Ecco gli ingredienti: sonno, stanchezza, malinconia e un po’ di risentimrnto per certe frasi ricevute negli ultimi giorni.
La cura? Sdraiarsi al buio ascoltando la pioggia cadere e sentire i lampi e i tuoni; pensare a quanto di buono e giusto si e’ fatto o almeno cercato di fare e poi nanna fino alle 10.
Seconda parte della cura: alzarsi e mettersi addosso qualcosa; andare in parrocchia; prendersi le chiavi; aprire patronato e sala computer (seeeempre con un sorriso perche’ pensi a quell’altro con cui lavori che 3 anni fa gli hai chiesto l’accesso ftp e s’e’ scandalizzato perche’ per lui era come chiedergli le chiavi di casa ;p); tirar su le taparelle; dar tensione al sistema; accendere CarpSegr1 (nome che devo decidermi a cambiare, lo so), accendere Quarto (questo lo adoro anche se e’ un relitto del 15-18); copiare sulla penna USB il foglio parrocchiale in versione digitale e le foto della settimana da mettere online; pigliar la posta; ringraziare il filtro antispam di Thunderbird per il solo fatto di esistere; chiudere tutto e staccare la tensione; dire una preghiera guardando il campanile mentre suona mezzodi’; chiuder tapparelle; chiudere a chiave sala computer e patronato; salutare la Vally; volare a casa perche’ inizia a piooooooooovereeeeeee… ;) puff puff, non ditemi che l’avete letto tutto d’un fiato :)
Terza parte: visto che temporale e tuoni sono di nuovo qua tornare a nanna dalle 12:15 alle 13:15; gnammare; anna fino alle 16:30.
Insomma, avevo bisogno di riposare e di fare la solita routine parrocchiale, quella che alle volte non porta trionfi clamorosi ma ti fa pensare a quanto hai costruito in termini di rapporti umani e fiducia, nonche’ di procedure informatiche con cui oggi fai con pochi click e risultati migliori cio’ che tre anni fa richiedeva un’ora o piu’ di lavoro.
E poi dormire, che serve, eccome se serve, a rigenerare fisico e mente (forse sono un Borg?)
ma te meriti questi momenti di pausa, stacca la spina ogni tanto:)