La sicurezza di Office secondo Microsoft

Invece di rendere piu’ sicuri i processi di apertura dei PROPRI formati piu’ vecchi, Microsoft ne blocca l’uso con gli aggiornamenti di Office.
Questo vuol dire che io domani andro’ in parrocchia ad aggiornare Office 2003 al SP3 su vari PC e su ognuno dovro’ seguire questa simpatica procedura onde evitare d’essere invocato perche’ Office non apre piu’ un file creato da qualcuno che usa ancora il 2000 o il 97.

Grazie Microsoft, grazie…

Come fa a piacere iPOD?

L’iPOD non mi e’ mai piaciuto a causa della questione batteria interna non sostituibile dall’utente, adesso poi che l’azienda tenta di estromettere tutto il software di terze parti dall’accesso e gestione del suo player, consentendolo solo previa installazione dell’enorme iTunes, proprio non sopporto ne’ il player ne’ chi lo produce che vuol mostrarsi alternativo, bello, migliore di MS ma ha una politica ferrea di controllo su cio’ che l’utente puo’ e non puo’ fare.

Per adesso i loro sforzi sono stati vanificati da un gruppo di hacker (nell’accezione positiva del termine) che ha individuato il grimaldello per aggirare il lucchetto Apple, ma e’ inevitabile che si creera’ un braccio di ferro fatto di aggiornamenti Apple che chiudono e hacker che riaprono, con l’utente in mezzo che non sapra’ mai se al successivo aggiornamento dell’iPOD potra’ ancora usare i programmi che preferisce o dovra’ installare quello che vuole Apple.

Poi dicono su a MS…

W il mio Zen Creative Nano Plus. La batteria dura 18 ore e posso cambiarla in qualsiasi tabaccheria o usare una ricaricabile e come software uso quello che preferisco!

Patriarca 2.0

Martedi’ 18 sera sono stato in parrocchia per partecipare ad un “consiglio pastorale aperto”, un momento di incontro delle persone impegnate nelle attivita’ per la Comunita’ all’inizio del nuovo anno liturgico.

Don Danilo ci ha letto alcuni passi di un discorso tenuto dal Patriarca Angelo Scola e ci ha resi partecipi dei progetti e degli indirizzi per la diocesi. Ebbene… mi sembrava quasi di leggere Gigi che parla di web 2.0. Il punto focale infatti e’ la partecipazione dei fedeli. Non solo alle attivita’ della parrocchia come avviene ora ma proprio alla sua guida, al suo indirizzo. Il tutto certo coordinato da un presbitero (sacerdote, NdR) ma con una partecipazione reale e forte alle scelte di indirizzo dei rappresentanti di gruppi, insomma dei fedeli laici.

Cosi’ riassunto non sembra molto diverso da quanto avviene oggi nel Consiglio Pastorale ma questo e’ un limite mio nel riportare concetti relativi a temi a cui mi sono avvicinato solo da poco.
Il senso profondo del discorso e’ che si cerca la partecipazione diretta della comunita’ per far crescere la Comunita’ stessa.
La Comunita’ cammina, si sostiene, educa e indirizza. Non un singolo dall’alto, sebbene, anche a norma del Codice di Diritto Canonico, spettera’ sempre al presbitero coordinare il tutto.
Anche su questo pero’ e’ stata arguta la riflessione di don Danilo: una simile proposta muovera’ molte cose anche nell’ambito, appunto, del Codice di Diritto Canonico! A tal proposito se volete sapere come e’ attualmente regolato l’istituto della parrocchia potete guardare il capitolo VI del Codice Canonico sul sito del Vaticano.

A dimostrazione di questi intenti don Danilo nei giorni scorsi ha chiesto ai vari gruppi parrocchiali di contribuire all’incontro inviando un breve testo che raccontasse cosa fa il gruppo e come opera all’interno della comunita’ e per la sua crescita. Il risultato faceva molto “web 2.0”. Non piu’ descrizioni “contabili” dall’alto ma racconti spesso scritti in prima persona di emozioni, sensazioni, desideri e partecipazione, gia’ dalle piccole cose fino alla ben piu’ grande vita della Comunita’, tenendo presente che ogni servizio, ogni cosa avviene perche’ non una ma tante persone si impegnano a tal fine.
Pubblicheremo tutto sul sito, forse addirittura al posto dell’attuale descrizione dei gruppi. Se si riuscisse ad andare oltre questo darebbe il LA a un mio vecchio sogno e progetto per il sito web della Comunita’.

Al di la di questo mi ha colpito molto la scelta di Scola. Scelta che non nasce per risolvere singole situazioni ove vi sono effettivamente pochi sacerdoti ma viene proposta a tutte le comunita’, anche a quelle dove i preti non mancano. E’ una ricerca di maggior partecipazione. Proprio come sta avvenendo in altri ambiti della societa’, dal web2.0 alle liste civiche, ai V-Day (ok, mettere Scola in un post assieme al V-Day e’ crudele ma si tratta pur sempre di forme di evoluzione in atto nella societa’).

Ecco allora che se togliamo di mezzo le etichette notiamo un’evoluzione dell’intera societa’ che, sorprendentemente, coinvolge o tenta di coinvolgere anche un’istituzione millenaria e da molti considerata (forse a torto) statica come la Chiesa Cattolica. In questo senso e da quest’ottica il qui presente laico spesso critico verso tante posizioni della Chiesa ora aspetta con interesse la Visita Pastorale che si svolgera’ a maggio 2008 per sentire le idee e le proposte di una persona che mi ha molto sorpreso e stupito.

Il New York Times e i quotidiani italiani

Da oggi, 19/9/2007, il New York Times e’ gratis online: si puo’ leggere l’edizione del giorno e consultare l’archivio ventennale. Il sito inoltre offre feed RSS, grafica moderna e molte funzionalita’ interessanti. Dino ad oggi l’accesso a parte dei contenuti era a pagamento e pare fruttasse oltre 10 milioni di dollari l’anno ma la compagnia pensa di poterne guadagnare di piu’ grazie alla pubblicita’ online e al flusso di utenti in arrivo tramite Google e tutti i siti che “linkeranno” gli articoli.

In Italia i maggiori quotidiani nazionali restano a pagamento, salvo una sezione di news specificatamente dedicata al web. Moltissimi dei locali sono a pagamento senza sezioni pubbliche, senza RSS, ecc e cosi’ se voglio leggere il NYT non devo pagare mentre se mi interessa la cronaca del mio quartiere si’.

Sono convinto che anche in Italia sarebbe importante e utile aprirsi al pubblico, utilizzando forme di guadagno indirette e offrendo archivi linkabili e aperti al proprio lavoro. Continuare a seguire modelli da anni ’90 o peggio ispirati a precedenti media e’ sbagliato. Vado oltre e sogno commenti e partecipazione degli utenti. E’ un tema importante quello della partecipazione che mi sono reso conto sta andando ormai oltre i confini telematici ma di questo parlero’ in un altro post.