Il lato bello

L’Italia e’ un bel paese. Io per fortuna ieri sera ero fra gente che nonostante viva in un Veneto dominato da valori sempre meno equi, si impegna per il prossimo in difficolta’.

Mi sono risparmiato i TG della sera, non ho visto che un Ministro della Repubblica ha fatto quel che ha fatto usando i toni che ha usato. Non ho visto la discesa del premier a Lampedusa, dove gia’ che c’era ha comprato un’altra casa (che razza di segnale e’ ai poveri e a chi e’ arrivato in un barcone?!).

Ieri sono stato nel mondo reale, giusto, bello. di chi si impegna e non si considera piu’ importante degli altri per una poltrona, un ruolo, la paternita’ di un’idea.

Ieri sono stato fra gente che guarda il tuo lavoro e lo apprezza, ma soprattutto che apprezza le persone per cio’ che sono prima che per cio’ che sanno fare. Fra gente che fa grandi sogni, spesso molto piu’ grandi di loro. Ed e’ il solo modo per realizzarli: guardare lontano, smettere di accontentarsi, di fare solo cio’ che non ci costa fatica. Faticare, impegnarci, perche’ cosi’ noi possiamo cambiare in meglio la vita degli altri.

E ieri ho seminato. Ho seminato il lavoro che ho fatto in questi mesi (e che apriremo presto al pubblico) e ho accennato alcuni propositi. Propositi che piacciono, propositi per fare qualcosa di piu’ per crescere e far crescere.
E so gia’ che il mio progetto, che lentamente sta prendendo corpo, piace e tocchera’ di sicuro due continenti grazie anche a questi nuovi amici.

E’ questo il lato bello. E’ prendere le proprie forze e usarle per fare qualcosa di buono. Per se’, per le persone a cui teniamo dal profondo del cuore ma non solo, anche per chi non conosciamo. Anche per chi forse non incontreremo mai ma che grazie al nostro impegno trarra’ un giovamento per la propria vita, foss’anche solo un sorriso in piu’.

E ieri ho capito che al di la’ dei siti e delle cose che so fare, dentro me ho molto da dare. Me l’ha fatto capire anzi riscoprire quella sala di gente che mi ascoltava e ascoltava il mio sogno di usare il web per far crescere il loro sogno.

I complimenti sono belli e ne ho ricevuti tanti ed essere li’ e’ stata un’emozione per i motivi esposti nel post precedente. Ma e’ stato ancora piu’ bello sentire che in quella sala stavamo costruendo qualcosa e stava rinascendo qualcosa nel mio animo come l’anno scorso al mio laboratorio al GREST.
Autostima e sogni. Sogni non fini a se’ stessi ma proiettati verso chi ha bisogno. Bisogno di cibo, di un tetto, della corrente elettrica o anche solo di un “di piu'” nella vita nella sua agiata citta’.
Si uniranno i miei e i loro sogni che in comune hanno la voglia di darsi agli altri. Io ho donato loro la mia disponibilita’ prima che la mera competenza, loro mi hanno donato la voglia di tornare a guardare lontano, oltre la realta’ e lo stato delle cose attuale.

Domani sara’ piu’ bello anche se i sogni richiedono sacrifici. Se smettessi di sognare e restassi fermo a cio’ che ho starei come negli ultimi mesi, impegnato a difendere progetti ormai persi. Se piaccio a qualcuno e soprattutto piaccio a me e’ perche’ amo sognare e donarmi agli altri. Come ho scritto ieri, il cuore e’ grande e c’e’ posto per tutti!

Un giorno importante

Una premessa: cio’ di cui qui parlero’ non fa venir meno l’amore con cui mi occupo dei tanti altri siti solidali, da Carpenedo e relativo Gruppo Missioni (il mio fiore all’occhiello) al don Vecchi, alla Banca del Tempo Libero di Mestre. Il cuore e’ grande e c’e’ posto per tutti!

Un paio di mesi fa ho ricevuto una chiamata inaspettata: era Lucia Trevisiol, la storica caposala dell’oculistica di Mestre che io ho ben conosciuto per tanti anni.
Suo fratello don Armando, che aiuto da anni, le ha indicato me come “genio del computer” a cui chiedere di rifare il sito dell’associazione con cui lei porta avanti il progetto di aiuto al villaggio di Wamba avviato tanto tempo fa dal professor Rama (altra figura chiave per me)

Cosi’ mi son messo al lavoro, ho aggiornato alcuni dei miei programmi PHP e composto un sito che chi fra gli amici ha gia’ visto, ha gia’ definito bello. E soprattutto che piace a quanti nel comitato direttivo dell’associazione, l’hanno visto.

E stasera dovro’ presentarlo loro, di persona, alla riunione dell’associazione. E’ una grande emozione, perche’ rivedro’ Lucia, perche’ so di agire per aiutare qualcosa voluto da colui che mi ha salvato gli occhi e di cui fra l’altro fa parte anche la dottoressa Franch (che e’ stata felicissima di sapere che me ne occupo io).

Non so se e’ piu’ emozionante andare a parlare in pubblico o il contesto nel quale lo sto per fare, ma so che sono carico e felice e spero che questa carica mi aiuti a portare a termine un certo altro progetto. Di cui fra parentesi stasera parlero’ perche’ ho una certa idea di cooperazione con il Kenya al riguardo…

Poi, appena avro’ il via libera vedrete tanto il nuovo sito (per ora e’ ancora online il vecchio, non fatto da me) e a breve spieghero’ qual e’ questo progetto (non) tanto misterioso a cui sto lavorando e cosa c’entra il Kenya… ;-)

Insomma… sono carico!
Il che non cancella tutti i problemi ma forse mi dara’ la forza per affrontarli meglio.

Il grande salto nel mondo LCD

E alla fin fine sono riuscito a scegliere un monitor nuovo!
Si tratta del DELL 2209wa, un 22″ E-IPS da 1680×1050 con dot pitch 0.28 e aspect ratio 16:10 molto piu’ adatto all’uso del PC di un 16:9 secondo me.

L’ho ordinato sul sito DELL domenica 13 marzo, ha viaggiato dalla Spagna e mercoledi’ 16 verso sera era al centro di smistamento UPS di Mogliano Veneto. Il giorno dopo era festa e quindi me lo hanno consegnato venerdi’ mattina. Essendo un giorno pieno, l’ho installato sabato 19.

Direi che per me e i miei occhi e’ stato un ottimo acquisto sebbene l’adattamento abbia richiesto un po’ di tempo complice anche il periodo: ho sviluppato una ipersensibilita’ al pollini, visto che ogni anno in questa stagione i miei occhietti, gia’ provati, si affaticano facilmente. Fortunatamente poi giovedi’ scorso la mia meravigliosa e inimitabile oculista mi ha dato un collirio che ha sistemato le cose.

Torniamo al monitor.
Il DELL 2209WA ha un pennello E-IPS che mantiene le promesse: ottimi angoli di visione e colori fedeli. Direi che questo e’ il solo degno erede del mio povero CRT Philips da 17″ ed e’ su un altro pianeta rispetto ai tanti monitor TN che ho visto e usato in tanti posti.

La resa dei colori forse potrebbe perfino migliorare con un calibratore ma non l’ho e inoltre di solito, ehm, li regolo generalmente in base a come vedo l’immagine e alle necessita’ dei miei occhietti.
Nelle recensioni si parla anche di un input lag basso ma presente. Essendo il mio primo LCD, temevo il problema ma sinceramente non lo percepisco. Probabilmente il mio hardware (mente / mano / occhio) ha piu’ millisecondi di latenza del monitor. ;-)

Sempre sulla base delle recensioni e dei commenti sui forum temevo la presenza di pixel bruciati, un problema intrinseco nel processo produttivo dei pannelli LCD e che le aziende tengono in seria considerazione. La DELL, come altre aziende, ad esempio offre la sostituzione del monitor in presenza di un pixel o di alcuni subpixel (non ricordo quanti) bruciati. Fortunatamente non ce ne sono… o almeno io non ne vedo, quindi lode alla DELL e ai miei occhi :)

Temevo inoltre le scie tipiche dei primi LCD. Ebbene… non ce ne sono, nemmeno con lo scroll di scritte chiare su fondo scuro (problema dato dall’overdrive di certi monitor, come quello dell’amico Oreste). Anzi c’era piu’ persistenza dell’immagine nel CRT collegato via VGA che in questo collegato in DVI! I primi giorni notavo un po’ di sfocatura in alcuni movimenti veloci delle finestre o del mouse (ma non, ad esempio, nello scroll del testo) ma forse l’occhio ci si e’ abituato e ora non ci faccio piu’ caso.

Che dire poi della base? Posso alzarlo, inclinarlo in orizzontale, per mostrare l’immagine a qualcuno o guardare qualcosa dal letto, inclinarlo in verticale (raro ma ho notato che a vole torna utile). In sostanza non sono piu’ io che devo adattare la mia postura al monitor, con un tocco posso adattare lui. La schiena ringrazia. Se mi servisse potrei anche ruotarlo in posizione pivot ma non ne sento l’esigenza nemmeno nell’uso con InDesign.

Ovviamente il 2209WA ha anche i suoi difetti: l’angolo di visione del nero e’ limitato, ma si tratta di un limite della tecnologia IPS che si presenta in assenza di filtro di polarizzazione (usato, par di capire, in pannelli assai piu’ costosi). E’ comunque sopportabilissimo e nei film basta allontanarsi un po’ dallo schermo e svanisce.
C’e’ chi dice che ha un nero troppo chiaro. Beh io sul CRT usavo molta luminosita’, forse troppa, quindi mi cambia poco…

Un problema piu’ pratico e’ che scalda e siccome la parte interessata al calore mi e’ piu’ vicina rispetto al CRT ove era sul fondo, beh, diciamo che non avro’ freddo ne’ ora ne’ questa estate (argh!). Dovrei tenerlo piu’ lontano ma cosi’ avrei problemi con gli occhi. Per altro tenerlo vicino (25-30cm a occhio) aumenta l’angolo di visione verso le parti piu’ periferiche facendo perdere un minimo di contrasto, ma e’ proprio minimo. Il mio vecchio CRT ha avuto fin dall’inizio problemi di uniformita’ del colore assai piu’ rilevanti (penso a causa di campi magnetici), quindi per me e’ comunque un passo avanti. Oltretutto quando lavoro ho sempre la finestra principale in linea con lo sguardo e se guardo un video generalmente mi allontano quindi il problema viene meno.
L’ultimo dei difetti e’ che non usando una retroilluminazione LED ma a lampade, queste impiegano alcuni minuti a scaldarsi e finche’ non sono a regime la luminosita’ e’ piu’ bassa e va in crescendo.

In conclusione, sicuramente la tecnologia LCD ha ancora dei passi avanti da fare per eguagliare la fluidita’ e la resa dei colori di un CRT, ma il passaggio da un monitor consumer a un semi-pro come questo mi ha regalato sorprese e soddisfazioni sinceramente inattese. Sono contento della scelta e del fatto che vadano diffondendosi a prezzi accessibili dei pannelli di qualita’ piu’ evoluta dei pannelli TN. Vuol dire che in futuro le cose miglioreranno ancora.

Sono stato a lungo un die hard fan del CRT ma francamente a distanza di 9 giorni dall’installazione non saprei piu’ tornare indietro.

Follia nucleare

Un incidente, un atto terroristico o una catastrofe naturale.
Tre fattori imprevedibili e nessuno davvero evitabile.
Quel che e’ successo a Chernobyl lo sappiamo.
Il rischio di attentati c’e’ sempre.
I terremoti non sono evitabili e spesso non si puo’ far fronte nemmeno alle altre catastrofi naturali.

E IL CENTRO-DESTRA VUOLE RIPORTARCI AL NUCLEARE?

Io nell’87 ero minorenne e non ho potuto votare al referendum contro il nucleare ma la maggior parte degli italiani ha votato per il NO e oggi sarebbe un atto antidemocratico imporre per legge un ritorno all’energia che tanta morte puo’ portare.

Quel che fatico a concepire e’ come un paese che ha subito due bombe atomiche possa aver consapevolmente scelto di riempirsi di centrali nucleari.

Prego per le vittime della natura e ancor piu’ che non si aggiungano vittime delle sconsiderate scelte umane. E prego di non trovarmi domani nella loro situazione a causa di scelte fatte senza consultare i cittadini.