Appena finito l’ascolto di Symphony, il player audio mi ha proposto “Invisibili” dall’album “Inseguendo la mia musica”. Inizialmente mi sono sentito in colpa perché la ho trovata più orecchiabile della versione inserita in Symphony. Ma non c’è nulla di cui sentirsi in colpa, perché semplicemente… lo è.
Symphony è un lavoro splendido ma fa meno uso della batteria e di altri stratagemmi che “aiutano” l’ascoltatore e contribuiscono a dare alla musica moderna la connotazione di “leggera”. Symphony richiede e merita un ascolto attento, non è musica da tenere in sottofondo mentre si fa altro.
Se ascoltato con il rispetto e l’attenzione che merita, Symphony regala emozioni speciali e fa volare l’anima. La seconda parte di Parsifal è qualcosa di incredibile. Finora è la parte dell’album che mi ha preso di più, assieme all’overture iniziale.
Ecco, se devo trovare un “difetto” è che avrei voluto più strumentali per apprezzare l’orchestra. Una versione dell’album solo strumentale sarebbe bellissima. Intendiamoci, adoro Roby e la sua voce mi regala emozioni da decenni, ma qui c’è un’orchestra fenomenale e a volte avrei preferito una sinfonia… puramente strumentale.
Però sia chiaro che sono valutazioni soggettive. Oggettivamente l’album è fantastico e ascoltando le parti vocali si fatica a pensare che a cantare sia un signore di 77 anni!
Belli i testi. Dopo una vita passata a cantare parole di Negrini e D’Orazio non deve essere stato facile per Roby affidarsi a un’altra penna, ma Maria Francesca Polli ha fatto un lavoro sensazionale. L’anno scorso “Cosa lascio di me” non mi sembrava tanto nel genere di brani di Roby. Quest’anno le nuove canzoni sono più vicine a ciò che ha sempre cantato.
Emoziona soprattutto “Che meraviglia”, che riprende una locuzione spesso usata da Stefano ed è a lui dedicata.
Una tirata di orecchie al mio Roby la devo però fare.
Le strofe di “Se perdo te” ricordano un pochino una versione lenta di “Se balla da sola”. Il ritornello però cambia totalmente, quindi prendiamola per una disattenzione innocente da chi ha scritto migliaia di melodie. Un po’ più grave, ma sicuramente un errore in buona fede, che alcune sotto-melodie del brano rievochino “Per la bandiera” degli Stadio.
E poi c’è “Grande madre” che i fan più appassionati già conoscevano già ma che adesso diventa un brano ufficiale. Musica di Roby e testo di Stefano, datata 2005. L’Ave Maria della voce italiana che più amo. Bellissima e toccante.
Fa pensare il fatto che chi ha avuto una vita sentimentale così lontana dai dettami della Chiesa sappia parlare della Madonna in modo così sensibile.
Che dire poi della prestazione vocale di Roby se non “wow”?
Symphony si chiude con lo strumentale “Respiri” che regala altre emozioni e fa venire voglia di “riavvolgere il nastro” e riascoltare tutto.
Grazie Roby, grazie davvero per questo capolavoro.
Voto 9/10