Penso alle persone d’Abruzzo

Penso a quella scossa nella notte

Penso a quelle case che si sbriciolano con le vite, le emozioni, il caldo focolare dell’inverno, il fresco condizionatore dell’estate

Penso alle camerette dei bambini
I bambini soli, sotto una coperta dell’esercito, accompagnati negli ospedali da estranei o che ci sono andati soli

Penso a chi ha figli, madre, padre, fratelli, sorelle o amici dispersi e puo’ solo aspettare

Penso che li potrebbe esserci gente che conosco, che ho conosciuto

Penso agli sciacalli stronzi che vanno a rubare oggetti abbandonati in una notte, residui abbandonati per forza di una vita interrotta

Penso agli infami che forse si fregano le mani pensando di metter mano sui miliardi della ricostruzione come troppe volte e’ gia’ successo in Italia

Penso che altrove ci sono terremoti come questo ma senza morti e che l’Italia e’ un paese che cade a pezzi e non solo per gli edifici storici

Penso che chi aveva lanciato l’allarme non e’ stato ascoltato e che il terremoto c’e’ stato davvero e anzi erano mesi che c’erano scosse ma i media erano impegnati a raccontarci altro.

Penso alle lacrime e alla paura di qualcuno, in questo momento, in questa fredda notte.

Penso che Dio non ne ha colpa: la natura, la geofisica funzionano cosi’.
Ne abbiamo colpa NOI: se tutti pensassero meno al denaro e piu’ al bene dell’umanita’ oggi nessuno sarebbe morto.

Ti voglio bene

Ti voglio bene…
Non ti conosco e forse mai ti conoscero’ ma da quando mi hanno parlato di te ti sono stato vicino con il cuore e la preghiera.
Sara’ che la mano santa di Chiara mi ha indicato la strada per pregare per te ed evitare che ti capitasse la stessa cosa che e’ successa a lei. Sara’ che era destino fatto sta’ che dopo aver smosso un convento di suore per te ora sono qui a comporre un puzzle che potrebbe portarti un aiuto non solo spirituale.

Adesso, mentre scrivo queste parole, ascolto l’introduzione multilingua del musical “I dieci comandamenti” e penso a quanto la religione e tutte le religioni siano porte a cio’ che e’ oltre a cio’ che non capiamo, a cio’ che ci spinge a dedicare cuore e anima a persone che nemmeno conosciamo per alleviare il loro dolore.

Tabbraccerei forte!. Forse capitera’ o forse avro’ paura d’incontrarti. Non per te, angioletto, per non ferirti con la mia fragilita’ di essere umano di fronte al dolore. Quel che so e’ che si sta componendo un puzzle magnifico grazie a persone splendide e di gran cuore. Un puzzle con cui ti aiuteremo a sbocciare una seconda volta ed e’ questo cio’ che conta.

PS: mi accorgo che e’ proprio il 17…
…coincidenze…

Attenti ai botti di Capodanno!!!

Letto il post precedente? Vi rendete conto di quanto dolore si puo’ provare, puo’ provare una creatura che resta menomata? E quello e’ successo per una tragica fatalita’…

Una cosa che invece puo’ capitare per imprudenza e’ restare gravemente feriti a Capodanno!

EVITATE I BOTTI ILLEGALI e non date in mano a bambini e ragazzi NEMMENO QUELLI LEGALI! Evitiamo che una festa diventi una tragedia che cambia la vita e la rende molto piu’ dolorosa!

Un angioletto ferito

Sta in un lettino di un grosso ospedale.
Ci ha passato il Natale e l’ultimo mese.
E’ stata tenuta in anestesia, e’ stata intubata, e’ stata operata.
Ora respira da sola ma il suo corpicino e’ stato dilaniato dal meningiococco e hanno dovuto farle un intervento terribile. E forse dovranno fargliene un altro il 30.

Magari fra 5, 10 anni avremo imparato a dominare le cellule staminali e il mistero della vita e potremo ricreare, addirittura far ricrescere, quello che non c’e’ piu’. Ma non sara’ domani e nemmeno dopodomani. E lei con i suoi 11 anni, dovra’ imparare a vivere senza possibilita’ che tutti consideriamo naturali e dovra’ abituarsi a protesi che per quanto sofisticate sono innaturali, difficili da imparare a gestire. Forse perdera’ l’anno scolastico, certo quando tornera’ a casa tutto sara’ diverso, il continuo confronto col “prima” sara’ atroce e la fara’ soffrire.

Un caro amico mi ha parlato di questa vicenda e ha chiesto di organizzare un tam tam di preghiere. L’ho fatto, lo faccio, ma trovo il pensiero delle sofferenze di questa bimba talmente devastante, talmente atroce da rifiutarlo mentalmente.
So che abbraccerei forte quella creatura e ho pregato tantissimo e per molto tempo preghero’ per lei. Non tanto perche’ guariscano il suo fisico, quanto perche’ lei riesca a fare il passo decisivo: per quanto terribile, dovra’ imparare ad accettarsi, ad accettare le sue menomazioni. Poi potra’ riprendere il cammino, poi le auguro che medici e scienziati trovino soluzioni sempre piu’ evolute, ma ora le mie preghiere sono perche’ un’onda, una marea di energia positiva la avvolga e le dia la forza di accettarsi.

Ti voglio bene piccolo angelo.
Che il Signore (qualsiasi nome o forma abbia) ti sia vicino come ti sono vicine tutte le persone che in qualche modo sanno di te.

Elena

Poteva essere una notizia come tante. La leggi, ti dispiace, se credi in qualcosa innalzi una preghiera. E invece no, perche’ la Elena di Mestre che il Signore ha chiamato a se’ la settimana scorsa mentre era da parenti al Lido non e’ un’anonima anima che ha lasciato il mondo terreno presto.

Frequentava (anche) la mia parrocchia. Viveva nei posti dove vado io. Il patronato. Il Lux in divenire. La Chiesa. La canonica. Chissa’, magari e’ in qualcuna delle foto che ho pubblicato sulla Gazzetta dei Carpini in questi anni. Chissa’, magari e’ stata nell’aula che la redazione ha lasciato un anno fa e in cui dal 2003 al 2007 ho passato tante ore. Chissa’, magari anche lei aspettava con trepidazione la fine dei lavori del Lux. Hai visto com’e’ ora che hanno tolto i teli del cantiere? Mette i brividi da quanto e’ bello! E chissa’ come sara’ dentro. Ci andro’ prima degli altri con Franco e Gianni a fare un po’ di foto. Ma che sciocco, tu lo puoi gia’ vedere ora anche se credo che la’ dove stai ora ci sia di meglio da vedere…

Potrei pure averla incrociata quando andavo al pomeriggio ad aiutare Teresino con il database anagrafico e mi facevo strada fra orde di pesti in attesa del catechismo.

Quando qualcosa succede a qualcuno anche solo un po’ piu’ vicino al nostro mondo fa piu’ effetto, decisamente.
Non avendo molto da dire se non la voglia di pregare ascolto Kyrie eleison versione degli Highland e affido a Dio tutte le mie preghiere per lei e per i suoi cari che ha lasciato sulla terra.

Le nuvole che passano
le storie che raccontano
del cielo blu e dell’immensita’
dentro l’anima…
La musica nei fiumi blu
il vento che canta lassu’
credo che tutto sei tu.

Tu ascolti le preghiere
e aiuti dove puoi
anche se tu sei lontano
ti troviamo dentro noi.
Anche se non sembra chiaro
siamo in cerca di te
non e’ facile trovarti
solo tu saprai perche’

Poi, se avete voglia, leggete la dolcissima omelia del mio parroco che ha concelebrato il commiato. E’ sul nostro foglio parrocchiale del 21/9/2008.

Preghiamo tutti per il padre di Tommy

L’11 agosto il padre di Tommaso Onofri, il bimbo rapito e ucciso nel 2006, e’ stato colto da un grave infarto.
Qualcuno commentando la notizia su “OKNotizie” ha giustamente detto “Cosa si puo’ “pretendere” da un cuore straziato dalla perdita di un figlio” e qualcun altro ha chiesto di pregare tutti assieme per quell’uomo, cosa che ho fatto e invito tutti voi a fare.

Fratellini di Gravina: una preghiera per voi

Fra le tante notizie che hanno riempito Google News questa sera mi ha colpito un post di don Paolo Padrini che desidero riportare e a cui mi associo pienamente.

Eccolo:
Fratellini di Gravina: una preghiera per voi.

Non voglio aggiungere altro, perche’ di fronte a due piccole vite finite cosi’ tragicamente non ci sono parole sensate da dire, si puo’ solo pregare.

(via Passi nel deserto)

Non abbandoniamo la famiglia Durante!

Il banner all’inizio di questa pagina e’ dedicato ad una delle famiglie (padre, madre e due bambine di 6 e 8 anni) disperse nell’incidente aereo in Venezuela del 4 gennaio. Le ricerche delle autorita’ locali e le seguenti relazioni sono piene di incongruenze e dubbi e tutto sembra fuorche’ un incidente!

Gli amici della famiglia cercano attenzione e visibilita’ ma soprattutto ogni informazione possibile e che della notizia si continui a parlare.

Chiedo a chi mi legge di visitare il sito e segnalarlo ai propri conoscenti. Se avete una pagina web personale (sito, blog, myspace, ecc) inserite il banner (salvate l’immagine e copiatela nel vostro spazio) e fatelo puntare a http://www.famigliadurante.org o usare questo codice:

<p><a href=”http://www.famigliadurante.org”>
<img src=”famiglia_durante1.jpg” width=”468″ height=”60″ border=”0″ alt=”Non abbandoniamo la famiglia Durante dispersa dopo un incidente aereo in Venezuela!” title=”Non abbandoniamo la famiglia Durante dispersa dopo un incidente aereo in Venezuela!” /></a></p>

(fra poco preparero’ una pagina di istruzioni piu’ completa che sara’ pubblicata sul sito in questione).

I’ll be with you

Non importa quanto le esperienze e le asprezze della vita possano, talvolta, allontanarci. Sai che io ci sono, sai che il mio cuore e’ con te e prego non solo per il buon esito ma anche perche’ la traversata non sia troppo tortuosa. tvb, davvero.

Ai lettori: anche se non vi ho lasciato capire molto, se potete dite una preghiera per tutte le persone che devono affrontare una prova oggi.

La famiglia italiana dispersa in venezuela

Forse l’avrete sentito durante i TG a inizio gennaio: un aereo con a bordo, fra gli altri, una famiglia trevigiana (padre, madre e due figlie di 6 e 8 anni) e’ scomparso durante un volo interno da Caracas a Los Roquez. Si e’ parlato di incidente ma una serie di fatti strani hanno insospettito tanto i familiari quanto le autorita’.

Leggete il sito creato dagli Amici della famiglia Durante e se vi e’ possibile lasciate un messaggio di sostegno e fate un po’ di passaparola. L’impegno di questa gente e’ encomiabile e vanno aiutati, se non altro parlando di questa vicenda ed evitando che sia dimenticata.

Non lasciamoli soli!

Bambini scomparsi, venduti, rubati

Un volto indegno e infame della Cina: la tratta dei bambini.
Leggete l’articolo e pensate a quanta atroce sofferenza c’e’ nel mondo senza che noi lo si sappia ne’ si faccia qualcosa.

Credo che se domani tutte le religioni ci dicessero che si’, la reincarnazione e’ una realta’, il terrore di rinascere in terre disperate ci farebbe agire sul serio…
Ma cosi’ non e’ e mentre io scrivo infinite lacrime scorrono da bambini, bambine e i genitori cui sono stati loro rubati…

Oltre il mare

Oltre il mare c’e’ un mondo di sudore
di terra bruciata, di paura e fatica.
Arrni che riecheggiano, polvere, animali,
uomini, capanne, paglia.

Oltre il mare mille e uno milioni di bambini
piccoli, tristi, affamati.
Bambini che giocano, che piangono,
che muoiono di fame e che giocano col nulla.

E sara’ pure il terzo mondo
sara’ pure un’utopia ma
li immagino panciuti, sereni
felici per un voto
un cellulare, il sms di un amico
un gelato, una giornata ok.

Macche’ terzo mondo.
Oltre il mare c’e’ un altro mondo
che noi vediamo da lontano
in tivvu’ o che magari leggiamo.

Oltre il mare ci sei tu.
Non so chi sei, non so come ti chiami
che volto hai o cosa farai e se vivrai.
So che non e’ giusto che io sia qua e tu la.

Non dare niente per scontato

Dai per scontato vedere il sole, il cielo azzurro, l’allegria dei bambini dietro i carrelli al supermarket.

Dai per contato di sentire la voce delle persone care, degli amici, la natura e la tua musica.

Dai per scontato di alzarti domattina, andare a scuola, al lavoro oppure a giocare.

Dai per scontato di poter fare una passeggiata o una corsa, magari sotto la pioggia, respirando l’aria umida e l’odore dell’erba bagnata.

Dai per scontato che domani ritroverai il tuo mondo, ricorderai i tuoi cari, conoscerai te stesso.

Dai per scontato che arriveranno Pasqua, l’estate e un altro Natale.

Non farlo.

Tutto quello che abbiamo, anche il giorno piu’ noioso, e’ frutto di un miracolo e c’e’ chi lo aveva e l’ha perso e chi non l’ha mai avuto.

Una malattia, un incidente, l’eta’…
Tante cose possono portarci via quello che abbiamo.

Non dare nulla mai per scontato.
Goditi tutto fino in fondo, come se fosse la prima volta che provi un’esperienza.
O l’ultima.

Non dare mai niente per scontato.
Non darlo, non diamolo per scontato.