E’ scomodo essere del M5s oggi, ma…

E’ decisamente scomodo essere e dirsi del Movimento cinque stelle oggi. So che ricevero’ insulti frutto di rabbia e frustrazione e anche io sono arrabbiato e tanto. Ma. Sì c’è un ma.

Il “ma” è che io mi sono fatto delle domande:

  • “se fossi in senato, voterei il “super canguro” per spazzare via i 500 emendamenti degli integralisti contro la legge sulle unioni civili?”
  • “Voterei una soluzione che in passato ho contestato quando ha impedito ogni dibattito sulle riforme istituzionali?”
  • “Se una cosa che non condivido mi torna utile, diventa accettabile?”

Le risposte che mi sono dato mi hanno fatto capire che voterei a favore solo ingoiando la mia coscienza e accettando la tesi che “il fine giustifica i mezzi”, che non e’ proprio il massimo.

Il tutto poi senza alcuna certezza di far passare la legge visto che nel caso del taglio di ogni emendamento non e’ chiaro come avrebbero reagito gli oppositori all’interno del PD stesso.

Dunque io avrei votato no “assieme a lega e ncd” dira’ chi mi legge. Certo, ma per motivi diversi rispondo.

Quindi io non condanno m5s, anche se provo rabbia e dolore per gli sviluppi. Ma la responsabilita’ a mio modo di vedere e’ del PD che risponde all’ostruzionismo comprimendo la democrazia e facendo ricadere la colpa su M5S. Se avessero i numeri e fossero in buona fede voterebbero gli emendamenti senza timori. Piu’ facile e’ dare la colpa a chi non pensa sempre che “il fine giustifica i mezzi”. Per M5S sara’ una batosta e per un po’ evitero’ di leggere sia i troll PD su Twitter sia i toni trionfalistici degli integralisti di casa nostra. Sperando che il PD che ha proposto la legge metta in fretta ordine in casa propria e si inizi a votare i 500 (non 5000!) emendamenti. Per tante cose se ne votano ben di piu’ in pochi giorni.

PS: sul fatto che il “super canguro” sia una soluzione ortodossa ci sono molti dubbi

Altro PS, grazie ad Alex Galvani che da vero amico mi ha fatto notare in privato, per evitare che venisse strumentalizzata, una inesattezza che avevo scritto.

Sul “dietrofrontM5S”

Non sempre e’ possibile esprimere su Twitter, in 140 caratteri, le proprie opinioni e sentimenti, quindi oggi ricorro al mio buon vecchio blog, dopo aver riflettuto qualche ora.

Dunque i vertici M5S hanno dato liberta’ di coscienza per il voto sul DDL Cirinna’ unioni civili per quanto riguarda l’adozione del figliastro (stepchild adoption).
Fino a ieri la linea era “si vota solo se l’adozione del figliastro e’ prevista”.

Dal punto di vista personale non posso negare che la decisione mi irrita non poco e avrei preferito non fosse stata data tale “liberta’” su un tema simile che riguarda la sicurezza di bambini che vivono in famiglie lgbt.

Chiarito che da elettore M5S non sono al settimo cielo, devo anche fare alcune altre riflessioni. Dal punto di vista politico come posso leggere questo fatto?

Intanto, mi fa sorridere che chi fino a ieri accusava M5S di mancanza di democrazia ora condanni la possibilita’ di votare secondo coscienza. Ma OK, chi detesta M5S lo condanna sempre e comunque quindi pazienza.

In merito asl DDL Cirinna’, questa liberta’ di coscienza che effetti potra’ avere? E se non fosse stata data? Sorprendentemente, e giuro che lo dico obiettivamente e non da sostenitore M5S, forse e’ un gran bene. Perche’?

Fino a oggi la situazione era:
– PD intenzionato a votare la legge CON l’adozione del figliastro
– SEL e M5S a favore, col secondo che pero’ non accettava modifiche.
– destre contrarie
– NCD (gamba del PD nel governo) che mostrava alcune aperture alla legge a patto di togliere l’adozione del figliastro
– opinione pubblica confusa dagli strilli degli integralisti
– integralisti preoccupati che la legge passi (in qualsiasi forma) che usano l’adozione del figliastro come spauracchio per opinione pubblica e politica.

Possibilita’:

– andare al voto con unioni civili+adozione, col rischio che anche con SEL e M5S manchino i numeri.
– scendere a patti con chi non vuole l’adozione, perdendo pero’ i voti di M5S e quindi col rischio che manchino i numeri.

In quest’ottica secondo me passare dall’approccio “o tutto o niente” a “meglio portare a casa le unioni civili che niente” e’ positivo. Anche perche’ una convergenza sul provvedimento piu’ ampia di PD+M5S+SEL ridurrebbe il rischio di sgambetti e ricorsi da certe destre.

E l’adozione del figliastro? Io non mi preoccuperei, non ne farei questione di vita o di morte in questo momento. Perche’ gli integralisti cattolici non vogliono la legge? Perche’ non accettano che in Italia esistano altre forme di famiglia (chiamatela come vi pare, sempre nucleo famigliare e’). Se passasse la legge ci sarebbe una base per andare oltre, lo sanno benissimo loro e lo sappiamo benissimo tutti. Quel che non c’e’ ora arriverebbe poi. Non subito forse ma arriverebbe, ne sono certo. E del resto se gia’ oggi giudici affidano bambini a due donne o uomini che vivono assieme, sara’ per loro piu’ facile farlo con una norma che sancisca una unione permanente, no?

Ecco, tempo fa dissi “sulle unioni civili ho un’idea ma la diro’ poi”. Era questa.

Quindi sulla posizione di M5S sono combattuto. Non mi fa piacere, ma sinceramente mi preoccupava anche l’intransigenza.

Ripulire l’anima dalle cattiverie di chi vuole imporsi sugli altri

Siccome per criticare bisogna conoscere, ho provato a seguire la diretta del Family Day 2016.
A parte che da ogni ripresa e’ palese l’ampio spazio vuoto fra le persone, in un’area che ne puo’ contenere 300.000 e non 2 milioni (stima degli organizzatori), i discorsi sono violenti, prepotenti, ripetitivi e mi hanno sinceramente nauseato.

Ho quindi cercato un po’ di serenita’… e dove altro trovarla se non da quelle meravigliose bambine, Emma e Giada, intervistate a Presa Diretta domenica scorsa?

Andate al video della trasmissione sul sito RAI, saltate a 19:18 e ripulitevi l’anima dalla prepotenza di chi pretende di decidere come devono vivere gli altri, cos’e’ una famiglia, ecc.

I bambini ci salveranno. Anche le giornate inquinate dalla prepotenza di chi vuole imporsi sugli altri con un furore che ricorda piu’ crudeli teocrazie.

Grazie Emma e Giada. Io mi impegno quotidianamente per trasmettere un messaggio di educazione e rispetto a tutti e lo faccio anche perche’ bambine come voi crescano in un paese migliore di come e’ oggi.

 

Da dove vengo

Io non sono nato “per caso”.
E non sono neppure nato perche’ due persone volevano “perseguire il disegno di Dio”.

Io sono nato perche’ mia madre mi voleva e per avermi ha fatto l’impossibile in un’epoca ancora piu’ difficile di questa. Perche’ se e’ vero che oggi c’e’ chi urla in TV e dai social network su come deve essere la famiglia, alla fine ognuno vive come crede e sono migliaia le famiglie “non a norma di catechismo” ma accettate di fatto. 45 anni fa erano realta’ piu’ rare e chi ne faceva parte era tacciato di essere un poco di buono. E mia madre per una certa vicina era tale.

Quale era la sua colpa agli occhi di tal bigotta? Avere un passeggino ma non un marito. Bastava alla piccola gente per offenderla pesantemente.

Il marito non c’era e nemmeno un fidanzato. Non era previsto ci fosse. Forse qualche anno prima ci sarebbe potuto essere, ma un naufragio se l’era portato via. Come una maledetta guerra si era portata via il suo papa’ Lino, tanti anni prima. Disperso nella battaglia del Don, in Russia.

Da allora mia madre aveva tanto amore in cuore. Amore nutrito dal ricordo del padre, perduto a 5 anni, di cui era innamorata come lo era lui di lei. Amore non avuto, amore non dato. Una ferita aperta che poteva essere sanata solo in un modo: riversando tutto l’amore che aveva in cuore su una creatura che sognava di portare in grembo, partorire e allevare. Ma non c’era l’uomo giusto, e quello che sarebbe potuto esserci era morto. L’unico che forse avrebbe addirittura sposato accettando un “diritto di famiglia” all’epoca totalmente sbilanciato verso il marito e inaccettabile per una militante comunista quale era lei.

Si’, mia madre era nel PCI, anzi all’alba del 1970 rischiava di esserne espulsa avendo condiviso la nascita del Manifesto di Rossana Rossandra. Ma la sua vita stava per cambiare e tutto cio’ stava per passare in secondo piano.

La militanza nel PCI aveva aperto un mondo a lei cresciuta in una famiglia cattolica, pur non bigotta, che era stata al catechismo e che durante l’adolescenza attorno al 1950 veniva mandata al doposcuola dalle suore: “le ragazze per bene non stanno in giro”, diceva la zia che aveva accolto lei e la madre fin dal tempo della guerra.

Tramite la militanza aveva conosciuto modi di pensare e concepire il mondo diversi, in cui le donne non accettavano di essere proprieta’ degli uomini come il succitato diritto di famiglia dell’epoca prevedeva (per dirne una, il marito decideva la residenza e la moglie era obbligata a seguirlo – e non esistevano separazione o divorzio). E aveva iniziato a sognare quel bimbo, ben sapendo le difficolta’ e i problemi di quel sogno. E un giorno decise che quel sogno impossibile poteva diventare realta’.

Stava vivendo una storia con un uomo delle sue stesse posizioni politiche. Stavano bene e lui aveva i tratti che le sarebbero piaciuti in un figlio: i capelli, il colore degli occhi, l’allegria, alcuni aspetti del carattere. Ma per altre cose no, non avrebbe mai voluto che suo figlio crescesse con lui. Pero’ era l’uomo perfetto per…

Prese quindi una decisione. Normale, comune mentre vengono scritte queste righe, coraggiosa e forse folle nel 1970. La prese perche’ libera dal bigottismo del tempo e forse, chissa’, ripensando al coraggio di Mina, la sua cantante preferita, che nel 1963 aveva scelto di allevare un figlio da sola affrontando il massacro mediatico dell’Italia bigotta di allora. Piu’ volte negli anni mi ha detto “sei nato perche’ sono comunista”.

Era il 12 settembre 1970. All’epoca non c’erano test di gravidanza, si poteva solo aspettare e sperare.

Intanto come doveva essere la relazione fini’. Mia madre incontro’ quell’uomo quando la pancia si iniziava gia’ a notare, in una sera piovosa davanti a una pizzeria frequentata da entrambi, in centro a Mestre. Si erano dati appuntamento. Mia madre gli disse che non desiderava che avesse niente a che fare con lei e con me e lui non ebbe nulla da obiettare.

L’anno dopo sono nato. E dalle 15.15 di quel 18 giugno, con il mio dito di neonato che ha stretto il suo in un modo irripetibile, e’ nato un legame fortissimo, l’amore piu’ grande, dato e avuto, nonostante le difficolta’, la piccola gente, le attese davanti una sala operatoria per i miei occhi, la mia adolescenza turbolenta, ecc. Un legame durato 42 anni e simbolicamente suggellato quando alla vigilia di un suo grosso intervento mi ha detto “se va male abbiamo vissuto 42 anni felici”.

Si’, felici. E a quelli che oggi si sgolano per imporre la propria idea secondo cui un bambino ha diritto a un padre e una madre dico che un bambino ha diritto a essere amato, ad avere figure di riferimento valide, poi la figura dell’altro sesso puo’ essere chiunque: tua madre stessa se in se’ ha la dolcezza femminile e la grinta di un uomo, un insegnante, un amico, un parente, il medico che ti rida’ la vista da bambino. Puoi anche spezzettare questa figura e prendere il meglio da chi hai attorno. O puoi crescere sereno con tua madre e tua nonna e pensare al padre solo quando la madre di un tuo amichetto di scuola ti dice “sai, lui ha un papa’ che lo aspetta” (e stendiamo un velo pietoso sulle vicende personali di tale signora…).

Tanti si chiedono perche’ io difenda le unioni civili e le famiglie gay. Alcuni dicono che sono ovviamente gay. Non e’ cosi’.

Io difendo tutte le famiglie perche’ io, mia madre, mia nonna (e i nostri due gatti, Franky I e Franky II) siamo stati una FAMIGLIA e non permetto a NESSUNO di dire il contrario. E per fortuna nessuno fra le persone che conosco, religiosi compresi, ha mai detto il contrario.

E difendo la possibilita’ per due persone dello stesso sesso di crescere un bambino perche’ io sono cresciuto con mia madre e mia nonna e sono stato felice.

Io sono qui perche’ mia madre era Comunista e vedeva, voleva e sognava un mondo migliore.

Mia madre nasceva esattamente ottant’anni fa, oggi.

Sono orgoglioso di essere tuo figlio.
Grazie di avermi messo al mondo.
Te l’ho detto anche il giorno che sei partita per il paradiso, perche’ e’ li che sei adesso, ne sono certo. E un giorno li saremo ancora una famiglia.

PS: a chi dovesse offendere mia madre per le sue scelte di vita, ricordo e faccio mia la frase di Papa Francesco “chi dice una parolaccia contro mia mamma, si aspetta un pugno”.

Il rischio di alcune posizioni nogender

Il titolo e’ corretto: in questo post parlo di quello che secondo me e’ il rischio rappresentato da alcune posizioni del nogender.

Chi sono i nogender? Sono persone che si oppongono alla concessione di diritti civili alle coppie omosessuali, dalle “unioni civili” al “matrimonio gay” fino alla “stepchild adoption”. Per loro la “famiglia” e’ solo quella sposata e ha lo scopo di mettere al mondo ed educare i figli.

Il cardine del loro pensiero e’ che un “bambino per crescere ha bisogno di un padre e una madre” quindi “no alle adozioni di bambini da parte delle coppie gay”.

Perche’ ritengo questa posizione rischiosa per tutta la societa’ e non soltanto per le persone omosessuali?
Perche’ fa una assunzione errata e identifica dei ruoli in base al sesso delle persone.

Chiariamo. E’ vero che un bambino per crescere ha bisogno di una guida materna e di una paterna, ma non e’ scritto da nessuna parte che si debba trattare di un uomo e di una donna, per giunta dei genitori, o che queste caratteristiche non possano essere presenti in una singola persona.

Quanti casi di bambini cresciuti da un solo genitore ci sono?
Quante donne che scelgono di mettere al mondo un figlio fuori da ogni relazione?
Quante persone restano vedove/i, subiscono un divorzio o scappano da un coniuge violento?
Quante persone sono sposate ma hanno un coniuge che si assenta per gran parte dell’anno per lavoro?

In tutti questi casi un solo genitore deve rappresentare la protezione materna e la guida e la severita’ paterna. Ovviamente possono aggiungersi figure terze come nonni, altri parenti e punti di riferimento nel mondo del bambino o della bambina, ecc.

Invece ridurre il tutto a “un bambino per crescere ha bisogno di un padre e di una madre” e’ una tesi dagli effetti che vanno ben oltre gli strali contro la possibilita’ per una coppia di persone dello stesso sesso di avere un bimbo, proprio o adottato.

Ecco a mio avviso cosa puo’ implicare questa tesi.

  1. Stereotipo di genere: l’uomo e’ la figura paterna e indica le regole. La donna e’ la figura materna, affettiva. Non contano i caratteri o le propensioni. Tutti gli uomini e tutte le donne sono cosi’ secondo chi sostiene questa idea. Forse non concepiscono o non hanno mai incontrato donne con un carattere forte e uomini all’opposto. Forse vorrebbero le donne in casa ad educare i figli mentre gli uomini lavorano, come era una volta?
  2. Divieto di divorzio: se un bambino deve essere cresciuto da un padre e una madre il nucleo famigliare non deve scindersi. Non conta se uno dei due tradisce l’altro o magari usa violenza.

Paradossalmente dovremmo prevedere pure il divieto di morte visto che anche in quel caso il nucleo sarebbe rotto. Cosa si fa se un coniuge con prole resta solo, per divorzio o altro evento? Lo si obbliga a risposarsi? Gli si toglie il figlio e lo si manda in una casa famiglia o in un orfanotrofio?!

La domanda non e’ provocatoria, perche’ e’ quello che oggi puo’ succedere a un bambino figlio (naturale o adottato) in una coppia di persone dello stesso sesso se uno dei due muore. La “stepchild adoption” proposta nel DDL sulle unioni civili in discussione in questi mesi viene osteggiata dai nogender associandola alla “maternita’ surrogata” (gia’ vietata in Italia da altra legge) ed evocando termini come “utero in affitto” per colpire l’immaginario collettivo.

La “stepchild adoption” non c’entra con la maternita’ surrogata e serve a una persona per adottare il figlio del partner ed evitargli, in caso di morte del genitore, oltre al dolore della perdita anche l’allontanamento da casa.

Forse i nogender dovrebbero rimettere in discussione la propria visione della famiglia e del ruolo dei genitori. Basta guardarsi intorno per vedere un mondo in cui ci sono convivenze, famiglie allargate, madri o padri che crescono i figli da soli perche’ il coniuge se n’e’ andato, lavora lontano o e’ mancato. E basta parlare a conoscenti che insegnano, fanno i babysitter o gli assistenti sociali, per scoprire come parenti e altre figure completino il mondo del bambino e che ci siano bimbi che crescono bene e altri che crescono male, indipendentemente dal fatto che abbiano con un padre e una madre oppure no.

Stiamo attenti: la disputa in atto non riguarda solo gli omosessuali. Con questi ragionamenti si rischia di rimettere in discussione il ruolo di uomini e donne nella societa’!

Aggiungo un altro esempio dei rischi a cui porta, secondo me, un certo modo di porre le questioni.

Chi condanna la maternita’ surrogata chiamandola “utero in affitto” e dimenticando che in Italia e’ gia’ vietata, sostiene l’immoralita’ che il neonato sia tolto alla donna che ha portato a termine la gravidanza per conto di un’altra coppia impossibilitata a farlo (perche’ etero con patologie oppure omosessuale) e ritiene che cio’ farebbe soffrire oltremodo il bimbo.

Il problema e’ che con questo ragionamento si mette in discussione il diritto di una donna a non riconoscere il figlio. Se finora i contrari all’aborto affermavano che la donna “deve portare a termine la gravidanza e poi puo’ decidere di non tenere il bambino” adesso rischiamo di far saltare anche questo meccanismo che pure e’ un diritto sancito dalla legge!
Dunque non solo costringeremmo le donne a portare a termine una gravidanza anche contro la propria volonta’ ma anche a tenersi un figlio magari frutto di violenza?! E rieccoci al ruolo delle donne ridiscusso in termini di limiti, ruoli, controllo da parte di terzi.

Con queste mie riflessioni voglio far capire che certi argomenti sono complessi e ogni presa di posizione ha effetti su tante situazioni diverse.
Il rischio e’ di tornare indietro di decenni sui diritti di tutti quanti. L’Italia e’ un paese tuttora molto arretrato in tanti ambiti. Dove vogliamo andare, avanti o indietro?

Per adesso resta il fatto che se non si approva la “stepchild adoption” dei bambini rischiano di essere tolti ai loro affetti. E’ cosi’ che li si vuole difendere?

Una grazia

E dunque e’ successo che per un anno e qualche mese ho continuato ad avere momenti belli e momenti brutti e bastava un incidente di percorso a riaprire una diga dii tristezza e riportarmi nella depressione piu’ cupa.
Sennonche’ in uno di questi momenti, esattamente tre settimane fa piu’ o meno a quest’ora, ho sentito una goccia d’acqua sfiorarmi il dorso della mano e di colpo tutto la tristezza si e’ sciolta, l’ho letteralmente sentita sciogliersi e da allora e tuttora ho molte piu’ energie e voglia di fare anche piccole cose che avevo accantonato.
La nostalgia c’e’ sempre, certo, ma non e’ piu’ accompagnata dalla disperazione.

Cos’era quella goccia? Non era di pioggia perche’ ero in casa, non era sudore perche’ la temperatura non era eccessiva e al tatto la mia mano era asciutta. Un angelo? Una grazia? La gratitudine di mia madre perche’ innaffio le sue rose? Chi lo sa… so solo che da allora e tuttora sto molto meglio.

…in altalena

Da mesi ormai mi sento in altalena: un giorno sto bene, uno sono triste. Cammino su un ponte di corde e basta poco a farmi rischiare di cadere. Eppure e’ quasi tutto OK. Molte delle cose da fare sono state sistemate, me la cavicchio, ho chi mi tiene in ordine casa, riesco ancora a dare e aiutare.
Eppure l’altalena continua a fare su e giu’. Sennonche’ oggi sono riuscito ad arrivare da solo in un posto (dopo aver pianificato attentamente il percorso con Google Maps e Street View) e farlo, da solo, mi ha dato una botta di autostima e coraggio! Non immaginate chissache’, eh, ma per me e i miei occhi e’ un traguardo.

Si’, e’ una piccola cosa ma sono contento di me e mi pare di “risvegliarmi” da un periodo iniziato un mese fa quando non ero riuscito a fare una cosa correlata a questa ed ero caduto un po’ in depressione, ovviamente complice il gran caldo.
A piccoli passi si va. Oggi va bene e ho anche ripreso a scrivere la raccolta di racconti brevi di episodi della vita di mia madre. Mi fa bene farlo e quando finiro’ ne faro’ un ebook per amici e parenti. Quando. La strada e’ lunga ma mi piacerebbe finire per gennaio quando avrebbe compiuto 80 anni.
Non fraintendete questo post. Mi sento bene oggi e scrivere quei racconti mi fa star bene. Forse per questo e’ cosi’ difficile iniziare a scrivere. Perche’ non sempre si vuole stare meglio. Oggi si’, pero’.

Evviva Heidi 3D!

Da qualche tempo RAI Yoyo sta trasmettendo la versione in CGI di Heidi, produzione che aspettavo con ansia avendo amato l’anime.

Dunque. L trama è la stessa nelle basi, e ci mancherebbe: c’è il nonno, ci sono i monti, c’è Peter e ci sono le capre. Più avanti ritroveremo Clara, Sebastiano e la “cara” signorina Rottenmaier.

Ci sono però personaggi nuovi che interagiscono fra loro e nelle diverse ambientazioni (i bimbi del villaggio non sono ivi confinati, ad esempio) e Heidi è rappresentata come una bimba più credibile della vecchia incarnazione. Del resto nel primo anno col nonno ha 5 anni, non 8 o 10.

Inizialmente le novità mi hanno lasciato spiazzato e non facevo che confrontarlo col vecchio anime ma devo dire che puntata dopo puntata mi sono affezionato ai nuovi personaggi (dopo Heidi la mia preferita è Teresa, ancor più di Peter!) e tutto di questa nuova serie mi piace, dalla grafica alle musiche.

Siamo a un terzo della storia (12 su 39) e non vedo l’ora di scoprire come si svilupperà. Per fortuna tutte le puntate possono essere viste sul sito RAI di Heidi a qualsiasi orario, vista l’assurda programmazione.

NB: questo post riprende un commento che ho lasciato nel blog di Davide Maggio al riguardo.

PS: sì, ieri ho compiuto 44 anni e sì adoro Heidi.

Perche’ non voto il Comitato SOS Mestre

Io ho apprezzato fin da subito il Comitato SOS Mestre. Si puo’ dire che mi hanno portato a visitare Facebook quotidianamente anche se non sono iscritto e non lo amo. Fortunatamente la loro pagina e’ aperta ai non iscritti e ho affinato le mie impostazioni per respingere i cookie di quel social troppo invasivo.

Certo ho espresso qualche dubbio perche’ di fatto portano le persone a scrivere con nome e cognome “io abito qui e succede questo” esponendole anche agli occhi o le potenziali ritorsioni dei criminali che frequentano la citta’ e ormai conoscono la pagina. Ho avuto anche dubbi sul fatto che la partecipazione e le segnalazioni fossero limitate a chi sta su FB, salvo una anonima email su Yahoo a cui anni fa mandai una segnalazione e da cui non ebbi mai il benche’ minimo riscontro.

Tuttavia questi dubbi erano controbilanciati da quanto i ragazzi facevano fuori da Internet, girando per la citta’ anche di notte, col bello e col brutto tempo, avvisando costantemente le autorita’ di cio’ che vedevano e condividendo le notizie e gli allarmi sulla pagina fb. Insomma, magari sul web commettevano qualche ingenuita’ ma offrivano un servizio prezioso alla collettivita’, senza colori politici.

Piano piano pero’ tutto questo e’ cambiato. I commenti sulla pagina sono peggiorati sempre piu’, arrivando al razzismo anzi direi allo schifo, fra foto di lanciafiamme (“bruciateli tutti”) e di cappi in piazza San Marco. Ogni cosa fatta da stranieri veniva condannata dai frequentatori con frasi irripetibili e in un’occasione perfino con riferimenti terribili alle tragedie dei migranti. Mi si dira’ che non era il Comitato a dire quelle cose. Vero, ma non le cancellava neppure. E’ stato necessario aspettare la campagna elettorale perche’ le cose cambiassero.

Gia’, la campagna elettorale: ad un certo punto da comitato apartitico, quindi che parla a tutti i cittadini, hanno deciso di scendere in campo. Con Malgara che si candidava a sindaco e poi ha deciso di supportare Luigi Brugnaro, espressione di Forza Italia, UDC e NCD.

Dunque al momento in cui scrivo il primo post nella pagina FB del Comitato recita “Il 31 Maggio, vota per te ed il futuro della tua città, VOTA PER IL COMITATO SOS MESTRE!!!” (fonte) e ogni 2×3 compaiono post da campagna elettorale.
Aggiornamento dell’11 maggio: curiosamente dopo questo intervento, il primo post politico con i vari “adesso tocca a noi!” e’ sparito. Restano tutti gli altri ma e’ gia’ qualcosa.

Ora, una cosa e’ girare per la citta’ e segnalare le situazioni critiche, organizzare iniziative, corsi di autodifesa, ecc. E’ un comportamento encomiabile e meritevole.
Altra pero’ e’ fare politica. E se la posizione politica si deve giudicare dal comportamento degli ultimi mesi, scusate ragazzi ma non solo non vi voto ma chiedo e consiglio a chi conosco in citta’ di fare altrettanto. Ecco in sintesi perche’:

  • Avete tollerato per troppo tempo commenti inauditi e inaccettabili nella vostra pagina.
  • Il vostro candidato ha proposte ideologiche come quella della piscina al posto del CSA Rivolta… Chiaramente una piscina olimpionica (accanto a una per famiglie) e’ cio’ che piu’ serve in citta’ oggi, giusto?
  • Non avete partecipato ne’ dato eccessiva visibilita’ al corteo dei Bengalesi per la sicurezza in citta’ che e’ servito anche ad evitare ritorsioni violente dai teenager bengalesi aggrediti dai componenti della baby gang italiana.
  • Avete salutato con un misero “FINALMENTE !!!! Complimenti alla Mobile” l’articolo sulla cattura della baby gang di teenager italiani, sottolineo italiani, quando a ogni articolo su crimini piu’ o meno gravi commessi da stranieri dedicate ben piu’ visibilita’ e commenti.

Anzi, sapete che vi dico? Sono un elettore del M5S e intendevo dare il voto disgiunto, a Casson sindaco e a M5S per la Giunta, ma potrei anche votare Kamrul Syed, portavoce della comunita’ bengalese e candidato con Casson nel PD. Con la sua iniziativa ha fatto moltissimo per la sicurezza di tutti i mestrini in modo pacifico e davvero non ideologico. Non lo so, decidero’, intanto lo consigliero’ agli amici gia’ decisi a votare PD.

A voi del Comitato mi permetto di dare un consiglio: curare un’iniziativa apolitica e apartitica e’ difficile, io curo un sito cosi’ (non questo che e’ personale) e lo so bene, ma vale molto di piu’ che schierarsi, anche perche’ chi si schiera poi viene giudicato per cio’ che dice e fa… e per cio’ che non dice e non fa.

Un’iniziativa apolitica e apartitica e’ di tutti e parla a tutti. Un’iniziativa di parte parla a una sola parte e oggi voi parlate a una parte rancorosa che fa distinguo di nazionalita’ e posizione politica invece di preoccuparsi del bene comune e di combattere il degrado e la criminalita’, che come la baby gang di teenager italiani dimostra, non e’ solo straniera.

I commenti sono aperti a chi vuole replicare in modo rispettoso ed educato verso di me e verso i mestrini tutti.

Aggiornamento del 15/5/2015:
Ieri il Comitato, un tempo apolitico e apartitico, ha detto che se i mestrini non voteranno il loro candidato potrebbero smettere di fare cio’ che fanno. (fonte)
Direi che si commentano da soli, ma per fortuna leggendo le risposte che hanno ricevuto sembra che anche i mestrini inizino a capire…

Messaggio di servizio per Duilia

Uso il blog (che non ho affatto dimenticato…) per un messaggio di servizio per la mia cara amica Duilia che si trova chiusa fuori dalla sua mail ;)

La soluzione al tuo problema e’ scritta in questa pagina di supporto e si riassume in: controlla la data di sistema nel pannello di controllo o cliccando sull’orologio in basso a destra perche’ probabilmente e’ sbagliata e questo sembra creare problemi nell’accesso alle pagine protette.

Di cene trasgressive e di anima

La mia cena “trasgressiva” del sabato sera e’ cosi’ fatta:
– vaschetta abbondante di insalata russa
– pane abbondante
– cocacola
– una o piu’ “paste col buco di marmellata” (frolle, per il resto del mondo).

E’ trasgressiva perche’ di solito faccio il bravo: primo (“ristopiatti” Bofrost, in 5 minuti di microonde sono pronti), contorno, frutta e dolce, insomma un pranzo o cena come si deve, con variazioni sul tema le due volte a settimana che viene Lindite o quando mi invita Mariacristina. Invece una cena come quella descritta somiglia a quelle che facevo da ragazzino, serve a ingozzarsi e a giocare col cibo.

C’e’ che stasera sono allegro e in generale in questi giorni mi sento bene. Dopo il dono celeste ricevuto prima di Pasqua ho ritrovato un pezzetto di cuore, non avverto piu’ la dolorosa sensazione di star “andando avanti” lasciando mia madre nei ricordi, per il semplice fatto che so e sento che siamo ancora vicini, che cammina con me.

E in questo momento sono allegro. Accendo le luci di casa, per avere vita, colore, tanto per quel poco che consumano perche’ negarmi il “preset random” e colorare ogni stanza di nuove sfumature? In fondo tutte insieme, e sono 11, consumano meno delle tre a incandescenza ancora sullo specchio del bagno!

Musica, luci colorate (le stupende Philips hue), una cena trasgressiva e sono contento cosi’. Ci sono delle cose da aggiustare nei miei ritmi ma lo faro’ poi. Per oggi penso al presente e sono sereno. Poi guardo al passato e mi rendo conto d’essere stato piu’ forte di quanto pensavo di essere, soprattutto fra maggio e settembre.

Grazie. A tanti, quaggiu’ e lassu’.

Quaresima

Quest’anno non sento minimamente la Quaresima e men che meno desidero fare penitenza ecc. Sara’ che ne ho avuta abbastanza di penitenza?
Sara’ che una volta mi avvicinavo alla Messa pressoche’ solo nel periodo di Natale e Pasqua e invece di recente ci sonpo stato molto di piu’.

Che poi magari chi legge si stupira’, visti i post precedenti e le mie idee in tante cose diverse da quelle della Chiesa. Ma non c’e’ nulla di nuovo, io ritengo che le religioni, tutte, se ben vissute siano un giusto e utile richiamo a un modo di vivere orientato allo spirito e all’amore piu’ che a materialismo ed egoismo. Poi l’uomo interpreta e taluni usano le religioni come pretesto per imporsi, ma e’ un altro discorso.

Dunque a me porta un gran beneficio avvicinarmi alla pratica religiosa, ma “a piccole dosi”, se vado troppo diventa routine e oltretutto smetto di “cercare” nella vita quotidiana.
Ecco, forse e’ quello che e’ successo.

Quest’anno comprende pure la Confessione. Da un po’ di anni, grazie a don Danilo che mi ci ha fatto riavvicinare, a Natale e Pasqua la facevo e mi portava un gran beneficio. Mia madre mi chiedeva “ma cos’hai da confessare?!”. Io rispondevo “le discussioni fra noi” e lei “ma quelli sono fatti nostri, figurati se a Gesu’ interessano!”.

Beh ora le discussioni fra noi non ci sono piu’ (anche se di sicuro qualche volta mi dice di “non pensare cose cretine!” quando lo faccio…) e io non sento davvero nulla da confessare. Qualche volta non ho fatto cio’ che potevo? Qualche telefonata in piu’ sempre rinviata? Forse, ma sto vivendo nonostante tutto… e mi sembra di dare e fare ancora abbastanza, non vedo cose particolarmente rilevanti. A cercare il pelo nell’uovo magari le trovo (certe volte che ho pensato male quando non dovevo…) ma non avverto quel bisogno che sentivo quando avevo discussioni con mia madre…

Eppure mi fa effetto non “sentire” la Quaresima quest’anno ne’ aspettare la Pasqua. Ma forse e’ un modo della mia mente per proteggermi. Fra pochi giorni sara’ un anno da quando mia madre e’ stata ricoverata ed e’ iniziato tutto.
Non so neppure se comprero’ l’uovo, e non perche’ non sia ingordo ma perche’ evocherebbe il ricordo di tante pasque vissute assieme (ma su questo penso che comunque faro’ uno sforzo, ehm…)

Sinceramente al momento la cosa che aspetto con piu’ entusiasmo e’ l’ora legale che allunghera’ le giornate.

Poi per carita’, magari durante la Settimana Santa tutto cambiera’, ma per adesso non sento molto il periodo. Eccesso di Chiesa, forse. Piu’ probabilmente anestesia del cuore per stare un po’ sereno. A Natale e’ stato diverso. Ma appunto, Natale non era d’aprile…
Comunque sia, mi ha fatto bene scrivere.

Lettera a Sakura

Qualche giorno fa una cara amica mi ha chiesto perche’ ogni sera do’ la buonanotte a una ragazza che seguo su Twitter.
La mia risposta e’ stata semplice: perche’ mi pare le faccia piacere riceverla… ;)
E’ nella mia natura provare a dare qualcosa di buono agli altri (non sempre ci riesco).
Adesso poi che, nonostante quel che e’ successo l’anno scorso, riesco a vivere una vita tranquilla, in un tempo che per tanti tranquillo non e’, trovo quasi doveroso fare quel che posso per dare agli altri, almeno un po’ di allegria. E se a Sakura fa piacere la buonanotte o qualche attenzione alle emozioni che esprime, io sono ben felice di scriverle, cosi’ come cerco di fare anche con gli altri che mi piace leggere.
Con lei non ho altri contatti se non Twitter e purtroppo non sempre 140 caratteri bastano, quindi ho deciso di dedicarle questo post e scriverle alcune cose che poi magari serviranno anche ad altri che leggono per scelta o per caso questa pagina, come in passato e’ gia’ successo…

Ciao Sakura (so che lo preferisci al tuo nome),
ti voglio dire un paio di cose dopo averti letta per un po’. Ammetto di non sapere quasi nulla della tua vita fin qui e parlo solo per cio’ che traspare da quel che scrivi.

1. Sei una bella persona. Non mi riferisco solo alle tue foto (belle nonostante i filtri “creativi” di Instagram ;) ) ma al tuo modo di scrivere e mostrarti, educato e di una persona che non cerca la volgarita’ gratuita o l’esibizionismo nelle foto. Complimenti per questo, usi i social media meglio di tanti.

2. Non correre! La vita che conosci non sara’ stata sempre facile, magari tante cose ti appaiono o sono brutte/faticose/assurde, ma come ti ho scritto ieri, tu sei ancora un bruco. Si’, stai diventando una farfalla, ma non lo sei ancora. La tua vita sara’ diversa da quella che hai vissuto, perche’ cambierai tu e cambieranno le persone attorno a te, sia i famigliari sia gli amici di cui vorrai circondarti. Come stai cambiando tu, cambieranno loro. Non ti preoccupare, solo non guardare a cio’ che conosci come unica realta’ a cui sei condannata. Come dice la tua amica che retwitti ogni mattina, “andra’ meglio”. E aggiungo che realizzerai i tuoi desideri, compreso quello di passeggiare per Roma, che, te lo assicuro, e’ un posto piu’ ancora piu’ bello dei tuoi sogni! Anzi proprio leggerti mi ricorda che ho la fortuna di poterci tornare e dovrei approfittarne…

3. Non avere paura di crescere. Crescere non vuol dire diventare noiosi o perdere la propria parte bambina. Se la vuoi, puoi fare cose per conservarla. Io e un po’ di amici anche piu’ vecchi grandi di me abbiamo fatto questo per restare giovani e fra i giovani ;-) ma ci sono mille possibilita’ e modi per restare un po’ “piccoli” nel cuore.

4. Non sei affatto inutile e la tua vita non lo e’! Non lo e’ per le persone con cui vivi, non lo e’ per i tuoi amici e non lo e’ per gli oltre 1600 che ti leggono ogni giorno e a cui riesci a strappare un sorriso o una riflessione. Ti pare poco?
Ma soprattutto tu esisti e hai una vita davanti. Adesso e’ il tempo della crescita e della mutazione. Non giudicare un giorno dall’alba o dalle sue prime ore. Goditi i lati belli del presente e ricorda che il tuo mondo cambiera’, come cambierai tu, e se riuscirai a vivere bene questi cambiamenti, starai bene, proprio come oggi fai stare bene gli altri. Ci vuole solo un po’ di pazienza…

Per il resto, non sei sola e devi valere qualcosa se qualcuno che ti conosce appena decide di dedicarti un post ;)
E come diceva mia zia, “coraggio che el mal xè de passaggio”!
Per qualsiasi cosa, ci siamo, in tanti, io pure, e ti apprezziamo per come sei. Forza, bruchino! ;)

Guerre di religione

Penso che mai vi sara’ vera Pace fra le religioni finche’ l’uomo non iniziera’ a riconoscerle come poste sullo stesso piano.
Attenzione, non intendo limitarsi ad “accettarle” ma riconoscere la validita’ e verita’ di tutte quelle che promuovono l’amore fra gli uomini, la ricerca di una vita piu’ spirituale, il distacco dal mondo materiale, dall’avarizia, dall’egoismo, il guardare a un “dopo” questa vita terrena.
Pensare che la propria religione sia la Verita’ e le altre al piu’ siano in buona fede rende difficile questa pace.
La Chiesa Cattolica nel Concilio Vaticano II ha fatto un piu’ che apprezzabile passo avanti cercando di dare un’interpretazione assennata dei passi del Vangelo che per essa sono vincolanti:

Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è « via, verità e vita » (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose (4).

Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi.

Ovviamente se pur siamo riusciti ad andare oltre i dettami del Levitico o le posizioni di San Paolo sulle donne (Timoteo 2.12) non si puo’ pretendere che d’un tratto la Chiesa veda in modo completamente diverso il senso di frasi attribuite direttamente a Gesu’.
La persona comune puo’ pensare che certe affermazioni dette in una societa’ molto meno evoluta e con minor accesso a informazione e cultura servissero a dare un ordine. Cosi’ come i precetti del Levitico servivano a dare un ordine pratico prima che morale, allo stesso modo in una societa’ come quella in cui visse Gesu’ era sensato parlare cosi’ ai propri fedeli perche’ non perdessero la strada.
Ovvio, io posso pensarlo ma e’ difficile che i vertici della Chiesa cattolica arrivino a dire cio’. Magari ci arriveranno, ma non e’ questo il tempo.
Del resto questo e’ il tempo del cattolicesimo brandito come bandiera, anzi spesso come clava contro le scelte di vita altrui. Fra chi rifiuta il Concilio Vaticano II e chi probabilmente non ha nemmeno letto fino in fondo il testo che ho linkato precedentemente, come aspettarsi che addirittura si possa contestualizzare un’affermazione di Gesu’ Cristo al tempo e alla situazione in cui e’ stata pronunciata?

Solo che oggi siamo di fronte a un problema che dovrebbe darci la spinta per ragionare un po’ piu’ in fretta. Un tempo eravamo noi ad andare in giro per il mondo a uccidere in nome di Dio (il nostro) e a convertire tutti alla nostra Fede. Adesso sono altri, che fraintendono una religione che non proclama la violenza.
Che si fa? Fra un proclama pro-life e l’altro tanti, troppi cattolici, invocano un intervento armato in difesa dei cristiani massacrati in medio-oriente. Per carita’, si puo’ e deve fare qualcosa, ma cosa risolvera’ definitivamente? Non e’ che invece semplicemente rinviera’ il problema alla prossima crisi?
Il punto e’ che non possiamo dire agli integralisti di altre religioni che sbagliano quando poi noi continuiamo a pensare e proclamare che la nostra sia l’unica Verita’.

No, non lo e’, non ha senso. Attenzione: non dico che e’ Non-Verita’, dico che non e’ la sola.
Io sono sinceramente convinto che esista una sola Verita’ e che tutte le religioni siano i diversi modi in cui tale Verita’ e’ stata presentata/accolta/interpretata dalle diverse societa’. E questo solo sulla Terra, immaginate nel resto dell’universo! E che facciamo se domani atterra una nave aliena (improbabile, siamo troppo primitivi)? Diciamo loro “ecco, la nostra Verita’ e’ questa, convertitevi”? Ma quelli chiudono il portello e scappano a Curvatura 9.9!

Gesu’ ha detto “Amatevi gli uni e gli altri, come io vi ho amati”. E’ tanto difficile accettare che il Comandamento unico e piu’ importante e’ questo e che tutto deriva da qui?
Ma davvero vogliamo credere che a chi ha creato o mantiene l’universo (che non e’ detto sia una “persona” o una “entita’” ma puo’ benissimo essere l’insieme di cio’ che fa esistere il Tutto) importi di piu’ se noi crediamo in questa o in quella religione? E davvero c’e’ chi pensa che saltare una Messa porti all’inferno?
Le Messe, gia’. Le Messe, le funzioni e le pratiche di ogni religione penso servano a ricordare, a darci disciplina, ad aiutarci a non perdere la strada cosa che e’ facile fare perche’ siamo umani e sbagliamo facilmente. Ma anche qui credo che a tutt’oggi noi ci si rifaccia troppo a norme date in un tempo diverso ad una societa’ diversa e che per altro nei secoli sono state plasmate dagli uomini anche a proprio uso e consumo.

Concludo questa riflessione esprimendo un po’ di timore, perche’ il problema delle religioni non e’ solo il crescente distacco di molti (e chi se ne allontana rischia davvero di perdersi in una societa’ troppo materiale) ma l’integralismo di alcuni sostenitori che alimenta tanto il distacco di molti quanto la conflittualita’, anche solo nell’ambito della societa’ civile.
Eppure ai cattolici, anche senza mettere in discussione l’unicita’ della propria religione, basterebbe leggere i documenti del Vaticano per capire chi agisce nel giusto e chi alimenta conflitti. Purtroppo la maggior parte di quelli che “difendono i valori e le radici” preferisce il conflitto e sceglie di ignorare i documenti della propria stessa Chiesa. Con buona pace di quell'”Amatevi gli uni e gli altri” (Gv 15, 9-17).

PS: sono consapevole che se fossi un islamico e scrivessi questo in certi paesi piu’ integralisti rischierei grosso. Loro, appunto, devono fare ancora un po’ di strada. Noi che abbiamo fatto qualche passo in piu’ dovremmo essere d’esempio.

Grande amore

Per quanto mi riguarda “Grande amore” e’ La canzone del Sanremo 2015. Fantastici e bravissimi gli interpreti!
La potete sentire sul Sito RAI di Sanremo 2015 e merita davvero!

Oggi poi e’ un giorno cosi’ e ascoltare e riascoltare questa meraviglia mi distrae da vortici di pensieri, ricordi ed emozioni che si mischiano come non vorrei.