Suvvia gente, un po’ di dignita’! Meglio al voto…

Dice Fabris dell’Udeur:

“Se la maggioranza non vota lunedì una mozione di totale condivisione con quanto detto dal ministro Mastella
in aula alla Camera, non ci sarà più la maggioranza non solo numerica ma politica”.

E’ meglio votare che piegarsi ai toni di gente che con un numero irrisorio di voti pretende di imporre il proprio modo di far politica.

Vedere Prodi che dice “spero che Mastella torni presto”, di fronte a verbali di intercettazioni che lasciano allibiti, e’ davvero troppo. Io ho votato l’Unione ma a questo punto meglio le urne che restare al Governo al prezzo di cedere ai ricatti dell’UDEUR!

RIS 4

Stupendo, avvincente, mozzafiato, scientificamente ben fatto (a parte forse per i tempi degli esami). Questo e’ quanto gia’ pensavo di RIS dopo aver visto le prime tre serie.

Quest’anno che mi sto interessando di montaggio e’ tutta un’altra cosa: da una parte immagino e intuisco come creano le varie sequenze, dall’altra mi rendo conto dell’abilita’ di questa gente.

Voto per le prime due puntate: 9!

Le dimissioni del ministro Mastella

Ha preso meno di 200mila voti alle ultime politiche…
ed e’ diventato ministro di Grazia e Giustizia.

Ha preso meno di 200mila voti alle ultime politiche…
e ha boicottato il provvedimento sui DICO andando contro il programma dell’Unione e la volonta’ degli elettori.

Ha preso meno di 200mila voti alle ultime politiche…
e ha voluto l’indulto (non da solo pero’: l’han votato quasi tutti).

Ha preso meno di 200mila voti alle ultime politiche…
e ha offeso chi lo criticava e denunciato comici e blog satirici.

E poi…
il suo ministero di Grazia e Giustizia ha rimpatriato senza se e senza ma un ANGIOLETTO in un posto infernale criminalizzandone gli affidatari e non cercando strade per venire incontro alle esigenze della parte piu’ debole.

Per tutto questo e altro ancora sono FELICE che il ministro Mastella si sia finalmente dimesso.

Certo Prodi, sapendo che anche un solo senatore e’ necessario per mantenere la presa sulla poltrona, ha subito respinto le dimissioni, pero’ spero che il cortocircuito delle istituzioni non sia tale da trovarmelo ancora ministro della Giustizia.

Martelli, il vituperato delfino di Bettino Craxi si dimise dalla stessa carica al primo AdG per il bene delle istituzioni.
Mastella lo fa gridando allo scandalo, alla trappola… la moglie addirittura dice che fanno pagare a lei e al marito il voler proporre i valori cattolici. E intanto il centrodestra approfitta dell’empasse del governo e di fatto apre le porte al traghettamento dell’Udeur nella CdL.

Per carita’…
Non sono fra le persone che odiano una parte politica e ne amano un’altra ma rabbrividisco all’idea di vedere Mastella nel centro-destra domani o dopodomani. Rappresenta quel modo di far politica che la seconda Repubblica voleva cambiare e la gente non lo vuole (se no avrebbe un po’ piu’ voti, e’ palese). Lasciamo che faccia la vittima… e speriamo in una legge elettorale (o in un referendum: se fa tanta paura forse e’ giusto farlo) che eviti che partiti minuscoli siano l’ago della bilancia e condizionino l’intera vita politica del paese.

Per ora sono felice che il ministro Mastella sia dimissionario perche’ da elettore del centro-sinistra non lo potevo sopportare, politicamente parlando s’intende.

Distacchi (una storia)

Quello che segue e’ un racconto di fantasia, piu’ o meno. ;)

Basta, non sopporto piu’ tutto questo – le disse l’uomo, spalancando con un colpo secco la porta del granaio.
Vuoi uscire da qui? Non ti piace piu’ niente di quel che abbiamo costruito e condiviso? L’amicizia che ci ha portati a costruire tutto questo si deve dunque piegare alle tue intemperanze, alla tua cieca ricerca di te che ti porta a devastare tutto quello in cui credevi?
E sia, non siamo sposati ne’ legati. Siamo soci in affari ed eravamo amici. Venuta meno l’amicizia per me non ha piu’ senso continuare l’attivita’.

Certo, certo, non serve che tu mi faccia quello sguardo. Non abbiamo litigato. Ci siamo solo persi di vista. Ognuno potrebbe elencare le colpe dell’altro o credi che ne abbia soltanto io? Invece no. Abbiamo percorso un po’ di strada insieme ma a quanto pare ora… anzi no, da un pezzo, camminiamo su strade diverse e fingiamo di non accorgercene. Adesso pero’ basta. Non mi devi niente e non ti devo niente. Prendi la tua meta’ dei nostri sogni e io faro’ lo stesso.

Non dirmi “se e’ questo che vuoi”, e’ palese che lo e’ – concluse l’uomo, incamminandosi verso il campo pieno da arare.

Lavoro’, lavoro’ per ore senza voltarsi mai, sospinto dall’amarezza, finche’ quel propellente non fini’ e torno’ verso il granaio. Vuoto.
Tutt’intorno silenzio.
Doveva affrontarla, doveva chiudere quella inutile sofferenza ma ora che l’aveva fatto si accorse che non era cambiato nulla. La fattoria era comunque vuota come la sua anima. Forse un po’ di piu’ perche’ aveva dato spazio a rabbia e sentimenti di delusione che sebbene legittimi non portavano certo buoni frutti ma erano solo semi di altro dolore.

Desidero’ non aver mai detto nulla, poter tornare indietro allo stato precedente che se non altro gli lasciava la dolce-amara illusione, se non di un futuro, almeno di un passato e -forse- di un presente.

In quel momento si sveglio’, nella fattoria vuota.

Ancora una volta si mise a pensare, accumulando amarezza, che era ora di finirla con quello stato di cose.

Dare e avere

Lei 11 mesi fa mi ha ridato la gioia di guardare il mondo e la forza di imparare mille nuove cose.
Io oggi le ho dato un foglio A3 stampato a colori con due immagini: come vedevo prima e come vedo ora. Ha apprezzato moltissimo, applicativo (di cui le ho dato le coordinate online) idea e soprattutto il magnifico esito dell’intervento.

Il resto e’ gioia perenne e la pressione oculare sempre a posto, sebbene misurarla col mio nistagmo sia sempre un’impresa eroica ;)

Stanco ma sereno

Oggi in canonica ho incontrato don Marco. Mi ha chiesto come andava e gli ho risposto con la frase che riporto ora: “a volte cambia la data e ti senti rinascere”. Fra il 31/12 e l’1/1 cambiano solo dei numeri, eppure e’ come se fosse scattato qualcosa in me e mi sono messo a fare molte cose che non mi decidevo ad affrontare, seppure il 2007 e’ stato un anno intenso.

Ho sistemato alcuni siti, ho ripreso ad aggiornare con regolarita’ SOS Computer (e con 26 risposte ad altrettante domande in appena 9 giorni si va verso un mese da record) ma soprattutto mi sono messo a leggere con regolarita’. Non narrativa ma libri per espandere le mie conoscenze. Don’t make me think, su come creare interfacce web intuitive, un libro su teorie e tecniche di comunicazione, uno sulla fotografia digitale e uno che introduce all’uso dei software di montaggio video, la nuova frontiera che sto esplorando e con cui montero’ il corto a cui lavoro con l’amico Oreste.

Gia’, il corto…
Oreste mi ha dato le prime clip del video fatte in alcune location… e’ fenomenale, mi chiedo come abbia potuto realizzare certe scene. Se saro’ all’altezza di montarlo decentemente verra’ fuori qualcosa di grande impatto. E poi siamo in sintonia: ha ripreso cio’ che io immaginavo andando ben oltre quanto possibile solo leggendo i dettagli del mio racconto di base della trama.

L’impegno premia, arrivano opportunita’ e regali, come il bellissimo disco esterno/media player che due carissime persone mi hanno donato a sorpresa o come alcune cosine che mi sono preso di recente e che mi aiutano… a fare di piu’ per gli altri e meglio, che e’ la cosa piu’ importante. Quest’anno voglio proseguire la strada iniziata nel 2007 e portare a termine un po’ di progetti… oltre a riordinare alcuni aspetti della mia vita. Ce la faro’? Per adesso so che i miei ultimi neuroni reclamano un po’ di riposo quindi ciao a chi ha letto fin qui ;)

Ah, domani (oggi 10/1, ormai) visita semestrale di controllo dalla dr. Franch, la prima dopo un pezzettino. Incrociamo le dita. Pensatemi! ;)

Accorgersi che…

Capita che poi
quando non hai voglia piu’ di crederci
ti cade addosso un’emozione.

Il brindisi del 2008 coi pensieri che correvano a 365 giorni fa mi ha fatto capire che COMUNQUE, nonostante tanti egoismi, altrui ma anche miei, il 2007 e’ stato un anno fantastico.

E per il 2008? Spero che i doni che ho avuto io piovano sui miei cari e sulle persone a cui tengo, quelle vicine e quelle piu’ lontane.

Auguri e un abbraccio!

Addio prof. Rama e grazie

Nella notte fra il 27 e il 28 dicembre si è spento il prof. Giovanni Rama, l’oculista geniale, bravo, competente, innovatore che dal febbraio 1972 e per quasi tre decenni si è preso cura dei miei occhi.

Oggi gli interventi che ho subito durante l’infanzia sono diventati più semplici ma trentasei anni fa era un altro mondo, con infiniti più rischi. Lui mi ha operato, lui ha curato la mia catarrata congenita e ogni altra patologia conseguente. Lui ha sanato con amore e delicatezza i miei occhi di bimbo di appena 8 mesi e mi ha seguito per tutti gli anni successivi.

Lui che per primo aveva intuito l’importanza di lasciare i genitori vicino ai figli piccoli in ospedale e di farli entrare nell’anticamera del gruppo operatorio perché i bambini appena svegli sentissero la loro vicinanza. Lui che era di poche parole ma aveva un cuore grande e si emozionava di fronte ai traguardi raggiunti dai suoi pazienti. Lui che con umiltà mi indirizzò ai suoi collaboratori quando lo ritenne opportuno. Il caro dott. Monterosso che mi operò nel 1985 per un distacco retinico (e che morì esattamente vent’anni e un giorno prima del prof. Rama, il 27 dicembre del 1985); poi nel 2000, forse sentendosi vicino alla pensione, la dottoressa Franch, anche lei cresciuta professionalmente con lui, che tanto ha fatto per me negli ultimi anni.

Lascia un vuoto, un vuoto professionale per i suoi colleghi e umano per chi vede grazie a lui.
Non ho conosciuto mio padre e ho scomposto questa figura nei suoi diversi ruoli (colui che cura, colui che insegna, colui che gioca, ecc) attribuendoli ad alcune delle più belle persone che ho incontrato nella vita. A lui il ruolo di curare e ringrazio il Cielo per quanto bene l’ha fatto.

Apprendo dai giornali che è morto dopo una lunga malattia. Il dispiacere per la scomparsa è mitigato dalla consapevolezza che dove si trova ora sta sicuramente meglio e non soffre più, nonché dalla certezza che il Signore gli darà merito per tutto ciò che ha fatto per noi nei suoi quasi 83 anni di vita.

Grazie dal profondo del cuore prof. Rama e una preghiera per lei e per i suoi cari.

Gabriele Favrin

Bilanci di fine anno

Cosa dire del 2007?
Il link quassu’ con il ringraziamento alla dottoressa Franch che mi ha cambiato la vita basta a definire l’anno meraviglioso? Dovrebbe! Ho atteso 17 anni di curare quel buco e indubbiamente la mia vita e’ cambiata in meglio in un modo che non posso neanche descrivere. Potrei citare il mio camminare piu’ liberamente in citta’, il mio cavarmela meglio nelle situazioni sconosciute, il mio leggere facendo meno fatica, le porte di nuovi interessi (fotografia, grafica, fotoritocco, sin anche a montaggio video) che mi si sono aperte…

Che anno lungo a ben pensarci! Lo vedo diviso in fasi di luce, come fosse una lunga giornata…

La notte in gennaio e febbraio…. paura… dubbi… preoccupazioni circa l’intervento e per i problemi incontrati inizialmente in reparto e risolti dalla dottoressa, timori… poi il volo, il capogiro di un’anestesia e via verso la primavera, iniziata per me il 21 febbraio ed esplosa in un marzo di luce.

Gia’, marzo… mi sembra un’eternita’ da quando il caro, grande, don Danilo mi affido’ il suo portatile per portarlo a riparare (con tanto di delega su carta intestata che mi ha inorgoglito da matti!). L’ordine della macchina digitale, le prime foto, le rogne col caricabatterie, i primi passi con i programmi di grafica, io che capisco e apprezzo i livelli, i nuovi programmi, la facilita’ di leggere (ancora con la lente ma almeno non vedendo le lettere doppie), andare per la prima volta da solo fino da mia nonna, poi una lite che avrei voluto evitare, poi il perdono verso un altro amico, poi…

Poi aprile e maggio di foto, camminate, luce che entra diversa nell’occhio e mi fa ricordare l’infanzia e l’adolescenza visto che era dall’alba dei 18 che la mia vista era totalmente alterata. Poi abituarmi all’equilibrio definitivo degli occhi, con lo sdoppiamento eliminato, un po’ di astigmatismo acquisito in questi anni e un’anima ancora inquieta da rasserenare… poi giugno e il racconto per ricordare un amico e dare un senso alla sua vicenda che mi e’ costato tantissimo, forse troppo. Poi il cuore che inizia a chiudersi…

Poi mezzogiorno che porta con se’ distacchi estivi che non immaginavo sarebbero stati cosi’ lunghi, libri da leggere, serenita’ da inseguire e denti da curare. Un’amica da sfiorare, un amico per cui tremare, un nuovo caro grande amico incontrato a pochi passi da qui, in quella fucina di belle anime che e’ la mia parrocchia. A fine agosto il brivido della disintossicazione forzata dal web e la lotta con call center e operatori preparati ma cocciuti e gestori in competizione fra loro a spese mie.
Poi settembre, autunno di nuove scoperte e opportunita’, la voglia di scrivere che ritorna, una nuova storia e un’altra all’orizzonte, sperando non mi costi ancora, ammesso ci sia qualcosa da spendere.

Poi il giorno si fa sera e mi accorgo che il mondo sta cambiando e forse sono cambiato anch’io, piu’ di quanto volevo. Opportunita’, nuove esperienze, libri da leggere, citta’ sommerse da seguire, miei sogni da curare e migliorare… e il cuore? Ritrovare il cuore con un Sacramento, con un dono di un amico prima che un sacerdote che riesce a capirmi come pochi e mi ha dato il motivo per fare un passo in avanti, vivere piu’ serenamente e nel frattempo magari ritrovarmi.
Ritrovarmi come forse in parte ho ritrovato alcune persone e altre vorrei ritrovare. Ritrovarmi come ho trovato un po’ di chi ha cambiato strada nelle persone che conosco oggi. Ritrovarmi un po’ come decidere di non dover seguire per forza gli altri se il percorso che hanno intrapreso non mi convince.

Un anno brutto? Un anno bello? Un anno che ripeterei? Nah, sono tutte frasi che non hanno senso. E’ stato un anno vissuto intensamente, molto intensamente! Ho fatto quasi tutto cio’ che volevo fare quest’anno, con delle importanti eccezioni purtroppo… alcune per pigrizia altre per timore forse ingiustificato di non esserne ancora in grado o per ragioni che andrebbero spiegate e ascoltate… e si’, ho perso il mio peso e devo rimettermi a dieta. Soprattutto pero’ devo e voglio portare avanti i miei sogni e la ricerca di serenita’.

L’anno e il post si chiude pensando ad un’amica, una grande amica, che da domani cambiera’ vita. Abbiamo giocato a Sims, sognato, scherzato, riso, inventato e portato al successo la posta del cuore della Girandola, litigato, pianto, sperato… e ora vola, vola Mafalda verso la vita serena che ti stai costruendo. Ti auguro ogni bene grande amica mia, Dio e l’Angelo che sai veglieranno su di te! :*
Il tuo balzo e’ motivo di speranza e serenita’ per chi ti vuole bene e chiudere questo post cosi’ e’ bello e rasserenante.
E premo “pubblica” sulle note di Domani (l’ho messa io, stavolta :)

Un mondo a colori

E se per ogni suono anche voi vedeste un colore come me e quanti sono “affetti” da sinestesia? Forse il vostro mondo somiglierebbe un po’ a quello del video One.

No, non vedo tutto quel caos a ogni parola, pero’ alcune parti del video possono dare un’idea a chi vuol sapere com’e’ sentire un qualsiasi suono e vedere istantaneamente un colore ad esso legato… ;)

Educatore della vita

Splendida canzone dei Parsifal, una cover band dei Pooh che ha scritto un inedito per ricordare l’ispettore capo Filippo Raciti, ammazzato da imbecilli travestiti da tifosi a febbraio del 2007. Ascoltatela perche’ merita davvero.

Intanto ecco il testo (non dovrebbe essere coperto da diritti ma se lo e’ i bravi Parsifal possono avvisarmi e lo tolgo).

E’ da quasi vent’anni che mi sono arruolato
giorno e notte in servizio nella polizia
e anche quando non indosso l’uniforme mia pesante
il coraggio non mi manca per questa citta’
quello che e’ stato solo i giusti avra’ infangato
e dobbiamo provare vergogna.

Non chiamatemi sbirro, faccio bene il mio mestiere
questa battaglia contro tutti quando mai finira’
travestiti da tifosi sugli stadi poco attenti
siete solo guerigglieri, sembra di essere a Baghdad.
Fra di loro ho visto il figlio di un collega
sputare su di noi, sputare su suo padre.

Mi hanno detto educatore della vita
con coraggio e grande cuore cosa mai cambiera’?
Ho donato questo tempo ad una stupida partita
ma piu’ tempo non ho.

La mia gente grida BASTA a questa insolita violenza
poco calcio e tanta rabbia ma metto in gioco la vita
come carne da macello buttata li’ allo sbaraglio
da che parte questa bomba cadra’?
Viene voglia di cambiare
questo impavido mestiere cosa mi portera’?
Nella mia busta paga qualche spicciolo in piu’
metto in gioco me stesso, metto in gioco la vita
per voi!

Ma la vita e’ come il vento scappa via come un lampo
in quei giorni di festa e lassu’ neanche un botto
c’e’ Catania composta sul suo viso la rabbia
per un figlio che non tornera’

Erano anni che una canzone non mi “prendeva” al punto da trascriverla!

La casta e l’omofobia

Impazza il dibattito politico: alcuni politici sono fermamente contrari alla norma contro l’omofobia, cioe’ un passo del decreto sicurezza che vieterebbe la discriminazione delle persone sulla base dei loro orientamenti sessuali.

Poi uno legge “La casta” e si chiede perche’ i politici cattolici non impongano il rispetto dei comportamenti insegnati dalla Chiesa anche quando non ci sono di mezzo omosessuali, cellule staminali, DICO e quant’altro sgradito ai vertici della Chiesa cattolica…

Saggezza condivisa online

Trovo, mi ci riconosco in pieno, copio e incollo:

Nella vita, ci sono dei momenti in cui una persona ti manca molto, e tu vorresti tirarla fuori dai tuoi sogni per stringerla molto forte tra le tue braccia!
Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma noi continuiamo a guardare la porta chiusa e non diamo importanza a quella appena aperta.

Mi e’ appena venuta un’idea per Natale… ;)