“Luca era gay” e’ il brano che piu’ ha fatto parlare di se’ al festival di Sanremo 2009.
Musicalmente non e’ malaccio e il ritornello e’ orecchiabile, cosa rara per Sanremo: concordo infatti con Del Noce sul fatto che negli ultimi anni pochi fra i brani proposti si sono rivelati orecchiabili e quindi capaci di essere ricordati nel tempo.
Purtroppo in questo caso giudico l’orecchiabilita’ in chiave negativa: chi piu’ chi meno tutti ci abitueremo a sentire e canticchiare il ritornello “Luca era gay e adesso sta con lei” che da solo implica tutta una serie di considerazioni sullo stato precedente e quello attuale del buon Luca.
Se noi vivessimo in una societa’ aperta dove l’orientamento sessuale non e’ motivo di scandalo o sintomo di malattia, perversione e diversita’, non ci sarebbe nulla di male nel dire che Luca prima stava, che so, con Mario ma adesso si sono lasciati e si e’ messo con Paola.
Se questo brano fosse stato proposto da un bisonte al festival della savana (e’ stato accertato che in natura molti animali, fra cui appunto i bisonti, praticano indifferentemente rapporti etero e omosessuali) si tratterebbe di una normale storia d’amore come tante narrate dalle canzoni.
Invece “Luca era gay” viene proposto in Italia, dove si tengono corsi per “curare” i gay, dove ci sono persone che pubblicamente associano l’omosessualita’ a vere perversioni, dove abbiamo sentito uomini politici parlare di “culattoni”. E l’autore e’ un cantante che si e’ distinto per la vicinanza alla Chiesa cattolica (le cui posizioni sono storicamente di condanna all’omosessualita’), la critica al divorzio e la convinzione gia’ dichiarata che “Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti” (fonte). Capirete che qualche dubbio viene…
E’ vero, ci sono persone che attraversano fasi omosessuali, cosi’ come ci sono eterosessuali che dopo un lungo matrimonio si scoprono omosessuali o lo diventano. Fa parte della natura. Il problema non e’ questo ma come e’ stato sviluppato il racconto in se’.
Certo, scorrendo il testo la canzone non parla di “malattia” e tanto basta ad alcuni per assolverla. Io sono voluto andare oltre alle facili accuse e alle altrettanto facili assoluzioni.
D’ora in poi leggerete solo e soltanto le mie impressioni sul testo, cio’ che effettivamente le varie strofe mi portano a pensare.
“Luca era gay E adesso sta con lei” e’ un contrasto netto. Prima stava con gli uomini E adesso INVECE ha trovato una donna. Rima banale a parte (ma e’ questo il suo segreto) implica un cambio totale di personalita’, sottolineato infatti dalla frase successiva: “Luca dice sono un altro uomo” ripetuta dopo quasi tutti i ritornelli.
Liberissimo e legittimo, se non fosse che il resto della canzone ci presenta la situazione precedente di Luca come molto negativa!
I genitori di Luca gli hanno incasinato l’infanzia: la madre lo opprimeva e il padre era molto assente tanto che alla fine si sono separati. Il padre ha cominciato a bere e la madre ne parlava sempre male e raccomandava a Luca di non sposarsi.
Arriva la maturita’ e l’incontro con un “uomo grande” che lo fa innamorare, lui fa tanto sesso senza inibizioni e la strofa successiva ci fa capire che il suo partner era un pervertito da arresto e che Luca si sentiva pure in colpa tanto da nascondere le prove.
Segue l’autodiagnosi di Luca che cercava il padre negli uomini e andava con gli uomini per non tradire la madre.
Luca poi ci dice che e’ stato 4 anni con gli uomini fra sesso e tradimenti ma cercava l’amore per l’eternita’.
Infine a una festa Luca incontra una donna che lo ascolta e lo da aprire e da li diventa eterosessuale e va con lei.
Si chiude con il cappello antipolemica “nessuna malattia nessuna guarigione”, l’assoluzione del padre e la notizia che Luca oggi e’ padre a sua volta e innamorato dell’unica donna che abbia mai amato. Segue ancora una volta il ritornello con la sottolineatura che adesso e’ un altro uomo. Giusto nel caso avessimo ancora dei dubbi…
A me questo testo appare dannoso. La scelta omosessuale dovuta alle difficolta’ psicologiche nel rapporto fra e con i genitori. Gli abusi subiti da un uomo adulto, i rapporti omosessuali privi di amore e promiscui, la ricerca del vero amore eterno che il protagonista trova solo con una donna e divenendo padre.
E’ il netto contrasto fra una vita disinibita e senza amore (quella che molti attribuiscono agli omosessuali) e una famiglia ordinata: uomo, donna, ruolo di padre, nel vincolo dell’amore eterno.
Un brano che nel migliore dei casi rappresenta un’operazione pubblicitaria (riuscitissima sin qui) e nel peggiore un’iniziativa ben studiata per insinuare nella mente dell’ascoltatore una serie di concetti molto cari ad alcune parti della societa’. O almeno a me da’ questa impressione…
Spiace che sia stato accettato a Sanremo.
Ha reso giustizia alla manifestazione Roberto Benigni con queste parole:
Gli omosessuali sono stati seviziati, umiliati, torturati, uccisi solamente perche’ amavano un’altra persona. Incredibile.
Gli omosessuali sono persone che amano. L’amore e’ un peccato? Non e’ che per causa loro finisce la razza, il sesso non c’entra con questo discorso!
In Italia dovremmo crescere un po’ tutti e accettare chi non vive come noi, senza dipingerlo per forza con tratti tanto negativi!
PS: mi sento sempre piu’ radicale… ;-)