che cresce il numero delle persone che iniziano a rendersi conto delle ramificazioni dell’inserire tanti dati online, di quanto la propria sicurezza dipenda dalla sicurezza del piu’ imprudente fra gli amici e ancor piu’ di quante informazioni si ottengano incrociando i dati inseriti da un gruppo di amici o peggio da gruppi di amici e parenti!

Solo che chi vorrebbe uscirne o almeno diminuire la propria presenza ha il problema suddetto: non riescono a farlo, sono vincolati e di solito cio’ porta a improbabili tentativi di autoprotezione (cambiare nome, dire meno cose di se’…). Aiuta, ma non tantissimo perche’ conta anche cio’ che gli altri dicono o “taggano”.
Inoltre se le persone non si cancellano (mandando a FB il messaggio che cosi’ non va), alla fine gli utenti potran solo aumentare e con essi lo strapotere di FB che sara’ libero di ridurre sempre piu’ la privacy perche’ tanto le persone si sentiranno obbligate a stare li.

E a chi sta per bollare questo come un post retrogrado o allarmista, beh, raccomando la lettura di questo articolo che racconta cosa si puo’ ricavare dai dati messi nei social network… sicuri che sia una buona idea?

Non sempre serve reinventare la ruota…

…e cosi’ quando apprendi che l’invio di mail dal tuo sito verso gli utenti incontrerebbe meno ostacoli se invece del sendmail del server web, usassi il server SMTP del tuo webhost, con auth e pure firma DKIM, non ti resta che fare a meno di mail() e… includere la classe PHPMailer che fa di tutto e di piu’ e che piloti con poche linee di codice.

Certo i puristi (categoria di cui in fondo faccio parte anch’io) possono storcere il naso, ma se ti occupi di del progetto X, il cui fine ultimo non e’ inviare mail, perche’ devi spendere tempo a reinventare cio’ che altri hanno fatto cosi’ bene, condiviso con licenza libera e che funziona?
Oltretutto e’ stata l’occasione per imparare e per integrare nel mio software uno strumento di largo uso.

Fin qui i risultati sono stati ottimi e molti problemi legati all’uso di mail() si sono volatilizzati. In piu’ ora se dovessi adottare un servizio terzo di invio mail (come SendGrid), avendo gia’ il supporto per l’invio di mail tramite SMTP auth, mi basterebbe modificare una linea di configurazione.

Non si finisce davvero mai di imparare e oggi ho acquisito due competenze preziose… che mi sarebbero state utili tempo fa, fra l’altro!

La grande, grossa palla

“Mi serve per la scuola”.

Da sempre gli studenti hanno usato la scusa “mi serve per la scuola” come giustificazione per acquisti e capricci, dal set di righelli e squadrette al diario di marca, alla calcolatrice programmabile fino al PC.
La nuova frontiera sono i social network, che a leggere gli studenti di oggi sarebbero uno strumento indispensabile, sia per la didattica sia per l’appartenenza alla rete sociale della classe. E guai a non averli, del resto la risposta del bimbo-preadolescente-adolescenteribelle a genitori e conoscenti contrari o perplessi e’ sempre stata, nei decenni, “ma lo hanno tutti i miei compagni”, “ma serve davvero”, “senza non avro’ mai amici”.

Palla.
Grande e grossa palla nera gigante da demolizioni che si e’ manifestata nella sua maestosa sfericita’ in questi ultimi mesi grazie a due eventi.

Primo: su Twitter (tutt’altra cosa dai social network cui aspirano i ragazzini) un argomento giocoso ha fatto emergere che la presunta necessita’ di stare “nel gruppo della classe per avere i compiti se manco da scuola” e’ una cavolata dato che spesso e volentieri i compagni non sono cosi’ propensi ad aiutarsi. Del resto e’ logico: puo’ un sistema che nella realta’ e’ basato su cerchie e gruppetti appiattirsi e porre tutti allo stesso livello nel cyberspazio?
Sarebbe bello ma non succede sempre, anzi online c’e’ pure il “cyber bullismo” che puo’ avere conseguenze drammatiche sulle vittime visto che supera i confini della classe e della scuola.
I ragazzini che vogliono essere nei social network per sentirsi “parte del gruppo” rischiano quindi di avere una amara sorpresa. Dopo aver rinunciato alla privacy del nome e cognome e della scuola frequentata (dati che un minore non dovrebbe mai dare, non lo dico io ma il garante della privacy e la polizia), potrebbero accorgersi che non basta, e allora appiattirsi sulle abitudini del gruppo “taggando” foto, mettendo le proprie, facendo girare quelle altrui allegramente ignari delle leggi in merito e pure dei pericoli nelle loro azioni.

Secondo: il governo attuale, spinto dalla necessita’ di risparmiare, ha ben pensato di imporre l’iscrizione alle scuole elementari e medie solo via Internet. Nessun problema, tanto come dicono i ragazzi “qui il PC lo hanno tutti” e “qui sono tutti sui social network”. A sentir loro l’Italia e’ un paese altamente informatizzato. Tutti bravi col PC e tutti collegati a Internet.
La gente che non arriva a fine mese e men che meno puo’ pagare la connessione o che non sa usare il PC non esiste nel mondo perfetto dei ragazzi che vogliono entrare nei social network e a quanto pare nemmeno in quello di chi ha avuto la pensata dell’iscrizione telematica. E cosi’ eserciti di genitori con pochi soldi, incapaci di usare un PC o che lo hanno ma non usano Internet, assediano conoscenti connessi e le segreterie delle scuole per farsi fare l’iscrizione. Ce la faranno, dovranno farcela entro il 28 febbraio.
Il dubbio e’ cosa sara’ dei loro figli. Come riusciranno a studiare, magari pure con profitto, essendo privi di questa indispensabile risorsa didattica e sociale?
Chissa’, magari scopriranno che la didattica si fa a scuola e i rapporti in classe non devono dipendere da quanti compromessi una persona e’ disposta a fare per stare “nel gruppo”.

Speriamo. Intanto io scappo, perche’ la palla e’ diventata grossa e mi sta rotolando addosso, spinta da tutti quelli che a causa di questo post forse si sentiranno dire un giusto “no” dai genitori.

Google Street View, Mestre e i negozi…

Girando per Mestre con Street View ho trovato una cosina e… Ucci ucci sento odor di novita’ per Mestre e non solo!

Andate qua: http://goo.gl/maps/QZihH. Il link vi portera’ in via Manin a Mestre.
Giratevi verso destra, vedrete tre frecce: le solite due per andare avanti e indietro e una “doppia” per andare di lato. Cliccatela.

Per magia la prospettiva cambia e scende a livello pedonale. Verrete inoltre condotti in automatico ad esplorare un’ottica di Mestre.
Secondo me si tratta di un nuovo servizio in preparazione e non annunciato. Le immagini sono di ottima qualita’ e non sarebbe male girare le aree pedonali di Mestre cosi’ e pure vedere i negozi, come gia’ accade all’estero.

Purtroppo non si possono ancora creare link permanenti: quello che ho indicato a inizio post dovrebbe portare nel negozio ma come vedete vi redireziona in strada.

Omonimie e social network

Che ci fossero tanti “Favrin” l’ho scoperto solo da pochi anni, navigando.
Che ci fosse qualcuno che ha il mio stesso nome e cognome lo apprendo ora che un amico mi chiede stupito se mi sono iscritto a Facebook.

No, neanche morto. Tranquillizzo tutti. Non sono io. Ho una coscienza e una coerenza. Facebook non mi piace e non mi ci iscrivo. Auguri al mio omonimo, che ascolta pure Marco Carta (scelta rispettabilissima, s’intende).

Su tutto, mi fa effetto scoprire che esiste qualcuno col mio stesso nome e cognome. E’ logico ma la prima volta fa strano.

L’unico social che uso e’ Twitter e li, se volete, mi trovate.
Non, ripeto NON su Facebook o altri.

Finanziamento pubblico ai giornali

Il finanziamento (pubblico) ai giornali (privati) e’ una cosa del passato che non ha piu’ alcun senso. I costi per farsi leggere sono molto piu’ bassi, basta andare online.

Dice: certo, non tutti hanno Internet. Vero, ma in tanti hanno smartphone e tablet e in altrettanti.

E allora invece di avere lo Stato che da’ soldi ai privati, lasciamo che lo Stato offra solo le modalita’ per accedere al web: reti wi-fi pubbliche, totem informativi nei parchi, biblioteche…
I giornali con poca tiratura vanno online e si finanziano con i banner o con offerte di abbonamento a prezzi congrui (pochi centesimi a copia).

E per chi non sma leggere al PC o sul tablet si puo’ pensare a strutture precise, magari nelle biblioteche o nelle edicole piu’ organizzate, dove si possono chiedere copie cartacee (leggi: stampe) degli articoli del giorno della testata di interesse. In questo caso caso una piccola cifra (nell’ordine dei centesimi a pagina) potrebbe andare alla testata. Oppure, per evitare la tentazione di abusi, potrebbe andare in buoni AdWords per pubblicita’ in favore della testata che quindi aumenterebbe le visite e gli introiti.

Chissa’, forse sono idee troppo “avanti” per l’Italia…

La settimana dell’aggiornamento tecnologico

…Che corsa! Direi che l’ho rispettata questa settimana dell’aggiornamento tecnologico!

Ho aggiornato WordPress, nonostante alcune titubanze circa la compatibilita’ dei temi (dei, perche’ non curo solo il mio blog)…

Ho aggiornato LibreOffice, che non vedeva l’aggiornamento e me l’ha fatto riscaricare tutto…

Ho aggiornato Process Lasso alla 6 (il cambio di major release fa sempre effetto), la mia installazione di sviluppo di PHP e pure SQLite Expert. Ho migliorato un po’ di script per il Gommy che ora funziano molto meglio e ho…

E ho…

Beh si, alla fine un social network lo provo anch’io. No anzi e’ il terzo. Il primo fu Orkut, mi ci invito’ un amico tantissimi anni fa quando era in beta ma lo usai 5 minuti e stop. Poi ne ho creato uno io (il Gomitolo di fatto lo e’) e adesso provo Twitter che non e’ fb e penso si possa usare senza svendersi come con fb.
O almeno, vista l’eseguita’ dello spazio, te lo rende piu’ difficile anche se poi sbagliare e’ facile. Mettiamoci alla prova.
Se non altro, pare sia piu’ facile contattare l’assistenza Wind in questo modo… e io aspetto sempre un cambio di catena!
Ho aggiunto alla colonna qua a lato del blog il widget per mostrare i tweet. Non mi piace tantissimo l’output ma intanto c’e’, magari trovero’ di meglio.

OK, vedremo come andra’, magari lo abbandono come Orkut, who knows…
Certo un primo pensiero e’ che rende molto facile postare ma uno deve pensare bene a cio’ che sta per dire e alle conseguenze che puo’ avere.

Almeno dal lato informatico e’ stata una settimana produttiva. Umanamente e’ stata ed e’ molto, molto piu’ difficile…

La cronaca del Veneto

Il Gazzettino chiude le porte alla consultazione gratuita del quotidiano. La mentalita’ dell’abbonamento colpisce anche questa testata che finora aveva offerto la lettura gratuita dalle 14 avvalendosi di banner e sponsorizzazioni.
E’ buffo: si possono leggere le notizie di mezzo mondo e dei posti piu’ strani e lontani, ma la cronaca locale del Veneto viene blindata, con buona pace di quanti, giovani che lavorano lontani, pensionati o semplici cittadini interessati alla vita della propria citta’, perderanno la possibilita’ di conoscere gli eventi locali.

Molti giustamente si lamentano: a leggerlo dopo le 14 erano soprattutto pensionati e persone che abitano lontano dalle loro terre d’origine. Eccomi quindi a stilare una lista di siti di notizie legali e gratuiti, perche’ giustamente si sostengono con la pubblicita’ e le sponsorizzazioni.

Essendo di Mestre privilegio i giornali e siti che parlano della mia area, ma se ne conoscete per le altre province del Veneto segnalate pure.

T-Vision
Le news in video di Antenna 3 su Venezia/Mestre, Treviso e Padova

Rete Veneta
I TG quotidiani di Rete Veneta per Mestre/Venezia, Treviso, Padova e Vicenza

Il Corriere del Veneto
Il Corriere del Veneto offre notizie locali di Venezia-Mestre, Padova, Verona, Treviso, Vicenza, Belluno e Rovigo

La nuova Venezia
La nuova di Venezia e Mestre offre una selezione di notizie gratuite dalla citta’

Venezia Today
Venezia Today offre cronaca di Venezia e Mestre
Vedi anche Mestre Today

Ansa
Le notizie ANSA relative al Veneto

Youreporter.it
Le news del Veneto da YouReporter.it

Come altri, non comprero’ piu’ nemmeno l’edizione cartacea come ogni tanto mi capitava di fare. Sono liberi loro di fare determinate scelte come lo sono io, se non le condivido, di decidere a chi dare i miei soldi o su quali banner cliccare.

Aggiornamento 27/3/2012

Archivio storico di Repubblica
Con questo servizio si possono fare ricerche nell’archivio del famoso quotidiano ma anche di un gran numero di testate locali anche venete fra cui La Nuova Venezia, il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso e altri. Gli articoli degli ultimi 2 giorni sono a pagamento (ma se ne possono leggere i titoli e un estratto), ma tutti i precedenti sono consultabili gratuitamente.

Aggiornamento 18/5/2012

Rassegna stampa sul sito della Camera dei deputati
Archivio rassegne stampa sul sito del Senato
Molti fra i commenti alla notizia sul sito del Gazzettino chiedevano di poter vedere almeno la prima pagina. Lo consente la rassegna stampa sul sito istituzionale del Governo. Dal 18 maggio 2012 il Gazzettino inoltre ha ricominciato a pubblicare la prima pagina delle proprie edizioni locali.

Archivio storico della Nuova Venezia
Ecco, per semplificare la vita a molti, il collegamento all’archivio storico della Nuova Venezia che permette di leggere tutte le notizie pubblicate dal 2003 a oggi. Le notizie pubblicate da piu’ di un giorno sono accessibili gratuitamente.

Se conoscete altri siti, scrivete!

Grendizer rerurn reloaded

Io sono della generazione cresciuta con Goldrake.
Giravo in Youtube. Ho pescato il video dal titolo “GRENDIZER RETURNS RELOADED” (non lo linko, cercatelo) e sono rimasto SENZA FIATO, a BOCCA APERTA per tutto il video e ancora non mi riprendo.

Grazie a chi fa queste meraviglie!!!!!!!!!!!!!!!
Non aggiungo niente altro… cercatelo in Youtube e guardatelo….

Io torno a rivederlo in adorazione…

Firefox 11

Altro giro, altro aggiornamento di Firefox che arriva alla versione 11.

Di bello c’e’ l’integrazione dell’estensione tilt che permette di visualizzare le pagine web in 3d e analizzarne facilmente la struttura. Mostra fra le altre quanto codice integrino i vari pulsanti “like”, “share”, “+1” e simili.

Interessante pure il nuovo editor di CSS in tempo reale, ma devo prenderci la mano per capire se mi puo’ facilitare la vita.

Apprezzo che le mie estensioni preferite (e per me indispensabili, come HTML Validator, Web developer e ColorZilla) continuino a funzionare e ho l’impressione, anche se nelle note brevi non mi e’ parso di vedere nulla al riguardo, che la nuova versione di Firefox sia piu’ veloce e usi un po’ meno memoria. Direi che la concorrenza di Chrome fa bene!

Coraggio, andate nel menu aiuto, scegliete “Informazioni su Firefox” e aggiornate che piu’ gente ha un browser moderno con un buon supporto ad HTML5 e CSS3 piu’ e’ semplice la vita chi crea pagine web ;)

I treni per Reggio Calabria live, spettacolare!

Ho appena visto su Youtube una esibizione di Giovanna Marini che canta LIVE “I treni per Reggio Calabria”. Testo che merita d’essere ascoltato per conoscere un po’ di storia del nostro paese. Esibizione impressionante da parte di una 75enne (all’epoca del live che ho visto io 73enne).

Certo e’ che questa a 73anni fa dei live da paura, altro che alcuni dei cantanti di oggi o quelli che pretendono di fare un disco in studio e piegare la liberta’ di mezzo mondo per guadagnarci per l’eternita’.

Chi ha l’arte non ha bisogno di metterla da parte!

Firefox 9

Altro giro, altro aggiornamento: siamo a Firefox 9!
Questa versione corregge bug, migliora la velocita’ di JavaScript ed il supporto ad HTML5 e MatchXML (yum!).

Per me la piu’ ghiotta novita’ e’ che l’estensione HTML Validator (che verifica al volo se una pagina contiene errori HTML, lo dice nella AddOn Bar e li evidenzia nella visualizzazione del sorgente) e’ stata modificata nella parte binaria e ora non dipende piu’ dal binario di Firefox, evitando la necessita’ di aggiornarlo a ogni nuova release del browser. Cio’ significa che se pure Firefox X uscisse mentre l’autore di HTML Validator e’ assente, l’estensione sarebbe probabilmente usabile. Ora manca solo il supporto interno alla validazione di HTML5…

Non so se e’ legato a bug fix o a tale modifica ma ora non mi si presenta piu’ il problema che dopo un certo numero di pagine aperte l’estensione smetteva di mostrare l’esito della validazione nella AddOn bar costringendomi a chiudere e riaprire il browser. Ottimo!

PS: per il quinto giorno consecutivo un noto portale educativo pubblica miei articoli senza averne il consenso e altri avendo tolto l’autore. Penso che ne parlero’ piu’ diffusamente poi.

YouTube

Commento lampo per far sapere a chi legge questo blog che sono ancora vivo -e so facendo cio’ che mi piace e mi riesce meglio.

Beh, dicevo, a me il nuovo look grigio di YouTube piace molto. Peccato per la nuova favicon a cui non sono abituato e mi fa impazzire quando lo cerco fra i miei 15/20 tab aperti…

OK, a poi :)

Priorita’

Pompei cade a pezzi e intanto il ministro dei beni culturali pensa alla pirateria e paventa la censura del web ascoltando chi parla di danni economici dalla pirateria online.
Io dico che se si facessero bene i conti si vedrebbe che in realta’ di introiti il mondo IT ne porta abbondantemente, anche alla cultura.
Certo da un paese che limita gli sconti sui libri cosa ci si puo’ aspettare?

Al club dei preoccupati ricordo che l’AgCom non e’ la magistratura, quindi prevedo un bel po’ di ricorsi al TAR contro iniziative che potrebbero mettere a rischio la liberta’. Vi immaginate se bloccassero Youtube?!

Il paese e’ economicamente in ginocchio, la gente non arriva a fine mese e in nome dell’Europa si vogliono indebolire le tutele ai lavoratori. Pensiamo alle cose serie, non a favorire chi sta gia’ bene!

La protesta di Wikipedia in italiano

Wikipedia in Italia e’ sospesa per protesta.

I miei pubblici complimenti a chi ha avuto questa idea: avete fatto una cosa bellissima, giusta e che avra’ echo, complimenti a chi l’ha pensata e GRAZIE. Meglio qualche ora o giorno senza wikipedia che il web di Berlusconi e di chi vuole distruggere la democrazia per evitargli i processi.

Qui c’e’ da avere paura. Vogliono soffocare la Rete con mille pretesti per mantenere il loro governo e la loro corte di affari, potere e altro.

Appello all’UE e all’ONU: salvateci da questa gente!

Indovinello

Un giorno Pierino scrive un tema e lo presta gratis ad un sito che lo pubblica.
Poi dopo tanti anni Pierino chiede al sito di togliere il suo tema perche’ vuole rilasciarlo con una licenza Creative Commons NC ND BY (che teoricamente permetterebbe anche a quel sito di ripubblicarlo, ma in una pagina senza banner).
Come si definisce il comportamento di chi, invece di rispettare la richiesta, toglie il nome di Pierino e lascia l’articolo online?