Il 2006

Post annuale di bilancio del 2006…

Non ho voglia di analisi e riflessioni con le quali annoierei me stesso e chi ha la sventura di leggermi quindi provero’ a mettere tutto in un pentolone, rimescolare e vedere cosa ne viene fuori.

Fare siti, approfondire PHP, ripassare le espressioni regolari, fare il sito del lions e della btl, conoscere meglio don Danilo affrontare con me stesso la situazione attuale di mia nonna, scoprire la verita’ su un amico, far entrare nella mia vita e accettare una persona per chi e’, vedere un’amica trasformarsi in una perfetta 007 e poi sorreggerla quando una tempesta le toglie il fiato e ancora essere uno dei primi a sapere che e’ giunto il momento della sua prova piu’ grande; l’attesa e la paura, poi la gioia per lei; conoscere Giorgia e stimarla fin da subito; superare il mio stupido ottuso orgoglio e dire qualche “scusa” dopo aver ferito qualche persona; cercare chi non mi sopporta; riabbracciare chi mi ha fatto soffrire; litigare per niente; impegnarmi per la causa della piccola Maria nonostante certe frasi ciniche sentite; accettare qualche invito a uscire in piu; scoprire che non posso realizzare il progetto online che volevo… e trovare la forza per rialzarmi e inventare qualcosa di nuovo; combattere contro la mia bassa autostima e la mia tendenza a procrastinare; superare i miei limiti mentali auto-imposti e affrontare SQL; affrontare i PC del parroco; spargere il seme dell’open source in parrocchia; mettere ordine nei miei hard disk e nella mia vita; sentirni dire da un amico che sono ricordato nel Rosario per l’intervento che mi aspetta; trovare la forza di rimettermi in gioco e la voglia di affrontare delle prove per poi stare meglio; confessarmi dopo 21 anni e poi fare la Comunione; conoscere Rene’ e ricevere da lui e dagli altri del forum doni belli ma soprattutto amicizia; ricevere gli auguri e la stima di don Danilo; ricevere parole d’affetto e stima da don Armando che si ricorda di me molto bene pur con tutta la gente che incontra ogni di’ e i pensieri che ha; sentire l’affetto di Oreste e scoprire un nuovo aspetto di Gianni; ricevere il costante sostegno di persone bellissime ormai parte del mio canale e della vita; essere consapevole che non sono nato ieri ma mi sento giovane dentro e ho molto da costruire, nonche’ la voglia e la capacita’ di farlo.

Non aggiungo nulla, commenti conclusioni… e’ vita, sono esperienze. Ci sono dei rimpianti e delle soddisfazioni rimaste fuori ma tutto sommato e’ una visione completa che magari rileggero’ in futuro per ricordare questo 2006.

E ora iniziamo il conto alla rovescia…

No alla pena di morte. Per nessuno.

Chi condanna a morte un altro essere umano non e’ migliore di colui che viene ucciso qualunque sia la ragione della condanna

Uccidere Saddam Hussein rappresenta una vendetta barbara che pone chi la compie a un livello non diverso dal rais.

D’altra parte osservo la strana incoerenza degli USA con il presidente Bush e i repubblicani schierati contro matrimoni gay, aborto, eutanasia e in generale a favore senza se e senza ma dei valori cristiani e contemporaneamente sostenitori della pena di morte in casa propria e all’estero.

Il comandamento “non uccidere” e’ forse un optional da citare solo quando fa comodo e secondo me un po’ a sproposito?

Fra poche ore Saddam affrontera’ il giudizio di Dio per i suoi crimini. Avrebbe potuto affrontare anche quello degli uomini, passando una vita in cella, ma la vendetta cieca, inumana e insulsa a quanto pare accomuna occidente ed oriente.

Ora, datemi del deficiente ma in questo momento mi e’ venuto spontaneo pregare per lui. So bene quanti morti e sofferenze ha causato ma se ci scandalizziamo e preghiamo per le sue vittime dobbiamo scandalizzarci e pregare anche per lui che oggi e’ vittima di chi uccide “in nome della giustizia”.

A proposito di blog…

A proposito di blog mi permetto un piccolo sfogo… ;)

E’ bello che ci siano piattaforme che supportano i template, e’ bello che ci siano siti con risorse gratuite che permettono a chiunque di “raccattare” grafica professionale e appiccicarla a qualche layout, ma per favore… cerchiamo di fare le cose “a modo” e ricordarci su che media stiamo lavorando!

Ecco una lista di orrori che mi capita sovente di vedere:

Font minuscoli
OK, io non faccio testo perche’ ci vedo poco e imposto un font minimo bello grande, ma il pregio del web non dovrebbe essere che l’utente puo’ decidere nel browser cosa vedere e come vederlo? E allora se uno nel browser imposta i font a X, perche’ tu web designer decidi che i font devono essere alti 4 pixel? Perche’ i caratteri piccini sono piu’ carini? Se ti piacciono tanto mettili piccini nel tuo browser… nel template mettili normal e lascia che sia l’utente a scegliere come vederli. Quel che per te puo’ essere ottimale per altri puo’ essere piccolo, magari perche’ ci vedono poco o leggono il tuo sito con un portatile…

Layout grafici
Belli, fatti con Photoshop e simili. Perfetti per un manifesto ma non per un media fluido. In un giornale, un poster, un disegno, gli elementi resteranno immutati e quindi si possono calcolare al millimetro larghezze, altezze e quant’altro. Sul web i testi possono essere allargati, allungati, messi su due righe, tutto a discrezione sia dell’utente sia del browser. Ragion per cui mettere i testi dentro immagini o altri effetti simili va bene se e solo se chi guarda il sito ha il nostro stesso sistema operativo, il nostro stesso browser (stesso programma E revisione), i nostri stessi font, le nostre stesse dimensioni… insomma possiamo essere certi che noi vedremo bene un sito/blog/altro se non tocchiamo niente. Per quanto riguarda gli altri non v’e’ certezza.

Contrasti
Si stima che la maggioranza della popolazione mondiale abbia problemi di vista piu’ o meno accentuati legati soprattutto alla messa a fuoco e alla percezione dei colori. Siccome i siti (in particolare i blog) sono fatti per essere letti, scegliere “allegre combinazioni” come blu su nero (ciao lar), verde scuro su nero (ciao gi0), nero su sfondo con gattino in trasparenza (ciao ned ;p) significa semplicemente rinunciare a potenziali lettori. Rispondere a simili obiezioni con “… ma si vede benissimo” significa aver rinunciato ad altro, ma non entriamo nei dettagli ;p

Colonne
OK, questo e’ soggettivo ma ingabbiare il testo in una colonna larga 80 pixel o peggio in un rettangolino a pie’ pagina incastonato in un magnifico sfondo con scene epiche ispirate a qualche delirio grafico significa spingere il lettore a cambiare pagine. Once again, il web non e’ un poster o un quadro statico!

Cursori (puntatori)
E infine la perla: i puntatori. Ci siamo abituati a vedere la freccia diventare una manina se passa su un link, una maniglia se passa su una finestra ridimensionabile, un cursore se si trova sul testo editabile. Amorini miei, ok, avete scoperto la proprieta’ CSS cursor ma non e’ che perche’ esiste siete moralmente tenuti a usarla e a trasfoirmarmi il pubntatore del mouse nell’iconcina che vedio su una finestra ridimensionabile quando passo su un link (che gia’ che c’eravate avete mimetizzato togliendogli la sottolineatura e mettendolo dello stesso colore del testo normale).

Con questo cosa voglio dire? Che solo i bravi esperti dovrebbero fare template? Assolutamente! Il media e’ libero, sbagliando si impara, c’e’ spazio per tutti e fra orrori di usabilita’ e esagerazioni grafiche si trovano cose veramente valide. Dico solo che sarebbe bene cercare di conoscere il media prima e distinguere fra cio’ che e’ buono, cio’ che e’ utile e cio’ che e’ semplicemente sbagliato.

Siamo di fronte a un media versatile, che puo’ offrire soddisfazioni ma che e’ diverso dagli altri. Cerchiamo di usarlo bene.
E chi fruisce di template altrui, scelga ricordando che un blog e’ fatto per essere letto, non ammirato.

Siamo e restiamo sempre noi

Giuseppe dice: mi sembri il gabriele di 25 anni e non di 35 :P

Parlavamo di spiritualita’, di Chiesa (a cui entrambi ci siamo riavvicinati da poco) ma anche di rilassamento e di viaggi astrali.

Urka miseria… ma ho 35 anni? Non me ne sento 35! Non vivo come se ne avessi 35! Quando 10 o 20 anni fa pensavo a un 35enne (come mia madre quando mi ha messo al mondo) lo immaginavo sicuro, con certezze e autostima radicata.

Guardavo Cristiano che per me e’ stato un mentore, una guida e molto altro e lo pensavo saggio e deciso, senza dubbi o troppi problemi…

Invece? Oggi ho le mie paure, il mo senso di inadeguatezza, i miei timori, le paure del futuro e del presente… eppure la carta d’identita’ dice che sono nato nel ’71 e 2006 – 1971 fa proprio 35.

Forse sono un “ex giovane” come si autodefiniva Cristiano…di certo sono una persona che dagli anni vissuti finora ha imparato alcune cose, ha fatto molti errori, ha rimediato ad alcuni e continua a scoprire, a imparare. E ‘forse la cosa che preferisco di me: imparare, volerlo fare. Cose tecnixche e rapporti umani.

Quello di cui mi rendo conto e’ che possiamo cambiare, agire in base alle esperienze, cercare la forza di rimediare agli errori e non farne altri uguali ai precedenti, ma siamo sempre noi stessi. A 15, 20, 30, 35 anni e oltre…

Probabilmente domani saro’ piu’ sicuro, magari meno impulsivo e non mi arrabbiero’ come oggi (e gia’ ora mi arrabbio meno di 5 o 10 anni fa), ma mi sto rendendo conto che non potro’ essere troppo diverso da come mi sento oggi. Nel bene (spero) e nel male.

Il 2006 si chiude all’insegna del ritrovarsi. Ho ritrovato persone che credevo perse e ho ritrovato Dio. Prima mi sono confessato, poi sono andato alla Messa di Natale e ho fatto la Comunione. Non la facevo da 21 anni.

Mal digerisco la Chiesa politicante, ma la Chiesa intesa come ricerca di una maggiore vita spirituale mi da’ tantissimo, mi porta emozioni e sensazioni difficili da spiegare e tutte positive.

Il 2007 si apre con la voglia di crescere, di affrontare paure, di faticare, imparare, dare di piu’ e magari costruire qualcosa di stabile. Vorrei solo avere la forza per portare avanti i miei sogni e contemporaneamente esserci sempre per tutte le persone a cui tengo.

Se sara’ cosi’, potro’ dire di essere sempre me stesso anche quando le candeline sulla torta saranno ben piu’ di 35…

Pace in terra agli uomini di buona volonta’

E anche a chi, schiacciato dagli eventi, sospinto dal vento della vita, ferito dalle lacrime del dolore, la perde per strada.

Buon Natale,
senza fanatismi o integralismi.

Volevo mettere il presepe qui sopra, perche’ ritengo che Natale sia una festa cristiana, non un insensato e meramente consumista scambio di doni e di auguri. Poi ho pensato a quella bimba che si e’ voluta abbandonare in Bielorussia per non so quali interessi “dei grandi” e che il banner per lei vale quanto un presepe che ricorda un altro Bambino fatto nascere da solo, al freddo di una notte, dopo che gli appelli dei genitori (anche loro avevano bussato a tutte le porte, delle locande del paese) erano rimasti inascoltati.

Gli auguri veri e propri arriveranno poi, nella pagina apposita, anche se forse in forma un po’ atipica rispetto al solito… :)

Ciao, Piergiorgio

Apprendere che ieri sera un medico coscienzioso ha assecondato la volonta’ di Welby mi ha fatto provare sollievo perche’ quell’uomo ha smesso di soffrire. Era un suo diritto, una scelta che spettava soltanto a lui, una volonta’ che aveva manifestato da tempo.

Se questa scelta va contro le Leggi di Dio, ora ne staran parlando loro due. Non spetta a noi imporre a una persona di vivere attaccata alle macchine. senza alcuna speranza di recupero, se non lo desidera. Men che meno quando questa imposizione e’ fatta per integralismo (di qualsiasi religione sia e’ sempre sbagliato) o calcoli politici.

Riposa in pace, Piergiorgio Welby.

La strada

Chiamo il tassi’ e scendo, anzi scendiamo perche’ da 35 anni quando si tratta di occhi mia madre vuole essere con me e io la voglio con me, soprattutto oggi.

Devo fare una scelta e ho sinceramente paura.
C’e’ musica, la radio, un’auto confortevole.
Guardo il cielo, il tramonto fra le nuvole e i semafori, coi suoni ovattati dalla bella macchina in cui sono.

Ripenso ai miei primi 18 anni -fino a settembre 1989 quando e’ arrivata la vista sdoppiata-, a come li ho vissuti, ai sogni, al mio carattere, alle mie prospettive future, ai miei errori, a come ho rinunciato a certe cose invece di affrontarle. A quella scultura-metafora di un uomo che preferisce salire su un blocco di pietra invece di aggirarlo, ai dubbi… e prendo una decisione. La vita e’ fatta di difficolta’ e ora posso sperarne una, devo solo volerlo. Se la dottoressa mi dara’ tutte le garanzie lo faro’.

Arrivo, le porto il mio dono di Natale che l’ha resa molto contenta (l’accesso al portale su Mestre che apriro’ il primo gennaio 2007), iniziamo la visita. Il nistagmo complica la misurazione della pressione: sono teso per l’operazione e le domande al riguardo che non vedo l’ora di fare. Riusciamo a misurare. Tutto OK: l’esito del campo visivo e’ OK, la pressione interoculare e’ OK. Parliamo dell’operazione.

Mi rassicura sulla convalescenza (nulla!), sulla durata del ricovero: una notte se facciamo l’anestesia generale, se invece riesce a farmelo in anestesia locale esco la sera stessa. Probabilmente si dovra’ fare in anestesia generale a causa dei nistagmo (e poi perche’ c’e’ minor rischio di problemi perche’ non deve fare un’iniezione all’occhio).

I rischi sono infinitesimali. mi ha spiegato la procedura. Lei si sente di farla. Le ho chiesto nuovamente se lei dice che posso affrontarla, sapendo che e’ il solo occhio che ho. In tutta coscienza ha detto di si’.

E allora let’s go. Ha fatto la richiesta e mi ha messo lei in lista (che premurosa: in tutti gli interventi precedenti ho sempre dovuto arrangiarmi!). A gennaio/verso febbraio mi chiameranno. Un po’ di esami, mi vedra’ ancora una volta e via.

Una volta presa questa decisione mi sono sentito sereno ed emozionato. La tensione s’e’ sciolta… e questa scelta va oltre l’occhio in se’. E’ una scelta di vita, e’ un voler tornare ad affrontare le difficolta’, a superarle non ad aggirarle o evitarle.

Ancora un paio di note: la dottoressa ritiene che l’altra iridectomia che ho sull’occhio basti e avanzi per tenere a freno il glaucoma. Mi chiedo davvero cosa abbiano combinato quel giorno e perche’, ma l’incubo sta per chiudersi.

GRAZIE. Al mio meraviglioso medico e a tutte le persone che in questi giorni mi hanno fatto sentire il loro affetto. :*

Questo blog racconta momenti della mia vita

Certo guardando a tutte le disgrazie del mondo, le malattie, gli incidenti e quant’altro, decidere se fare o meno un intervento puo’ sembrare una sciocchezza ma se si ragiona in questi termini non si puo’ piu’ aprir bocca perche’ c’e’ sempre qualcuno che sta peggio di noi, che non puo’ decidere se operarsi, ecc…

Io credo che ogni vita porti dei momenti difficili e delle scelte, delle decisioni da prendere, magari sofferte. E penso che il bello di un blog sia poterle condividere. Lo so che le leggera’ anche chi ha passato di peggio… e allora? Magari mi leggera’ chi deve fare la stessa scelta o chi deve farne altre e trarra’ beneficio o conforto dai miei scritti. Se non si vuol leggere la vita di qualcuno… basta non leggerla.

Io ho imparato una cosa oggi: accusare gli altri perche’ fanno scelte o dicono cose che non condividiamo e’ molto facile. In futuro ci pensero’ su meglio prima di giudicare qualcuno perche’ il suo carattere lo porta ad agire diversamente da come farei io.

Il bivio

Esame andato bene.
E adesso… adesso sono di fronte a un bivio ed e’ un bivio delicato.

A settembre di 17 anni fa un intervento ambulatoriale in cui “qualcosa e’ andato storto”. Un buco piu’ grande del normale sull’iride e la vista sdoppiata irrimediabilmente… in un’epoca in cui non esisteva il consenso informato e gli effetti collaterali, previsti o accidentali, di una procedura medica li scoprivi a cose fatte. Anzi, per un anno mi han pure detto che era solo una mia impressione. Va beh, acqua passata e medici pure.

Anni per abituarsi. Rabbia, sofferenza. Poi nel 1992 quel primo timido riavvicinamento a Dio. Entri in chiesa dopo i tuoi anni piu’ bui e dici a Gesu’ che c’e’ un bambino rapito e se fa si che lo liberino presto tu cercherai di non odiare te stesso, il mondo e i medici per quella vista che non solo e’ sempre stata poca ma ora e’ anche cosi’ confusa soprattutto per strada. Il bimbo venne liberato e io ne ho ricavato un po’ di serenita’ interiore: donavo il mio sacrificio per l’infanzia e la vita, di un angioletto.

Poi il 1997, quel post su alt.support.glaucoma, la scoperta degli occhiali speciali, del fatto che quell’effetto collaterale era ben noto e c’era il modo di aggirarlo. La prima luce in fondo al tunnel, un’emozione indescrivibile.

Poi il 2000, la dottoressa Franch che alla prima visita mi prescrive proprio quegli occhiali e mi permette di tornare a veder bene per strada. Piu’ piccolo ma bene. Vedo chi mi viene incontro, e’ una persona, non piu’ un’immagine confusa magari controluce! Averli avuti quando ho visitato il Canada o a mille incontri…

Poi il 2005 e quel fioretto da rinnovare perche’ in un letto di un pronto soccorso lotta fra la vita e la morte una ragazzina con una vita da vivere. Un’altra volta Dio mi ha ascoltato. Un’altra volta ho dato un motivo alla mia sofferenza.

Pero’ l’uomo e’ umano… e parla alla sua dottoressa che tanto lo ascolta ed e’ gentile… e le racconta del disagio che prova anche solo leggendo un libro o vedendo la TV. Lei si convince, prova una lente a contatto speciale.

Il miracolo.

Passeggi per strada senza sdoppiamento. La lente tappa il buco dell’iridectomia. La causa e’ proprio quella (eh, io lo sapevo ma lei doveva accertarsene e ha fatto bene). Un’emozione che non so descrivere, una commozione che ha contagiato anche lei.

E’ solo una soluzione temporanea: fra glaucoma e nistagmo le lenti a contatto sono improponibili. Pero’ si puo’ curare. “basta” una sutura. Un punto e il buco troppo grande se ne va. Me lo puo’ fare e dice che non serve neppure un intervento complicato.

L’uscita del tunnel e la’. Si, ho fatto quei voti ma credo che se Dio mi ha fatto incontrare questo medico e’ per darmi questa possibilita’.

Pero’ io ora ho le mie paure. Da piccolo di interventi ne ho fatti e di grossi (e non era come oggi…). Adesso sono piu’ fifone e poi l’occhio destro e’ il solo buono che ho. Un po’ di timore c’e’.

Fra 17 ore saro’ nel suo studio. Le portero’ gli esiti (buoni mi hanno detto, migliori dell’ultima volta) del test di controllo periodico del campo visivo (serve a vedere se il glaucoma ha fatto danni) e poi parleremo di questo intervento. Quanti rischi corro? Come andra’ cambiata la terapia poi? Quanto dura il ricovero? Quanto la convalescenza? Poi dovro’ decidere. E ho fifa. Davvero.

Let’s go

Inizia La Settimana.

Fra 8 ore e mezza sono a Venezia per un esame.
Martedi’ visita per portare gli esiti di quell’esame e per prendere una decisione.
Mercoledi’ poi altri impegni, giovedi’ pure e venerdi’ anche.
Non so, mi sento gia’ stanco :)

L’esame e’ di routine ma poi dovro’ decidere se liberarmi di un problema che ho da settembre ’89… ora che posso ho un po’ di timori, penso infondati.

Pensatemi :)

Valori…? E il libero arbitrio?

Allora la situazione e’ questa: una persona malata, senza speranze di recupero, attaccata alle macchine e dipendente dagli altri per tutto, dice che vuole smettere di vivere cosi’ e chiede che sia staccata la spina delle macchine che lo tengono in vita, evidentemente contro la sua volonta’.

Le domande da porsi sono:

1) Ha speranze di recupero? Nel caso specifico pare proprio di no.

2) E’ perfettamente capace di intendere e di volere? La sua scelta e’ dettata da una riflessione ponderata? Nel caso specifico pare proprio di si’.

Bene, questo e’ quanto. Va rispettata la sua volonta’.

Ma no, vuoi mettere? Potremmo mai. I cattolici, quelli legati alla famiglia, ai valori e magari pure ai voti dell’area cattolica, non vogliono, dicono che sarebbe omicidio, che e’ immorale, che…

Ma cacchio!
Se uno vuole… ne rispondera’ lui con Dio, ammesso e non concesso che davvero Dio pretenda il sacrificio estremo.

Se e’ cosi’ ne rispondera’ la persona direttamente, ma non si possono imporre i propri valori a chi non li condivide e non vuole nel contempo danneggiare nessuno ma solo smettere una vita che non riesce a reggere piu’. Ci rendiamo conto? Se fosse in grado se le staccherebbe da solo ma non puo’ e dipende da gente cosi’ convinta dei propri valori da infliggere torture agli altri in nome di essi!

Solidarieta’ a Piergiorgio Welby e alle persone nella sua condizione e vergogna a quanti, fra i politici, vogliono imporre i propri valori agli altri senza ragionare.

NASA TV

Qualcosa che mi entusiasma da sempre e’ guardare il lancio dello Shuttle su NASA TV (con VLC va benone qualsiasi sistema usiate).

Bello e utile anche il Launch blog con aggiornamenti e spiegazioni in tempo reale.

Al momento sono in condizione di “no-go” per qualche nuvoletta di troppo al Kennedy Space Center. Se annulleranno il lancio mi consolero’ guardando la Dedalus di Stargate… quando avremo cose cosi’?

OK, quella e’ fantascienza… ma siamo nel 2006! La tecnologia ha fatto passi da gigante e noi siam qui a trepidare per il lancio di una navetta ideata alla fine degli anni ’70. Vi prego, diteci che e’ una copertura e nell’AREA51 state sperimentando cose piu’ moderne…

UPDATE: c’e’ brutto tempo, niente lancio.
Meglio Stargate :)

Periodo strano e autocritica

Periodo strano: tutto va bene ma mi sento stressato, la testa pesante e piena di pensieri che non riesco a tenere in ordine, poca forza di fare le cose. Vecchiaia o stress?

Pensando ad altro…

Stasera mi sono comportato in un modo che non mi piace con una persona, ma non sopporto chi per convincere che la propria tesi e’ giusta ti da’ dell’ignorante. Il torto e’ mio che non dovrei reagire cosi’ ma vivere e lasciar vivere.

Il problema e’ che le guerre di religione informatiche… sono una cosa che ho fatto per anni io per primo, salvo imparare sulla mia pelle che va bene cio’ che si sa usare e si usa bene. Poi che il prodotto X abbia piu’ difetti del prodotto Y o di Z e’ vero, ma bisogna guardare all’insieme delle cose: necessita’, semplicita’ e soprattutto utilizzo che se ne vuol fare. Questa ricerca dell’alternativa a ogni costo mi esaltava in passato, adesso mi lascia perplesso, soprattutto se invocata su basi non sempre esatte

Cmq, devo imparare a prendermela meno se no finiro’ sempre per usare modi che non mi assomigliano e non mi piacciono.

Banner troppo irritanti

Si stanno diffondendo troppo i banner associati ai collegamenti: uno visita una pagina e uno script trasforma in collegamenti certe parole.

La persona vede tali collegamenti, pensa che siano relativi a cio’ che sta leggendo, ci clicca e… pooof… finestrella con banner o collegamento a sito che non c’entra un’acca!

Se usate ADBlock e la cosa non vi sta bene ecco due definizioni da aggiungere per eliminarli:

http://adv*.edintorni.net/affiliati/
http://*.intellitxt.com/

Nessuno se la prenda ma credo che 1) i banner non debbano snaturare una pagina e ingannare il visitatore spingendolo a visualizzarli/cliccarci senza sapere che sono tali e 2) l’utente debba avere la liberta’ di decidere cosa vedere e come vederlo. AdBlock offre questa liberta’ di scelta. Spetta a chi gestisce i siti scegliere sistemi pubblicitari non intrusivi e rispettosi dell’utente.

Metti una sera a teatro…

Son andato con gli amici Manuel e Davide a vedere Le donne curiose, produzione del “Teatro dei pazzi”.

Bella serata, un modo per staccare la mente da tanti pensieri.

La testa fa fatica a smettere di macinare pensieri ma alla fin fine si ferma e allora si ride e ci si diverte, anche se il mio cervello e’ strano e oltre che dalle gag resta affascinato come sempre dalle luci di scena e dal magico effetto che rende piu’ grandi le persone a due passi da me.

Poi in macchina ad accompagnar Davide a casa e poi da me. I ricordi vanno ad altri viaggi e l’immancabile Notre Dame de Paris aiuta in questo.

Pensieri, parole, ricordi sulle luci di una citta’ notturna che si sforza di imitare le citta’ straniere illuminate a giorno. Insegne, lampioni, interni, poche auto e nessuno per strada. Affascinante e malinconico. Gli amici parlano dello spettacolo appena visto. Li ascolto, mi interessano discorsi diversi stasera.

Sono ancora inquieto ma stanotte dormiro’ meglio. Domattina parrocchia. A volte e’ routine ma fa sempre sentire parte di qualcosa. L’angoscia sottile nel mio cuore resta (ha tante cause, per lo piu’ legate a me, non a terzi) ma sono felice di questa serata “diversa”.

Grazie amici!

Certo se Davide si fidasse un po’ piu’ di me nel condurlo… chissa’ ;p