Il bivio

Esame andato bene.
E adesso… adesso sono di fronte a un bivio ed e’ un bivio delicato.

A settembre di 17 anni fa un intervento ambulatoriale in cui “qualcosa e’ andato storto”. Un buco piu’ grande del normale sull’iride e la vista sdoppiata irrimediabilmente… in un’epoca in cui non esisteva il consenso informato e gli effetti collaterali, previsti o accidentali, di una procedura medica li scoprivi a cose fatte. Anzi, per un anno mi han pure detto che era solo una mia impressione. Va beh, acqua passata e medici pure.

Anni per abituarsi. Rabbia, sofferenza. Poi nel 1992 quel primo timido riavvicinamento a Dio. Entri in chiesa dopo i tuoi anni piu’ bui e dici a Gesu’ che c’e’ un bambino rapito e se fa si che lo liberino presto tu cercherai di non odiare te stesso, il mondo e i medici per quella vista che non solo e’ sempre stata poca ma ora e’ anche cosi’ confusa soprattutto per strada. Il bimbo venne liberato e io ne ho ricavato un po’ di serenita’ interiore: donavo il mio sacrificio per l’infanzia e la vita, di un angioletto.

Poi il 1997, quel post su alt.support.glaucoma, la scoperta degli occhiali speciali, del fatto che quell’effetto collaterale era ben noto e c’era il modo di aggirarlo. La prima luce in fondo al tunnel, un’emozione indescrivibile.

Poi il 2000, la dottoressa Franch che alla prima visita mi prescrive proprio quegli occhiali e mi permette di tornare a veder bene per strada. Piu’ piccolo ma bene. Vedo chi mi viene incontro, e’ una persona, non piu’ un’immagine confusa magari controluce! Averli avuti quando ho visitato il Canada o a mille incontri…

Poi il 2005 e quel fioretto da rinnovare perche’ in un letto di un pronto soccorso lotta fra la vita e la morte una ragazzina con una vita da vivere. Un’altra volta Dio mi ha ascoltato. Un’altra volta ho dato un motivo alla mia sofferenza.

Pero’ l’uomo e’ umano… e parla alla sua dottoressa che tanto lo ascolta ed e’ gentile… e le racconta del disagio che prova anche solo leggendo un libro o vedendo la TV. Lei si convince, prova una lente a contatto speciale.

Il miracolo.

Passeggi per strada senza sdoppiamento. La lente tappa il buco dell’iridectomia. La causa e’ proprio quella (eh, io lo sapevo ma lei doveva accertarsene e ha fatto bene). Un’emozione che non so descrivere, una commozione che ha contagiato anche lei.

E’ solo una soluzione temporanea: fra glaucoma e nistagmo le lenti a contatto sono improponibili. Pero’ si puo’ curare. “basta” una sutura. Un punto e il buco troppo grande se ne va. Me lo puo’ fare e dice che non serve neppure un intervento complicato.

L’uscita del tunnel e la’. Si, ho fatto quei voti ma credo che se Dio mi ha fatto incontrare questo medico e’ per darmi questa possibilita’.

Pero’ io ora ho le mie paure. Da piccolo di interventi ne ho fatti e di grossi (e non era come oggi…). Adesso sono piu’ fifone e poi l’occhio destro e’ il solo buono che ho. Un po’ di timore c’e’.

Fra 17 ore saro’ nel suo studio. Le portero’ gli esiti (buoni mi hanno detto, migliori dell’ultima volta) del test di controllo periodico del campo visivo (serve a vedere se il glaucoma ha fatto danni) e poi parleremo di questo intervento. Quanti rischi corro? Come andra’ cambiata la terapia poi? Quanto dura il ricovero? Quanto la convalescenza? Poi dovro’ decidere. E ho fifa. Davvero.

3 commenti su “Il bivio”

  1. spero tanto che ti andrà tutto bene, anzi ne sono sicura. stai tranquillo, e cerca la forza che ti serve per affrontare le tue paure in te stesso, perché sono sicura che c’è! e ricordati sempre che anche se lontana c’è un’amica (e non è la sola) di nome martina che ti vuole tanto ma tanto bene.

  2. Gabriele ti conosco da circa 3 anni + o – in tutti questi anni ho conosciuto un ragazzo forte e anche delicato ma una cosa e certa dove cera di dare una mano dove cera di fare qual che cosa per gli altri e senza in cambio di nulla sei stato sempre il primo a fare il primo passo verso quelle persone, senza che nessuno mai poi mai ti abbia detto un semplice grazie , ci sono stati dei momenti bui dove delle persone care, amiche sono andate ((come dice una certa canzone))3 metri sopra al cielo, pensi che ti lasceranno solo?!? ;-), in questi momenti. e tutte le volte che le cose non andavano nel verso giusto avevi la fiducia di andare avanti ((passerà anche questa dicevi sempre)) te lo ricordi. Io Gabriele lo vorrei dire al mondo intero che un ragazzo che da sempre fa del bene in cambio di nulla adesso si sente smarrito ,la paura di prendere una decisione, la paura cosa ti diranno la paura di quel giorno. cosa fare , cosa fare, e auguri a tutti di non prendere certe decisioni. Ma una cosa ti dico vecchio brvtto povco sappi che qualsiasi decisione che prenderai noi staremo sempre con tè e ricordati sempre una cosa che siamo in tanti a volerti bene ;-)

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