Il 3 aprile

Quante cose da scrivere anche se e’ un po’ che trascuro questo blog. Troppi pensieri, impegni e stress
Ma di questo voglio parlare, quindi mi ritaglio una mezzora per scrivere.
Scrivere che il 3 aprile non era Pasqua, era la vigilia, ma e’ stato un giorno speciale, sereno e bello per tre ragioni.

Ho incontrato due persone deliziose di cui una tanto tanto cara e buona che praticamente e’ venuta a Venezia piu’ per me che per la citta’ (l’azienda del turismo dovrebbe pagarmi ;) e l’altra tanto tanto buona che a VE ce l’ha portata :)
E’ stato bello, rasserenante, divertente e commovente anche se il tutto e’ iniziato con istinti omicidi visto che ho atteso 25 minuti in quel delle fondamenta Santa Lucia (davanti alla stazione di VE, per i profani). Poco male, di solito il ritardatario sono io quindi credo di aver pagato un pegno cumulativo!
Abbracciarsi e stritolarsi e’ una cosa che resta sempre impagabile. Coinvolgere negli incontri anche altri amici via cellulare, poi, e’ delizioso (W le chiamate gratuite). E’ un po’ come quando ai concerti si chiamano gli amici per condividere un attimo di gioia.

Sabato ho messo in pratica una consapevolezza da poco acquisita: il senso del regalo. Andare in un negozio, comprare un oggetto, far fare un pacchetto. Bello, veloce, ma e’ un vero regalo? Non tanto. Ben diverso e’ prendere un proprio oggetto, magari cui si e’ legati da un vincolo affettivo, e donarlo a qualcuno cui si tiene, tornare a casa e percepirne l’assenza nella consapevolezza che e’ in mano e sara’ usato da una persona cui si e’ legati. Ecco, ho voluto sperimentare questo e ne sono particolarmente felice. Ho donato alla persona che ho incontrato una penna USB che avevo acquistato nel 2007, nel pieno della mia rinascita dopo l’intervento agli occhi. Niente di stratosferico (pero’ son pur sempre 4gb) ma sono stato tanto felice di dargliela. Le sara’ utile ed e’ in buone mani :)

E poi c’e’ la terza cosa, che la mia amica non puo’ sapere e che confido a questo blog. Trovarsi con lei non e’ stato bello solo per l’incontro in se’ ma per la mia autostima. Mai e poi mai in passato avrei potuto con tanta tranquillita’ prendere l’autobus fino a Venezia, cavarmela con quel pasticcio della validatrice iMob (che richiede articolate iterazioni fra pulsanti + e OK se si sono caricati differenti tipi di biglietti sulla scheda, il tutto in equilibrio precario con l’autobus in movimento, la gente e un display poco leggibile), arrivare a Piazzale Roma, fare mente locale di dove andare per ritrovare l’autobus al ritorno, andare alla stazione e aspettare con serenita’. Mai e poi mai avrei potuto farlo con lo sdoppiamento. Era difficile perfino andare alla stazione di Mestre! E prima dello sdoppiamento ero ragazzino ed era diverso. Insomma, ho di nuovo toccato con mano quanto l’intervento della dottoressa Franch tre anni fa mi ha cambiato. Sempre poca vista ma non e’ confusa e mi sento piu’ sicuro e posso pescare un angelo e stritolarlo :)

E questa e’ stata la vigilia di Pasqua che ha reso sereni anche i giorni successivi. Primavera, impegni e stress vari stanno colpendo duro ma mi basta tornare indietro per sentirmi davvero felice e sereno. E so chi devo ringraziare :)

Il tema di Monica

Credo che bene o male si sappia, anche se non mi sforzo di gridarlo ai 4 venti: da una decina d’anni collaboro con il sito La Girandola. Scrivo favole, gestisco una rubrica di aiuti col PC per famiglie e soprattutto curo la chat che in tanti ritengono fra le piu’ sicure per i giovanissimi (con le mie regole dittatoriali… ;)

Ho iniziato nel 2001 perche’ volevo rivolgere i miei articoli a un pubblico diverso da quello prettamente tecnico per il quale avevo scritto in precedenza.
Questo aspetto pero’ e’ rapidamente decaduto, trasformando il mio impegno volontario in una occasione per far del bene ed insegnare ai giovanissimi a usufruire delle tecnologie senza mettersi nei guai. Cosa difficile gia’ in passato, figuriamoci adesso con i social network che spingono tutti a svelare troppe informazioni che dovrebbero restare personali.
Pero’ qualcuno che ti ascolta lo trovi e ogni tanto arrivano sorprese e gesti di una tale dolcezza da ripagano la fatica del quotidiano.

Faccio un salto all’indietro di una trentina d’anni. Anche il sottoscritto e’ stato bambino e aveva alcuni “miti”: l’insegnante della palestra dove andavo e la conduttrice di un programma per bambini di Radio Venezia. Erano persone gentili che ascoltavano e talvolta confortavano noi piccoli e a cui i nostri pensieri correvano se litigavamo in casa o eravamo tristi per qualcosa. Quando ho iniziato il mio impegno sulla Girandola ho cercato di ispirarmi a loro e ricordare le sensazioni che sapevano trasmettere.

Piu’ e piu’ volte ho capito di esserci riuscito e mi sono sentito rivolgere frasi molto belle tanto dalle nostre “pesti” quanto dai loro genitori grati per un sito sicuro, dunque non e’ una sorpresa quanto successo oggi.
Resta pero’ qualcosa che regala un’immensa gioia, subito seguita dagli inevitabili dubbi: ti chiedi se con la tua vita, il tuo essere, le tue scelte, sei davvero all’altezza dell’immagine che trasmetti agli altri.

Parlo di un tema scritto a scuola da una delle nostre utenti.
Monica, 12 anni, residente da qualche parte in Sardegna. Riguardo ai suoi miti scrive:

Per me un modello di vita è un mio caro amico:Gabriele Favrin.

Gabriele ha 38 anni, è un programmatore informatico ed è il moderatore di una chat che frequento. Lo conosco da diversi anni, mi ha aiutato in qualsiasi situazione e mi fa sempre tanti favori.Gli piacciono molto i bambini e con questi ha tantissima pazienza.Vorrei essere come lui perchè fa un lavoro bellissimo cioè il programmatore informatico, ed ha fatto tanti programmi per la chat che frequento io

Vorrei essere come lui anche per il suo modo di comportarsi. Non si arrabbia mai,cerca sempre di giustificare chi sbaglia dandogli una seconda possibilità e fa tanti lavori al pc facendoli tutti benissimo.

Spero di riuscire a diventare una persona giusta e buona come lui e fare il suo lavoro che a mio parere è molto bello *_*

Ecco, quando uno legge una cosa cosi’ cosa pensa?
Beh intanto pensa che se Monica avesse specificato che la chat in questione e’ per ragazzi sarebbe stato meglio perche’ giustamente adesso la professoressa potrebbe preoccuparsi (il mondo, purtroppo, e’ pieno di pericoli, come ho cercato di insegnare anche con una favola).

Cio’ detto, credo di avere raggiunto il mio obiettivo: insegnare agli altri divertendomi, regalare un po’ di serenita’ e sicurezza. Come gli animatori del patronato della mia parrocchia ma soprattutto come quella conduttrice radiofonica della mia infanzia.

Poi pero’ mi chiedo se IO rispecchio il ritratto che monica ha fatto, perche’ non e’ proprio vero che non mi arrabbio mai (con loro no, ovvio) ne’ e’ proprio vero che sono sempre paziente. Chi conosce quell’altro mio aspetto e segue la mia partecipazione a vari forum o alle discussioni su Wikipedia lo sa. D’altra parte e’ anche vero che cio’ che confesso piu’ spesso al mio amico e parroco don Danilo sono le arrabbiature, che negli anni ho imparato sempre piu’ a cercare di evitare.

Se tutto questo e’ successo lo devo sicuramente anche a quell’esercito di piccole pesti di cui con Tiziano e Nicola ci occupiamo quotidianamente da due lustri. Forse non sono sempre come mi immaginano, ma se assomiglio un po’ a quel ritratto o alla conduttrice di quel programma, e’ sicuramente anche merito loro. E citando oggi il tema di Monica (che seppur corto merita 10 ;-) li ringrazio tutti ma proprio tutti perche’ occupandomi di loro credo d’essere migliorato io per primo come persona.

Compleanni

Due compleanni, due persone,
agli estremi opposti dell’esistenza, della penisola e della vita.

Da una parte sono un bel po’, vissuti nella Chiesa alla ricerca del bene per il prossimo fino a raggiungere obiettivi che portano nella storia di una citta’ e di un vicariato ma soprattutto cambiano la vita a chi ha la fortuna di incontrare un grande sacerdote o di beneficiare del suo impegno, dai primi aiuti ai nuovi progetti (per i quali gli auguro ogni bene).

Dall’altra sono molti di meno, abbastanza per uscire dall’alveare, non tanti per essere considerata grande. Un domani tutto da costruire, un passato di sensibilita’ e grinta con cui ha cambiato in meglio i luoghi che sfiorava, piccole ma serie sofferenze e un presente per lei nuovo, entusiasmante e difficilissimo da vivere (per il quale le auguro ogni bene).

Auguri don Armando e auguri Vanessa, che possiate vivere tanti giorni di sole e che tutti i vostri sogni si realizzino.

Ancora una VITA insieme

Vent’anni fa, il 28 febbraio.
Mi sono rivisto 19enne, a bocca spalancata davanti alla TV, di fronte a quell’inatteso capolavoro di arrangiamento e melodia che senza il tum tum della batteria ma solo con chitarra acustica, piano, violoncello e il delicato suono scelto per l’octopad, presentava una preghiera sulla solitudine. Uomini soli. Vinse Sanremo tre giorni dopo e riempi’ di emozione il mio cuore di fan.

E volano i ricordi. Cristiano e quel che mi ha insegnato, Antonio e le nostre telefonate interminabili, serate in un clima diverso, la Radio di notte con brani ’70 e ’80 di quelli belli, le prime chat, tutto un mondo diverso e io che ci nuotavo dentro da pioniere incosciente.

Primo inciso di Roby con vent’anni in meno nella voce. Dio delle citta’ e delle immensita’ forse solo tu sai quanta gente ho incontrato, adorato, perso e talvolta ritrovato. Tale e tanta, tali e tante emozioni, viaggi, telefonate, sorrisi bisticci scemenze. E la mente torna a oggi a una conferma a quello che supponevo da un po’ e che mi e’ stato confermato. OK.

Oggi questa canzone e l’ondata di ricordi di questi vent’anni rimescola i sentimenti e si mischia alla notizia che “non c’e’ mai un’ultima primavera”. Non sono un fanatico Pooh come vent’anni fa ascolto tante piu’ cose ma mi illumina l’anima sapere che andranno avanti, che si sono reinventati in sei dal vivo, che in autunno uscira’ un nuovo disco in cui torneranno a fare i musicisti e a parlare di temi impegnati fregandosene di fare singoli “da radio”. E intanto ecco di nuovo l’inciso. Dio delle citta’ e delle immensita’ magari tu ci sei e distacchi non ne hai ma io che ne ho sopportati tanti forse ora ho imparato a camminare con le persone che ho attorno ricordando il passato con affetto e solo una goccia di malinconia. Almeno cosi’ e’ stasera. Applausi. Fra tre giorni vent’anni fa vincevano i Pooh. Fra sei mesi nuove emozioni. Grazie di cuore!

Tre anni

Tre anni fa l’intervento che mi ha cambiato la vita, correggendo un guaio durato 18 anni.

E’ successo di tutto in questi tre anni, di positivo e di negativo.
Ho visto gli effetti del tempo che porta via chi siamo abituati a vedere ogni giorno, fra parenti e vicini. Ho visto allontanarsi chi non ti aspetteresti di perdere, ho lasciato colpevolmente allontanarsi alcuni, incontrato nuove persone, ho conosciuto, insegnato e imparato, anche ad affrontare la paura e la malattia non mia che fa piu’ paura di quella che ci cade addosso personalmente.

Non so dire se ho usato bene il dono ricevuto. So di provare tanta infinita gratitudine per la dottoressa Franch, che quel dono ha reso possibile. E so che nulla sarebbe stato come e’ stato in questi 1096 giorni senza quelle sue mani sante, tre anni fa.

E grazie di cuore anche a quanti mi furono vicini prima e dopo quell’esperienza.

Mi sono… attaccato al tram!

Domenica 7 febbraio 2010: inaugurazione del tram con discorsi delle autorità, benedizione e soprattutto… corsa di prova per i 500 che si sono prenotati, fra cui il sottoscritto.

Devo riconoscere di non essere stato un grande fan di questo progetto: hanno stravolto la viabilita’ per anni, ci sono tante incognite, a Padova le cose non erano iniziate bene.

Pur mantenendo varie perplessita’ negli ultimi tempi ho iniziato a ricredermi. Contemporaneamente alla posa delle rotaie sono stati spostati i sotto-servizi (acqua, luce, telefonia, ecc) sotto i marciapiedi in modo da non dover toccare continuamente le strade. Gli stessi marciapiedi e relativo arredo urbano sono stati rifatti e allargati. Molte piste ciclabili sono state aggiunte e in generale la citta’ appare piu’ moderna. Le critiche di tanti negozianti, mi pare piu’ preoccupati del proprio business che della crescita della citta’, hanno fatto il resto.

Insomma, convinto forse no ma possibilista si’. Con queste basi ho prenotato il viaggio di prova offerto a 400 cittadini. Anche perche’ mia madre e’ fra le persone che piu’ aspettano il tram (perche’ e’ bello, perche’ e’ facile salirci…) e volevo farle questo regalo.

Beh… e’ stata una bella esperienza! Silenziosissimo, comodo, veloce, con vetrate piu’ ampie di quanto immaginavo! Solo, ma spero sia un problema di questa fase tecnica, vibra piu’ di quanto mi aspettassi. Perdonabile comunque.

Sono contento, mi sono divertito e ho fatto un incontro… muuuuuuuuuuccoso :)

Volete saperne di piu’? Ho pubblicato un po’ di foto! Non sono perfette ma mi e’ piaciuto farle e questo mi basta ;-)

Ottimo lavoro sior Cacciari… e se glielo dico io che ero decisamente contrario al tutto, anni fa, puo’ crederci!

Quell’assurda violenza verbale

Riporto qui un commento che ho scritto sul Gazzettino di Venezia circa la notizia dell’archiviazione dell’inchiesta sul padre di Eluana e 13 medici.

In questa vicenda, che ha diviso le coscienze e incrinato piu’ di un’amicizia, la cosa che sconcerta e’ la violenza verbale di molti difensori della vita. Da chi urlava “Eluana svegliati, ti vogliono ammazzare!” a quanti in blog, forum, siti, giornali laici e cristiani, hanno detto di tutto e di piu’ contro il padre e contro chiunque osasse ribadire sommessamente che si stava solo facendo la volonta’ di una ragazza che non avrebbe voluto restare legata a una “vita” tutt’altro che naturale, resa possibile solo grazie alla nutrizione artificiale.

Eluana non e’ stata uccisa, e’ solo stata lasciata proseguire il cammino iniziato il 18 gennaio 1992. Per chi crede, l’anima di Eluana ora e’ in paradiso. Un luogo migliore del nulla in cui i danni al suo cervello nel nostro mondo fisico l’avevano condannata. Il resto sono solo parole, a volte di genuina buona fede, a volte di prepotenza di chi ritiene di avere il diritto di decidere per gli altri in base alle proprie convinzioni.

Da parte mia solo una preghiera per l’anima di Eluana e una per il padre, che trovi la pace e possa superare il grande dolore che e’ la perdita di un figlio. A lui anche la mia piena e totale stima.

Firmato: un credente che non considera la Fede una spada con cui imporre le proprie convinzioni sul prossimo e crede in un Dio dell’amore che avra’ certo accolto con gioia la figlia che aspettava da ben 17 anni.

Frammenti di un anno

Intanto diciamolo: non e’ da geek postare la sera di Capodanno.
Ho l’influenza ma anche se non l’avessi sarei esattamente dove amo essere. Fin da piccolino a me le feste e’ sempre piaciuto trascorrerle in casa coi miei cari e non cambio certo oggi, soprattutto dopo quest’anno che ci vede provati e ancora un po’ piu’ soli a causa della morte del nostro micio.

Se ne va un anno che non posso definire bello ma nemmeno solo orrendo. E’ un anno cominciato con discussioni e incomprensioni, proseguito con l’incubo di una diagnosi che ha fatto piombare me e mia madre in quel mondo di esami citologici, attese, intervento, esami citoligici, attese…

Pero’ e’ anche l’anno in cui per impegnare la mente e per dare un senso al tempo ho fatto tanto. Mi sono seduto, mi sono messo a studiare cio’ che fino a ieri non capivo e ho costruito, lavorando giorni anche in modo febbrile. Ho ingrandito enormemente i servizi della Girandola, dando gioia a tante belle persone, poi ho fatto Mestre solidale per aiutare chi e’ in difficolta’.
E’ l’anno in cui la voglia di far del bene assieme ha prevalso sulle distanze fra me e Giusto. E’ l’anno in cui Giuseppe mi ha dato una forza enorme e piu’ di quanto io gli abbia forse mai dato. E’ l’anno in cui quel “essere comunita’” e l’aiutarsi nel momento del bisogno con preghiere e vicinanza morale o diretta mi e’ stato dimostrato in modo commovente da Firmo e Cesare, da Mario, da don Danilo, da Mariacristina. E’ l’anno in cui ho conosciuto, ritrovato o riscoperto diverse persone stupende.

Certo e’ anche l’anno in cui alcune persone su cui davvero contavo si sono allontanate un po’ piu’ di quanto avrei mai pensato, ma e’ anche stato un anno di nascite e rinascite. Le preghiere per la piccola Beatrice cui Dio ha donato la forza di rinascere e farsi sole per altri che come lei hanno sofferto. La nascita di Sara, la figlia di Manuel. La rinascita cristiana di Krizia.

Un anno pieno di contraddizioni. Un anno che sono felice di lasciarmi alle spalle, ma anche un anno che mi spinge a guardare al domani per fare meglio e pensare che sorgera’ un nuovo sole di quiete e salute.

Vi ricordo tutti anche se nomino solo alcuni.
Grazie a chi mi e’ stato vicino e auguri a tutti.

La cornice spezzata

Musica che ti fa volare con la mente a dieci, quindici anni fa.
Altra aria, altro tempo, altri sogni, paure, errori.
Tanta amicizie scoperte, abbracciate e…

Amicizie come la cornice della foto dei bisnonni, tradita da un chiodo e spezzata in due di netto. Un falegname la reincollera’, sembrera’ come prima, ma lo sara’?

Amicizie appassite e poi cadute senza fare niente, come le foglie in viale Garibaldi andando da Oreste che sono quelle di quattro anni fa e trasmettono le stesse sensazioni di sera alle 6, quando chiedevo al cielo che tornassero persone perdute.

Amicizie cadute perche’ quello che fanno gli altri non e’ diverso da quello che fai e a volte non si sa perche’ ma dopo un giorno, un mese, un anno di silenzio farsi avanti e’ difficile e continuare a parlare oltre un tvb lo e’ di piu’ e tutto cade…
E forse quello che chiedo agli altri, andati via per scelta o per caso, e’ cio’ che nemmeno io so dare. E allora tutto scorre indipendentemente da noi o per nostra colpevole negligenza, senza una spiegazione, sia quando c’e’, sia quando non c’e’.

Alla fine del post chiudo gli occhi e un’antichissima incisione live di Fantastic fly mi porta via. Diciottenne vent’anni fa, era oltre i confini dei sogni una cosa simile. Come cambiano i confini dei sogni e cio’ che riteniamo importante…

La solita prepotenza sul piu’ debole

Dal Gazzettino:

La Chiesa africana dichiara ‘inaccettabile’ l’aborto terapeutico, anche in caso di violenza sessuale o se ci sono rischi per la salute

E ancora:

Il documento conclusivo del Sinodo sottolinea che ‘secondo l’insegnamento della Chiesa, l’aborto e’ contrario alla volonta’ di Dio’. Il documento invita la Chiesa africana ad ‘usare i mezzi e le strutture necessarie per accompagnare donne e coppie tentate di abortire’ e loda ‘il coraggio dei governi che combattono l’aborto nella loro legislazione’

Questo significa vedere la donna come una mera incubatrice ed e’ un atteggiamento tipicamente umano di sottomissione del piu’ debole da parte del piu’ forte.

L’Antico Testamento, a partire da testi come il Levitico, era pieno di passaggi simili, come lo sono altre religioni che giustamente condanniamo. Dovremmo pero’ coerentemente condannare anche la nostra (perche’ io sono credente) quando cade in questi errori che secondo me rappresentano un fraintendimento del messaggio di Dio. Un Dio che e’ amore non obbliga una bimba di pochi anni violentata a partorire a rischio della sua vita. Un Dio che e’ amore non obbliga i suoi Vescovi a scomunicare quella bimba e i medici come e’ avvenuto in Brasile.
Queste sono prepotenze umane, come il Burqa per le donne islamiche o il trattamento che ricevono da mariti o padri che si nascondono dietro la religione.

Non sto dicendo che l’aborto e’ sempre giusto: e’ un momento tragico della vita della donna e in societa’ migliori, piu’ giuste e aperte, tanti aborti non terapeutici e non dovuti a violenza potrebbero essere evitati sostenendo psicologicamente ed economicamente chi e’ incinta, assicurando al nascituro un’adozione certa se la madre non puo’ occuparsene ma anche insegnando educazione sessuale e contraccezione ai ragazzi o distribuendo i preservativi gratis a scuola. Pero’ condannare l’aborto terapeutico -solitamente deciso perche’ il nascituro non sopravviverebbe o perche’ la gravidanza mette a rischio la vita della madre- beh, per quanto mi riguarda non e’ parlare come farebbe nostro Signore.

E infatti loro dicono “secondo l’insegnamento della Chiesa, l’aborto e’ contrario alla volonta’ di Dio“. Mi piacerebbe che il Signore tornasse e sono convinto che i primi con cui si seccherebbe sarebbero quelli che da millenni in suo nome commettono o impongono ingiustizie, naturalmente in altre religioni ma anche purtroppo nel cristianesimo.

Pro-Choice per sempre, perche’ la donna e’ una creatura di Dio, non e’ solo un’incubatrice!

Don Franco Barbero, un grande

In un dibattito tivvu’ sui diritti degli omosessuali, caratterizzato da insulti, urla, offese, dichiarazioni degne dei passaggi piu’ truci del Levitico, si e’ distinta in positivo la figura di Don Franco Barbero: mite, educato, rispettoso; cita come esempio Gesu’ che non ha mai fatto distinzioni fra i suoi figli; invoca mitezza, ascolto e accoglienza fra credenti di tutte le religioni, non credenti, eterosessuali e omosessuali.

Don Barbero per la Chiesa ufficiale e’ stato Sospeso a Divinis per aver celebrato nozze fra omosessuali e per altri contrasti. Errore loro, secondo me, perche’ oggi ai miei occhi di credente in ricerca questo sacerdote e’ un grande esempio, una persona in cui e’ bello riconoscersi e alla cui apertura e serenita’ e’ gratificante ispirarsi.

Sapere che la Chiesa non e’ fatta solo di imposizioni, divisioni e punizioni, che fra i credenti c’e’ ancora chi e’ disposto ad accogliere senza distingui da Medioevo, rincuora. C’e’ ancora speranza.

Grazie don Barbero.

Tris d’Assi

Domenica un luminare della scienza medica ha detto che mi stima molto come una persona in gamba.

Lunedi’ -ieri- mia cugina, insegnante, ha detto che scrivo molto bene.

Martedi’ -oggi- la dottoressa che lavora nella farmacia che frequento mi ha chiesto se sono uno studente e si e’ stupita apprendendo la mia eta’.

Posso ritenermi soddisfatto… ;-)

Il giorno prima di oggi

Eccoci, sensazione di dejavu, la mente torna a come ho vissuto “l’altra vigilia” e per quanto cerco di fare tutto bene, al meglio, mi sembra sempre di star facendo qualcosa di meno dell’altra vigilia.

Ho fatto un regalo a due persone che lo meritavano, ho creato un regalo per gli utenti del mio bel muro (c’era gia’ in parte ma l’ho perfezionato), ho fatto cio’ che mi ero ripromesso per render ancor piu’ agevole la consultazione di Lettera Aperta sul sito della parrocchia, ho ricaricato il cellulare, ho riempito di musica rilassante lo Zen… ed eccomi a sera… non resta che spegnere, dire le preghiere della sera e lasciarsi andare al sonno.

Arrivera’ domattina, arrivera’ l’una, arrivera’ l’auto di un caro amico e via per un viaggio in quel di Monastier che e’ certo piu’ breve dell’altra volta (partimmo alle 7 di mattina con meta intermedia a Zelarino) ma e’ comunque foriero di attesa e tensione anche se tutti mi dicono che e’ l’ultimo, piccolo, atto di questa odissea. Odissea sui cui contenuti resto vago perche’ non riguarda me in prima persona e quindi non la condivido con l’intero web: chi sa capira’, chi non sa ma mi vuol bene spero mi pensera’ :)

Scrivere e’ bello per se e scrivere queste parole mi ha fatto bene, ora sono piu’ sereno quindi posso cliccare “Pubblica” e poi mettere in ibernazione il PC. Notte mondo!