Due piccioni (II parte)

Siete tornati. O forse no, eravate di colori diversi.
Eravate anche un po’ piu’ grassottelli, piu’ vecchi.
Era mezzogiorno, non erano le sei di mattina, ed eravate sul davanzale della camera di mia nonna, non sul mio.
E non avete fatto prove di volo, avete… scagazzato allegramente. ;)

Pazienza, puliro’. Sono comunque contento che vi siate fermati qui. In un mondo di auto che vi investono e umani che vi scacciano, di rumori improvvisi e di pioggia, vedervi un attimo tranquilli senza il terrore di essere scacciati mi ha dato serenita’.

Oggi pomeriggio uno di voi due e’ tornato. Sei rimasto un po, un bel po’ nei termini di tempo di un piccione. Ti sei anche riordinato le piume. Eri proprio tranquillo. Quando sei andato via ho lasciato due bricioline di pane. Sono curioso di vedere se tornerai e te le papperai (non credo tu poissa vederle se non torni :). Magari se ti abitui a trovare cibo non userai quel davanzale come un vespasiano ma come un luogo di riposo fra un volo e l’altro (beato te, in fondo, “con penne, piume e senza Io”).

Scontrarsi con la realta’

A volte ci si convince di essere migliori di cio’ che si e’ veramente e si agisce in un certo modo, finche’ non succede qualcosa, forse irreparabile.

Oggi ho imparato a conoscermi meglio, a riconoscere un mio difetto (voler sempre dire una cosa in piu’ per avere ragione) e terro’ conto di questa lezione nel futuro. So di avere dato un grande dispiacere a una persona per me importantissima ma non posso cambiare il passato; posso solo cercare di essere una persona migliore nel futuro…

Si riparte!

Ok… ci e’ voluto un po’ piu’ tempo del previsto ma rieccomi qui con un blog tutto nuovo, o quasi.

Cambia il software: WordPress, con i suoi pro e i contro. I pro sono che fa tantissime belle cose e che io non avrei saputo realizzare da solo in poco tempo. I contro sono che usa tante risorse e risente dei rallentamenti del server. Vedremo, intanto sono felice cosi’.

Cambia il template: ho adattato il mio vecchio al nuovo blog (cosi’ ora so fare anche template per WP ed e’ piuttosto facile a dire il vero) mantenendo la tradizione ma inserendo qualche novita’. Un pizzico di DHTML qua (colonna di sinistra), un’immagine la’ (in alto). Cercavo qualcosa che mi trasmettesse forti emozioni. Quel bellissimo tramonto di Ottawa fotografato dal mio amico Alen e’ perfetto. Si intona e mi da’ molto, quindi sta bene qui.

Cambia la struttura: categorie, archivio, link riorganizzati e qualche orpello ormai stantio eliminato. Le categorie forse non sono perfette, casomai le sistemero’ strada facendo.

Chi non canbia sono io, con i miei momenti di stanchezza, quelli di entusiasmo, le gioie e un po’ di rammarico per alcune delle persone che ho visto (e talvolta fatto…) allontanare.

Beh, credo di aver scritto davvero troppo anche se devo dire che mi e’ mancato non postare per cosi’ tanti giorni (esattamente 15). Spero che il nuovo blog vi piaccia e ringrazio tutti coloro che hanno visitato il blog quando era in (ri)costruzione dandomi consigli e suggerimenti per migliorarlo! Grazie!

Voler bene

Oggi ho chiesto come mai si vuole bene.
Mi e’ stato risposto con una domanda (grrr!).

Ecco la risposta che mi sono dato.

Non scegliamo le persone a cui voler bene.
Vogliamo bene e basta. D’istinto.
Un affetto che puo’ essere accolto o rifiutato
ma credo che rinunciare all’affetto delle persone
non sia mai saggio. E se poi si resta da soli?

Due colombi

Domenica mattina ore 6 e 27. Non riesco a dormire perche’ la mente e’ piena di pensieri. Tutte le cose da fare e da costruire (o magari da ricosteruire), al PC e nella vita, si affollano nella mia testa quando sono a letto.

Ad un tratto smetto di pensare e mi accorgo del resto del mondo. A quell’ora le macchine ancora non circolano e si puo’ udire il risveglio della natura. Uccellini, piccioni, battito d’ali. Dei piccioni hanno preso a dimora il mio tetto (ce ne accorgiamo dai regalini che lasciano :) quindi ogni mattina li sento zompettare. Questa volta pero’ e’ diverso, il battito d’ali e’ molto piu’ vicino. Che si siano avventurati fin sulla ringhiera della terrazza, sfidando il mio gattone?

Mi alzo e prestando molta attenzione ad evitare il minimo rumore raggiungo la finestra, scosto delicatamente la tenda e oltre la veneziana intravedo cio’ che non mi aspettavo proprio: non uno ma due colombi sono appollaiati addirittura sul davanzale e da li spiccano brevi voli salvo poi tornare qui.

Li osservo per un po’ e loro probabilmente vedono me, coi loro occhi ai lati del muso che offrono un ampio angolo di visione. Non si scompongono, anzi. Zompettano all’interno del davanzale come se fosse uno spazio protetto, una base di ristoro fra un volo e l’altro. Uno e’ giusto davanti a me. Non e’ minuto ne’ grasso e sembra giovane.

Forse dovrei pensare che stanno usando la mia finestra come un vespasiano, fare un rumore che li spaventi e li faccia volare via col cuore in gola. Ma non importa, se stanno facendo i loro bisogni poi puliro’. Mi commuove vederli li. In un mondo a loro ostile fatto di rumori, auto che li investono, uomini che li scacciano, hanno scelto la mia finestra per i loro giochi, per provare a volare o avere un posto tranquillo su cui stare per qualche minuto. Ora hanno smesso di giocare. Restano appollaiati a guardare cio’ che ai miei occhi di umano sfigge. Non sono in tensione, i loro corpi sono rilassato e non sentono il bisogno di guardarsi continuamente attorno. Sanno che io ci sono e li osservo ma non hanno paura. Restano un po’ li poi entrambi, come se l’avessero deciso con un qualche gesto d’intesa, scattano e volano via. Buona giornata e state attenti! Ciao.

Scopriro’ piu’ tardi che non c’e’ assolutamente niente da pulire. Cercavano davvero un posto tranquillo. Anzi chissa’, magari non e’ la prima volta che vengono. Tornate quando volete!

Un po’ di serenita’ anche per me

La musica, l’aver trovato un libro cercato per tanti anni (Terra di smeraldo), la volonta’ di rimettersi in corsa e finire alcuni progetti in sospeso da troppo tempo…

Ecco gli ingredienti che, assieme ad alcuni testi de “L’Incontro” (vedi post precedente) mi hanno decisamente restituito un po’ di serenita’. Ora vorrei solo riuscire a ritrovare chi ho allontanato troppo senza rendermi conto che dietro quella maschera dura c’e’ una persona dolce e a volte fragile a cui tengo davvero.

Ti aspettero’ e ti cerchero’, dovessero volerci cent’anni :)

L’odio

Su “L’Incontro“, il foglio settimanale di don Armando di cui ho gia’ parlato in queste pagine, la signora Daniela Cercato ha scritto un bel pezzo sull'”odio” che ho trovo molto utile e istruttivo, tanto da voler tentare di “viverlo” e desiderare di condividerlo con i lettori di questo blog.

L’ODIO

L’odio è una cosa cattiva? Non sempre, a quanto pare. La parola "odio" compare spesso nella Bibbia in maniera positiva: Dio odia il male. I Proverbi sono un libro che la cita spesso. Ci insegna ad amare i nostri nemici pur disprezzandone gli atti malvagi. Come ci comportiamo in base a questo odio? Un modo è piuttosto ovvio: non facciamo le cose che odiamo.

Questo ci conduce alla regola aurea di Gesù: "Tutto quanto desiderate che gli uomini facciano a voi, fatelo voi pure a loro" (Matteo 7,12); nonché al suo contrario "Non fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi". Se odiamo l’arroganza degli altri, dobbiamo essere umili. Se odiamo la menzogna e la maldicenza, non dobbiamo partecipare di queste cose. Se odiamo la conduzione disonesta degli affari, dobbiamo essere onesti. A essere sinceri, la moralità della Bibbia è sorprendentemente semplice: odiamo in noi le stesse cose che odiamo negli altri, coltiviamo in noi le stesse qualità che apprezziamo negli altri. E’ "una filosofia" molto semplice, fondamentale, ma talvolta anche molto difficile da mettere in pratica, poiché noi facilmente non vediamo le nostre manchevolezze mentre vediamo bene quelle degli altri. L’apice dello sviluppo morale di un uomo si raggiunge quando egli impara a giudicare se stesso come giudica gli altri.

Va benissimo dunque aborrire l’avidità e la lingua velenosa nel prossimo, purché sappiamo odiare le medesime cose in noi stessi. Vi è tuttavia una riflessione di base da fare: se, guardando al prossimo e ai suoi difetti, guardiamo anche a noi, ci accorgeremo che non possiamo cambiare gli altri nel loro carattere, ma possiamo cambiare e correggere noi stessi. E prestare dunque attenzione sufficiente ai nostri difetti è certamente il modo migliore per distoglierci dai difetti degli altri.

Nella nostra correzione dovremmo convincerci che dobbiamo odiare il male come qualcosa che non ha posto nella vita umana, cosi come le erbacce non hanno posto nel nostro giardino. E sebbene possiamo detestare le erbacce nel giardino del vicino, l’unico luogo opportuno in cui metterci a zappare -in definitiva- è solo sulla nostra proprietà. Sradicare i nostri peccati richiede tempo e attenzione: decidiamo di dedicare del tempo a questa attività. E ricordiamo di quel saggio detto indiano che afferma: "Prima cambia e riforma te stesso e ne riformerai diecimila".

Daniela Cercato

Una sera di maggio

Sono le 23 e 40.
Sono stato un po’ in terrazza.. si sta meglio fuori che detro e domani sara’ una giornata calda.
Bastera’ a scaldare il mio animo malinconico, stanco per tutte le cose successe negli ultimi tempi e le paure del domani?

Non lo sapro’ se mi svegliero’ ancora tardi, quindi per una sera a letto prima dell’aggiornamento di Punto Informatico di mezzanotte.

Ciao

Fermarsi e guardare indietro (o in basso in questa pagina).

Io sono credente. Non sono praticante ma ci credo, credo in un Dio, credo nella differenza fra bene e male e credo che a fare del male a qualcuno ci rimettiamo anche noi.

Molto spesso durante le discussioni affermo che alla fine di ogni giornata mi faccio un esame di coscienza. Ecco, questa volta lo faccio nel blog, per poterlo rileggere in futuro.

Oggi sono stato duro, molto duro, con una persona che negli ultimi mesi mi ha fatto davvero male (ed e’ stata male di suo). Lo meritava? Credo di si’. Ho usato toni eccessivi? Si’, anche quello. Lo rifarei? Credo di… non lo so… NO.

Credevo che sarei stato meglio, che gridandole in faccia il male che mi ha fatto avrei scacciato la malinconia e la nostalgia ma passata l’adrenalina e’ tornato tutto, con in piu’ la consapevolezza che se anche ha capito i suoi errori, dalle mie parole ha tratto sofferenza. E che differenza c’e’ fra la sofferenza che ha dato lei a me e quella che ho dato io a lei? Sempre sofferenza e’.

Vuol dire che oggi non ho agito da buon credente, come vorrei essere.
Cerchero’ di fare di meglio d’ora in poi. E di evitare di rispondere alla sofferenza con altra sofferenza. Le stesse cose si possono dire in modi diversi.

e basta…

Ma perche’ devo stare tanto male per una persona a cui voglio bene per cui ho camminato sull’acqua e che mi ripaga con il nulla e qualche cattiveria?

E’ come se avessi bevuto una bottiglia intera di veleno. 540 poison.
Il peggiore, quello che non t’aspetti: ti prende a tradimento quando pensi di aver ritrovato qualcuno e quel qualcuno invece decide di farti fuori. Non oggi, da giorni, ma sto “realizzando” che e’ cosi’ e non posso farci nulla se non illudermi e starci male.

E’ un veleno terribile perche’ quando lo incontri non puoi piu’ farne a meno e cosi’ ti ammazza, ti ammazza e ti ammazza.

L’Incontro, una lettura consigliata

Il sito e’ quel che e’ (la persona che lo cura usa ancora Frontpage e non se ne vuol staccare) ma il contenuto merita. Parlo della pagina dedicata al foglio L’Incontro voluto da don Armando Trevisiol e che dopo le mie… delicate… insistenze qua e la e’ approdato sul web.

Non importa se non conoscete don Armando, se non siete di Mestre o se magari pensate che questo genere di letture non faccia per voi. Provate a vedere cos’ha da dire un sacerdote che ha fatto dell’impegno concreto verso anziani e poveri la propria missione di vita. Leggete il suo “blog cartaceo” (“Diario di un prete in pensione”) nei numeri in PDF messi a dispozione settimanalmente sul sito del Centro don Vecchi. Vi stupira’.

Influenza lampo

Stacchi tutto, scolleghi la presa dello stereo (niente campi elettromagnetici della casse sulla mia testa, grazie), te ne vai a letto e arrivano i brividi. Stanchezza o febbre? Provi a resistere. Ti addormenti pochi minuti e sogni una immensa tempesta di neve. Brr! Ti risvegli. La fronte e’ oggettivamente calda. Un’aspirina, duecento coperte e inizi a calmarti. Ti riaddormenti. Ti svegli stanco e un po’ provato ma tutto sommato OK. E’ andata anche questa e la febbre mi ha regalato un’idea per migliorare i miei script PHP. Vedremo :)

hOle

Ogni persona e’ unica e insostituibile e alla fine chi non c’e’, anche se ti fa arrabbiare e la divoreresti (a partire dalla O) un giorno si e uno anche, scava un buco profondo nell’anima.

Post enigmatico e inutile, penso, ma e’ un piccolo sfogo che gli amici capiranno.

Volando… voli cosi’ tu?

E’ bello volare sulla tua terra tramite le immagini di Google Earth…

Prima ho girato per le mie strade, poi in quelle degli amici, poi.. ma si facciamo un saltino in Sardegna… di’, tu lo vedi cosi’ il mondo?

Essi’, che dall’alto le cose assumono un altro significato, tutte le liti fra singoli ma anche fra tifosi, partiti, nazioni… sono cose talmente piccole…

Stasera sono felice, da giorni lo sono. Le persone che ho attorno sono sempre piu’ splendide e io sto impegnandomi per imparare l’arte della pazienza e un po’ di diplomazia in piu’. E pure a posizionare quel benedetto logo con position:relative; :)

Domani e’ sempore con me e sento che ci sei anche tu. Grazie per le persone che mi hai fatto incontrare e le amicizie che sono riuscito a mantenere.

Voi che siete li…

Voi che siete li,
li davanti a noi
tu che sai di me?
Solo il mio viso e niente piu’…

Mi trovo a citare spesso queste parole di una canzone dei Pooh (per l’esattezza la prima versione di Rotolando respirando) e oggi le trovo appropriate per quel che diro’.

In Internet, nelle chat, noi abbiamo di fronte persone di cui conosciamo cosi’ poco, solo l’aspetto che ci mostrano fra una battuta e un bisticcio, una discussione seria e una serata in allegria.
In quest’ottica trovo sensato il parallelo con l’artista sul palco che canta “tu che sai di me? solo il mio viso e niente piu'”.

Ecco, i blog -se usati per guardarsi dentro- fanno eccezione, aiutano a capire, a conoscere e a ritrovare chi conosciamo e chi vogliamo conoscere. E’ per questo che io sono immensamente felice del fatto che una persona speciale, a cui tengo tanto perche’ ho avuto modo di conoscerla oltre il web, abbia deciso di aprire un suo blog (e scegliendo un template decente ;p). Spero che leggendolo tutti quelli che l’hanno incontrata in chat da marzo a oggi possano imparare a conoscerla e se non a dimenticare il passato (che sarebbe sbagliato) a guardare avanti.

A volte, gli occhi non bastano per vedere.

Regalo di Pasqua :)

A chi vuol giocare e teme il gabbiotto
vorrebbe pagare ma e’ a corto
un gioco gratis certo servira’
e in questo post lo trovera’!

Se avete cantato questa allegra canzoncina sulle note di un noto spot TV e ora pensate che il sottoscritto sia rincitrullito forse avete ragione. Il fatto e’ che ho da poco scoperto Trackmania Nations, un gioco di corse acrobatiche divertente, ben realizzato, bello graficamente, con un gran numero di piste, un editor e la possibilità di giocare via LAN o in Internet!

Perche’ lo dico e dove sta il “regalo”? Il regalo sta nel fatto che il gioco è gratis e lo potete scaricare subito dal sito ufficiale!

Provatelo, non ve ne pentirete!

Aggiornamento del 26/8/2006: invece c’e’ da pentirsene eccome, perche’ questo bel gioco gratuito installa Star Force, un sistema di protezione che degrada le prestazioni del PC e lo espone a rischi. Per saperne di piu’ leggete il post al riguardo.