Martedi’ 18 sera sono stato in parrocchia per partecipare ad un “consiglio pastorale aperto”, un momento di incontro delle persone impegnate nelle attivita’ per la Comunita’ all’inizio del nuovo anno liturgico.
Don Danilo ci ha letto alcuni passi di un discorso tenuto dal Patriarca Angelo Scola e ci ha resi partecipi dei progetti e degli indirizzi per la diocesi. Ebbene… mi sembrava quasi di leggere Gigi che parla di web 2.0. Il punto focale infatti e’ la partecipazione dei fedeli. Non solo alle attivita’ della parrocchia come avviene ora ma proprio alla sua guida, al suo indirizzo. Il tutto certo coordinato da un presbitero (sacerdote, NdR) ma con una partecipazione reale e forte alle scelte di indirizzo dei rappresentanti di gruppi, insomma dei fedeli laici.
Cosi’ riassunto non sembra molto diverso da quanto avviene oggi nel Consiglio Pastorale ma questo e’ un limite mio nel riportare concetti relativi a temi a cui mi sono avvicinato solo da poco.
Il senso profondo del discorso e’ che si cerca la partecipazione diretta della comunita’ per far crescere la Comunita’ stessa.
La Comunita’ cammina, si sostiene, educa e indirizza. Non un singolo dall’alto, sebbene, anche a norma del Codice di Diritto Canonico, spettera’ sempre al presbitero coordinare il tutto.
Anche su questo pero’ e’ stata arguta la riflessione di don Danilo: una simile proposta muovera’ molte cose anche nell’ambito, appunto, del Codice di Diritto Canonico! A tal proposito se volete sapere come e’ attualmente regolato l’istituto della parrocchia potete guardare il capitolo VI del Codice Canonico sul sito del Vaticano.
A dimostrazione di questi intenti don Danilo nei giorni scorsi ha chiesto ai vari gruppi parrocchiali di contribuire all’incontro inviando un breve testo che raccontasse cosa fa il gruppo e come opera all’interno della comunita’ e per la sua crescita. Il risultato faceva molto “web 2.0”. Non piu’ descrizioni “contabili” dall’alto ma racconti spesso scritti in prima persona di emozioni, sensazioni, desideri e partecipazione, gia’ dalle piccole cose fino alla ben piu’ grande vita della Comunita’, tenendo presente che ogni servizio, ogni cosa avviene perche’ non una ma tante persone si impegnano a tal fine.
Pubblicheremo tutto sul sito, forse addirittura al posto dell’attuale descrizione dei gruppi. Se si riuscisse ad andare oltre questo darebbe il LA a un mio vecchio sogno e progetto per il sito web della Comunita’.
Al di la di questo mi ha colpito molto la scelta di Scola. Scelta che non nasce per risolvere singole situazioni ove vi sono effettivamente pochi sacerdoti ma viene proposta a tutte le comunita’, anche a quelle dove i preti non mancano. E’ una ricerca di maggior partecipazione. Proprio come sta avvenendo in altri ambiti della societa’, dal web2.0 alle liste civiche, ai V-Day (ok, mettere Scola in un post assieme al V-Day e’ crudele ma si tratta pur sempre di forme di evoluzione in atto nella societa’).
Ecco allora che se togliamo di mezzo le etichette notiamo un’evoluzione dell’intera societa’ che, sorprendentemente, coinvolge o tenta di coinvolgere anche un’istituzione millenaria e da molti considerata (forse a torto) statica come la Chiesa Cattolica. In questo senso e da quest’ottica il qui presente laico spesso critico verso tante posizioni della Chiesa ora aspetta con interesse la Visita Pastorale che si svolgera’ a maggio 2008 per sentire le idee e le proposte di una persona che mi ha molto sorpreso e stupito.