La giornata dell’indignazione

Quelli che si fanno fare le leggi su misura… e non solo in Italia eh!
Quelli che fanno le manovre che paga chi e’ costretto a farlo
Quelli che vogliono salvare le banche mettendo KO la gente
Quelli che per dare un aiuto pretendono l’austerity, le lacrime e il sangue. Dei cittadini comuni.
L’Europa delle banche
L’Europa della frutta che ha una forma precisa e se non misura tot centimetri in Europa non si vende
Le quote latte che quel che se ne produci di piu’ devi buttarlo offendendo la poverta’ e vanificando ulteriormente la sofferenza delle mucche in certi allevamenti
Quelli con l’autoblu’
Quelli con lo yacht
Quelli che non si capisce perche’ la polizia difenda loro e non i cittadini
Quelli che vogliono le leggi per limitare il web e continuare a guadagnare molto piu’ della maggior parte dell’umanita’
Quelli che si ritengono superiori agli altri.
Gli arroganti e i prepotenti

Avete rotto le PALLE e il mondo che amate scricchiola. Forse non cadra’ oggi. Forse ci saranno decenni o secoli di repressione -che se fa la un arabo e’ un dittatore se la fa un occidentale cerca di mantenere l’ordine pubblico. Il vostro mondo scricchiola e fra 10, 50, 100 o 200 anni sara’ tutto molto diverso. O forse anche prima. Ora una cosa e’ certa: il vostro comportamento merita l’indignazione popolare. In una parola: avete rotto le PALLE.

Ora, io non sono un’economista e magari inanellero’ una serie di boiate ma vorrei che i governanti greci, costretti dall’amore per il popolo, rovesciassero il tavolo e dicessero chiaro e tondo all’Europa che o li aiutano o loro si tireranno giu’ l’intera economia europea. NON SIAMO NOI CITTADINI A DOVER ACCETTARE MANOVRE LACRIME E SANGUE PER LE PORCHERIE FATTE DAL POTERE ECONOMICO.Dev’essere la BCE a tremare di paura perche’ se tutte le nazioni iniziassero a interessarsi dei cittadini e alzassero la voce o si troverebbe un’altra soluzione o ciao ciao Euro!

E i debiti?
Vi rendete conto che stiamo giocando con i soldi dei giochi da tavolo? E’ tutta una costruzione umana!!!
Smettiamo di vedere come ineluttabile la situazione attuale. L’ONU, L’Europa, gli USA, il WTO ecc si accordino per uscire dalla crisi: immettano moneta extra, ripaghino tutti i debiti e ripartiamo tutti a pari condizioni o chesso’ com’eravamo 10 o 20 anni fa.

Sono deliri? Forse, ma e’ piu’ DELIRANTE vedere la situazione come ineluttabile. Un’eruzione e’ ineluttabile. Un tornando divino che spazza via certe organizzazioni e’ ineluttabile (e magari utile). Ma il sistema economico e’ un’invenzione umana gestita da umani. Come l’abbiamo creato lo possiamo cambiare o RIAVVIARE.
Ma non accadra’ perche’ troppa gente e’ legata a questo mondo e ha come unico scopo dell’esistenza accumulare ricchezze. Peccato non potersele portare nella prossima vita, vero? Prossima vita? Ma no non esiste dopo si va fra lo stridor di denti sperando nel perdono in extremis o le arpe. Meglio non pensare che da direttori, presidenti, banchieri, ci si potrebbe trovare bambini affamati o contadini in terre non proprie, col divieto di coltivare cio’ che le multinazionali han fatto proprio.

Azzerate tutto o ve lo fara’ azzerare quell’onda di esseri umani che trattate da marionette. Non oggi, non domani, non dopodomani ma accadra’.

Per INDIGNAMOCI E GRIDIAMOLO. E INDIGNAMOCI ANCHE PER LA PRESENZA DI TANTI INFILTRATI E PROVOCATORI che danno il pretesto per le azioni di forza.
La protesta piu’ forte e’ esserci e’ farsi vedere e far vedere a chi vive arroccato nelle istituzioni del potere che condivide il mondo con milioni di esseri umani condannati da scelte egoiste e dissennate. La violenza regala solo il pretesto per altra violenza, ricordate!

Un commiato

Steve Jobs era un uomo, un marito, un padre. E ora non c’e’ piu’ perche’ e’ morto, come tanti muoiono nei nostri ospedali e nelle nostre case, lasciando ad amici e parenti un vuoto incolmabile.
A me spiace umanamente per lui e per i suoi parenti.
E questo e’ quanto.

Il resto e’ il rito della nostra vuota societa’ che crea icone mancando di veri punti di riferimento. Gia’, icone, come quelle che oggi trasciniamo in punta di mouse o dita da un capo all’altro di schermi minuscoli o giganteschi, pensando di avere in mano il meglio che il progresso puo’ offrire, quando invece abbiamo solo cio’ che i consigli di amministrazione delle aziende ritengono di concederci oggi, per poi venderci altro qualche semestre piu’ in la.

Lo sapete che ogni 4 secondi muore un bambino?
Perche’ questa notizia ha meno eco della morte di Steve Jobs, che pure indubbiamente ha fatto molto e ispirato molti?

Una preghiera, per tutte le anime volate in cielo oggi tenendosi per mano, senza piu’ distinzioni sociali, priorita’, strategie di marketing…

La protesta di Wikipedia in italiano

Wikipedia in Italia e’ sospesa per protesta.

I miei pubblici complimenti a chi ha avuto questa idea: avete fatto una cosa bellissima, giusta e che avra’ echo, complimenti a chi l’ha pensata e GRAZIE. Meglio qualche ora o giorno senza wikipedia che il web di Berlusconi e di chi vuole distruggere la democrazia per evitargli i processi.

Qui c’e’ da avere paura. Vogliono soffocare la Rete con mille pretesti per mantenere il loro governo e la loro corte di affari, potere e altro.

Appello all’UE e all’ONU: salvateci da questa gente!

10 anni, quasi

Il 25 settembre sarebbero stati 10 anni.
10 anni da quella mail con cui mi offrivo, presentandomi con la massima serieta’ come e’ mia abitudine fare, di aiutare delle persone in un progetto che mi piaceva e che mi dava l’opportunita’ di scrivere per un pubblico diverso da quello molto tecnico per il quale avevo scritto sino ad allora.

Tanta acqua e’ passata sotto i ponti, tante cose sono cambiate e in 10 anni ho capito che la cosa piu’ importante quando porti avanti uno spazio per il pubblico e’ dialogare alla pari e ascoltare le persone che lo frequentano.

Farlo e’ difficile, intendiamoci. Chi ha creato un castello o un grattacielo di 50 piani non puo’ non ingoiare un po’ sentendosi tirare la giacca da una bimba alta due mele o poco piu’ che gli chiede di aggiungere una piscina sul terrazzo o magari di fronte a ogni meraviglia costata ore di lavoro si lamenta per il colore delle tende!

Ho creato tanti siti ma il Muro ieri e il Gomitolo oggi sono diversi. Sono siti nei quali conosco gli utilizzatori, parlo con loro, li ascolto e cerco realizzare le loro proposte. E so bene che finche’ vorro’ farlo, finche’ riusciro’ a farlo, continuero’ ad essere felice di curare questo sito che ogni giorno mi regala soddisfazioni. Il riconoscimento da tanti insegnanti e portali vale, ma un grazie dai giovanissimi fruitori e dai loro genitori o insegnanti vale ancora di piu’.

Negli anni vissuti collaborando volontariamente a quel famoso sito sono cambiato in meglio. Sono diventato piu’ attento alle esigenze del prossimo e piu’ riflessivo. Mi e’ pure stato dedicato un articolo che conservo fra i bei ricordi di quell’esperienza.

Poi, circa un anno fa, fra i monti di Comano, ho capito che quell’avventura stava volgendo al termine. Non certo per i fondatori del sito ma per me, perche’ i nostri punti di vista e finalita’ erano troppo diversi. I mesi successivi hanno confermato quei pensieri di montagna e appena sono riuscito ho concluso la mia esperienza li e ne ho avviata una nuova, in fondo proprio come mi era stato suggerito pure da loro.

Avrei dovuto farlo prima ed evitare che i rapporti degenerassero? Probabilmente si’, anche se e’ buffo a posteriori sapere che nemmeno la mia uscita e’ bastata a evitarmi frecciatine e offese (e purtroppo non solo a me). Ma questo e’ l’animo umano, che a volte si lascia prendere dall’ira e dall’invidia, vedendo che qualcuno sta bene anche senza di noi. Capita anche a me talvolta, perche’ lamentarmi quando succede agli altri?

Io oggi sono felice, almeno per questo progetto. E lo sono piu’ di quando collaboravo volontariamente all’altro. Non perche’ comando io -in realta’ siamo una democrazia in cui la voce di tutti conta- e nemmeno perche’ posso realizzare tutti i programmi per bene. Anzi questo lo sento come un peso sulle spalle e una grande responsabilita’: e’ piu’ facile anche psicologicamente delegare la guida ad altri e sentirsi una ruota, non una parte del motore.
Sono felice perche’ finalmente ho creato qualcosa che mi da’ l’opportunita’ di imparare, tecnicamente e umanamente, di conoscere altre persone e idee differenti, di mettermi al servizio degli uomini di domani e soprattutto di contribuire, pur se in minima parte, a disegnare un mondo migliore.

Come ho detto, quasi 10 anni che mi hanno cambiato, credo in meglio. Di certo oggi sono felice e contribuisco a rendere altri felici. Cosa si puo’ desiderare di piu’?

Fumo negli occhi

Un pensiero agli elettori leghisti: guardate che vi tengono buoni con “LA PADANIA!”, “LA SECESSIONE!” e intanto se ne stanno al governo con questo PDL, con un premier il cui comportamento privato emerso dalle intercettazioni e’ ben lontano dalle vostre convinzioni, tradizioni e valori.

Non ci sara’ nessuna padania e nessuna secessione, lo sanno meglio di voi, non solo perche’ mancano le basi COSTITUZIONALI e LEGALI per farla, non solo perche’ NON C’E’ LA VOLONTA’ POPOLARE di pretenderla con la forza (e ci mancherebbe altro), ma perche’ penso proprio che trasformare tre/quattro regioni del nord in uno STATO AUTONOMO e AUTOSUFFICIENTE avrebbe COSTI ENORMI e le tasse aumenterebbero a dismisura. Pensate solo alle infrastrutture, alla produzione di energia, di cibo, ecc.

E’ tutto solo fumo negli occhi.

Scandali

Matrimoni gay, coppie di fatto, fecondazione eterologa, contraccezione, adozione da single, diritti civili, fine vita, autodeterminazione, testamento biologico…

Mio Dio che brutte parole!!!
Ma no, tranquilli, il governo protegge e sostiene gli ideali cattolici.

Mi chiedo pero’ se alla sera, smessi i panni dei difensori per principio del Cavaliere, gli onorevoli della maggioranza attuale non si pongano minimamente la domanda se sono ancora coerenti con le tesi con cui tanto hanno avvalorato le posizioni intransigenti della Chiesa Cattolica determinata a imporre a tutti, cattolici e non, come vivere.

Come si fa a decidere per tutti le direzioni di una vita e poi votare la fiducia a un premier che in tal senso fa un po’ quello che gli pare (e lo scrivo in modo delicato)?

I bambini di oggi

Leggo su GV Online che i bambini di oggi si allenano poco a diventare grandi.

Ecco un altro articolo che condivido pienamente, anzi di piu’.
Ne ho parlato piu’ volte anche in questo blog, se non erro: questa societa’ che usa la scuola come baby sitter e impegna i bambini dalle 8 alle 16 e poi in mille attivita’ sta davvero facendo la cosa giusta?
Logico e inevitabile poi che, quando soli (anche in casa nel mondo virtuale di Internet, complice spesso l’inesperienza o il poco tempo dei genitori) non sappiano gestire l’autonomia, accettare i limiti ed evitare i pericoli.

Eppure mi chiedo: le strade sono davvero piu’ pericolose di ieri?
E il tempo prolungato e’ davvero necessario?

Secondo me ni e no.
Speriamo questa nostra assurda societa’ lo capisca.

Estrarre un record a caso da una tabella di un database SQL

Vi e’ mai successo di dover scegliere un elemento a caso dalla tabella di un database SQL? A me si l’altro ieri e il primo pensiero e’ stato qualcosa tipo “faccio una query per contare il numero di record, genero un numero casuale fra 0 e quel numero e faccio un’altra query per estrarre il record relativo”. Poi ho capito l’errore logico in tale ragionamento: non funziona se nella sequenza degli ID dei record ci sono buchi. Inoltre mi sono reso conto che usare due query, oltre al codice PHP, per una cosa simile era eccessivo.

Ho cosi’ provato a interrogare Google e ho trovato questa magnifica pagina che insegna un trucco davvero interessante.

In sostanza si fa la SELECT dalla tabella desiderata, ordinandola per un numero casuale (se il dialetto SQL lo supporta, altrimenti ci sono varie alternative per ottenere comunque un numero imprevedibile) ed estraendo un solo record. Quindi con una singola query all’engine del database ecco recuperato un record casuale! Idea geniale e che mi fa capire quanto io abbia ancora da scoprire e quanta voglia ho di impararlo…

Come diceva una persona per me importante “puoi apprendere la sintassi di un linguaggio in poco tempo, il difficile e’ impararne i trucchi”. E quanto avevi ragione.

La Palestina e’ uno Stato: firmiamo perche’ l’ONU lo riconosca!

L’opinione di una singola persona potra’ non contare molto ma quella di tanti ha il suo peso e ho dato il mio contributo da brava formichina alla petizione per il riconoscimento della Palestina come Stato. Fatelo anche voi!

E diro’ di piu’: qui in casa mia (sia virtuale sia reale) consideriamo gia’ la Palestina uno Stato, in parte occupato in modo amorale e criminale da Israele. Anche se mi sa che con la primavera araba Israele sta perdendo un po’ di vicini alleati nell’area e, nonostante l’interessato appoggio americano, dovra’ smetterla con certi atteggiamenti…

Luce nell’oscurita’

La prima grande emozione legata al mio viaggio a Comano Terme dell’anno scorso e’ stata il trovarmi “improvvisamente”, all’uscita da una galleria ferroviaria immerso fra montagne verde. Era il primo settembre, c’e’ stato il sole da Mestre a Trento. Un vero meraviglioso spettacolo e nonostante il viaggio sia stato assurdamente lungo e con tanto di cambio (in fondo la mia meta era a 122km da qui), i panorami e la serenita’ che trasmettevano hanno ripagato la fatica. Pensare che bastavano un biglietto e un paio d’ore di viaggio per riprovare certe emozioni e’ stato bello e mi ha fatto rimpiangere di non averlo fatto prima.

L’emozione piu’ grande e inattesa pero’ era un’altra e l’avrei vissuta nello spostamento da Trento a Ponte Arche: trovarmi di nuovo, come da piccolino, in quell’affascinante e secondo me ardita creazione umana che e’ una… galleria finestrata!

Entri in un tunnel buio, si susseguono i fari arancioni che nelle gite con la scuola da bambini ci vedevano immedesimarci nei vari Actarus e Tetsuya che uscivano da tunnel similmente illuminati per congiungersi ai loro robot e iniziare la battaglia contro il mostro di turno.

In questo caso pero’ l’emozione a sorpresa e’ un’altra e altrettanto forte. Svoltata una curva ti si presenta la luce di lato. Ampie finestre danno su una valle, su panorami di verde natura. Per me e’ sempre stata una grande emozione e un momento bello ma che finiva troppo in fretta.
Cosi’ l’anno scorso. Riviverlo a decenni da quelle gite e quei viaggi in montagna e’ stato cosi’ bello che ho iniziato a cercare di documentarmi e vedere immagini di gallerie simili, ora che ho l’immensa mole di informazioni offerte dal web a portata di dita.

Poi qualche mese fa Google ha inserito nel suo Street View una quantita’ incredibile di foto a 360gradi di quasi ogni localita’ italiana. Dopo aver girato per la mia citta’ e ritrovato case di amici e parenti anche lontani, mi e’ venuta l’idea di andare a vedere se per caso c’era proprio quella galleria, di cui per altro non ricordavo la localita’ precisa. Ho cosi’ tracciato il percorso Trento-Ponte Arche e… eccola qui… con tanto di neonato link breve g.co riservato ai servizi di Google, bello!

Godetevela, ci sono un po’ di foto prima e dopo la posizione che ho linkato. Forse la mera foto non fa lo stesso effetto dell’emozione che mi suscita il ricordo, ma resta secondo me una cosa bellissima da vedere o scoprire, per chi non ne ha mai vista una. Quindi, grazie Google per questa… cartolina virtuale ;)

Where I am?

Sono occupato.
Sto facendo quello che mi piace.
Funziona e sono felice.
E questo live del MIO adorato Roby che canta “Vento nell’anima” mi da’ la carica giusta.
Quanto adoro la sua voce!

In un mese assieme a delle brave persone ho dato vita a una casa virtuale molto ma molto piu’ bella della vecchia, soprattutto perche’ ci stiamo bene tutti ;)

Non che non ci siano preoccupazioni e dispiaceri nella mia vita ma se penso a cio’ che sto facendo sono felice e la musica e la voce di Roby in questo momento aggiungono serenita’ alla magia.

Non e’ un paese bello

Un paese che affossa una legge contro l’omofobia non e’ un bel paese.

A parole anche nella Chiesa si condanna l’omofobia. E allora perche’ tanti parlamentari oggi hanno votato pregiudiziali per affossare la legge che inasprisce le pene per chi commette reati sulla base dell’orientamento sessuale della vittima?

Ormai questo paese e’ come il Titanic che sta andando a fondo e la pagina buia di oggi e’ solo un’onda un po’ piu’ forte che sconquassa di piu’ lo scafo, ormai gia’ inclinato su un fianco.

Un bel regalo

Non e’ un bel momento sul piano personale ed emotivo ma c’e’ una cosa che mi rende felice.

Con alcuni amici ci siamo fatti un bel regalo. Non dico “peccato non averlo fatto prima” perche’ probabilmente prima non ne ero in grado, tecnicamente ed emotivamente, ora si, grazie anche alle persone che sono con me.

Ci siamo regalati un sito. E’ nato dal lavoro di un gruppo di persone vere e belle, motivate dal voler condividere tempo e competenze per il bene comune, non dal volersi sentire importanti.
Ora con loro sono in prima linea. Con il carico di impegno attenzione e responsabilita’ che cio’ richiede. Penso mi aiutera’ anche a non cadere in depressioni facili.

E’ un sito piccolino, che non aspira a diventare famoso come i grandi della sua categoria. Oreste dice che lo diventera’ (e in effetti con quello che abbiamo in serbo potrebbe anche accadere – e’ bello non essere da soli a far le cose!) ma solo a essere un bel posto, sicuro, semplice e limpido, per chi ci vuole stare.

E finora direi che il messaggio e’ stato recepito. A piccoli passi andremo avanti, nonostante ci sia chi non ha altro da fare che attaccare gli altri. Ma in fondo chi se ne importa? Noi andiamo avanti sereni, facciamo le cose bene e rispettiamo tutti.

E’ bello e, almeno per questo progetto sono felice.

Indovinello

Un giorno Pierino scrive un tema e lo presta gratis ad un sito che lo pubblica.
Poi dopo tanti anni Pierino chiede al sito di togliere il suo tema perche’ vuole rilasciarlo con una licenza Creative Commons NC ND BY (che teoricamente permetterebbe anche a quel sito di ripubblicarlo, ma in una pagina senza banner).
Come si definisce il comportamento di chi, invece di rispettare la richiesta, toglie il nome di Pierino e lascia l’articolo online?

Punto e a capo

31 dicembre 2010. Una giornata di sole tiepido. Sono in cammino verso non ricordo dove.
Un flash nella mente: “e se io non fossi piu’… se non avessi piu’ quel ruolo?”
Il ruolo e’ quello che ho avuto per dieci anni in un noto portale. Un’avventura bellissima, segnata da alcune tensioni interne che di li a poco sarebbero esplose.
E infatti quella sera stessa l’affondo. Il primo di una serie che avrebbe vissuto una escalation su cui e’ meglio soprassedere.
E’ stato pero’ in quel flash che ho metabolizzato quello che e’ avvenuto oggi.
Da quel giorno a oggi il lavoro e’ stato tanto, per creare una rete di contatti nel mondo reale. Per programmare, per immaginare, per… imparare a vedermi in un ruolo diverso.
E adesso ci siamo. Non sono piu’ l’aiutante (recentemente molto elegantemente definito “servitore”). Adesso me la gioco in prima persona. Con le mie capacita’, le mie idee, i miei sogni, le mie paure, il mio essere uomo e programmatore, sognatore e guida, irruento e rispettoso. Ho amici, non soci o collaboratori, che condividono il mio sogno. Lavoriamo insieme in sintonia in un percorso che non ha visto oggi il traguardo ma solo il primo tormentato passo di tanti. Gia’ fra pochi giorni arriveranno cose nuove. A settembre poi…
Reinventarsi e’ dura. Cambiare casa, pur se virtuale, o abitudini, e’ impegnativo e fa sentire spezzati. Ma e’ un momento. Io l’ho vissuto a gennaio e mi ha fatto sentire disorientato. Altri lo vivono oggi e provano lo stesso. Ma e’ la vita. Saremo ancora felici. Forse di piu’.
Ora serve solo il coraggio di togliere la stellina gialla a posti frequentati per una vita. Il coraggio di guardare davvero oltre. Perche’ ce lo meritiamo. In senso positivo.

Ecco che regalo mi sono fatto e ho fatto per festeggiare la mia nuova cifra 4 negli anni. Un nuovo portale, in cui insegnare e sognare. In cui dare e donare. In cui imparare e costruire per il bene di chi domani avra’ in mano questo mondo.
Benvenuto, Gomitolo.

40

Ho iniziato questo post alle 15…

Qualche giorno fa ne ho spente 40, e avrei voluto postare in allegria magari annunciando i miei traguardi e progetti. Ma non era un buon giorno ne’ lo e’ oggi. Pero’ oggi mi trovo ad aver voglia di riflettere.

In fondo io ho il pensiero fisso che sei adulto a 24 anni, perche’ 24 anni aveva il mio modello di adulto, Ferdinando figlio della famiglia di contadini con cui mia madre e’ stata da sempre amica. Aveva 24 anni, guidava il grande trattore e per me piccoletto lui era un adulto.
Un quarentenne e’ uno negli anta, uno che ha dato una strada alla vita, ha una stabilita’ e una sua saggezza. Non e’ uno che si sbrodola col gelato, che arriva in ritardo, che si affoga la t-shirt con l’acqua mentre si lava i denti. Anzi non la indossa proprio la t-shirt o la felpa. Veste camicia e maglione o giacca e cravatta.
Ho raggiunto i 24 anni e li ho passati, ho raggiunto i 39, i 39 e 364 giorni poi nell’arco di un’orbita terrestre sono diventati… anta.
E cosa e’ cambiato?
Vesto meglio? Nah…
Polemizzo meno? Nah…
Ho piu’ certezze? Nah…
Pero’ qualcosa e’ cambiato.

Assomiglio di piu’ a un altro modello, stavolta dei tempi in cui avevo 17/18/20 anni. Dico dei no. Faccio delle scelte. Rinuncio a delle cose. E non sono qui ad auto convincermi che faccio bene. Non lo so. Forse si’ e forse no. Ma se mi guardo indietro ho un bagaglio di esperienza che mi porta a riflettere maggiormente sulle cose.

…e finisco il post alle 4 di notte.
In mezzo c’e’ stato il mare in tempesta e di nuovo non sono esattamente soddisfatto di me. Quel che e’ certo e’ che ho capito che devo riprendere i fili della mia vita. Ci sono delle cose cui ho dedicato dieci anni che stanno per finire, ma le voglio finire bene e non lasciarle andare alla deriva; ci sono poi delle cose che stanno per iniziare e porteranno cambiamenti in positivo per me e per tanti.
E c’e’ tutto il quotidiano da saper gestire con coerenza e cuore, per non trovarmi a guardarmi a uno specchio e non riconoscermi come sta iniziando ad accadere da qualche tempo.

Commenti

Assurda e secondo me non del tutto in linea con la Costituzione, esempio di incoscienza da chi la chiede che non ne coglie i rischi, pericolo per la liberta’ di parola, pretesto per mettere a tacere voci scomode. E’ un dovere imparare ad aggirarla, prima che col pretesto del copyright spariscano non siti illeciti ma opinioni ritenute tali.

Dal 6 luglio ci si diverte. Vediamo quanto dura. Non il web ma questa assurdita’, che esistono TAR, Corte Costituzionale ed Europa a difenderci.