Gli sconfitti

Non si dovrebbe gioire delle altrui sconfitte perche’ ogni giorno siamo vincenti e perdenti, a tutti capita di passare da un ruolo all’altro, pero’ ci sono alcuni risultati di questa tornata elettorale per cui non posso che rallegrarmi.

Hanno perso i colpi bassi, come accusare il proprio avversario di qualcosa di infamante durante un dibattito TV sapendo che in quella sede non potra’ piu’ replicare. E l’ha fatto un ex ministro dell’istruzione. Che esempio!

Ha perso quel vescovo di Trieste che diceva che non e’ lecito al cristiano appoggiare partiti che su questioni etiche fondamentali hanno espresso posizioni contrarie alle posizioni della Chiesa. Non e’ che i triestini siano tutti infedeli o privi di etica. No, pensano con la loro testa per fortuna e non si fanno piu’ comandare nelle scelte sociali. E ci mancherebbe.

Hanno perso i cartelloni elettorali offensivi tipo “Milano zingaropoli con Pisapia”, “Moschea a Milano: e se fosse nel tuo quartiere? Fermiamoli” ecc.

Ha perso chi considera il web come una TV in cui riversare la solita propaganda e offre risposte preconfezionate anche a domande ironiche. No signori, se venite su questo media vi confrontate faccia a faccia e vi mettete in gioco.

Hanno perso quelli che andavano fuori dalle chiese di Milano a dire per chi non votare. Gesu’, tornasse, vi caccerebbe dal sagrato del tempio.

Ha perso e in molte citta’ un partito che da anni ha fatto la sua fortuna evocando paura e diffidenza. Il vento che cambia forse e’ questo, e’ l’apertura al prossimo.

Ha perso quell’idea appunto perdente del Partito Democratico di diventare un partito tanto di centro e un po’ di centro-sinistra. Dividetevi. I centristi vadano con l’UDC ora che s’e’ staccato dal centro-destra e gli altri tornino a fare un vero centro-sinistra.