Aggiornamenti sull’occhio (direttamente da “lui”!)

Carissimi,
permettetemi di presentarmi: sono l’occhio destro del proprietario di questo blog e visto che da mesi e mesi Gabriele non fa che parlare di me… ho pensato di postare in prima persona!

Oggi siamo (io e lui) andati dalla nostra oculista preferita (un altro link per Google non fa male, sono il primo occhio esperto di SEO! ;p) ) perche’ da un po’ avevo qualche fastidietto e lui, benedetto Gabriele, era preoccupato.

Lei mi ha guardato e squadrato per bene e ha pensato che fosse il caso di togliere il punto che aveva lasciato all’atto dell’intervento. Bhe, che ci crediate o no ha dovuto ripetere 3000 volte a quel tontolone di Gabriele di stare tranquillo che non rischiava nulla circa lo sdoppiamento perche’ il punto non era quello dell’iridectomia ma quello da cui era “entrata” (cose mediche su cui e’ meglio non soffermarsi ;) ). IO invece ero tranquillo. lo sono stato meno quando a causa del nistagmo mi sono mosso e ho sentito un pizzico ma tanto abbiamo dato la colpa a Gabriele ;p

E’ proprio vero cari amici: ogni giorno porta la sua pena e io anche oggi ho avuto la mia avventura. Adesso quindi faro’ un riposino (e costringero’ Gabriele a farlo: non stupitevi se non lo vedete per qualche ora!).

Prima di andare pero’ voglio dire GRAZIE GRAZIE e ancora GRAZIE alla dottoressa Franch perche’ mi ha ridato la vita, perche’ ogni giorno vedo meglio, perche’ terminati gli effetti dei colliri post-operatori la vista migliora costantemente, sono perfino spariti i disturbi nel passaggio buio/luce!

PS: tutti questi ringraziamenti sbrodolosi perche’ so che presto la dottoressa ripassera’ dalle parti di questo blog ;-)

Non siamo mai come i nostri sogni…

Il soggetto e’ una strofa di “Per te domani” e conclude con “spesso siamo molto di piu'”. E a volte molto di meno, aggiungo io.

Lo scrivo qui per me stesso, per ammetterlo a me e al mondo e per rileggerlo. Se mi feriscono, mi insultano ma piu’ ancora mi fan male a fondo, nei sentimenti e nelle amicizie, a volte reagisco male, a volte dico cose che fanno male, a volte faccio cose che fanno male e che poi non fanno certo stare meglio me per averle dette, anzi.

Ci sono delle persone che mi hanno ferito con i loro comportamenti. Persone che non cerchero’, stavolta (ho un liimite di dignita’). Pero’ per tutta risposta le ho ferite anch’io e ora quasi penso che per loro sarebbe stato meglio se non ci fossimo mai incontrati. E’ andata cosi’. Ora vivremo. Mi spiace aver fatto del male perche’ alla fine il male fatto ferisce come quello ricevuto.

Cerchero’ di ricordarmelo.
In fondo anche questa e’ un’evoluzione nella ricerca di un nuovo equilibrio…

Ancora su pesi e contrappesi

Ieri dicevo che ero contento di quel che era successo in questi giorni in un certo posto. Il mondo puo’ non esserlo ma se e’ servito a qualcosa e’ stato giusto farlo.

Questa sera sono meno soddisfatto. Non degli altri: le persone hanno continuato per la loro strada, chi piu’ chi meno, alcune sorprendendomi, altri non sorprendendomi piu’ di tanto. Forse mi lascio condizionare troppo dai sorrisi e non noto i cambiamenti di fondo.

Ha certamente ragione l’amica che ho citato due post fa: a volte reagisco alle situazioni in modi che io per primo non vorrei. Detto questo, qualche volta ancora riesco a mettere da parte l’orgoglio per un motivo piu’ importante come il bene di qualcuno e cosi’, amara ironia della sorte, quando avviene cio’ che magari fino al giorno prima speravo avvenisse, non ne sono proprio lieto, anzi.

Forse devo imparare una volta per tutte che ai comportamenti negativi non si risponde con la stessa moneta, perche’ non da’ assolutamente soddisfazione o almeno non la da’ a me.

Comunque, comunque…
Ho sistemato un sito che dovevo aggiornare da tanto tempo. Un pensiero in meno. Speriamo che aiuti tutti (me per primo, a questo punto) a ritrovare il senso di una comunita’ che stava andando perduto.

Ad ogni modo con questo gesto e dopo gli eventi di questa sera io considero chiusa una fase e aperta una nuova. Perche’ alla fine dovremo restare uniti Tutti.

Non dare niente per scontato

Dai per scontato vedere il sole, il cielo azzurro, l’allegria dei bambini dietro i carrelli al supermarket.

Dai per contato di sentire la voce delle persone care, degli amici, la natura e la tua musica.

Dai per scontato di alzarti domattina, andare a scuola, al lavoro oppure a giocare.

Dai per scontato di poter fare una passeggiata o una corsa, magari sotto la pioggia, respirando l’aria umida e l’odore dell’erba bagnata.

Dai per scontato che domani ritroverai il tuo mondo, ricorderai i tuoi cari, conoscerai te stesso.

Dai per scontato che arriveranno Pasqua, l’estate e un altro Natale.

Non farlo.

Tutto quello che abbiamo, anche il giorno piu’ noioso, e’ frutto di un miracolo e c’e’ chi lo aveva e l’ha perso e chi non l’ha mai avuto.

Una malattia, un incidente, l’eta’…
Tante cose possono portarci via quello che abbiamo.

Non dare nulla mai per scontato.
Goditi tutto fino in fondo, come se fosse la prima volta che provi un’esperienza.
O l’ultima.

Non dare mai niente per scontato.
Non darlo, non diamolo per scontato.

La bilancia

La vita a volte e’ come la bilancia di un fruttivendolo: si aggiunge un po’, si toglie un po’…

Ti da qualcosa, qualcosa di grande, qualcosa di meraviglioso. E allora sei sballottato dai pensieri e dalle emozioni. Non rivuoi la vita com’era prima, vuoi una vita piu’ serena, vuoi eliminare le fonti di stress e cosi’ prendi il coraggio a due mani e dici agli amici, quelli che frequenti da anni, cosa non va nel vostro modo di incontrarvi. Non cosa non va a te, cosa non va in base alle regole che vi eravate dati tutti assieme e che un tempo rispettavate.

Apriti cielo: il “babao” delle regole di convivenza comunitaria fa emergere l’anarchico/a che c’e’ ognuno. Aggiungiamo qualche polemica gratuita, qualche persona che non c’entrava nulla ma che sentendosi tirata in ballo (da polemiche gratuite) e pur ribadendo di non c’entrare niente, non risparmia la sua dose di confetti, e il gioco e’ fatto.

Dicevo: la bilancia della vita toglie e da. A un’amica che chiedeva com’era andata la mia giornata ho risposto cosi’: questa mattina son tornato in parrocchia. Da due giorni ho terminato i colliri. La vista va. Mi sento meglio, piu’ sicuro nel muovermi e sono davvero felice. Questa sera una persona mi ha riversato addosso tale e tanto odio che meta’ basta. Forse e’ piu’ di quanto altri abbian mai fatto.

Comunque a guardare l’insieme resto felice: per una sera tutti ci siamo controllati e il clima e’ stato piu’ sereno e godibile. E allora? Il bilancio? E’ positivo. Fa un po’ male ma e’ positivo. Nel grande schema delle cose lanciare una pietra nello stagno e’ servito. Il resto si vedra’. Di certo trovare un po’ di serenita’ in un ambiente a me caro da un decennio mi fa stare bene e fara’ stare meglio tutti quelli che ne fanno parte. Non cercavo solo la mia serenita’ ma quella della nostra piccola comunita’.

Il resto? Ripeto, si vedra’ e si costruira’ cercando, possibilmente, di rimediare OGNUNO ai propri errori e difetti…

Io intanto me ne vado a letto portando con me queste due frasi, che estrapolo anche a beneficio di chi non la pensa cosi’:

l’unica cosa che trovo smisurata a volte in te sono le reazioni (vero)
per il resto sei la persona piu equilibrata del mondo

Grazie, cara amica :)

Il web sociale: ma siamo veramente pronti?

Sul web e’ tutto un diffondersi di nuovi servizi “sociali” tesi a far interagire gli utenti fra di loro: wordprocessor, convertitori, quiz, servizi di hosting immagini, file, audio…

A volte vengono usati per fini corretti, piu’ spesso per inserire materiali coperti da copyright: e’ indubbio che il successo dei vari YouTube, Rapidshare e simili non derivi tanto da chi vi immette il filmino delle vacanze o una propria creazione, ma dall’uso per diffondere ben altri tipi di contenuti.

Non e’ pero’ su questo che intendo soffermarmi in questo post, bensi’ su una forma di abuso piu’ sottile ma non per questo meno dannosa per la collettivita’ online: l’abuso dei termini di utilizzo dei servizi.

Innanzi tutto: quando si va in un sito e si usufruisce di un servizio di fatto si accettano i termini di utilizzo dello stesso. Talvolta ci si deve registrare e tale registrazione regolarmente non tiene minimamente conto dell’eta’ dell’utente. E’ legittimo che un minorenne sottoscriva un contratto (perche’ di questo si tratta) con un sito italiano? E con un sito con sede in un altro paese? In USA solo chi ha piu’ di 13 anni puo’ iscriversi a dei servizi online. I ragazzini italiani che si iscrivono ai tanti forum gratuiti basati sul software phpbb (che eredita questo vincolo e lo esporta in paesi dove vi sono leggi differenti) cambiano l’eta’ e si registrano ugualmente. Ed e’ gia’ un primo brutto segno.

Segue poi la questione account: e’ giusto dare a tutti i propri dati? E’ giusto che un minore lo faccia? Nel dubbio molti minori (e altrettanti adulti) si iscrivono con dati fasulli senza pensarci due volte. Qui il problema e’ complesso. In linea teorica sarei d’accordo per i minori, ma resta un abuso (e forse un reato) e sconcerta che venga cosi’ naturale farlo.

Quanti account si possono fare? I siti di mail e blog, per citare le tipologie piu’ usate oggi, sono ricolmi di account multipli creati a ogni cambio di fidanzati, amici, compagnia, ufficio, ecc. Non solo dai ragazzi, intendiamoci, lo fanno anche gli adulti. Un click e un nuovo account e’ fatto. Magari uno all’anno per poter mettere l’eta’ accanto al nome.

Abituati a potersi muovere liberamente, a dare i servizi per scontati, a non preoccuparsi di cosa c’e’ dietro un sito, basta che sia gratuito, gli utenti Internet, o almeno una parte di loro, migrano come orde di locuste da un sito all’altro a seconda della moda del momento. Creano centinaia di migliaia di account, creano blog con un solo post o anche nessuno, aprono quiz con risposte insensate solo per farsi due risate una sera, attivano servizi che abbandonano subito, creano email su email per cambiare contatto, regalano i propri dati privati (in violazione del buon senso e di qualche contratto d’uso) al sito che promette loro di mostrare chi li ha bloccati sul messenger di moda, e via cosi’.

Alt. Fermi.
Penso mi stiano leggendo anche le persone a cui nei giorni scorsi ho fatto questo discorso per il sito dei quiz. Ora probabilmente stanno pensando ancora piu’ intensamente che io sia un rompiballe che dovrebbe “vivere e lasciar vivere”.

Certo, siamo tutti liberi di agire come vogliamo e se anche una o due persone cambiassero il loro modo di usare i siti non cambierebbe il resto del pianeta’, pero’ io non sto scrivendo per due persone. Sto proponendo una riflessione generale su un problema che si fa sempre serio maggiore e’ la diffusione della Rete e di questo web2.0 sociale e interattivo.

Serve una CULTURA dell’uso ETICO di Internet e dei servizi che ci mette a disposizione.

Da anni nelle scuole, in TV, sui giornali, si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica verso un uso razionale delle risorse del pianeta. Usare l’acqua che realmente serve, non inquinare, rinunciare alla macchina o allo scooter quando possibile. Forse che se lo fa un singolo cambia qualcosa? No, per questo si cerca di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile.

Io credo che dovremmo cominciare a parlare anche di un uso razionale della Rete e delle risorse a nostra disposizione. Qui ragiono da sviluppatore web, da persona che bene o male sa cosa avviene quando si clicca su “invio” in un modulo…

Il fatto che le aziende (perche’ dietro la maggior parte dei servizi ci sono aziende, bilanci, bollette) oggi accettino determinati comportamenti non implica che li accetteranno sempre, ne’ che siano giusti, ne’ che attuarli non porti conseguenze negative.

Il fatto che si possano registrare 15 account a testa sul servizio di blog X o sul servizio di posta Y (magari perche’ X o Y vogliono poter dire di avere TOT utenti per essere piu’ attraenti per un grosso investitore) non significa che sia un diritto acquisito agire in un certo modo.

Non e’ giusto dal punto di vista tecnico perche’ si caricano i sistemi di dati inutili (moltiplicate il comportamento del singolo per decine di migliaia di utenti) e non lo e’ da quello etico perche’ si contribuisce a far sembrare il servizio X migliore del servizio X2 anche se magari non lo e’. E magari poi si e’ i primi a dire che X va male perche’ e’ lento, e’ sempre in manutenzione, ecc…

Caricare i server poi porta a maggiori spese di banda di trasmissione, spazio disco e risorse per i database. E siccome queste cose costano (poco ma costano) ecco spuntare pubblicita’ piu’ invasive, richieste di iscrizione, limiti all’uso o peggio filtri sugli IP e quant’altro serva a continuare a offrire il servizio facendo quadrare i conti e cercando di guadagnarci.

Attenzione: la soluzione non e’ dire o pensare “bene, ora questo servizio fa schifo quindi aspetto che ne esca uno gratuito e passo a quello senza cambiare il mio comportamento”.

Certo, talvolta un servizio viene lanciato in una forma e appena i gestori fiutano il profumo dei soldi lo riempiono di banner e limitazioni per chi non paga l’accesso “premiun” e in questo caso si’ e’ giusto cercare alternative gratuite, PERO’ il tutto non deve avvenire sulla base della ricerca della propria liberta’ di agire come meglio si crede. E’ importante rispettare chi ci offre qualcosa.

Questo e’ un ragionamento ampio e forse mi sono dilungato. Ci tenevo a parlarne a cerchero’ di affrontare l’argomento anche in altre sedi perche’ credo e temo che stia crescendo una generazione di utenti (e sottolineo che non parlo solo di ragazzi) che da’ per scontato tutto cio’ che trova sul web e non si sente vincolata ne’ a norme di sicurezza personale (sono queste poi le vittime perfette del phishing) ne’ a norme di rispetto verso chi offre loro dei servizi.

Sara’ che vengo da un’epoca telematica ben diversa (preistorica, oserei dire), sara’ che so cosa vuol dire in termini tecnici ed economici offrire un servizio, pero’ mi chiedo davvero se gli utenti sono pronti a gestire con buon senso questo web2.0 o se rischiano di sperperarlo senza rendersene conto e anzi dando per scontate troppe cose che non lo sono, a danno di tutti.

I commenti costruttivi sono apprezzati, ammesso che qualcuno abbia avuto voglia di leggere tutto ;)

La Cina non e’ lontana

Secondo Great Firewall of China, un servizio per verificare quali siti vengono bloccati dal firewall censorio del regime comunista cinese, questo blog, LG e perfino la parrocchia di Carpenedo sono perfettamente accessibili dalla Cina.

Spiace pensare che forse un giorno, grazie ai propositi del ministro Fioroni saranno i cinesi a dover verificare se i loro siti sono visibili dall’Italia.

Grazie per sempre, dottoressa Antonella Franch

E’ la prima volta, da quando sono tornato a vivere, che faccio cosi’ tardi. Prima Sanremo poi la voglia di creare una cosa che mi ripromettevo di fare da un paio di giorni…

Ed eccolo qui, il mio ringraziamento destinato a durare nel tempo per la mia oculista, la dottoressa Antonella Franch.

Chi segue il mio blog sa gia’ perche’ provo tanta gratitudine, agli altri consiglio un click e di leggere…

Commenti su Sanremo

Scenografia: bella! L’anno scorso c’era uno luogo buio e nero, neon stile musical, riflessi e poco piu’. Ora e’ tornata la scala e la struttura generale e’ proprio bella.

Presentatori: tutto nella norma. La Hunziker mi e’ piaciuta, soprattutto per la dedica iniziale alla figlia Aurora.

L’intermezzo comico di Cornacchione e’ meglio dimenticarlo cosi’ come il rap coi bimbi.

Veniamo alle canzoni. Da fan Pooh dovrei dire “Facchinetti ora e sempre” e in effetti lo dico, anzi sul forum PoohForFans ho cercato di esprimere un commento assennato (e’ il quarto), pero’… beh ci sono canzoni che apprezzo altrettanto e forse di piu’, nell’ordine quella di Cristicchi (Ti regalero’ una rosa), quella di Milva (The show must go on, e’ poesia mista a grandissima interpretazione) e la buffa, seppur un po’ banale e scontata, Paranza di Silvestri.

Domani sentiremo Albano e gli altri.

Naturalmente Sanremo si ascolta con La Gialappas su radiodue e naturalmente la RAI e’ cosi’ gentile da offrirci i video della registrazione da ascoltare e riascoltare.

Update:

Sto gia’ imparando a cantarla (fra me e me vista l’ora…). Questo pezzo mi piace da matti, per il testo e per come lo canta:

Gli artisti falliti hanno un sogno proibito
un teatro con fuori scritto “tutto esaurito”
e una nota sospesa con un’intonazione
che si alzi la sala e che esploda il loggione
o quant’altro ci sia per andarsene via
con tre o quattro persone di scorta
tra due ali di gente se non proprio per sempre
però almeno provarlo una volta

OK, OK… meglio dormire ;)

Va benone!

La prima visita di controllo e’ andata benissimo: l’occhio sta bene e la pressione e’ perfetta (14!)!

Colliri ridotti a due volte al giorno per una settimana, poi basta, restano solo i consueti contro il glaucoma come sempre. Prossimo controllo fra un mese. Direi che e’ tutto piu’ che OK!

Le reazioni della pupilla sono normali ed e’ solo questione di abituarcisi (ma credo e spero che come ha imparato a lavorare quando avevo 8 mesi reimparera’ ora, del resto ogni giorno va un po’ meglio) e la macchiolina probabilmente c’era anche prima ma non la vedevo a causa dello sdoppiamento.

I risultati dell’intervento sono superiori anche alle aspettative della dottoressa, che fra l’altro e’ stata tanto felice del piccolo omaggio che le ho fatto :)

Di medici ne ho conosciuti tanti nella vita.
Di medici che oltre alla professionalita’ mettono il cuore nel loro mestiere ce n’e’ pochi. Io ne ho trovata una e mi ha cambiato la vita da cosi’ a cosi’. E ora cerchero’ di usare al meglio quel che ho, per me per far del bene agli altri.

A chi mi legge, magari per caso, voglio dire una cosa: affacciati alla finestra e guardati attorno. Vedi bene? Hai un grande dono. Non sprecarlo!

Come sto oggi

Credo di essere una delle persone piu’ felici al mondo in questi giorni.

Man mano che passa il tempo e che l’occhio si riprende dal trauma dell’intervento, sto riscoprendo il mondo attorno a me.

Intendiamoci: non e’ tutto rose e fiori. Per diciassette anni (quasi 18) nel mio occhio destro e’ entrato il doppio della luce. Ricordo che all’inizio mi dava veramente fastidio, poi, per forza, mi ci sono abituato. Ora non solo devo abituarmi alla quantita’ di luce corretta ma la mia pupilla, che non e’ mai stata propensa a dilatarsi come dovrebbe (facendo ammattire i medici che dovevano visitarmi) adesso e’ seriamente in difficolta’: al buio vedo poco e alla luce sono abbagliato… e impiego un sacco di tempo per adattarmi agli ambienti. Il PC poi e’ un’avventura: posso usarlo (mi e’ stato detto espressamente) ma gli sfondi chiari sono un pugno nell’occhio. In piu’ c’e’ una macchiolina che galleggia gioiosa davanti alla mia pupilla. Puo’ essere il punto messo per sicurezza (e che la dottoressa dice che si puo’ anche togliere) o del liquido che poi si riassorbira’. Vedremo e sapremo, ora e’ presto per dirlo…

Pero’ sapete cosa c’e’?
Posso uscire con gli “occhiali da vicino” e non perdo il prezioso, indispensabile, ingrandimento!
Posso guardarmi attorno e vedere gli oggetti ben definiti, senza immagini sdoppiate attorno!

Vedo le cose piu’ definite e piu’ grandi, davvero piu’ grandi!

Ci vorra’ del tempo per vedere bene, perche’ l’occhio sia a suo agio, vuoi per il trauma subito (in fondo e’ domenica pomeriggio e 4 giorni fa ero in sala operatoria), vuoi perche’ di fatto l’occhio ha bisogno di una riabilitazione… non so come avverra’, se tramite esercizi, con farmaci o semplicemente lasciando fare al tempo. So pero’ che da quando mi sforzo di ascoltare il consiglio di un amico mi trovo meglio: “non solo l’occhio ma anche la tua TESTA deve capire che la luce e’ diversa”. All’inizio vedevo diversamente e istintivamente “tendevo” l’occhio per percepire la luce come prima, ora lo lascio rilassato. So che e’ una fase di transizione e attendo serenamente di rivedere la mia dottoressa martedi’. Mi indichera’ il da farsi. Per ora proseguo il bagno di colliri (8, 16, 00, piu’ i soliti contro il glaucoma alle 10 e alle 22).

Ricordo in ospedale che un’infermiera ha detto “non riesco neanche a immaginare”, riferendosi alla mia gioia per vedere bene dopo tanti anni. Il mio medico di famiglia, poi, dice che ho un carattere forte per aver sopportato un disturbo che puo’ portare alla nevrastenia. E’ vero, e’ stata dura, ed e’ altrettanto vero che i miei sentimenti ora vanno oltre la gioia del momento. Mi sento BENE DENTRO. Ho voglia di costruire, di usare al meglio cio’ che ho, di fare di piu’, di migliorare i rapporti, di superare torti miei e altrui e vecchi atriti, di mettere da parte l’orgoglio se serve (vedasi con Lisa ieri, per chi c’era).

Avevo per la testa un articolo per La Girandola. L’ho scritto ieri in mezzo pomeriggio quando da anni non riuscivo neppure a pianificarne uno!

Spero che tutto questo duri, spero che la gioia che ho nel cuore si mantenga e soprattutto di saper sempre testimoniare a tutti quanto e’ importante vederci, quanto sono importanti cose che noi magari abbiamo e diamo per scontate per una vita, finche’ una malattia, un incidente, il fato o un errore non ce le tolgono…

Dobbiamo avere cura di noi stessi, del nostro corpo E del nostro spirito, perche’ la salute dell’uno e’ legata alla salute dell’altro. Siamo fragili e dobbiamo volerci bene e voler bene al prossimo ed e’ importante avere la fortuna di trovare persone che vivono, lavorano, per fare del bene, prima che per tutto il resto.

GRAZIE

Grazie INFINITE e PER SEMPRE alla dottoressa Antonella Franch che ha eliminato totalmente il mio sdoppiamento visivo che per altri era incurabile

Grazie agli altri medici e infermieri del reparto oculistico dell’Ospedale di Venezia.

Grazie a mia madre.

Grazie a Firmo Arcangeli che mi ha accompagnato a Venezia in auto tutte queste mattine e grazie a Mario Carraro che mi e’ venuto a prendere stamattina. Mi hanno risparmiato lo stress (mentale e poi fisico) di tram sobbalzanti.

Grazie ai miei meravigliosi amici che non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e affetto a voce, via messaggini e nel blog che con le loro parole hanno reso dolcissimo.

Grazie agli angioletti che hanno commentato qui.

Sto bene. L’intervento e’ riuscito perfettamente!

Mi hanno detto che posso gia’ usare il PC ma per ora preferisco riposare molto, anche perche’ comunque l’occhio ha bisogno di quiete. Mi faro’ vivo piu’ tardi un pochino :)

VI VOGLIO BENE.
Grazie a tutti per tutto.

Come sta Gabriele

Ho creato questo blog speciale dove un po’ di persone serie e responsabili mostri potranno dare notizie sul sottoscritto durante la mia assenza :)

(sembra stia partendo per la luna, lo so, ma a far cosi’ mi sento meglio :)

Perche’ Splinder? Perche’ si fa molto prima :)

Quindi: per tutte le notizie leggete li. O direttamente o tramite familiari, chi puo’ postare in quel blog avra’ notizie di me e le dara’ :)

Fra 24 ore…

Fra 24 ore a quest’ora ci vedro’.
Meglio? Come ora?

Non lo so. Tutto fa pensare che domattina mi svegliero’ dalla breve anestesia e ci vedro’ meglio ma vuoi per scaramanzia vuoi perche’ non voglio farmi illusioni, tengo l’anima in sospeso. Niente emozione, niente paura. Sono in sospeso, appunto. Forse anche perche’ e’ la prima volta (da che sono cosciente) che faccio un intervento per migliorare e non per conservare e non ci sono abituato.

Sono stati 17, quasi 18, anni lunghissimi in cui ho dovuto adattarmi a vedere meno di quel poco che vedevo dalla nascita. Meno e peggio. Ma domani ci vedro’. E mi fido completamente della mia dottoressa.

Forse alla fine l’operazione e la breve degenza saranno meno intense del grandissimo stress emotivo che mi ha accompagnato in questi mesi. Stress legato piu’ ai ricordi di un’infanzia di ricoveri, che credevo di aver accantonato ma che invece covava nel mio cuore pronta a sconvolgermi, che all’effettiva intensita’ di cio’ che mi aspetta.

Qualche timore? Eh si’, a causa dei troppi telefilm! Poi pero’ penso che in pochi mesi Nati ha fatto la sua mega operazione, Gianni una piu’ piccina (ma sempre piu’ grossa della mia), Maria (la sorellina di Marco) pure. Ed erano tutte ben piu’ lunghe e delicate. Questa andra’ bene. Lo dice pure Sao, nel suo modo di rassicurare e rassicurarsi: “so che andra’ bene”. E se no chi ti commenta? ;)

Nati, Martina, Lorenza, Ambra, Sao, Lisa, Marco e i suoi, Antonio, Denis, Giorgia, Krizia, Veronica, Vanessa, Ilaria, Firmo, Gianni, Franco, Nicolo’, Manuel, Davide, Oreste, Fabio, Alen, le pesti (quelle che sanno, non ho voluto farli preoccupare), Tiziano, Nicola, Francesco, Angelica, Marcello, don Danilo, Gigi, Rene’ e tutti gli impareggiabili amici di PoohforFans (certo che pensero’ all’allegria del nostro forum anche perche’ nel lettore mp3 porto molte cover e bootleg fatti da voi!) e poi… e poi potrei andare avanti con tanti tantissimi nomi… di persone che conosco, vicine, amiche… di persone che non ci sono piu’ ma che ho sentito vicine in tanti momenti (Chiara stai con me anche domani, te ne prego)…

Io vi sento vicini.. mi avete dimostrato in ogni modo di esserlo e anche questo rende diverso questo ricovero da quelli del mio passato. Resta un legame forte. Tanti amici mi penseranno e pregheranno per me. Vi sento vicini… e trovero’ il modo di farvi sapere che e’ andato tutto bene! I cellulari sono vietati ma, chissa’ :) Avevo pensato di postare dal cellulare o di creare una pagina da cui inserire messaggi o di… ma non complichiamoci la vita, dai! O direttamente o tramite mia madre contattero’ alcune persone che vi raggiungeranno tutti :)

Sapete perche’ ho deciso di fare questo intervento nonostante tutto lo stress ed i timori che mi ha portato? Perche’ a dicembre nel post “La strada” ho scritto cose che sentivo davvero… ma per raggiungere gli obiettivi a volte serve impegno. L’impegno di sfidare i propri fantasmi, in questo caso.

Quindi, come ho scritto ieri, mi tuffo. Mi tuffo per ritrovare autonomia, per riavere quel po’ di vista che avevo, per poter realizzare nuovi sogni, per vivere meglio e poter fare e dare di piu’ agli altri. Anche se ho fifa. Anche se ho paura che giovedi’ mi dicano che vogliono tenermi ancora (la dottoressa ha detto di no, e cmq in un modo o nell’altro io giovedi’ esco :). E’ successo nel ’90. Ma e’ solo un incubo del passato. Fin qui e’ andato tutto bene e la dottoressa mi ha facilitato in ogni modo. Voglio credere questo. Andra’ tutto bene.

Un tuffo verso il futuro

Chiarita la questione dell’intera giornata extra di ricovero (non mi soffermo sull’argomento, ma diciamo che ho “avuto giustizia” ;) )…

Chiarita la questione rischi: non solo non dovrebbero essercene (la dottoressa e’ fermamente convinta che quella seconda iridectomia, in quel punto, non fosse necessaria e fosse sicuramente troppo ampia – ma si parla di 17 anni fa, altri tempi pare…) ma se anche ci fossero complicazioni la cosa e’ totalmente reversibile col laser senza bisogno di un altro intervento.

Quindi…
Quindi mi tuffo. Lei mi da fiducia, io negli ultimi giorni e soprattutto oggi ho trovato molta serenita’ interiore grazie a pratiche di rilassamento e separazione fra ricordi del passato e paure del presente.

Si’, mi tuffo.
Domattina visita dall’anestesista (che lei si premurera’ di far avvenire presto, cosi’ cade totalmente quell’assurdita’ di restare un intero giorno li dopo aver gia’ fatto la pre-visita) e mercoledi’ mattina l’intervento.

Un amico della parrocchia che si e’ offerto di accompagnarmi in auto fino a piazzale Roma. Lo ha gia’ fatto oggi e ha reso rilassante e rasserenante l’andata e lo fara’ nei prossimi giorni. E sara’ sempre lui che mi verra’ a prendere giovedi’ quando tornero’ a casa.

Per adesso… fino a martedi’ sera saro’ a casa… che differenza rispetto a quando mi ricoveravo da piccolo…

P E N S A T E M I :)

E… grazie alle persone meravigliose da cui sono circondato!

PS: ecco dove si va ;)

Il giorno delle scelte

Avrei preferito che non arrivasse mai e restare sospeso in questa bolla di bronchite, ma il giorno infine e’ giunto e domani dovro’ scegliere. Speriamo in bene.

Chiedero’ le rassicurazioni del caso. Chiedero’ che venga eliminato quell’inutile giorno di degenza extra, ma se avro’ tutto poi dovro’ decidere. E non sono del tutto sereno: la posta in gioco e’ grande e i ricordi pesano piu’ di quanto io debba realmente affrontare.

Javert

Scoperto da poco, linkato e letto tutto d’un fiato nell’arco di tre notti in questi giorni di bronchite in cui al mattino non mi aspetta nessuno, manco il parroco e i pc in parrocchia.

Parlo di Vita da sbirro, il blog di Javert, un poliziotto.

Storie vere romanzate, o almeno spero, soprattutto per i tanti nomi e cognomi, luoghi e riferimenti. ;)

Storie che fanno sorridere ma hanno un retrogusto amaro, amarissimo. E alla fine quando arrivi a pagina 11 e non c’e’ piu’ un “successiva” da cliccare sei felice di aver letto tutto, hai sorriso ma ora hai l’amaro in bocca, per tante ragioni.

Innanzi tutto per il mondo che c’e’ la fuori, che noi in fondo viviamo bene ma quanti, per intenti criminali, droga, poverta’ o emarginazione, non hanno cio’ che abbiamo noi? E ripensi al finto suicida che terrorizza la figlia e gioca coi sentimenti suoi e della nipote decenne. Spero fosse un racconto di fantasia perche’ e’ forse peggio di tanti ladri e prostitute.

E pensi alla politica che fa contrapporre giovani da una parte e giovani dall’altra. Giovani coi passamontagna e giovani coi manganelli. E basta poco o basta un ordine sbagliato perche’ scatti la scintilla e un’altra vita se ne vada, fra i manifestanti o fra le forze dell’ordine.

Ancora una volta, viva i blog che ci permettono di conoscere frammenti di vite e mondi che, a volte, solo intravediamo e spesso nemmeno quello.

Grazie Javert per aver condiviso alcune tue esperienze e per cio’ che tu e i tuoi colleghi fate nelle nostre citta’.