Come sta Gabriele

Ho creato questo blog speciale dove un po’ di persone serie e responsabili mostri potranno dare notizie sul sottoscritto durante la mia assenza :)

(sembra stia partendo per la luna, lo so, ma a far cosi’ mi sento meglio :)

Perche’ Splinder? Perche’ si fa molto prima :)

Quindi: per tutte le notizie leggete li. O direttamente o tramite familiari, chi puo’ postare in quel blog avra’ notizie di me e le dara’ :)

Javert

Scoperto da poco, linkato e letto tutto d’un fiato nell’arco di tre notti in questi giorni di bronchite in cui al mattino non mi aspetta nessuno, manco il parroco e i pc in parrocchia.

Parlo di Vita da sbirro, il blog di Javert, un poliziotto.

Storie vere romanzate, o almeno spero, soprattutto per i tanti nomi e cognomi, luoghi e riferimenti. ;)

Storie che fanno sorridere ma hanno un retrogusto amaro, amarissimo. E alla fine quando arrivi a pagina 11 e non c’e’ piu’ un “successiva” da cliccare sei felice di aver letto tutto, hai sorriso ma ora hai l’amaro in bocca, per tante ragioni.

Innanzi tutto per il mondo che c’e’ la fuori, che noi in fondo viviamo bene ma quanti, per intenti criminali, droga, poverta’ o emarginazione, non hanno cio’ che abbiamo noi? E ripensi al finto suicida che terrorizza la figlia e gioca coi sentimenti suoi e della nipote decenne. Spero fosse un racconto di fantasia perche’ e’ forse peggio di tanti ladri e prostitute.

E pensi alla politica che fa contrapporre giovani da una parte e giovani dall’altra. Giovani coi passamontagna e giovani coi manganelli. E basta poco o basta un ordine sbagliato perche’ scatti la scintilla e un’altra vita se ne vada, fra i manifestanti o fra le forze dell’ordine.

Ancora una volta, viva i blog che ci permettono di conoscere frammenti di vite e mondi che, a volte, solo intravediamo e spesso nemmeno quello.

Grazie Javert per aver condiviso alcune tue esperienze e per cio’ che tu e i tuoi colleghi fate nelle nostre citta’.

Aria di novita’

Succede che a forza di aggiungere blog ai segnalibri o al lettore RSS poi ne hai troppi e leggi i soliti due o tre di questo o quel commentatore, poi passi a quelli di chi conosci e poi si e’ fatto tardi e vai oltre.

Succede che a far cosi’ ti abitui e perdi il gusto di curiosare nelle vite altrui, di conoscere diversi stili di scrittura, diverse storie…

A me negli ultimi tempi e’ successo proprio questo, tanto che a distanza di quattro anni dall’inverno 2003 in cui ho scoperto i blog (a partire da Manteblog), come mezzo di comunicazione a 360gradi, iniziavo ad annoiarmi. I blog avevano cosi’ poco da offrire o ero io che mi ero arenato in spiagge sicure?

Ora faccio un salto all’indietro: io mi sono avvicinato a Internet nel ’95. Prima usavo altri sistemi. Nel ’95 da appassionato di serie TV scoprii degli FTP con file di testo contenenti FAQ (domande frequenti) sulle serie piu’ famose, e mi ci precipitai, acquistando un abbonamento a Galactica e spendendo una fortuna in teleselezione per accedere prima via FTP poi via Slip con AmiTCP a quella grande Rete. All’inizio fu esaltante ma in breve iniziai a chiedermi “e’ tutto qui? Ha poco da offrire questa Internet”. Che frase scema!

Una ricerca piu’ approfondita e… un sito ancora piu’ grande, pieno di FAQ su tutti i temi, si mostro’ ai miei occhi increduli!
Era ed e’ rtfm.mit.edu per i curiosi.

Da li ho capito che Internet e’ immensa, che si pio’ trovare di tutto, che quando pensi “bah… che noia” devi solo aprire un motore di ricerca (ieri Altavista, Excite, Northen Light, oggi Google) imparare a usarlo ed esplorare.

Ieri ho voluto ravanare un po’ con Google con risultati piu’ che soddisfacenti: nuovi mondi, nuove storie da leggere. Non cancellano le altre, soprattutto npon il quotidiano pellegrinaggio nei blog di amici e conoscenti, ma rappresentano nuove distrazioni o sostituiscono letture di persone cambiate o che hanno smesso di scrivere.

E quindi via, fra i racconti di un mondo vicino al nostro ma anche fortunatamente lontano di vita da sbirro, l’arte e l’impegno del disegnatore Gipi e la tenerezza e l’innovazione della maestra Leila che usa il blog come mezzo di comunicazione bidirezionale con gli alunni e con chiunque legga (e tale impegno mi suggerisce un’idea di cui parlero’ al parroco e a Gigi – mi leggi? poi ti dico, perche’ riguarda anche il nostro progetto).

Nota finale per il diario di Aniu’, scritto dai genitori ma narrato in prima persona come se a scriverlo fosse la piccina. Spassoso quanto i post in prima persona di “Giogio” in “con occhi di bimbo” che gia’ conosco da un po’.

Insomma, Internet non e’ cosi’ piccola e di cose belle da leggere ce ne sono davvero tante :)

PS: la nuova funzione di salvataggio automatico dei post che si stanno scrivendo inserira in WordPress 2.1 dovrebbe essere disattivabile perche’ regala tranquillita’ e favorisce la dilatazione dei tempi di scrittura dei post! Sono le 3:56 e io ho iniziato a scrivere esattamente 30 minuti fa… aaarrrgghh!!!

Una porta ancora aperta

Ieri sono stato informato che l’eventuale ricovero era stato spostato di 7 giorni. Anche non l’avessero spostato, con la bronchite che ho era fuori discussione un intervento. Comunque meglio cosi’, meno complicazioni ;)

Ho preso un appuntamento telefonico con la dottoressa per raccontarle sia delle mie paure sia di quanto e’ successo giovedi’ in reparto. E’ stata molto tranquillizzante su entrambi i punti e mi ha proposto di lasciar passare questa settimana e incontrarci lunedi’. Parleremo con calma di tutto, ben sapendo che si puo’ rinviare (nota: rinviare, la porta resta aperta, se lo desidero) e che non c’e’ nessun obbligo.

Non so come mi sento: negli ultimi giorni sono stato meglio, perche’ in fondo… nonostante tutte le rassicurazioni io per 2 mesi ho vissuto con la paura di perdere il mio unico occhio. Era forse una paura irrazionale ma c’era e non potevo neppure esprimerla piu’ di tanto per non spaventare tutte le persone che io per primo cercavo di tranquillizzare.

Pensare che la porta fosse chiusa a causa del comportamento dell’ospedale ha fatto rasserenare, pero’ convivevo col rimorso per aver intravisto la porta della guarigione e volervi rinunciare e con un po’ di senso di colpa per andare apparentemente contro le cose che affermavo nel post “la strada” (credo di essere troppo severo con me stesso).

Ora invece la porta resta socchiusa. Si dialoghera’. La dottoressa mi ha detto che hanno gia’ fatto interventi come il mio. Lunedi’ con calma le parlero’ e decideremo cosa fare, se farlo e quando farlo. Senza sorprese.

Qualche giorno fa avevo chiesto a un certo angioletto di vegliare su di me in questo momento difficile. Sono sinceramente convinto che l’abbia fatto e lo faccia visto l’evolversi delle cose.

Grazie.
A lei e a tutti gli amici di quaggiu’.

Parole da ascoltare

Premessa (che non siete obbligati a leggere ;) )

Io sono del segno dei “gemelli” e quindi sono contraddittorio di natura. Lo sono sempre stato e me ne rendo conto.

Se da una parte critico la Chiesa per le ingerenze nella vita pubblica e i tentativi di imporre a tutti (compresi i non credenti ed i fedeli di altre religioni) le proprie tesi come “leggi naturali assolute”, dall’altra spendo molto del mio tempo per dare voce e visibilita’ ad azioni e parole provenienti dal mondo cattolico.

Perche’? Beh, intanto perche’ credo che tutti abbiano il diritto di esprimere la propria opinione e che l’importante sia solo non volerla imporre con la forza (o ammaliando partiti e singoli in cerca di consensi)

In secondo luogo io non condanno tutta la religione cattolica, anzi la ritengo una realta’ di grande valore spirituale ovviamente ma anche maestra di vita. Certo non condivido imposizioni anacronistiche tipo le “note vincolanti”, pero’ sono convinto che se ascoltassimo maggiormente le omelie dei nostri sacerdoti potremmo trarre consigli e indicazioni su come vivere meglio, dandoci maggiormente agli altri, apprezzando e facendoci apprezzare, nella ricerca di un bene superiore, di un traguardo che vada oltre la mera felicita’ di un periodo.

Personalmente ascoltare certi discorsi mi porta serenita’ e quando cerco di mettere in pratica alcuni comportamenti mi trovo bene. Non saro’ un cattolico perfetto ma credo che la religione apra una porta verso un percorso di maggiore spiritualita’ e che tale percorso aiuti a vedere il mondo ed a rapportarsi con esso in modo diverso.

Il succo del messaggio ;p

Tutto questo per dire: dico si’ ai dico (che bel gioco di parole, copiatemelo se volete ;p) ma dico si’ anche ad ascoltare la Chiesa. Magari andate nella vostra parrocchia e ascoltate il vostro parroco che vi parla di come vivere meglio con voi, con gli altri e nalla peospettiva di un “di piu'”.

Vorrei che chi mi legge (e soprattutto gli amici) scaricasse e ascoltasse l’omelia di don Danilo dell’11 febbraio. E’ gratis, la scaricate in pochi secondi e ve la sentite anche sul lettore MP3 andando al lavoro. Mi pare degna di essere ascoltata, che crediate in Dio o no, che poi accettiate cio’ che dice oppure no.

Parla principalmente della prospettiva con cui vogliamo vivere, guardando verso noi stessi o verso gli altri.

Se poi volete saperlo, io gli ho detto tranquillamente su cosa non sono d’accordo e su cosa lo apprezzo e non e’ cascato il mondo. Si chiama dialogo e confronto. Ma per dialogare bisogna voler ascoltare.

Nebbia davanti agli occhi

C’era nebbia questa mattina alle 5.
Ce n’era a Mestre e non vi dico a Venezia: davanti al pontile non si vedeva oltre due metri e solo le luci di posizione intense dei battelli si facevan strada fino agli occhi come strani semafori in movimento.

A Manuel tutto questo piace. Da oggi torna all’ACTV,. in servizio alle “Fondamenta nuove” fino a ottobre. E’ il suo lavoro ideale, fra la gente, in una citta’ che ama.

A me pero’ queste immagini mettono un po’ di angoscia e tanto freddo nel cuore. Sguardi pesanti, pensierosi, assonnati di uomini e donne che all’alba si muovono per lavoro, per una terapia, per chissa’ quali impegni.
A volte vedi bimbi di due o tre anni, infagottati, appresso alle madri, intirizziti come pulcini ma abituati, da ritmi e da vite per loro familiari, a lasciare il nido a quell’ora.

Ed e’ stato con questa nebbia che e’ iniziato il mio viaggio. Tutto sommato ero sereno e non avrei voluto essere in nessun altro posto. Cercavo risposte ma desideravo incamminarmi e aspettavo solo un “stai tranquillo” per lanciarmi nel turbine degli esami oggi, e di un’anestesia fra qualche giorno.

Non c’e’ stato nulla di tutto questo. Non solo non ho avuto risposte ma ho dovuto darne. Medici che non sapevano nulla di me restavano interdetti di fronte al tipo di intervento da fare.

Alla fine da un giorno e mezzo -forse meno- siamo passati a tre giorni di ricovero. Per cosa? Ufficialmente per la visita dall’anestesista ma sospetto che vogliano capire di piu’, valutare, confrontarsi con la dottoressa Franch. E allora tre giorni possono anche aumentare. Potrebbero decidere osservazioni successive controlli… e il tutto senza sapere nulla di me, senza avermi mai visto ne’ sentito prima.

E io come faccio a sentirmi tranquillo? Han cambiato le carte in tavola prima di cominciare. Non e’ un capriccio, non e’ che non voglio stare un giorno in piu’, e’ che non mi sento piu’ sereno. Chi mi cura mi aveva prospettato una sequenza di eventi: entri la mattina, ti opero, se facciamo in anestesia generale stai una notte, altrimenti esci la sera stessa. Day surgery. Se ne vantano tutti a ogni pie’ sospinto e ora, solo per un difetto di comunicazione fra medici, io entro 24 ore prima e a questo punto senza certezze su cio’ che avverra’?

E il tutto quando avevo bisogno io di rassicurazioni sui pericoli, su pro, contro, ecc?

Se poi sommiamo a queste considerazioni razionali le emozioni e i ricordi del passato, ecco servito un cocktail micidiale! Quando l’infermiera tutta tranquilla mi ha detto “ti ricoveri martedi’ alle 10” mi son sentito morire. Mi son tornate in mente tutte le volte, durante l’infanzia, l’adolescenza e fino ai vent’anni, in cui i medici decidevano per me. Enno’. Questa volta no. Questo non e’ un intervento per fermare una malattia. Entro per migliorare, perche’ lo decido io, ma se le cose non sono come mi erano state prospettate, mi tengo la mia vista doppia! Come ha detto una saggia amica “se questa operazione deve evocarti tanti fantasmi meglio non farla”.

Certo mi dispiace, mi sembra di essere arrivato a un passo dalla cima e di scegliere di tornare indietro. Forse ancora una volta manco alla volonta’ di affrontare le cose e non di aggirarle, ma i fantasmi del passato si fanno sentire e le angoscie del presente mi spingono a gettare la spugna. Domani provero’ a parlare con la dottoressa (come vorrei che leggesse, forse capirebbe cio’ che vivono i pazienti) ma mi sento come se avessi gia’ voltato pagina. E so, credo, temo, penso sara’ per sempre. O magari sara’ un rinvio. O magari lei risolvera’ tutto.

Per adesso mi sento come quel piccione di cui parlavo qualche post fa. Perso in luoghi sconosciuti e spettrali. Con la voglia di uscirne, che sia andando avanti o andando indietro, ma con l’incertezza di ritrovare la strada.

Grazie

Grazie a tante persone che in modi diversi e a volte inattesi, mi hanno dato conforto, fatto sorridere e anche pensare in questa giornata tanto attesa e tanto difficile.

A Natascia per le sue parole sempre gentili e di sostegno, scritte da chi conosce l’ambiente ospedaliero e le sofferenze che certe scelte piu’ burocratiche ed organizzative che umane possono dare.

A Sao per quel messaggino di risposta inatteso e che mi ha fatto sorridere mentre viaggiavo sul vaporetto :)

Ad Ambra che con la sua decisione e solo apparente freddezza sta cercando di spingermi a fare cio’ che lei pesa sia la cosa piu’ giusta (e forse ha ragione, ma ho un cuore che ha sofferto tanto in passato).

A Lisa e Lorenza, per esserci sempre nel momento del bisogno con parole che toccano il cuore.

E grazie alla piccola Vanessa che ha speso un po’ del suo tempo a metter su carta, matita, colori e scanner, le immagini delle persone della sua chat e mi ha strappato un sorriso quando ero giu’.

Infine grazie a tutte le persone che mi sono vicine col cuore o con le preghiere. Anche se oggi non ci siamo sentiti so che ci siete, vi sento. Grazie, grazie davvero…

La sanita’ ti schiaccia

Oggi era il giorno degli esami pre-operatori.
Pensavo che avrei incontrato la mia dottoressa per un’altra visita e per trovare risposta a dubbi e angosce formatesi in questi mesi e comunque penso legittime per chi ha un solo occhio sano.

Niente di tutto questo.
La dottoressa non c’era.
Sangue, cardiogramma, cartelle cliniche da compilare, visita oculistica in cui ho dovuto spiegare cosa voleva farmi e perche’.

Fra un’attesa e l’altra ho conosciuto un signore che domani fara’ il trapianto di cornea e, se non avra’ complicazioni, uscira’ sabato. Se penso che 40 anni fa si doveva stare un mese immobili e 20 anni fa un mio compagno di stanza resto’ comunque una settimana immobile gioisco di fronte ai progressi. Non si fa che parlare di day surgery. Il termine risuona nei corridoi.

Per tutti ma non per me.
La dottoressa mi aveva prospettato questo: entri, ti opero, esci il giorno stesso. Poi osservando il mio nistagno ha ipotizzato l’anestesia generale e in tal caso l’uscita sarebbe stata rinviata al giorno dopo. Una notte per sicurezza e via.

Ora cambia tutto: secondo gli infermieri dovrei ricoverarmi martedi’ mattina alle 10 (l’intervento e’ fissato per mercoledi’) per la visita con l’anestesista. Cioe’ da 1 giorno passiamo a 3 di cui uno da spendere li per niente in attesa di incontrare l’anestesista. Ma darmi un appuntamento come oggi no?!

Comunque no. Mi sono trovato male, a dover spiegare io cosa mi volevano fare e perche’. A dare spiegazioni invece che riceverle e a sentirmi cadere in quel vortice che ha caratterizzato incubi su incubi per anni.

Capitemi: non faccio i capricci per tre giorni invece di uno, ma di ricoveri ne ho subiti tantissimi dal ’72 al ’90, hanno lasciato piu’ segni di quanti io immaginassi e ora mi sembra di ricadere in quel vortice in cui altri dispongono per te quando entrare… e in cui non sai bene piu’ nulla, cadono i punti fermi, non sai quando uscirai, quando vedrai il tuo medico, non sai nulla. Stai li e devi aspettare.

E questo e’ un prezzo troppo alto da pagare, soprattutto emotivamente. In fondo le cose piu’ importanti della mia vita le ho fatte con questa vista, dall’89. Mi sto convincendo che e’ meglio tenerla cosi’ invece che giocare d’azzardo con la poca vista che ho… in una situazione in cui mi cambiano le carte in tavola e che mi porta tanto disagio. Se aggiungiamo che, ripeto, non ho potuto avere neppure le risposte che volevo (ho dovuto darne io!).

Non avevo mai davvero pensato di rinunciare.
Lo penso ora. E mi fa male. Molto male.
Ma andare avanti credo sarebbe peggio.

Domenica chiedero’ consiglio a Dio. Speriamo sappia guidarmi… o lenire il mio dolore, perche’ ce ne sara’, qualsiasi strada io intraprenda.

Citazione della notte + Brivido

Citazione che ho letto nel mio forum preferito:

“Devi saper vivere… darti senza regole e sentirti addosso il vento come fossi un aquilone, con il filo che ti tiene e con la voglia di scappare…”

Brivido:

Sentire “Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla” dal vivo col pubblico che la canta a memoria. P A U R A

P A U R A e fantascienza… perche’ mai avrei immaginato di poterlo sentire e che avesse tutta questa partecipazione in quel lontano 1977, col pubblico che cantava e gridava di fronte alle fiammate di 10 metri sul palco!

Lance scintillano e pietra non e’
l’uomo ha creato il suo re
e i figli dei figli dei figli che avrà
faranno templi e citta’
sui figli degli altri cadra’
la notte che sogni non ha
su chi grida “no, questo è mio”
si abbatte la spada di Dio!

Runstop, restore

Incontri, idee, condivisione di propositi, nuove informazioni, idee differenti, nuove disponibilita’.

Aggiungiamoci un po’ di vino (per il compleanno di mia madre) e questo audio per rigenerarsi (funziona davvero, provatelo!) e si torna a vivere…

… finche’ il parroco non mi chiamera’ disperato: l’approccio con Thunderbird puo’ essere traumatico e da oggi tutta la sua posta e’ su quello :)

Comunque… sto molto meglio!

Stanchezza

Stanchezza di non capire…

Stanchezza di fraintendere…

Stanchezza di sentire che alla fine se vuoi qualcosa te lo devi fare perche’ salvo rare eccezioni gli altri dicono dicono ma poi…

Stanchezza di accettare tutto…

Stanchezza di aspettare il 14/2 e quante volte viene voglia di prendere la cornetta annullare tutto e dire “vivo cosi’ dall’89, ormai sono abituato…”

Stanchezza di combattere con te stesso perche’ non vuoi cedere e rinunciare anche se in due mesi qualche paura si e’ accumulata… infondata, certo, la dottoressa la fara’ svanire, ma e’ sempre un intervento e non hai 5 anni, oggi sai che significa…

Stanchezza di cercare di interpretare i blog sempre piu’ enigmatici dei tuoi amici…

Stanchezza perche’ son due giorni che lavori 8 ore al giorno al tuo sito perche’ “i sogni bisogna conquistarseli” e alla fine della giornata ti mancano le persone con cui non hai parlato (e c’e’ chi te lo fa notare)….

Stanchezza perche’ vorresti che il tempo si fermasse qui, adesso e che “oggi” durasse all’infinito…

Meglio andare a letto.
Domani vedro’ gente, almeno mi distrarro’ e dimentichero’ la stanchezza. Spero per fine mese o magari prima di poter aprire il sito a cui ho tanto lavorato. Almeno mi dara’ un po’ di soddisfazione.

Credi alle coincidenze?

Lunedi’ per caso ho trovato una cosa che mi ha fatto pensare a una vecchia amica…

Martedi’ gliel’ho regalata, donandole un momento di gioia in un giorno in cui e’ stata quanto mai fonte di gioia, per vari motivi.

Nelle prime tre ore di mercoledi’ ho parlato fitto fitto con una cara amica trovando la forza non solo di ascoltare lei ma anche di mettere in discussione me stesso e finendo per stare entrambi molto meglio di quanto stessimo prima di parlare.

Lei esce, io faccio per andare a dormire. Vedo il giorno e l’ora. Sono le 3 di notte del 17 gennaio. 4 anni e 3 mesi fa se ne andava una persona che io insisto a considerare un angelo che veglia su tutti noi.

Sbaglio? Sono coincidenze? Puo’ darsi, ma io credo agli angeli custodi, al fatto che chi attraversa la soglia possa e voglia seguirci e aiutarci. Oggi ho fatto, abbiamo fatto, alcuni passi importanti e sento di doverti ringraziare, ancora una volta.

Il primo traguardo del 2007…

… era imparare SQL quanto basta per iniziare a usarlo (con giudizio) in alcune applicazioni.

Traguardo raggiunto :)

Anche piu’ d’uno in verita’, qua sotto ci sono:

1) Far coesistere php4 e php5 nello stesso sito, sia sul server di sviluppo (Apache su Win) che su quello di produzione (Apache su Linux).

2) Imparare SQL, SQLite e l’uso dell’oggetto PDO su PHP5 (driver di astrazione dei db).

3) Superare l’incompatibilita’ dei db binari fra SQLite 3.2.8 (server di produzione con PHP5.1.2) e SQLite 3.3.x (server di sviluppo con PHP5.2.0)

Si comincia con cose piccole per poi costruire le cose piu’ grandi, magari senza demolire tutto il resto ;p

Incontrarsi un anno fa

Facciamo il gioco delle probabilita’?

Quante probabilita’ ci sono di scoprire il blog di una persona che al primo sguardo ti sembra una folle rozza ma che poi continui a leggere e scopri sotto tutta un’altra luce?

Quante probabilita’ ci sono che una persona che all’apparenza ce l’ha eternamente con te e con tutta la comunita’ online di cui fai parte decida di farti conoscere proprio quella blogger che per lei e’ un’amica preziosa?

Ancora, quante probabilita’ ci sono che quella persona si riveli cosi’ diversa da come appariva nel blog e sappia essere sempre divertente, disponibile a giocare (e a massacrarti a Cube, sigh) ma anche a parlare di cose importanti e a contribuire ai momenti piu’ intensi della comunita’?

Poche, certo, ma si sono verificate tutte a partire dal 14 gennaio 2005.

Ci hai aiutati a ritrovare L.
Ci hai confortati nei momenti piu’ difficili.
C’eri per Natascia durante il suo ricovero (e hai avuto la splendida idea del collage!)…
Ci sei sempre per Marco (oh eccome se ci sei ;p)

Grazie per tutto quello che fai e che sei Giorgia e grazie al sassolino che ha voluto farti conoscere a tutti noi. E’ stato uno dei piu’ bei gesti che abbia compiuto per noi (e spero davvero che non se ne sia pentita).

Per il tuo “complechan” ti dedico la canzone “Athadda Al Aalam” di tale Saber_Elrobae che ho scoperto in un video su YouTube e che e’ proprio bella. Magari il genere non ti piacera’ ma almeno non potrai dire che ti dedico sempre e solo musica italiana! ;p

Miracoli

Guardi quel nick nella finestra del canale…

A volte riesce a farti pure arrabbiare, ma le vuoi davvero bene…. e la mente va a quel giorno di due mesi fa, a quel che ha affrontato per tanti anni e a quel che ha vissuto poi.

La guardi scherzare, giocare, sbuffare, arrabbiarsi e farti arrabbiare e talvolta dimentichi tutto, come forse e’ pure giusto. Poi te ne ricordi e pensi a osperdali, dottori, chirurghi, medicine, tecniche operatorie…

E la guardi ancora gioire per aver adottato un virtual pet, ridere, sognare, piangere, e pensi al bellissimo cielo che ha messo come testata del suo blog, e pensi a quanta vita ha davanti, a quanta gliene auguri, alle meraviglie del Creato… ai miracoli che succedono ogni giorno.

E pensi che ogni suo momento di gioia, ogni lacrima e ogni arrabbiatura sia un miracolo, che lei stessa lo sia. E ringrazi Dio e lo preghi di starle vicino sempre e aiutarla a sopportare tutto cio’ che affronta, amici cocciuti come sei tu stesso compresi :)

2007

Siamo nel 2007 e come al mio amico Davide anche a me questo numero fa effetto. Essi’, perche’ ci dice che siamo ben dentro il decennio 2001-2010 anzi non manca poi tanto alla fine.

Gli anni passano e possiamo contare da quanto tempo facciamo questo, da quando conosciamo quello, da quanto sogniamo qualcosa, da quanto qualche persona ci ha lasciati…

Nel post precedente ho guardato al 2006 e alle cose che mi ha portato. Ho dimenticato di citare un evento, pero’: quando a luglio ho preso un violento colpo alla tempia, ho davvero avuto paura di perdere il mio unico occhio sano e ho scritto alle persone a cui tengo, mettendo da parte tutto e chiedendo pensieri o di ricordarmi se fosse successo qualcosa.

Non e’ successo niente e anzi le cose vanno per il meglio e non solo per quanto concerne gli occhi.

Negli ultimi mesi dell’anno tanti pezzi del puzzle sono andati al loro posto e altri hanno avuto una collocazione migliore. Mi stupisce sempre il mutato rapporto con una persona in particolare. Lui ha riscoperto me, forse, e io ho scoperto lui sotto un’altra luce. Cio’ non esclude che probabilmente ci scorneremo ancora e rischieremo altri confronti aspri ma mi insegna che non bisognerebbe mai dirsi “addio” (ci sono eccezioni ma complicherebbe il discorso) e che Dio o la sorte intercedono ma poi dobbiamo essere noi capaci sia di non farci mettere i piedi in testa sia di non sprecare le occasioni che abbiamo di aumentare l’armonia nella nostra vita.

Auguro a me stesso, e a tutte le persone che conosco, un anno di serenita’ e armonia.

Il 2006

Post annuale di bilancio del 2006…

Non ho voglia di analisi e riflessioni con le quali annoierei me stesso e chi ha la sventura di leggermi quindi provero’ a mettere tutto in un pentolone, rimescolare e vedere cosa ne viene fuori.

Fare siti, approfondire PHP, ripassare le espressioni regolari, fare il sito del lions e della btl, conoscere meglio don Danilo affrontare con me stesso la situazione attuale di mia nonna, scoprire la verita’ su un amico, far entrare nella mia vita e accettare una persona per chi e’, vedere un’amica trasformarsi in una perfetta 007 e poi sorreggerla quando una tempesta le toglie il fiato e ancora essere uno dei primi a sapere che e’ giunto il momento della sua prova piu’ grande; l’attesa e la paura, poi la gioia per lei; conoscere Giorgia e stimarla fin da subito; superare il mio stupido ottuso orgoglio e dire qualche “scusa” dopo aver ferito qualche persona; cercare chi non mi sopporta; riabbracciare chi mi ha fatto soffrire; litigare per niente; impegnarmi per la causa della piccola Maria nonostante certe frasi ciniche sentite; accettare qualche invito a uscire in piu; scoprire che non posso realizzare il progetto online che volevo… e trovare la forza per rialzarmi e inventare qualcosa di nuovo; combattere contro la mia bassa autostima e la mia tendenza a procrastinare; superare i miei limiti mentali auto-imposti e affrontare SQL; affrontare i PC del parroco; spargere il seme dell’open source in parrocchia; mettere ordine nei miei hard disk e nella mia vita; sentirni dire da un amico che sono ricordato nel Rosario per l’intervento che mi aspetta; trovare la forza di rimettermi in gioco e la voglia di affrontare delle prove per poi stare meglio; confessarmi dopo 21 anni e poi fare la Comunione; conoscere Rene’ e ricevere da lui e dagli altri del forum doni belli ma soprattutto amicizia; ricevere gli auguri e la stima di don Danilo; ricevere parole d’affetto e stima da don Armando che si ricorda di me molto bene pur con tutta la gente che incontra ogni di’ e i pensieri che ha; sentire l’affetto di Oreste e scoprire un nuovo aspetto di Gianni; ricevere il costante sostegno di persone bellissime ormai parte del mio canale e della vita; essere consapevole che non sono nato ieri ma mi sento giovane dentro e ho molto da costruire, nonche’ la voglia e la capacita’ di farlo.

Non aggiungo nulla, commenti conclusioni… e’ vita, sono esperienze. Ci sono dei rimpianti e delle soddisfazioni rimaste fuori ma tutto sommato e’ una visione completa che magari rileggero’ in futuro per ricordare questo 2006.

E ora iniziamo il conto alla rovescia…

Siamo e restiamo sempre noi

Giuseppe dice: mi sembri il gabriele di 25 anni e non di 35 :P

Parlavamo di spiritualita’, di Chiesa (a cui entrambi ci siamo riavvicinati da poco) ma anche di rilassamento e di viaggi astrali.

Urka miseria… ma ho 35 anni? Non me ne sento 35! Non vivo come se ne avessi 35! Quando 10 o 20 anni fa pensavo a un 35enne (come mia madre quando mi ha messo al mondo) lo immaginavo sicuro, con certezze e autostima radicata.

Guardavo Cristiano che per me e’ stato un mentore, una guida e molto altro e lo pensavo saggio e deciso, senza dubbi o troppi problemi…

Invece? Oggi ho le mie paure, il mo senso di inadeguatezza, i miei timori, le paure del futuro e del presente… eppure la carta d’identita’ dice che sono nato nel ’71 e 2006 – 1971 fa proprio 35.

Forse sono un “ex giovane” come si autodefiniva Cristiano…di certo sono una persona che dagli anni vissuti finora ha imparato alcune cose, ha fatto molti errori, ha rimediato ad alcuni e continua a scoprire, a imparare. E ‘forse la cosa che preferisco di me: imparare, volerlo fare. Cose tecnixche e rapporti umani.

Quello di cui mi rendo conto e’ che possiamo cambiare, agire in base alle esperienze, cercare la forza di rimediare agli errori e non farne altri uguali ai precedenti, ma siamo sempre noi stessi. A 15, 20, 30, 35 anni e oltre…

Probabilmente domani saro’ piu’ sicuro, magari meno impulsivo e non mi arrabbiero’ come oggi (e gia’ ora mi arrabbio meno di 5 o 10 anni fa), ma mi sto rendendo conto che non potro’ essere troppo diverso da come mi sento oggi. Nel bene (spero) e nel male.

Il 2006 si chiude all’insegna del ritrovarsi. Ho ritrovato persone che credevo perse e ho ritrovato Dio. Prima mi sono confessato, poi sono andato alla Messa di Natale e ho fatto la Comunione. Non la facevo da 21 anni.

Mal digerisco la Chiesa politicante, ma la Chiesa intesa come ricerca di una maggiore vita spirituale mi da’ tantissimo, mi porta emozioni e sensazioni difficili da spiegare e tutte positive.

Il 2007 si apre con la voglia di crescere, di affrontare paure, di faticare, imparare, dare di piu’ e magari costruire qualcosa di stabile. Vorrei solo avere la forza per portare avanti i miei sogni e contemporaneamente esserci sempre per tutte le persone a cui tengo.

Se sara’ cosi’, potro’ dire di essere sempre me stesso anche quando le candeline sulla torta saranno ben piu’ di 35…