Amica giramondo settantenne ci racconta questa storia. Riportata in scritto non rendera’ ma ci provo. A voce ho riso come un pazzo.
E’ stata in tutto il mondo, da Amsterdam alla Siria, dall’Iran quattro anni fa a New York, a tantissimi altri posti. E l’anno scorso e’ tornata in Israele a rivedere Gerusalemme. Era in crociera con un’amica. Gita organizzata, veloce ma bella. Per tornare alla nave era previsto un volo interno.
All’aeroporto erano tutti pronti a partire quando dall’altoparlante si sente: “la signora xxx e’ desiderata al posto di polizia”. Lei va, immagina gia’ perche’.
Le si presentano due agenti giovani. Parlano in inglese senza chiedere se lo conosce (fortunatamente si’, e’ laureata a Cambridge).
– “Perche’ e’ stata in Iran?”
Cosi’, secchi, diretti. Lei li guarda:
– “per lo stesso motivo per cui sono venuta qui: conoscere, vedere posti…”
– “Non e’ che in Iran le hanno dato un pacchetto?”
Risponde:
– “Guardi il timbro, e’ di quattro anni fa: se mi avessero dato un pacchetto a quest’ora…”
Loro:
– “Sa, noi abbiamo paura…”
Lei, con tono difficile da riportare ma esilarante:
– “Beh ne avrei anch’io, devo andare io su quell’aereo!”
Al che chiamano altri, che ripetono le domande finche’ un agente, colto da illuminazione, fa cenno all’altro “lasciala perdere” e lei puo’ tornare in tutta fretta all’aereo nello stupore dei compagni di viaggio.
Per far capire il tipo e immaginare meglio il dialogo, sappiate che e’ la protagonista della storiella sull’autobus 280 di Roma raccontata anche da Repubblica ;)