Condividere un regalo

Una cara amica mi ha fatto un regalo che voglio condividere con chi mi legge, anche per caso.

Si tratta di una presentazione power point che fa riflettere e commuovere. Non e’ una sciocchezza e non e’ pesante da scaricare, quindi dedicate qualche attimo per prenderla e leggerla…

Per visualizzarla, se Windows non vi apre i file “.pps”, usate il visualizzatore di file PowerPoint, e’ gratuito e piccino.

Le risposte

Le risposte a cio’ che cerchiamo spesso sono dentro di noi, non negli altri.

Le risposte arrivano in sogni scomodi dove siamo messi a confronto con il nostro incomscio e cio’ che ci porta a fare e che poi durante il giorno cerchiamo di nascondere agli altri e a noi stessi (sto parlando di me, tanto per evitare malintesi).

Le risposte arrivano nei sogni anche quando rivediamo la nostra casa e la nostra famiglia com’erano vent’anni fa, quanto sognamo un’entita’ che ci protegge e ci evita dispiaceri ma che non comprendiamo e quindi temiamo un po’ (anche qui parlo per me stesso).

Le risposte arrivano in un libro che riprendo in mano quasi per caso (ma esiste, il caso?) e che a pagina 163, quasi verso la fine, racconta qualcosa che conosco bene:

“incominciavamo a percepire nel piu’ insignificante degli insetti e nel piu’ misero arboscello lo stesso Principio da rispettare: quello della Vita con la ‘V’ maiuscola”

E ancora:

“una gioia segreta ed una serenita’ del tutto particolare avevano preso le redini della nostra vita”

Questo scrivono Anne e Daniel Meurois-Givaudan in uno degli ultimi capitoli di Terra di Smeraldo, analizzando le loro esperienze astrali fino a quel momento.

Sono parole che riconosco, sensazioni che conosco!
Le ho vissute anch’io, a ottobre del 2003., quando una mia amica dal cielo e’ venuta a regalarmi un ultimo abbraccio e a farmi sentire com’e’ il mondo dove e’ ora. Ne ho parlato in un testo scritto per dare speranza ad amici colpiti da una tragedia simile:

La sera dopo, quando mi sono coricato, ho vissuto un’esperienza strana ed emozionante. Ho provato una serenita’ interiore indescrivibile e la sensazione fortissima che Chiara fosse li’ vicino a me, che mi stesse regalando un abbraccio e che io stesso potessi abbracciarla un’ulima volta. Dopo quei momenti, non so quanto siano durati, mi e’ rimasta per alcuni giorni una sensazione di infinita serenita’. Non so descriverla… certo ero triste, addolorato, ma vivevo la realta’ circostante con serenita’, sentivo dentro di me una pace inimmaginabile, mi sembrava di capire il senso delle cose, dalla luce del sole fra le nuvole al canto di un uccellino, perfino nei e nelle posizioni ero piu’ rilassato. Un amico, una guida per me, mi ha detto che probabilmente Chiara ha voluto farmi sentire come stava lei, regalarmi una goccia del mondo in cui e’ per farmi capire che non dovevo piangere per lei.

E come e’ finito tutto questo? E’ affondato perche’ il mio cuore si e’ lasciato trascinare da basse questioni, egoismi, rancori, desiderio di “averla vinta” travestito da desiderio di “giustizia”, dispiaceri e piccole questioni rese piu’ grandi e importanti di quel che erano davvero. Cosi’ pian piano sono sprofondato nella vita di tutti i giorni, dimenticando e smettendo di vedere quel che probabilmente potrei vedere ancora, se solo guardassi Oltre, se imparassi ad ascoltare in silenzio, svuotando la mente dalle cattiverie fatte, subite o anche immaginate e temute.

Ma farlo non e’ sempre facile perche’ a volte si e’ davvero vittime di comportamenti sbagliati altrui. Comportamenti a cui si puo’ reagire in diversi modi: covando rabbia e dolore, fingendo che non sia accaduto nulla oppure cercando di costruire sulle rovine. Serenamente, mettendo da parte tutti i rispettivi pregiudizi. E se qualcosa e’ rovinato per sempre, non sara’ con la gomma da cancellare, propria o altrui, che si smettera’ di soffrirne. Io vorrei credere nel mito della Fenice che rinasce dalle ceneri, ma e’ un’illusione. Certo e’ che ricostruire puo’ anche significare imparare qualcosa dai propri errori.

Io ho sicuramente le mie colpe e i miei torti in molte vicende, ma oggi credo di avere imparato (o forse solo ricordato?) una lezione: serve molta autodisciplina e rigore per non permettere ai sentimenti piu’ bassi di trionfare e mangiarsi la nostra vita, il nostro tempo e forse la nostra anima.

Lettere non spedite

Altre lettere scritte e non spedite: resterebbero inascoltate e non cambierebbe nulla, anzi magari ci scapperebbe un’altra rissa.

Lasciamo che la favola continui e che le persone credano di vivere felici e contente avendo raggiunto tutti i propri obiettivi.

Quanto a me, dovro’ continuare la salita, magari cercando di evitare qualche freccia che mi viene tirata addosso un po’ troppo spesso.

Non e’ la soluzione, certo, ma meglio quello che un guerra coi cannoni, che tanto non muterebbe nulla. Ce ne sono gia’ state e sono state inutili.

Ancora non so se l’incidente di martesi’ ha avuto o avra’ conseguenze. Spero veramente di no ma talvolta piu’ che alle ossa della testa sento un gran dolore al cuore. No, non chiamate il cardiologo. E’ solo malinconia.

Oggi e’ il 17. Aiutami tu a trovare un po’ di pace nell’anima… oppure darmi la forza per ricominciare a costruire. Sempre, sempre…

Appunti di viaggio

Premessa: cos’e’ un diario?
Un tempo era una raccolta di scritti, solitamente privata, che una persona teneva per ricordare le esperienze vissute. Oggi con l’avvento di Internet i diari sono diventati blog e i blog sono bacheche pubbliche, spesso utilizzate per “lanciare” messaggi piu’ o meno diretti ai propri conoscenti.
Bene, questo e’ un post differente, che scrivo a mio uso e consumo, per andarlo a rileggere, magari casualmente fra un mese, un anno o chissa’, e ricordare di cosa parla.

Sognare, sognare ad occhi aperti.
Si dice sia un male eppure lo ritengo il collante della vita e da quando ho smesso di farlo le giornate hanno perso di sostanza, e’ aumentato lo stress e ho permesso alle delusioni, piu’ o meno grandi che fossero, di rosicchiare la mia anima, i miei desideri, le emozioni. Un’amica mi scriveva un po’ di tempo fa “spero che ritroverai una serenita’ che non consista solo nel compilare un nuovo script”.

Aveva e ha ragione. Di recente fra una cosa e l’altra ho smesso di chiudere gli occhi e sognare. Fantasie e sogni a volte irrealizzabili, da cui pero’ tante e tante volte sono scaturite idee concrete e fattibili che hanno dato gioia e appagamento a me ma soprattutto hanno portato qualcosa di buono ad altri. E’ ora di ricominciare.

Il rancore.
La prendiamo larga, OK? Tempo fa su DIGG ho trovato il link a un articolo che dava consigli su come gestire la scrittura di una email. Una delle idee piu’ sagge era di mettere il destinatario solo alla fine in modo che una pressione accidentale di shift+invio non causasse la spedizione di una mail incompleta. Da rempo seguo quel consiglio che ha anche il pregio di fare da ulteriore passaggio cognitivo prima dell’invio di un messaggio, da esame di coscienza.

Ieri sera ne ho scritto uno veramente severo a una persona che col suo comportamento opportunistico e ipocrita mi ha veramente irritato (nessuno del canale, nota per chi avesse dubbi). Dopo averlo terminato non stavo meglio come pensavo, cosi’ prima di mettere il destinatario ho fatto altro, poi sono tornato li, ci ho pensato su… e ho premuto alt+f4. Le azioni dettate da rancore non fanno mai stare meglio. Una lezione che voglio ricordare. Meglio costruire qualcosa, anche sopra i danni fatti da certi individui, che distruggere, perche’ cosi’ si distrugge un po’ anche se stessi.

Mi sento meglio. Non so quanto durera’ ma dopo aver razionalizzato queste riflessioni mi sento meglio.

Ricetta per fare il post di stanotte… e cura :)

Ecco gli ingredienti: sonno, stanchezza, malinconia e un po’ di risentimrnto per certe frasi ricevute negli ultimi giorni.

La cura? Sdraiarsi al buio ascoltando la pioggia cadere e sentire i lampi e i tuoni; pensare a quanto di buono e giusto si e’ fatto o almeno cercato di fare e poi nanna fino alle 10.

Seconda parte della cura: alzarsi e mettersi addosso qualcosa; andare in parrocchia; prendersi le chiavi; aprire patronato e sala computer (seeeempre con un sorriso perche’ pensi a quell’altro con cui lavori che 3 anni fa gli hai chiesto l’accesso ftp e s’e’ scandalizzato perche’ per lui era come chiedergli le chiavi di casa ;p); tirar su le taparelle; dar tensione al sistema; accendere CarpSegr1 (nome che devo decidermi a cambiare, lo so), accendere Quarto (questo lo adoro anche se e’ un relitto del 15-18); copiare sulla penna USB il foglio parrocchiale in versione digitale e le foto della settimana da mettere online; pigliar la posta; ringraziare il filtro antispam di Thunderbird per il solo fatto di esistere; chiudere tutto e staccare la tensione; dire una preghiera guardando il campanile mentre suona mezzodi’; chiuder tapparelle; chiudere a chiave sala computer e patronato; salutare la Vally; volare a casa perche’ inizia a piooooooooovereeeeeee… ;) puff puff, non ditemi che l’avete letto tutto d’un fiato :)

Terza parte: visto che temporale e tuoni sono di nuovo qua tornare a nanna dalle 12:15 alle 13:15; gnammare; anna fino alle 16:30.

Insomma, avevo bisogno di riposare e di fare la solita routine parrocchiale, quella che alle volte non porta trionfi clamorosi ma ti fa pensare a quanto hai costruito in termini di rapporti umani e fiducia, nonche’ di procedure informatiche con cui oggi fai con pochi click e risultati migliori cio’ che tre anni fa richiedeva un’ora o piu’ di lavoro.

E poi dormire, che serve, eccome se serve, a rigenerare fisico e mente (forse sono un Borg?)

Piove

Temporale.
Ed e’ una delle rare volte che ne sono felice.
Sono un po’ triste e almeno mi strappera’ via da questo monitor, che se non trovo lo slancio stare qui e’ inutile ed e’ meglio una dormita.
vvb a tutti.

Auguri

Anche non sei stata molto giusta con tutti noi, anche se molto probabilmente non leggerai mai questo post e soprattutto anche se sono in ritardo di tre giorni, auguri Sao.

In fondo il 3 luglio di un po’ di tempo fa’ e’ arrivata una persona che potrebbe e potra’ dare molto. Te lo auguro ;)

Una Luce nella tempesta

Voglio tranquillizzare tutti gli amici che non hanno notizie di me. Sto bene e cerchero’ di tornare a esserci un po’. Forse ora che ho capito una cosa sara’ possibile.

Nella barca della vita capita d’improvviso la tempesta con un cielo nero nero e onde altissime, i tuoni, la pioggia che non accenna a finire e la disperazione sia di chi ti e’ accanto sia di te che vorresti essere di conforto ma ti senti perso, incerto su come affrontare onde altissime, spaventato.

Ed e’ a quel punto che ti ricordi che esiste qualcosa, una Luce che brilla sempre anche fra le nuvole e che forse anche tu, pur con i tuoi dubbi, le tue perplessita’, tutto cio’ che non condividi, anche tu non devi affrontare tutto da solo, che qualcuno lassu’ ti aiutera’ e ti sosterra’ se vorrai andare a pregare nella sua chiesa, come in fondo ha sempre fatto ogni volta che timidamente ci sei entrato negli ultimi anni.

E allora credo che tornero’ in chiesa, a messa, perche’ se la sorte mi ha dato la capacita’ di assistere gli amici in difficolta’, io devo essere sereno per farlo e se sento che qualcosa e’ troppo grande devo chiedere aiuto, affidarmi alle braccia di qualcuno, qualcosa, di piu’ grande, che so che mi fara’ bene, mi portera’ a meditare, a trovare l’energia per essere sereno e dare tutto cio’ che posso.

Camminare da soli e’ sempre sbagliato e noi non lo siamo mai, veramente, soli. Bisogna guardarsi attorno, bisogna ricordarlo piu’ spesso, attuarlo per se stessi, non limitarsi a dirlo agli altri.

Ho sognato di camminare
in riva al mare con il Signore
e di rivedere sullo schermo del cielo
tutti i giorni della mia vita passata.

E per ogni giorno trascorso
apparivano sulla sabbia due orme,
le mie e quelle del Signore.

Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,
proprio nei giorni più difficili della mia vita.

“Signore, io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso
che saresti stato sempre con me.
Perché mi hai lasciato solo
proprio nei momenti più difficili?”

E Lui mi ha risposto:
“Figlio, tu lo sai che io ti amo
e non ti ho abbandonato mai.
I giorni nei quali vi è soltanto un’orma sulla sabbia
sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio.”

(Anonimo brasiliano)

La dottoressa Franch

C’e’ una persona a cui devo molto per come sto oggi:
mi ha ridotto il collirio per il glaucoma a una sola dose al giorno e mi ha dato, ormai nel lontano 2000, occhiali speciali con cui almeno da lontano vedo bene senza il fastidioso sdoppiamento che un’iridectomia di 11 anni prima mi aveva lasciato.

Ora la mia oculista ha avuto un incidente e ha un braccio ingessato. Pare non sia niente di grave ma desidero comunque trasmetterle pubblicamente la mia vicinanza da questo blog.

Guarisca presto!

Gabriele Favrin

Sara’ il caldo – edizione 2006

Ve lo ricordate il primo capitolo? Beh almeno era agosto, ieri invece era il 26 giugno.

Gelateria. Un bel gelato rinfrescate dopo una passegiata di 5km sotto il sole fra voto, banca, medico, varie ed eventuali.

Io: due gusti: fragola e pasticcio.
Gelataia: [mette un cucchiaione di fragola] poi?
Io: si ecco, fragola e pasticcio.
Gelataia: O.o che gusto e’ pasticcio?!
Io: …ops… pistacchio!

Sara’ il caldo…

Ieri…

… e’ stata una giornata bellissima grazie ai miei familiari e a tutti gli amici. E dopo mezzanotte e’ arrivato qualcosa che non mi aspettavo e che e’ stata la bella ciliegina sulla torta di un bellissimo giorno.

Grazie di cuore a tutti.

Grazie

Rendete bello ogni giorno. A volte vi strozzerei ma siete una parte della mia vita e vi adoro

A tutti gli amici che mi hanno festeggiato questa sera in canale.

I commenti sono aperti per chi volesse usarli :)

Una giornata in Parrocchia

Sto ascoltando rarita’ dei Pooh sullo Zen mentre una fresca brezza attraversa l’ampia “sala computer” della parrocchia di carpenedo. Tre PC su cinque accesi al mio servizio. 20 copie del CD-ROM MULTIMEDIALE che sara’ offerto da stasera alla sagra sono volate fra una chat e la musica, un’etichetta e un CD-ROM campione da verificare, tutto ben organizzato ai 4 lati del grande tavolo cosi’ da fare anche un po’ di movimento e proteggere i cd dalla luce diretta del sole.

Ha ragione Lory a dirmi via SMS “ti auguro di finire il piu’ tardi possibile”: capisce che sto bene. In questi giorni ho dormito davvero poco e sono stanco ma mi sento VIVO come non mai e sto da Dio, letteralmente.

Yep!

Tre auguri:

1) a gio.kuellaparolalungakennricordomai per i suoi 16 e perche’ abbia la serenita’ che merita!

2) ai due piccioni che se la spassavano sul mio davanzale, per tante uova :) (foto, pur imperfette, a breve)

3) a me perche’ il CD-ROM multimediale che ho preparato per la Parrocchia e che offriremo da domani durante la Sagra di Carpenedo abbia successo! Contiene tante produzioni dell’Editrice Parrocchiale tutte sotto Creative Commons :)

(belli i punti 2 e 3 assieme eh? ;p)