World Trade Center

Questo film di Oliver Stone ti stravolge.

E’ terrificante, emozionante, straziante e se lo inizi provando solo odio per chi in nome del suo Dio o del potere ha fatto questo, alla fine guardi i due protagonisti arrancare fino all’ultimo respiro per uscire dai resti della torri gemelle come da una tomba e ti commuovi fino alle lacrime.

E’ fatto bene in ogni sua parte, dail’alba normale alla vita che inizia a NY, all’esplosione, all’incredulita’, alle fasi dell’emergenza, al crollo, agli uomini intrappolati, al terrore per ogni ulteriore pietra che cadendo li strazia, alla confusione dell’incoscienza che ricorda il post anestesia e riconosco.

Bello e straziante. Per non dimenticare oppure per capire meglio cos’e’ successo da un punto di vista microscopico (ma reale) in una tragedia macroscopica.

E comunque…

Oggi ho dato il VIA a una nuova avventura, perche’ e’ ora di imparare: fermarsi, sedersi, leggere, studiare, imparare programmi e tecnologie. Le usero’ bene? Ci provero’. Ho investito una certa somma, perche’ se no e’ facile provare e rinunciare mentre avendo speso dei soldi c’e’, almeno per me, l’obbligo morale di mettere a frutto le cose.

Non rinnego il software libero in cui credo e che sostengo, ma dopodomani o fra un anno voglio poter dire “so lavorare con il programma X”, “so realizzare con il programma Y per aiutare chi ha bisogno”.

Dal 1995 mi interesso di web e voglio continuare (sto migrando i miei siti a PHP5 e iniziando a usare davvero SQL, anche se con buon senso). Ora pero’ voglio espandere le mie conoscenze ad altri campi informatici.

Certo, mi piacerebbe pure sistemare certe situazioni umane (post precedente) e se non accadra’ forse sara’ stata anche colpa mia.

Come dice il mio amico Davide, “siamo entrambi in sfida coi noi stessi”. Lui ha fatto un grande passo in questi giorni. Io? Ci provo iniziando con l’essere piu’ sincero con me stesso.

In chiesa

Questa mattina prima di andare su da dDan a sistemare questioni tecniche, sono andato in chiesa a pregare un po’: avevo dei peccati da farmi perdonare e cercavo la quiete del silenzio di quel luogo per… ritrovarmi.

E’ bello ed e’ rasserenante perdersi in se’, sentire dal profondo arrivarti le risposte, la giusta severita’ verso i tuoi errori, la giusta condotta da seguire.

Purtroppo poi ti alzi, fai ll Segno della Croce, apri il portone ed esci sulla scalinata in piazza Carpenedo, torni al mondo… e si affievolisce sin troppo quella voglia di capire, di perdonare, di non guardare ai torti subiti ma a quelli inflitti, di dire a lei che da un po’ ti scrive solo per chiedere che le vuoi sempre bene e cercare di capire perche’ lo fa; di scrivere a chi avevi buttato via per troppo dolore senza piu’ ascoltare e chiedere scusa se l’hai ferita non volendo, di cercare chi si sente messa o messo da parte da te e dagli un po’ di cuore… e di affrontare tutto questo sapendo che potresti riceverne altro dolore ma restando consapevole che e’ il prezzo per voler bene al prossimo.

Purtroppo quando volti quella porta diventa tutto cosi’ difficile e non basta certo un post a cambiarti.