Una porta ancora aperta

Ieri sono stato informato che l’eventuale ricovero era stato spostato di 7 giorni. Anche non l’avessero spostato, con la bronchite che ho era fuori discussione un intervento. Comunque meglio cosi’, meno complicazioni ;)

Ho preso un appuntamento telefonico con la dottoressa per raccontarle sia delle mie paure sia di quanto e’ successo giovedi’ in reparto. E’ stata molto tranquillizzante su entrambi i punti e mi ha proposto di lasciar passare questa settimana e incontrarci lunedi’. Parleremo con calma di tutto, ben sapendo che si puo’ rinviare (nota: rinviare, la porta resta aperta, se lo desidero) e che non c’e’ nessun obbligo.

Non so come mi sento: negli ultimi giorni sono stato meglio, perche’ in fondo… nonostante tutte le rassicurazioni io per 2 mesi ho vissuto con la paura di perdere il mio unico occhio. Era forse una paura irrazionale ma c’era e non potevo neppure esprimerla piu’ di tanto per non spaventare tutte le persone che io per primo cercavo di tranquillizzare.

Pensare che la porta fosse chiusa a causa del comportamento dell’ospedale ha fatto rasserenare, pero’ convivevo col rimorso per aver intravisto la porta della guarigione e volervi rinunciare e con un po’ di senso di colpa per andare apparentemente contro le cose che affermavo nel post “la strada” (credo di essere troppo severo con me stesso).

Ora invece la porta resta socchiusa. Si dialoghera’. La dottoressa mi ha detto che hanno gia’ fatto interventi come il mio. Lunedi’ con calma le parlero’ e decideremo cosa fare, se farlo e quando farlo. Senza sorprese.

Qualche giorno fa avevo chiesto a un certo angioletto di vegliare su di me in questo momento difficile. Sono sinceramente convinto che l’abbia fatto e lo faccia visto l’evolversi delle cose.

Grazie.
A lei e a tutti gli amici di quaggiu’.

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