Un abbraccio solidale

Ecco la mia ultima creatura, nonche’ il mio primo sito interamente SQL based: Mestre solidale!

Nato da un sogno di don Armando e’ aperto a ogni realta’ solidale, non solo cattolica, operante in citta’ e dintorni.

Il motore e’ quasi sovradimensionato per le esigenze del sito e permettera’ di aggiungere molte funzionalita’ extra con poco sforzo. A me e’ servito per confrontarmi con un modo diverso di fare applicativi web rispetto a quello che avevo adottato finora. Lo stesso software andra’ a costituire il cuore della nuova versione dell’altro mio sito su Mestre: Mestre semplice. Non subito pero’, adesso devo riprendere fiato… e occuparmi un po’ di un certo muro ;-)

Ipocrisia e imprudenza

Oggi ho raggiunto il culmine della sopportazione di certi modi di fare e di parlare. Da oggi ufficialmente voglio fregarmene. Ognuno si assuma la responsabilita’ di come agisce e non venga a dirlo a me. Prima pero’ scrivo queste righe per me stesso come riflessione su atteggiamenti avventati e assurdi con cui non voglio piu’ avere a che fare.

Sono circondato dall’ipocrisia, quella che spinge la gente a parlare in un modo ma ad agire diversamente.
Tutti d’accordo a insegnare la prudenza, a insegnare il buon senso, a proporre l’approccio sensato e moderato a cio’ che ci offre oggi la Rete che si abbia 15, 30, 50 o 70 anni.

Poi pero’, quando ci si trova coinvolti in prima persona, le raccomandazioni fatte agli altri diventano carta straccia e diventa lecito, giusto, tutto “in”: diffondere dati personali dove capita va benissimo! Tanto c’e’ sempre la scusa pronta: “li vedono solo i miei amici”, che dimostra assoluta ignoranza del funzionamento del mezzo che si sta usando.

Abbiamo cominciato anni fa con gli IM: e giu’ di email (pardon, adesso si dice contatti, email e’ un termine fuori moda). Tutti davano la loro email. Tutti dentro questi fantastici sistemi “tanto parlo solo coi miei amici” (e in un mese uno si ritrovava 70 contatti di cui ne conosceva solo 10) e tanti bei virus, messaggi di spam ecc. Quella sembrava la nemesi della sicurezza e chi diceva “attenzione, date l’email solo a chi conoscete, siate prudenti” risultava solo una persona noiosa.

Il meglio pero’ doveva ancora arrivare. Adesso sulla nostra presenza online ci mettiamo la faccia, il nome e il cognome. Tutti. Non importa che abbiamo 15, 30, 50 o 70 anni, che ci rendiamo conto dei pericoli e delle conseguenze delle nostre azioni oppure no. Io ho 38 anni e uso le reti telematiche da 22 anni. Prima di mettere nome e faccia sulle mie attivita’ online ho voluto crescere e imparare a capire bene che messaggio volevo trasmettere, perche’ quel che dico resta associato a ME qui e FUORI, nel mondo REALE. Perche’ chi incontrero’ domani, dopodomani, fra un anno o fra 10 potra’ cercare nella Rete e trovare i miei successi, i miei errori, le mie incazzature. E’ una responsabilita’, non e’ un gioco e trovo assurdo che ci sia chi ubriaco di una falsa liberta’ decida di esporsi al mondo in modo perpetuo regalando (oltretutto ad aziende commerciali) fiumi di informazioni personali.

Assurdo e pericoloso. Lo dico io, lo raccomandano gli organi di polizia e il garante della privacy ma mi rendo conto che siamo tutti noiosi. Il mondo e’ libero. W la liberta’. A quando una rete in cui mettere anche l’indirizzo di casa? Ormai le ho viste tutte e non dubito che potremmo arrivare anche a questo e che se diverra’ una moda ci sara’ chi lo fara’, magari dicendo “lo fanno gli altri” o scambiando il regolamento di un sito statunitense per il giusto modo di vivere.

Vi piace? Divertitevi ma se vi capitera’ qualcosa di spiacevole (dalle cose gravi a un posto di lavoro rifiutato perche’ al capo dell’ufficio personale non piace il vostro profilo) non prendetevela con la Rete ma solo con voi stessi. Chi usa il buon senso non deve pagare per l’imprudenza e l’avventatezza altrui!

Wiki+tubo

Grazie a Wikipedia prima (che mi ha fatto ricordare il titolo) e al tubo poi ho provato l’emozione di riascoltare “Trastevere 90” di Massimo Bizzarri cantata in duetto con Riccardo Cocciante, una piccola perla che assieme ad altri splendidi pezzi compone il mio positivo ricordo del troppo presto terminato “Festival italiano” (un Sanremo in salsa Mediaset proposto nel ’93 e ’94).

Ora, visto che l’album che contiene questo pezzo pare essere fuori catalogo e quindi non lo si puo’ comprare, non sarebbe sensato per il produttore offrirlo per il download libero (o, meglio, renderne lo scambio online lecito per tutti tramite meccanismi come le licenze collettive) invece di costringere chi ama la musica di un certo livello a cercare disperatamente qualche traccia qua e la e magari doversi accontentare di registrazioni a bassissima qualita’ (onore comunque a chi l’ha fatta e messa sul tubo!).

Quante meraviglie devono perdersi in nome del dio denaro e di un diritto d’autore snaturato rispetto alle ragioni per le quali era nato…

Se fossi un afghano io andrei a votare!

La liberta’ e’ partecipazione, cantava Giorgio Gaber.
Ed e’ vero. Liberta’ non e’ solo poter scegliere cosa dire e cosa pensare.
Liberta’ e’ far contare la propria voce, e’ partecipare alla crescita della societa’.

Caro talebano ignorante che minacci e uccidi la gente per imporre il tuo potere di piccolo uomo insignificante e ti nascondi dietro un Dio che non ha mai avallato queste cose, sappi che se io fossi un afghano oggi andrei a votare!
E lo griderei. E lo farei anche sotto le tue minacce e a rischio della vita. Perche’ la mia liberta’ vale piu’ delle tua prepotenza e se il prezzo da pagare e’ la vita, lo pago.

I talebani e gli integralisti di qualunque religione sono solo uomini che usano il Creatore come pretesto per imporre la propria volonta’ sugli altri. E per sconfiggerli prima che le armi servono dialogo, liberta’, uguaglianza e partecipazione. Nessun Dio vuole l’umiliazione e la sofferenza dei popoli.

Buona fortuna all’Afghanistan.

L’ora di polemica agostana

Io che evidentemente sono un bieco illuminista ho sempre trovato assurdo che oggi l’ora di religione contribuisca al giudizio finale sugli studenti.

Delle due: o la si trasforma in storia delle religioni o la si lascia come e’ sempre stata cioe’ una sorta di catechismo scolastico col prete/insegnante laico che ti aiuta, ti risponde a qualche dubbio religioso o etico e ti da’ un’infarinatura della religione cattolica. Cosi’ era ai miei tempi.

Quando leggo che i giovani di oggi sono chiamati a studiare, fare compiti, essere interrogati e giudicati (e che quel giudizio influisce sulla media) su una materia cosi’ legata alle scelte personali di ognuno mi si rizzano i capelli. Oltre che poco coerente con la nostra Costituzione e’ illogico e l’assurdo e’ che non era cosi’ nemmeno negli anni ’50 quando la DC la faceva da padrone e l’Italia tutta si professava credente.

I veri eroi sono gli operai che protestano

In un paese civilizzato dovrebbero essere considerati eroi e idoli gli operai dell’INNSE che per salvare il posto di lavoro a se stessi e ad altre decine di colleghi sono rimasti per 8 giorni su una gru.

Invece da noi gli idoli sono i vip e le starlette che fra un reality e una comparsata illudono i giovani e giovanissimi che per diventare famosi oggi basti vincere un programma tivvu’.

Domani

Finire l’ultima tourne’ con Stefano, che potrebbe anche essere l’ultima del gruppo, con la base di DOMANI e’ il piu’ grande regalo che Roby, Red, Dodi e Stefano potessero farmi.

Grazie!