Sei anni fa

Sei anni e un giorno fa scrivevo questo post.

Sei anni senza sdoppiamento, tanti passi avanti nella mia vita e forse qualche passo indietro. Persone citate in quel post, quante. Quante sono andate? Quante non ho saputo trattenere? Quante erano, sono o saranno di passaggio?
In fondo piu’ cresci piu’ la strada e’ costellata di nomi e ti illudi, vuoi illuderti, che resteranno tutti anche se non sempre sarai all’altezza di tenerli a te, o forse ti illudi che basti la tua volonta’ per tenerli legati per sempre.

Per fortuna riesco ancora a guardarmi attorno e ricordare la differenza fra 18 anni di vista sdoppiata e oggi. Questo e rileggere quei giorni mi da’ forza, come me ne da’ guardarmi attorno e vedere chi c’era allora e chi c’e’ oggi, chi e’ tornato, chi e’ rimasto e anche chi torna o tornera’. Mai smettere di sperare, mai dire “addio”.

Sei anni di grandi emozioni e non tutte belle. Morti, malattie, paure, dolore. Ma anche immensi legami, immense sfide con gli altri e con i miei limiti. Quante perse, quante vinte?
Sei anni che non ci sarebbero stati senza le sante mani della dottoressa Antonella Franch che ringraziero’ per sempre. Sei anni che hanno tanti altri nomi, parole, ricordi, pensieri.
L’ultima volta che mi ha visitato ha capito pure lei che qualcosa non andava e non certo negli occhi.

Ma non parliamo di me solo in accezione positiva. Io sbaglio, eccome. Chissa’ quanti dolori ho seminato in questi anni in cui non solo la mia iride ma la mia anima e’ stata rivoltata. A mia difesa, l’aver agito sempre per il bene degli altri, almeno nelle mie intenzioni. Come mi manca don Danilo con cui fare il punto di me e verificare il cammino! :(

Sei anni per cui devo dire grazie. A un medico, a chi c’era, a chi e’ rimasto e anche a chi spero tornera’.
Sei anni in cui chiedere perdono a chi ho ferito. Non con cattiveria o malafede, pero’.

Grazie a chi in questi sei anni mi ha accompagnato, mi ha sopportato, forse mi ha perdonato o mi perdonera’, a chi c’era e c’e’, a chi e’ andato e tornato, a chi forse tornera’.
Io continuo a camminare e mi sforzo, perche’ costa fatica, di scegliere il bene, di condividere il bene che ho ricevuto e donarne un po’ agli altri. E’ l’unica cosa buona che so fare. La piu’ difficile (e’ facile cadere in se’ stessi e Dio sa se non mi capita)

E se questo e’ uno dei miei pallosi post e’ perche’… questo sono io, e non sono affatto perfetto, pero’ tutto sommato oggi mi guardo allo specchio e mi riconosco nella persona che vedo riflessa, senza sdoppiamento, con i suoi pregi e i suoi difetti, cambiata, cresciuta, da ogni evento vissuto anche in questi sei anni.

Elezioni

Non votero’ l’UDC: non voglio essere governato da chi candida persone con idee cattoliche integraliste e che, con una percentuale di voti piu’ bassa degli altri, vorrebbe essere determinante.

Non votero’ il PDL: nel ’94 il dinamismo di Berlusconi rispetto alla vecchia politica era una speranza. Nel tempo si e’ visto cosa gli interessava davvero.

Non votero’ la Lega Nord (e sono veneto): l’Italia e’ una e non e’ attaccando il sud o gli stranieri che si risolvono i problemi. Aggiungo che strada facendo si son un po’ persi anche loro. Meglio cosi’.

Non votero’ FLI: bene ha fatto Fini a non accettare a vita la politica di Berlusconi, ma e’ pur sempre co-firmatario di leggi come la Fini-Giovanardi e la Bossi-Fini che sono antitetiche al mio modo di concepire lo Stato e la politica.

Non votero’ Monti. Il suo governo tecnico ha fatto pagare la crisi a dipendenti e pensionati, si vanta di aver salvato l’Italia dal crack (sara’ vero? Ho i miei dubbi…) e intanto ha alzato l’eta’ pensionabile (riducendo quindi le assunzioni di giovani, e’ logico a pensarci: se uno deve lavorare piu’ a lungo lascia piu’ tardi il posto ad altri), ha creato la tragedia degli esodati, ha tolto diritti ai lavoratori e potrei andare avanti…

Non votero’ Rivoluzione Civile perche’ penso che Ingroia sia un buon magistrato e che avrebbe dovuto continuare a fare quello, non mettersi a capo di una formazione che secondo me otterra’ solo di togliere voti a PD e SEL a tutto vantaggio del PDL.

Non votero’ il PD perche’ e’ un partito troppo di centro e troppo poco di sinistra e ha sostenuto il governo Monti.

Non votero’ il Partito Comunista dei Lavoratori. Secondo me avranno troppi pochi voti per contare. Se sbaglio, meglio per loro e per il paese, perche’ qualcuno che pensa ai lavoratori, e non solo per toglier loro diritti e soldi, male non fa.

Non votero’ nemmeno i radicali. Mi piacciono molte loro idee e in passato li ho votati, ma questa volta piu’ delle altre vale il discorso sulle percentuali che possono raggiungere, oltre a quanto sto per dire.

Potrei votare il SEL di Vendola. Non sono comunista ma ho piu’ idee in comune con lui che con gli altri. Se i candidati fossero solo questi voterei lui di sicuro e non meniamola che parla sempre di matrimoni gay. Premesso che uno Stato civile deve garantire eguali diritti alle famiglie di qualsiasi, e’ ovvio che il fine era allontanare il PD da Casini. Fine piu’ che giusto, direi. Almeno con Vendola il PD e’ un po’ piu’ di centro-sinistra.

E chi voto, allora?
Naturalmente il Movimento Cinque Stelle, cioe’ per i piu’ superficiali “Grillo”, che pero’ ne e’ solo portavoce.

E si badi: non e’ un voto di protesta. Ho visto come lavorano nelle amministrazioni locali, ho visto il codice etico che seguono, la ricerca assidua di trasparenza. Non sono d’accordo con tutto il loro programma ma voglio piu’ parlamentari del M5S possibili proprio perche’ contribuiscano a cambiare le dinamiche della politica.

Alcuni si perderanno? Forse, ma vale la pena correre il rischio.
Mangeranno voti al PD rendendolo meno autosufficiente? Meglio cosi’. In effetti io auspico un PD che deve chiedere aiuto al M5S o alle forze di sinistra (sperando superino la soglia di sbarramento) piuttosto che un PD autosufficiente o alleato con Monti.

Andra’ cosi’? Chi puo’ dirlo, ma il mio pensiero e’ questo:
piu’ esponenti del M5S in parlamento entrano, meglio e’!

La grande, grossa palla

“Mi serve per la scuola”.

Da sempre gli studenti hanno usato la scusa “mi serve per la scuola” come giustificazione per acquisti e capricci, dal set di righelli e squadrette al diario di marca, alla calcolatrice programmabile fino al PC.
La nuova frontiera sono i social network, che a leggere gli studenti di oggi sarebbero uno strumento indispensabile, sia per la didattica sia per l’appartenenza alla rete sociale della classe. E guai a non averli, del resto la risposta del bimbo-preadolescente-adolescenteribelle a genitori e conoscenti contrari o perplessi e’ sempre stata, nei decenni, “ma lo hanno tutti i miei compagni”, “ma serve davvero”, “senza non avro’ mai amici”.

Palla.
Grande e grossa palla nera gigante da demolizioni che si e’ manifestata nella sua maestosa sfericita’ in questi ultimi mesi grazie a due eventi.

Primo: su Twitter (tutt’altra cosa dai social network cui aspirano i ragazzini) un argomento giocoso ha fatto emergere che la presunta necessita’ di stare “nel gruppo della classe per avere i compiti se manco da scuola” e’ una cavolata dato che spesso e volentieri i compagni non sono cosi’ propensi ad aiutarsi. Del resto e’ logico: puo’ un sistema che nella realta’ e’ basato su cerchie e gruppetti appiattirsi e porre tutti allo stesso livello nel cyberspazio?
Sarebbe bello ma non succede sempre, anzi online c’e’ pure il “cyber bullismo” che puo’ avere conseguenze drammatiche sulle vittime visto che supera i confini della classe e della scuola.
I ragazzini che vogliono essere nei social network per sentirsi “parte del gruppo” rischiano quindi di avere una amara sorpresa. Dopo aver rinunciato alla privacy del nome e cognome e della scuola frequentata (dati che un minore non dovrebbe mai dare, non lo dico io ma il garante della privacy e la polizia), potrebbero accorgersi che non basta, e allora appiattirsi sulle abitudini del gruppo “taggando” foto, mettendo le proprie, facendo girare quelle altrui allegramente ignari delle leggi in merito e pure dei pericoli nelle loro azioni.

Secondo: il governo attuale, spinto dalla necessita’ di risparmiare, ha ben pensato di imporre l’iscrizione alle scuole elementari e medie solo via Internet. Nessun problema, tanto come dicono i ragazzi “qui il PC lo hanno tutti” e “qui sono tutti sui social network”. A sentir loro l’Italia e’ un paese altamente informatizzato. Tutti bravi col PC e tutti collegati a Internet.
La gente che non arriva a fine mese e men che meno puo’ pagare la connessione o che non sa usare il PC non esiste nel mondo perfetto dei ragazzi che vogliono entrare nei social network e a quanto pare nemmeno in quello di chi ha avuto la pensata dell’iscrizione telematica. E cosi’ eserciti di genitori con pochi soldi, incapaci di usare un PC o che lo hanno ma non usano Internet, assediano conoscenti connessi e le segreterie delle scuole per farsi fare l’iscrizione. Ce la faranno, dovranno farcela entro il 28 febbraio.
Il dubbio e’ cosa sara’ dei loro figli. Come riusciranno a studiare, magari pure con profitto, essendo privi di questa indispensabile risorsa didattica e sociale?
Chissa’, magari scopriranno che la didattica si fa a scuola e i rapporti in classe non devono dipendere da quanti compromessi una persona e’ disposta a fare per stare “nel gruppo”.

Speriamo. Intanto io scappo, perche’ la palla e’ diventata grossa e mi sta rotolando addosso, spinta da tutti quelli che a causa di questo post forse si sentiranno dire un giusto “no” dai genitori.

Cinque anni oggi

La mente saltella e crea collegamenti lampo.
La mia nonna e’ morta la sera di 5 anni fa, anche se sembrano di piu’ perche’ da quando non era in casa (dal giorno prima dell’elezione di Benedetto XVI) e soprattutto da quando la sua mente era andata via via perdendosi, la avvertivo lontana anche andandola a trovare.
Oggi fra l’altro il ghiaccio post-neve e la mia tendinite ancora non del tutto guarita mi han fatto preferire evitare il rischio di andare alla Messa di don Armando in cimitero, e fra l’altro cosi’ ho risparmiato a mia madre di stare in ansia.

Comunque dicevo che la mente saltella.
Cinque anni fa era il 2008. Che altro e’ successo nel 2008? Ho conosciuto Giusto, ho ricominciato a collaborare con don Armando (mi ha cercato e voluto lui!) dopo che aveva lasciato la parrocchia nel 2005…
E a settembre Manuel s’e’ sposato. L’anno dopo e’ nata Sara, la sua bimba che quindi quest’anno a settembre fara’ 4 anni.

Ed ecco il collegamento lampo, a un giorno di una calda e luminosa primavera del 1975. Nella mia strada, verso casa, mia nonna mi tiene per mano e torniamo dalle spese. Si ferma non ricordo perche’ o con chi, io sono impaziente e lei mi dice “stai buono che fra poco avrai quattro anni”. Mi e’ rimasto impresso, non so nemmeno perche’ ma so che sono quei momenti, significativi o no, che si fissano nella mente e costituiscono pezzi del puzzle della nostra vita.

Grazie nonna per tanti di questi piccoli bei momenti di normalita’ in un’infanzia di interventi che hai contribuito a rendere serena. E grazie per quel pupazzo di neve nella vasca, il giorno che stavo male per non so quale malattia infettiva dell’infanzia. Pensare che tu la odiavi perche’ ti ricordava il freddo patito nella tua poverissima infanzia…

La notte fra l’11 e il 12 di un anno fa nevico’ e oggi pure. Me l’hai regalata tu? Se si’ grazie e scusa se ho saltato la Messa. Magari il post vale lo stesso… ma come ho detto questa volta non e’ stata pigrizia :) Lo so che non ci credi ma sto dicendo la veritaaaaaaaaa’ sta voltaaaaaaa… :)
TVB

Un volo sull’acqua mossa dal vento

Il soggetto descrive l’immagine che fa da copertina a questa giornata: l’acqua mossa dal vento alle Fondamente Nuove a Venezia, il vaporetto (bello freddo) mi porta all’ospedale per il controllo dalla dottoressa Franch che ora riceve li (ma, scoop del giorno, fra poco ricevera’ anche a Mestre per chi non e’ a Venezia).

Viaggio bello e piacevole con l’amico Firmo che mi aiuta a non perdermi fra le calli: autobus, vaporetto, un bel po’ di strada a piedi controvento sulle Fondamente Nuove (diciamo la galleria del vento di Venezia!), infernale macchinetta per pagare la visita (con timeout criminale che se non sei veloce a metter la prima banconota devi rifar tutto) e… via!

Rivedersi come si saluta un amico che non si vede da tempo, da parte mia e cosa piu’ eccezionale da parte sua!
Inizia memorizza al PC la mia storia clinica (nel vecchio studio non ne aveva modo), anche con l’orgoglio di raccontare al medico sua assistente dell’operazione con cui mi ha tolto lo sdoppiamento. Poi con lo stesso tono con cui io qui parlo di un nuovo software mi dice che rispetto al vecchio studio ha cose nuove bellissime e mi misura la pressione con un affare che se ne frega del mio nistagno, fa 5 misurazioni di fila senza manco toccare l’occhio e in effetti piu’ che uno strumento medico del 2013 sembra un manufatto degli Asgard (quelli di Stargate). In effetti potrebbe essere aliena, ma no e’ un medico bravo, terrestre e sceglie tutte le cose piu’ all’avanguardia.

Poi via di pachimetria (a proposito di tecnologie che ha a disposizione), scoprendo cio’ che sospettava ossia che la mia pressione oculare reale e’ un briciolo piu’ bassa di quella che appare dalle misurazioni. Averlo saputo vent’anni fa, chissa’…
Esame del resto dell’occhio, guarda il campo visivo. Perfetto per un “ragazzo” (ringrazio del termine) con le mie patologie oculari.
A volte mi chiedo se mi sottovaluto io o gli altri sopravvalutano i miei problemi ma sospetto piu’ la prima, visti i complimenti che spesso ricevo per cio’ che faccio con questo mio unico occhio appena funzionante e cosi’ pieno di patologie.
Non finisce qui, perche’ le ho portato un regalo: una penna USB con foto e altre cose che ho imparato a fare dopo il suo intervento. Piccola, metallica, elegante, 32gb, ha fatto una faccia e mi ha detto “tu sei pazzo”. Si’.

La penna contiene un piccolo file Word con una cosa che le propongo per Il Gomitolo. Accetta con entusiasmo. WOW! Saro’ piu’ preciso quando la pubblicheremo :)

Arriva la parte toccante ma qui e’ difficile da raccontare, diciamo che cade il discorso su come sto, sul periodo che vivo e che mi ha portato ad assumere diversi farmaci. Il modo in cui s’e’ interessata e preoccupata di cosa mi stesse succedendo e per quali ragioni, anche se esulava dal suo ambito, e’ qualcosa che va oltre l’immaginabile ed e’ stato commovente. Anche qui, forse mi sottovaluto e se ricevo quest’attenzione da un medico dovrei pretenderla dagli amici, tutti.
Finale con regalino di caramella (avro’ detto grazie o ero del tutto andato?) e lei che esce per conoscere e ringraziare Firmo (che e’ come lei, persona affabile e gentile oltre ogni limite), gli dice quanto mi stima e ammira e lui le dice che per lui e in parrocchia e’ lo stesso. E io che mi ingrosso :)
Poi vedere lui commosso e felice per l’esito della visita e’ l’ultimo tocco. Il resto e’ chiamare casa per dare tutte insieme le belle notizie e poi tornare e pianificare che laboratori faremo per il GREST quest’anno, insieme…
…Grazie! Alla dottoressa e a Firmo, non solo per la visita, non solo per avermi accompagnato ma per le riflessioni che ha portato questa giornata…

Tutti i nodi vengono al pettine

Non si puo’ far finta di niente troppo a lungo, non ci si puo’ prendere in giro illudendosi che un tvb sani le ferite o che per riparare a un brutto gesto basti dire mi dispiace. Non si puo’ da nessuna delle parti perche’ poi restano e crescono rancori, che portano a un continuo attacco, a una continua provocazione e pure all’insofferenza reciproca verso atteggiamenti e caratteristiche degli amici che prima si tolleravano meglio.

Il perdono e’ prezioso, ma deve portare a gesti concreti non a dirsi solo un tvb, altrimenti le ferite restano e prima o poi i nodi vengono al pettine. Cito Jovanotti: “si accumula stress che poi esplode in un improvviso cambio di scena“.
Bene, e’ esploso, con l’ennesimo atto contro. E’ stato tuo, poteva essere mio, e’ comunque esploso. E ora restano i cocci. Mi dispiace e tanto, ma e’ una lezione di vita. Se cade un piatto non basta reicollarlo, bisogna cercare di capire perche’ lo si e’ fatto cadere e se era davvero cosi’ poco importante da meritare d’essere buttato a terra o lasciato cadere, facciamocene una ragione.

Mi dispiace, ma mi dispiace ancora di piu’ essere attaccato continuamente e in questo 2013 ho deciso, forse egoisticamente ma pazienza, di avere un po’ piu’ cura di me perche’ ho avuto certi segnali che m’han fatto capire che devo.
Non pretendo di avere ragione in tutte le cose che faccio e dico, anzi probabilmente ne sbaglio moltissime. Tuttavia se ogni volta che mi parli cerchi un pretesto per darmi contro, un problema c’e’ e se non accetti di cercare di capirlo, sanarlo e risolverlo, non lo posso fare da solo, ne’ voglio piu’ ingoiare le altrui ingiustizie pur di tenermi le persone, non piu’. Questo gioco con me non funziona piu’.

Questo post e’ pubblico perche’ io credo in quello che dico e non ho bisogno di nascondere il mio blog (magari per parlare alle spalle o per una forma di vendetta) e perche’ penso che magari l’alrui commento, se costruttivo, possa aiutarmi a crescere (si anche se sono un vecchio: non si finisce mai).

Non scrivo per dire “ho ragione, e’ cosi'”. Sto esprimendo solo e soltanto il mio pensiero che potra’ essere sbagliatissimo ma al momento e’ questo.

Una goccia sul cuore

…e quando alcune cose proprio non vanno, arriva una mail, direi un dono dal cielo, e vedi che un tuo gesto passato e quasi accantonato dalla memoria s’e’ trasformato in vestiti e scarpe per bimbi e persone di un mondo lontano, poveri oltre cio’ che qui immaginiamo povero, ma almeno forse ora un po’ meno soli.
Ed e’ una goccia che scalda davvero il cuore e scioglie un po’ quella tristezza data dai tanti egoismi in cui ognuno di noi abitanti di questa nostra opulenta societa’ tende a cadere…