Google Street malinconia

Novita’ del giorno: sbarca Google Street in Italia. Sono gia’ disponibili le immagini delle vie di Roma, Milano e Firenze.

Sono subito andato in una strada di Milamo legata a tanti ricordi di inizio anni ’90.
Adesso non la frequento piu’ perche’ ho perso di vista l’amico, il grande amico, che abitava li e chissa’ dove sta oggi.

Mette malinconia. Per carita’, le foto son belle, il sendo del 3d pure, la navigabilita’ anche, ma passare davanti a un cancello che conoscevi, alzare lo sguardo e vedere anche la terrazza e tutto il resto ma sapere che oggi quei luoghi sono estranei alla tua vita -e forse pure a quella dei tuo amico- non so, mette malinconia.

Detto questo, Google Street e’ proprio carino per vedere i posti che conoscevi anche senza andarci. Sull’utlita’ reale ancora non mi esprimo, per ora mi piace di piu’ Virtual Earth con le sue immagini a volo d’uccello.

Scio’ dal pero!

E mentre un sacco di gente fra poche ore scioperera’ per la riforma della scuola (alcuni senza averla capita, alcuni altri perche’ spinti da genitori e insegnanti, alcuni altri ancora perche’ cosi’ non si fa lezione) c’e’ chi non sciopera’ e spiega il perche’.

Con Tiziano non abbiamo molte idee in comune ma raramente come in questo caso apprezzo le sue parole. C’e’ chi sa educare i bambini e chi fa le riforme, la propaganda, le controriforme ecc. Lui fa parte della prima categoria e domani fara’ cio’ che sa fare per il bene dei suoi alunni.

Anime in cammino

Provo infinita tenerezza nel vedere le persone che conosco e a cui tengo affrontare le prove della loro vita. Alcune dolorose, altre inattese, altre normali. A volte non si puo’ far niente, certe cose vanno vissute per il solo fatto di nascere e crescere, anagraficamente e spiritualmente. Cercare pero’ di esserci, anche solo con una parola e magari un sorriso, questo si puo’ e si dovrebbe fare sempre.

E il mondo continua a girare…

1826 albe

1826 albe da quella.
1826 sere dal tuo ultimo abbraccio.

1826, 5 anni.
5 anni di vita che la fanno cambiare.
Cambiano le persone, le idee, i sogni…
Alcune cose restano uguali, i miei difetti credo.
E la mia voglia di darmi agli altri che a volte finisce per schiacciarmi.

Qualcosa, tanto e’ cambiato.
Qualcosa, tanto, e’ cambiato in me, forse in meglio? Forse in peggio?

Posso solo chiederti di continuare a vegliare su di me, su di noi…
e dirti che ti ricordo, che ti penso, che sei viva nel mio cuore, che quel tuo sms dell’11 ottobre 2003 lo ricordo… che quella sera di luglio 2003′ e’ indelebile… che alla festa di Manuel tu eri presente, nel mio cuore… ti ho pensata tanto e mi sono appartato quella sera su quel ponte a pensarti, a pensare a quando Angelica mi racconto’ di te la prima volta, a pregare per te e tutte le persone lasciate…

Anche se va un attimo via la luna
ogni addio puo’ essere liberta’
la realta’ moltiplica luci e ombre
ci dara’ da vivere senza noi
e si puo’ dividersi e non sparire
se e’ cosi’
riabbracciami quando vuoi…

Miss u…
;*

Tvb Chiara
x sempre, sorellina

A proposito del maestro unico e della riforma Gelmini

Finalmente si affronta il tema del maestro unico/prevalente rispetto alla soluzione adottata in Italia in questi anni.

Ora diro’ la mia in modo assolutamente schietto e diretto.
Capisco che ci siano tanti insegnanti e pochi bambini (soprattutto negli anni passati) e capisco anche che con la graduale scomparsa della figura del nonno (o la sua assenza nel caso degli immigrati) si sia reso necessario estendere l’orario delle lezioni e farlo coincidere con gli impegni delle famiglie, ma a sentire gli orari dei figli di amici o degli alunni del mio amico Tix mi pare assurdo che vengano imposte a bimbi dai sei anni in su’ ore e ore di impegno scolastico, a cui poi si aggiungono anche i compiti per casa.

Credo che negli anni si sia perso l’obiettivo della scuola ovvero dare una cultura interdisciplinare agli alunni, non creare posti di lavoro per tutte le persone che hanno fatto le magistrali o realizzare un luogo ove i bambini restino finche’ mamma e papa’ lavorano.

Oggi molti ragazzi criticano il ritorno a un tempo pieno opzionale e ad un maestro prevalente. Forse non sanno che i loro genitori alle elementari andavano a scuola dalle 8.30 alle 12.30 e alle medie dalle 8 alle 13, al limite con uno o due ritorni pomeridiani di un paio d’ore per materie aggiuntive.
Eppure le passate generazioni non sono piu’ ignoranti dell’attuale!
Forse i ragazzi di oggi non sanno che 25 anni fa i bambini dopo la scuola si incontravano, giocavano a calcio in cortile (che e’ diverso da praticare uno sport in squadra fra tornei regolamenti, orari fissi, ecc) imparavano ad andare da soli a casa degli amichetti del quartiere, si trovavano per fare 4 compiti e BASTA perche’ il resto del pomeriggio era dedicato al gioco (videogame compresi) e magari a momenti di puro ozio.
No, adesso sono tutti convinti che servano tre maestri per classe e che stare a scuola 6 o 7 ore al giorno significhi imparare di piu’.

A me fa molto piacere sapere che anche fra gli insegnanti c’e’ chi non ritiene necessariamente sbagliata la strada usata fino all’altro ieri, pur restando critico verso le forme e i modi della riforma Gelmini.

Alla mia eta’

Questa canzone e’ davvero bella.
Canta bene, Tiziano, e il testo prende.

Certo che facile non è mai stato,
osservavo la vita come la osserva un cieco,
perché ciò che è detto può far male,
però ciò che è scritto può ferire per morire.

E che la vita ti riservi ciò che serve e spero
che piangerai per cose brutte e cose belle e spero
senza rancore che le tue paure siano cure
e l’allegria mancata poi diventi amore
anche se è perché solamente il caos della retorica
confonde i gesti, le parole, le modifica
e perché Dio mi ha suggerito
che ti ho perdonato
e ciò che dice lui
l’ho ascoltato.

Potrei averla scritta io una primavera di due anni fa?
O a luglio dopo quel sms definitivo?
O domenica sera dopo quella risposta?

Boh, pero’ e’ bella e me la riascolto!
E mi sa che ci faro’ qualcosina… mi sta ispirando!

15 post in 2 mesi?!

Se non rallento un po’ perdero’ tante altre cose oltre alla media di post nel blog.

Sono stato preso da un vortice di cose che certo mi ha regalato soddisfazioni ma mi ha divorato il tempo. Quindi ora freno, anche perche’ avverto i primi sintomi di stress e so che a me lo stress poi porta profonde depressioni che non voglio rivivere.

Come si dice, chi va piano va sano e va lontano. Ho tante cose in testa ora ma se non torno ad affrontarne una alla volta, con calma, rischio solo di stare peggio.

A presto.
PS: il nuovo di Tiziano Ferro che stanno passando in radio e’ proprio bello!

Il Centro don Vecchi

Ecco cosa mi ha tenuto un po’ lontano da questo blog e dal resto del mondo negli ultimi tempi:
http://www.centrodonvecchi.org

Si tratta di un sito dedicato a un’altra delle splendide iniziative di don Armando Trevisiol (che per la cronaca ha superato bene anche l’intervento di cui parlavo nel post precedente).

Adesso che ho finito questo sito posso tornare alla routine… o quasi!

Nel creare questo progetto ho imparato:

  • a manipolare meglio le immagini con Photoshop;
  • a creare le bozze dei template con PS (e poi ricrearle in CSS)
  • a usare ImageMagick, un programma utilizzabile da linea di comando (e anche da PHP e altri linguaggi) per manipolare le immagini, fare conversioni, creare miniature e molto altro.
  • a usare Lightbox 2.

Grazie a ImageMagick l’archivio dei numeri de L’Incontro contiene le copertine del settimanale, generate automaticamente a partire dalla prima pagina di ogni file PDF presente. Chi impagina il giornale deve solo inviare il nuovo numero tramite FTP. L’archivio viene quindi rigenerato in automatico e con esso il layout della pagina. Idem per L’Angelo, il foglio dedicato all’ospedale di Mestre. Addirittura il programma e’ lo stesso, cambia solo un piccolo file di preferenze.

Si tratta di un’evoluzione importante del software di archiviazione che avevo realizzato per Lettera Aperta, il foglio della parrocchia di Carpenedo. Ora ne so di piu’ e riesco a fare le cose meglio (e… PHP5 aiuta!). Presto portero’ lo stesso programma nella mia parrocchietta cosi’ si potra’ dire che Lettera Aperta e L’Incontro hanno qualcosa in comune: il software dell’archivio online! ;-)

Inutile dire che consiglio la visita del sito… intanto perche’ contiene cose molto interessanti, come qualsiasi cosa legata alle iniziative di don Armando, poi perche’ l’ho creato io (con l’importante aiuto del bravissimo designer Giusto Cavinato e dell’altrettanto brava fotografa Francesca) e vorrei pareri e commenti, e infine perche’ se lo esplorate tutto trovate qualcosa di molto simpatico… ;-)

Elena

Poteva essere una notizia come tante. La leggi, ti dispiace, se credi in qualcosa innalzi una preghiera. E invece no, perche’ la Elena di Mestre che il Signore ha chiamato a se’ la settimana scorsa mentre era da parenti al Lido non e’ un’anonima anima che ha lasciato il mondo terreno presto.

Frequentava (anche) la mia parrocchia. Viveva nei posti dove vado io. Il patronato. Il Lux in divenire. La Chiesa. La canonica. Chissa’, magari e’ in qualcuna delle foto che ho pubblicato sulla Gazzetta dei Carpini in questi anni. Chissa’, magari e’ stata nell’aula che la redazione ha lasciato un anno fa e in cui dal 2003 al 2007 ho passato tante ore. Chissa’, magari anche lei aspettava con trepidazione la fine dei lavori del Lux. Hai visto com’e’ ora che hanno tolto i teli del cantiere? Mette i brividi da quanto e’ bello! E chissa’ come sara’ dentro. Ci andro’ prima degli altri con Franco e Gianni a fare un po’ di foto. Ma che sciocco, tu lo puoi gia’ vedere ora anche se credo che la’ dove stai ora ci sia di meglio da vedere…

Potrei pure averla incrociata quando andavo al pomeriggio ad aiutare Teresino con il database anagrafico e mi facevo strada fra orde di pesti in attesa del catechismo.

Quando qualcosa succede a qualcuno anche solo un po’ piu’ vicino al nostro mondo fa piu’ effetto, decisamente.
Non avendo molto da dire se non la voglia di pregare ascolto Kyrie eleison versione degli Highland e affido a Dio tutte le mie preghiere per lei e per i suoi cari che ha lasciato sulla terra.

Le nuvole che passano
le storie che raccontano
del cielo blu e dell’immensita’
dentro l’anima…
La musica nei fiumi blu
il vento che canta lassu’
credo che tutto sei tu.

Tu ascolti le preghiere
e aiuti dove puoi
anche se tu sei lontano
ti troviamo dentro noi.
Anche se non sembra chiaro
siamo in cerca di te
non e’ facile trovarti
solo tu saprai perche’

Poi, se avete voglia, leggete la dolcissima omelia del mio parroco che ha concelebrato il commiato. E’ sul nostro foglio parrocchiale del 21/9/2008.

Il web sociale e la stanza degli ospiti

Il web e’ sociale. Community, chat, forum nascono come funghi.

Creare un forum del resto e’ facile. Ci sono servizi per gestirli e chi ha un sito puo’ scaricare un programma gratuito, copiarlo nel proprio spazio web, impostare un paio di parametri ed il gioco e’ fatto. Tante comunita’ online prendono vita cosi’. Facile, no?

No non lo e’, perche’ se aprire tecnicamente un forum oggi e’ operazione alla portata di tutti, non e’ diffusa la preparazione a guidare una Comunita’. C’e’ chi si dedica totalmente agli altri e chi vive il forum come un proprio piccolo regno. Tutti vorremmo essere padroni di qualcosa. Con Internet si puo’ ed ecco che iniziano i guai.

Gestire una comunita’ non e’ semplice, richiede una presa di coscienza: perche’ le cose funzionino e siano eque non si devono fare distinzioni. Non si possono consentire cose ad alcuni e negarle ad altri, magari in base ai rapporti esterni alla community con questa o quella persona. Siamo umani e tendiamo a farlo, ma proprio per questo la gestione di una comunita’ andrebbe suddivisa equamente fra piu’ amministratori che controllino l’uno l’operato degli altri. Sarebbe poi necessario non limitarsi a copiare un regolamento generico da altri forum ma scriverne uno in base alle finalita’ della Comunita’ e rileggerlo/aggiornarlo di tanto in tanto per evitare di andare alla deriva.

Questa riflessione nasce da una vicenda a cui ho assistito recentemente. Un giorno dopo lunga assenza torna un’amica del webmaster, affronta in modo critico e sarcastico un argomento di cui dimostra di non sapere molto. Le viene risposto in modo chiaro e dettagliato e il giorno dopo i suoi messaggi sono scomparsi e quelli di chi le ha risposto risultano modificati per far sparire le frasi originali citate. Alle legittime rimostranze il webmaster risponde urlando (scrivendo cioe’ in maiuscolo con toni perentori) che certi atteggiamenti sono intollerabili e devono finire. E se la prende non con l’amica ma con chi le ha risposto.

Tutto sta a come si vogliono far apparire le cose, sul web e’ facile: basta un clic.
Alcuni gestori di siti/forum/community sono convinti di essere nel giusto agendo cosi’ perche’ sembrano, a volte, non vivere lo spazio creato come una cosa comune ma come una proprieta’. Del resto a casa mia io invito chi voglio e ad un amico posso permettere comportamenti che ad altri non consentirei.

Il problema e’ tutto qui: chi crea un sito-community dovrebbe decidere (e dirlo chiaramente agli utenti) se lo vuole gestire come uno spazio comune, realmente sociale, o come la stanza degli ospiti di casa sua. Chi entra in una community dovrebbe sapere se si trova in un luogo ove diritti e doveri sono uguali o dove c’e’ chi ha piu’ diritti degli altri.

Si parla tanto di web sociale. La tecnologia c’e’, purtroppo siamo noi a non essere ancora del tutto capaci di muoverci in queste nuove realta’.
Parlo anche per me, che pure gestisco community online dal 1989 e a volte mi trovo in queste difficolta’. E’ umano, basta ammetterlo a se stessi e cercare di fare la cosa giusta.

Buon viaggio della vita, Manuel!

Ci incontrammo nell’agosto di 15 anni fa, messi in contatto da un amico comune.
Salvasti il mio Amiga3000 di allora e soprattutto la mia anima, devastata da una storia d’amore finita malissimo. L’ho sempre detto agli amici piu’ cari: non so se sarei qui se non ci fossi stato tu!

Da 15 anni parliamo, giochiamo, ci sentiamo, ridiamo, ci ascoltiamo, sopporti le mie paranoie e fissazioni, mi accetti anche se siamo cosi’ diversi. Io introverso che per portarmi a una festa hai dovuto sposarti. Tu estroverso e aperto al mondo tanto che hai cercato un lavoro che ti fa stare costantemente fra la gente a cavallo dei battelli che solcano quel paradiso che e’ la nostra Venezia.

Tu che sei la salvezza delle mie ventole, tu che solo non ci sei mai saputo stare e cercavi sempre una persona. Tu che hai attraversato con me le ere geologiche della telematica in Italia: BBS prima, Internet poi. Tu che ti sei trovato coinvolto nwi miei giri che poi sono diventati i tuoi. Tu che andavi in canoa, tu che recitavi, tu che dal banco di un negozio di elettronica sei passato a riparare frigoriferi (e a creare un sistema di ventilazione da 10 e lode nel mio PC dimostrando di conoscere ben oltre che le basi nel tuo campo) e poi sei saltato su un vaporetto. Ora piu’ che mai ti vedo stanco ma felice!

Tu che domani ti sposerai nella chiesa davanti a cui l’hai incontrata per caso. Tu che meriti tutta la felicita’ del mondo perche’ sei veramente una bravissima persona, oltre che un ottimo amico.

Buon viaggio della vita, amico mio.

Gente che fa del bene e gente che fa del male

Nella Chiesa Cattolica come in tutte le realta’ c’e’ chi fa del bene e chi con certe prese di posizione agisce veramente male.

Oggi l’Osservatore Romano, periodico della Citta’ del Vaticano, se ne esce con questa vergognosa affermazione:

Oss. Romano: Morte cerebrale non e’ la fine della vita
Rivedere il concetto di morte

(da Repubblica.it)

Stimo molti sacerdoti e metto a disposizione di varie realta’ religiose le mie capacita’ per consentir loro di trasmettere le idee della Chiesa, anche quelle che non condivido, ma non ho problemi a definire vergognosa e inaccettabile questa uscita dell’Osservatore.

Spero che la Chiesa prenda le distanze e soprattutto che nessuno, ne’ laici ne’ religiosi, dia il minimo peso a queste inaccettabili parole che possono avere conseguenze devastanti per i pazienti in attesa di trapianto.

Ho un’amica viva grazie a un trapianto. Dovessi mai incontrare qualcuno che condivide queste affermazioni gli direi A VOCE ALTA quel che penso.

EDIT

La Chiesa diciamo che “prende le distanze”:
Speriamo sia una posizione condivisa e definitiva e non qualcosa su cui torneranno in seguito.

La dottrina della Chiesa riguardo all’espianto degli organi non cambia. “Le riflessioni pubblicate oggi dall’Osservatore Romano in un articolo sul tema sono ascrivibili all’autrice del testo e non impegnano la Santa Sede”. Lo ha precisato all’Agi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, sottolineando che l’articolo in questione “non e’ un atto magisteriale ne’ un documento di un organismo pontificio”. “Non dico nulla sul contenuto dell’articolo, che non e’ un’ editoriale, se non che e’ firmato da una persona e che dunque porta l’autorevolezza della testata e di quella persona”, ha aggiunto il direttore della Sala Stampa.

(sempre da Repubblica.it)

Domini: in Italia ci si complica la vita.

Mi rendo conto che il titolo e’ forte ma per esperienza so che ogni volta che si ha a che fare con un dominio .it nascono problemi.

I casi piu’ recenti.
Due domini .it da spostare su registar diversi da quelli in cui erano. E si parla di onlus non di mega-business.

Caso 1:

– Trafila di carte, fax, contro fax, fax al NIC, fax al registar se per caso i dati del whois non corrispondono a quelli dell’intestatario dell’account. E almeno con questo provider a fine operazione il dominio e’ subito disponibile e si possono impostare i propri DNS (e aspettare altri due giorni che il NIC li verifichi, particolarita’ nostrana…).

Caso 2:

– Trafila di carte e fax, per fortuna in questo caso non serve il fax al registar. No, servono chiamate di sollecito, perche’ anche se l’operazione risulta completata, dopo 3 giorni il dominio e’ ancora inutilizzabile. La risposta dell’assistenza telefonica (dopo due mail andate a vuoto): sa, ci vogliono fino a tre giorni per l’allineamento del database tecnico con quello commerciale.

No, non lo sapevo. In compenso so che continuero’ a consigliare a tutti di usare domini internazionali. Il guaio e’ per chi in prima istanza aveva preso un .it e non puo’ rinunciarci…

Vi terro’ aggiornati sull’odissea che per la cronaca sta privando un’organizzazione onlus di email e sito da ormai 7 giorni, senza nessuna ragione (il NIC aveva approvato il cambio MNT ancora il 21).