Domenica mattina ore 6 e 27. Non riesco a dormire perche’ la mente e’ piena di pensieri. Tutte le cose da fare e da costruire (o magari da ricosteruire), al PC e nella vita, si affollano nella mia testa quando sono a letto.
Ad un tratto smetto di pensare e mi accorgo del resto del mondo. A quell’ora le macchine ancora non circolano e si puo’ udire il risveglio della natura. Uccellini, piccioni, battito d’ali. Dei piccioni hanno preso a dimora il mio tetto (ce ne accorgiamo dai regalini che lasciano :) quindi ogni mattina li sento zompettare. Questa volta pero’ e’ diverso, il battito d’ali e’ molto piu’ vicino. Che si siano avventurati fin sulla ringhiera della terrazza, sfidando il mio gattone?
Mi alzo e prestando molta attenzione ad evitare il minimo rumore raggiungo la finestra, scosto delicatamente la tenda e oltre la veneziana intravedo cio’ che non mi aspettavo proprio: non uno ma due colombi sono appollaiati addirittura sul davanzale e da li spiccano brevi voli salvo poi tornare qui.
Li osservo per un po’ e loro probabilmente vedono me, coi loro occhi ai lati del muso che offrono un ampio angolo di visione. Non si scompongono, anzi. Zompettano all’interno del davanzale come se fosse uno spazio protetto, una base di ristoro fra un volo e l’altro. Uno e’ giusto davanti a me. Non e’ minuto ne’ grasso e sembra giovane.
Forse dovrei pensare che stanno usando la mia finestra come un vespasiano, fare un rumore che li spaventi e li faccia volare via col cuore in gola. Ma non importa, se stanno facendo i loro bisogni poi puliro’. Mi commuove vederli li. In un mondo a loro ostile fatto di rumori, auto che li investono, uomini che li scacciano, hanno scelto la mia finestra per i loro giochi, per provare a volare o avere un posto tranquillo su cui stare per qualche minuto. Ora hanno smesso di giocare. Restano appollaiati a guardare cio’ che ai miei occhi di umano sfigge. Non sono in tensione, i loro corpi sono rilassato e non sentono il bisogno di guardarsi continuamente attorno. Sanno che io ci sono e li osservo ma non hanno paura. Restano un po’ li poi entrambi, come se l’avessero deciso con un qualche gesto d’intesa, scattano e volano via. Buona giornata e state attenti! Ciao.
Scopriro’ piu’ tardi che non c’e’ assolutamente niente da pulire. Cercavano davvero un posto tranquillo. Anzi chissa’, magari non e’ la prima volta che vengono. Tornate quando volete!