367 e sembra ieri

Sembra ieri ma sono passati gia’ 367 giorni da quel pomeriggio

Anno incredibile pieno di esperienze per tutti, anno difficile, bello, anno in cui a piccoli passi sei diventato sempre piu’ una brava persona che fa tanto per gli altri, sia col cuore sia con Autocad…

Non ti auguro di restare sempre cosi’ ma di proseguire nel tuo cammino che la strada e’ buona…
E grazie per avermi fatto apprezzare Luciano per altri brani oltre che i piu’ famosi…

Buona strada!

E andare lontano…

Trovo che l’arrangiamento “tango” di “Poster” proposto da Baglioni nell’album “Buon viaggio della vita” e nel tour “Tutti qui” del 2006/2007 sia splendido e gli strumenti scelti azzeccatissimi: fisarmonica, piano, chitarra elettrica, amalgamati in modo stupendo! Mi esalta ogni volta che la riascolto.

Amavo quella canzone e in questa versione la trovo ancora piu’ bella ed esaltante, nonche’ suonata meravigliosamente bene!

Un bravo a lui e ai suoi musicisti!
Se ben cercate su YouTube potete trovare il bootleg registrato da un fan col cellulare, pero’ comprate il CD: si sente meglio merita (come meritano tutte le altre canzoni presenti).

Reinventare la ruota e la vita che si ripete

Nel 1987 in Italia pochi pionieri chattavano. lo facevano tramite i rudimentali servizi di comunicazione del Videotel, all’epoca fratellino brutto del Prestel inglese. Le chat erano collettive, cioe’ si parlava tutti insieme e si formavano vere e proprie comunita’ con le proprie regole, alcune imposte dall’alto, altre nate nell’ambito della comunita’ stessa.

Negli anni e per una serie di interessi il Videotel prese la strada d’oltre alpe e divenne il fratellino brutto del Minitel francese, prendendone i lati negativi e quasi nessuno di quelli positivi.
Uno degli aspetti della trasformazione, oltre all’impennarsi dei costi, fu la nascita delle “messaggerie” e la transizione dal dialogo collettivo a quello singolo, fra tizio e caio.

Parallelamente si diffondeva la telematica amatoriale fatta di dialoghi “in differita” tramite le conferenze della rete Fidonet e di tutti i suoi piccoli cloni. Anche in questo caso i dialoghi erano collettivi e l’ordine era mantenuto da una serie di regole imposte ed auto imposte all’interno della comunita’.

Gli utenti di tutti questi sistemi sono lentamente confluiti in Internet a partire dalla meta’ degli anni ’90, quando la Rete da realta’ scientifica e accademica e’ diventata business commerciale. Da una parte i reduci del Videotel, dall’altra chi veniva da Fidonet e scopriva la possibilita’ di un dialogo piu’ rapido, se non addirittura in tempo reale, al costo di un’urbana dell’epoca (molto inferiore al Videotel e pari ai costi di collegamento alle BBS, cioe’ le banche dati amatoriali)

Anche in Internet il dialogo storicamente avveniva in forma comunitaria. Certo esisteva ed e’ sempre esistita l’email, ma qui ci si riferisce alle altre forme di contatto piu’ diretto e informale.

All’inizio dunque gli utenti Internet sperimentavano chat con centinaia di migliaia di persone, prevalentemente tramite IRC; per un breve periodo sfruttata anche da alcuni netcafe’, esperimento multimediale di meta’ anni ’90 superato dalla nascita dei veri e propri Internet point che danno piu’ autonomia all’utente.

Anche attorno a queste reti (IRC non e’ il nome di una chat ma di un protocollo creato nel 1988. Oggi esistono decine di network diversi che lo sfruttano) nascevano comunita’ e gruppi di utenti, con regole, limiti e naturalmente anche problemi. Solo che dai problemi puo’ derivare la crescita: migliorie nelle regole, fusioni, diversificazioni, nuove comunita’ e via dicendo.

Purtroppo negli ultimi anni anche in Rete e’ un po’ cambiata la mentalita’. A usare le chat comunitarie (IRC e non solo) sono gli appassionati piu’ competenti, quelli che in un modo o nell’altro sanno che tipo di esperienza cercano in Internet. Si tratta tuttora di centinaia di migliaia di persone, ma meno delle “grandi masse”. Molti , vuoi per moda, vuoi per difficolta’ nell’accettare certe norme, preferiscono soluzioni piu’ individualistiche. Si assiste cosi’ all’esplosione dei servizi di messaggistica istantanea dove migliaia di persone creano il proprio gruppo e, salvo rari casi (giocoforza), dialogano singolarmente, senza limiti ne’ regole. Del resto non si tratta piu’ di una comunita’ ma di un rapporto a due. Ne hanno risentito anche le aree di discussione Usenet, sistemi di dialogo simili alle storiche conferenze Fidonet e ora frequentate maggiormente dagli utenti di vecchia data che dai nuovi.

Il problema e’ che queste persone disimparano le regole di una comunita’, reale o virtuale che sia, ritenendo che sia sempre normale e lecito agire come si fa sull’IM. Eppure se esco con gli amici faccio parte di un gruppo e devo rispettare le regole, non scritte, che rendono il gruppo una compagnia e non un insieme di estranei. Cio’ dovrebbe valere anche in Rete ma rifiutando le Comunita’ se ne perde la concezione e il fatto di chattare da casa propria rende piu’ difficile concepire che al di la’ del monitor vi siano persone con idee differenti ma meritorie del nostro rispetto.
Per i giovani l’illusoria speranza che la Scuola trasmetta certi valori (anche la classe e’ una comunita’) si infrange contro i video che circolano in Rete…

In realta’ ovunque ci sono regole non scritte da rispettare e crearsi il proprio piccolo universo dove agire come meglio si crede puo’ portare solo problemi a se stessi e agli altri. Credo che questi problemi saranno sempre piu’ visibili nel prossimo futuro. Per un buffo effetto “onda di ritorno” molte persone hanno iniziato a sentire il bisogno di “Comunita’” dopo tanto individualismo e invece di guardarsi indietro hanno cercato nuovi servizi ed esperienze.

Non parlo dei blog perche’ per molti si tratta comunque di una forma di utilizzo individualista della Rete: io esprimo il mio pensiero e al limite tu puoi commentarlo. E’ ben diverso dalla partecipazione alle vecchie conferenze Fidonet, ai gruppi Usenet o anche ai forum, dove ogni contributo in linea teorica ha lo stesso valore. Nei blog c’e’ un “io” e un “voi”, non un “noi”.

Mi riferisco invece ai giochi online (World of Warcraft su tutti), ai Social Network (Orkut, Facebook, MySpace, ecc) e a mondi virtuali come Second Life e i suoi cloni.

Mi chiedo tuttavia come persone ormai abituate (o peggio che non hanno mai visto altro) all’uso prettamente individualistico della Rete (“io decido con chi parlare”, “io decido come parlare”) riusciranno a rapportarsi a comunita’ che in quanto tali hanno regole, sia imposte sia sentite inconsciamente dai membri. A ben vedere anche nei social network c’e’ la lista degli amici e basta un clic per escludere chi non e’ affine alle nostre idee e gusti, pero’ visto che lo scopo e’ “socializzare” scegliere quell’opzione e’ assurdo…

Ritengo che molti dei problemi di cui soffrono tanti utenti (virus, attacchi informatici, liti nei forum che finiscono in tribunale, scherzi con code spiacevoli, ecc) siano da imputare alla mancanza di una cultura della Comunita’.

Certo le regole di Fidonet erano severe e le regole di molte realta’ Internet (gruppi Usenet, liste moderate, forum) fanno storcere il naso e spingono a protestare anche in modi accesi (l’ho fatto molte volte anch’io, non sono solo capace di “dettar regole” nei servizi che gestisco ;) ) ma ritengo che la totale assenza di regole e sia la seconda cosa peggiore al mondo, suyl web e fuori.

E la prima?
Non avere una comunita’ di riferimento, un luogo in cui non conto “io” come singolo, contiamo “noi”. Un singolo po’ fare, dare e ricevere certe cose. Una comunita’ ha molto piu’ da offrire a chi ne fa parte e, talvolta, anche agli altri.

Per questo io sono rimasto fedele a certi principi, comportamenti e mezzi di dialogo. Non rinnego le novita’ (sistemi di messaggistica istantanea) ma cerco di non farmi trasportare dalla corrente.
Non e’ sempre facile e si sbanda con un nonnulla, ma se si riesce a mantenere la rotta e l’equilibrio, oltre a potersi congratulare con se stessi per essere persone coerenti, si puo’ trarre l’infinito benessere che una comunita’ pio’ dare, sia essa un club, una parrocchia, un’associazione di volontariato o un gruppo di amici che si ritrova online per comunicare e sostenersi nel momento del bisogno.

Pessimismo e fastidio… ORBITale

Orbit Downloader e’ un signor download manager: gratuito, veloce, piccolo, ben integrato nei vari browser, con supporto per il download di streaming e di filmati e file audio integrati nelle pagine (YouTube, MySpace, ecc…).

Era ed e’ una delle applicazioni che consiglio a tutti, solo che questa notte ho scoperto un particolare sgradevole: la lista degli URL scaricati viene inviata al sito. Per motivi statistici e funzionali, dicono.

OK, legittimo, avrei voluto saperlo dagli autori. Mi basta poter disattivare l’opzione e non ci penseremo piu’.
.
Non si puo’? OK, finche’ non aggiungeranno l’opzione (e vista la reazione degli utenti non dovrebbero tardare molto…) ho aggiunto questa bella linea al file c:\windows\system32\drivers\etc\hosts

127.0.0.1 obdl.rep.orbitdownloader.com

Associa all’IP locale del PC l’indirizzo usato dal programma per comunicare, rendendo di fatto impossibile la trasmissione dei dati.

Detesto questo vizio dei programmi di “chiamare casa”, anche per ragioni lecite e garantendo la massima privacy. Io devo sapere cosa fai e autorizzarti, altrimenti decade (o per lo meno si incrina) il rapporto di fiducia verso l’autore.

Tre motivi per essere felice

  1. Il mio racconto e’ piaciuto a tutte le persone a cui speravo piacesse. Ha commosso, fatto sorridere e sognare. Non potevo sperare e chiedere di piu’.
  2. Ho scoperto che una mia grande amica, persona che gia’ stimavo immensamente, ha intrapreso un impegno sociale lodevole in aiuto dei bambini piu’ sfortunati. Lory te lo grido anche dal blog: sei una persona meravigliosa e chiunque t’abbia incontrata da te ha ricevuto affetto e sostegno di cui far tesoro.
  3. Mi son sentito dire che le mie parole hanno aiutato un’amica nel momento in cui aveva piu’ bisogno: ho contribuito anche con un granello di sabbia al punto 2 mi sento sereno, felice e… orgoglioso!

Con buona pace di tutti, io sono felice e vi/mi dedico VIvi!

Nella prossima vita faro’ il dentista

Venerdi’ scorso ho fatto una approfondita radiografia ai denti in un posto di Noale molto valido (perche’ usano tecniche che riducono l’esposizione alla radioattivita’) e oggi l’ho portata al dentista.

Risultato? C’era una gigantesca, orrenda, infame carie annidata da anni in un punto che s’e’ potuto vedere solo con la radiografia.

Cura? Due ore e un quarto a bocca aperta, intervento dolorosetto che ha richiesto ben 4 anestesie (il cui effetto non si e’ ancora esaurito, chissa’ a che ora riusciro’ a bere e mangiare…) e ha portato a una doppia devitalizzazione. Giovedi’ mattina si finisce l’opera.

Comunque fa piu’ male il preventivo del trapano, ecco perche’ il titolo!

Sniff’

Back from nowhere e’ completo

Il seguito del racconto e’ finito.
Esistono sia la seconda sia la terza parte.
Pubblichero’ il tutto a breve, direttamente sul sito, nell’apposita area.

Ringrazio chi mi ha scritto dichiarando apprezzamento per l’idea e la forma.

Grazie in particolare a Offy e a Lory ;-)
La prima ha letto tutto alle ore piu’ folli mentre la seconda mi ha scritto parole belle e inattese…

Basta ai cavalli nel Palio di Siena

Uno si chiede: visto che abbiamo i Verdi al Governo, gli ci vuol tanto a imporre a tutta la maggioranza (ma su questo tema magari ci scappa una maggioranza trasversale) un bel DL che renda illecito l’uso di animali in certe manifestazioni?

Orsu’ Prodi, facciamo qualcosa davvero di rivoluzionario. Un bel Decreto Legge e il Palio di agosto, se proprio vogliono farlo, lo corrono i contradaioli che sarebbe altrettanto avvincente e oltretutto vi parteciperebbe chi VUOLE farlo, non povere bestie COSTRETTE a essere in un ambiente per loro estraneo e spaventoso!

Vi piacerebbe?

Vi piacerebbe essere presi da entita’ molto piu’ intelligenti di voi e allontanati dalle vostre case e dai vostri affetti?

Vi piacerebbe essere condotti in un luogo a voi estraneo, caldo, pieno di urla, polvere, rumori che non capite e vi spaventano?

Vi piacerebbe passare ore fra altri come voi, nervosi, in attesa che avvenga qualcosa che non capite?

Vi piacerebbe essere presi a botte per farvi correre come folli su terreni a voi ostili, col concreto rischio di cadere e ammazzarvi o subire ferite dolorose?

Vi piacerebbe una volta conclusa la folle corsa essere circondati da entita’ in movimento che vi toccano ovunque, urlano e non vi lasciano muovere o riprendere fiato?

Vi piacerebbe?
Vi piacerebbe che lo facessero ai vostri cari?

NO?

E ALLORA BASTA COL PALIO DI SIENA E MANIFESTAZIONI SIMILI!

BASTA con lo sfruttamento di esseri viventi che dominiamo con la forza e la costrizione.

Senesi, pensateci: loro, i cavalli, non hanno scelto di essere li. Siete voi che lo imponete loro, voi che li obbligate.

Siamo nel 2007 non nel medioevo. La maturata sensibilita’ umana dovrebbe imporre l’immediata cessazione dello sfruttamento di altre creature per il divertimento esclusivo dell’uomo.

Vi ricordate Maria? La considerano proprieta’ loro

Non so se siano peggio le autorita’ bielorusse o quelle italiane che hanno rimandato “senza se e senza ma” una povera creatura in quello che lei considerava l’inferno, fregandosene totalmente dei suoi desideri. In ogni caso apprendo che: “Vika Maroz cannot be adopted by foreigners“.

Da un anno ormai ritengo che il piu’ grande fallimento dell’intero esecutivo, e soprattutto del ministro di Grazia e Giustizia, sia stato il rimpatrio forzato di quell’angioletto verso un paese nel quale non estradiamo neppure i criminali.

Povero tesoro, chissa’ di quali compromessi fra stati sei vittima…