Io sono credente. Non sono praticante ma ci credo, credo in un Dio, credo nella differenza fra bene e male e credo che a fare del male a qualcuno ci rimettiamo anche noi.
Molto spesso durante le discussioni affermo che alla fine di ogni giornata mi faccio un esame di coscienza. Ecco, questa volta lo faccio nel blog, per poterlo rileggere in futuro.
Oggi sono stato duro, molto duro, con una persona che negli ultimi mesi mi ha fatto davvero male (ed e’ stata male di suo). Lo meritava? Credo di si’. Ho usato toni eccessivi? Si’, anche quello. Lo rifarei? Credo di… non lo so… NO.
Credevo che sarei stato meglio, che gridandole in faccia il male che mi ha fatto avrei scacciato la malinconia e la nostalgia ma passata l’adrenalina e’ tornato tutto, con in piu’ la consapevolezza che se anche ha capito i suoi errori, dalle mie parole ha tratto sofferenza. E che differenza c’e’ fra la sofferenza che ha dato lei a me e quella che ho dato io a lei? Sempre sofferenza e’.
Vuol dire che oggi non ho agito da buon credente, come vorrei essere.
Cerchero’ di fare di meglio d’ora in poi. E di evitare di rispondere alla sofferenza con altra sofferenza. Le stesse cose si possono dire in modi diversi.