Chi condanna a morte un altro essere umano non e’ migliore di colui che viene ucciso qualunque sia la ragione della condanna
Uccidere Saddam Hussein rappresenta una vendetta barbara che pone chi la compie a un livello non diverso dal rais.
D’altra parte osservo la strana incoerenza degli USA con il presidente Bush e i repubblicani schierati contro matrimoni gay, aborto, eutanasia e in generale a favore senza se e senza ma dei valori cristiani e contemporaneamente sostenitori della pena di morte in casa propria e all’estero.
Il comandamento “non uccidere” e’ forse un optional da citare solo quando fa comodo e secondo me un po’ a sproposito?
Fra poche ore Saddam affrontera’ il giudizio di Dio per i suoi crimini. Avrebbe potuto affrontare anche quello degli uomini, passando una vita in cella, ma la vendetta cieca, inumana e insulsa a quanto pare accomuna occidente ed oriente.
Ora, datemi del deficiente ma in questo momento mi e’ venuto spontaneo pregare per lui. So bene quanti morti e sofferenze ha causato ma se ci scandalizziamo e preghiamo per le sue vittime dobbiamo scandalizzarci e pregare anche per lui che oggi e’ vittima di chi uccide “in nome della giustizia”.
Finalmente uno che la pensa come me…