Fara’ male o non fara’ male?

E’ bello avere certezze granitiche. O e’ cosi’ o non lo e’. Per me lo e’ quindi agisco cosi’ e non coli’.
Il problema arriva quando inizi a domandarti se le cose sono davvero come pensi tu e la tua certezza granitica vacilla.

Allora cerchi di informarti ma, ops, non c’e’ certezza scientifica. Persone competenti dicono una cosa, altre dicono forse l’opposto. Forse. Perche’ c’e’ chi dice non dovrebbe e chi dice forse potrebbe. Non c’e’ ne’ un si’ ne’ un no, e tu che hai evitato il problema fino ad oggi ti trovi spiazzato.

Il problema sono le reti wireless o wi-fi che dir si voglia.
Fin qui le ho evitate, pur essendone immerso: in casa me ne arrivano in media sei dei vicini (e parlo di quelle visibili…), fra cui una potentissima (fra 80 e 100%!) giusta giusta in linea con la sala da pranzo dove mia madre guarda la TV.
Per strada e nei negozi arrivano quelle dei condomini e degli uffici.
Dal mio medico ce ne sono diverse. In molti luoghi pubblici c’e’ anche Venice Connected (che e’ aperta, gratuita e comoda, un bel regalo del comune!!!). Non contiamo quelle delle tante telecamere wifi sparse per la citta’…

Insomma, sono immerso, siamo immersi nelle reti wireless ma fin qui avevo scelto di non farne uso, spesso andando controcorrente.
Ora dovrei usarla, ma i dubbi regnano sovrani, soprattutto per il bene dei miei familiari. Mia madre e’ convinta che ci sia ben altro che fa male. Lo stesso mi dicono diversi medici che ho interpellato e il buon Giuseppe, un futuro da ricercatore farmacologico.

D’altro canto nessuno dice che fa sicuramente male. Potrebbe. Ma non c’e’ la certezza. Ci sono solo ipotesi. Sul wifi, ma ancor piu’ sui cellulari allora, che hanno un segnale piu’ potente. E quelli volenti o nolenti li usiamo tutti, spesso a lungo (ora che ci sono flat e offerte speciali), cosi’ cade pure il discorso “il cell lo usi per brevi chiamate mentre la rete wifi e’ sempre attiva”.

Provo quindi ad affrontare il problema in un altro modo.
Consiglierei a qualcuno di usare una rete senza fili?

Risposta articolata:
– Se gli e’ indispensabile (es. se ha apparecchiature non dotate di connessione cablata)
– Se non soffre di sensibilita’ alle onde elettromagnetiche (quella cosa per cui con un emettitore wifi in prossimita’ senti la testa pesante)
– Senza esagerare (es. non tenendola accesa 24/24 ma solo quando serve)
– Annotando eventuali variazioni comportamentali, dell’umore o dello stato fisico dei parenti piu’ fragili (bambini, anziani, persone che sono/sono state affette da patologie importanti)
– Consultandosi con medici specialisti per raccogliere piu’ pareri possibili soprattutto in relazione alle patologie di cui si e’ stati affetti in famiglia.

Un altro parere importante infatti me la dara’ il medico da cui andra’ mia madre a giugno e che contribui’ a curarle una importante patologia (quella con cui l’individuo che purtroppo abbiamo come premier definisce i magistrati di Milano, e solo per aver usato quel termine per quanto mi riguarda non e’ piu’ degno della sua carica).
E mentre aspettera’ il suo turno sara’ esposta al segnale di una rete wifi visibile (e magari altre non visibili), oltre che di numerosi cellulari.

Ma e’ una mia paura, lei e’ ben convinta che ci sia ben altro che fa male e intanto si gode, per brevi momenti nella giornata, il suo tablet e inizia a esplorare il web ed i blog divertendosi un mondo e guadagnandone in buon umore e disintossicazione dai tg.

Intanto ringrazio per la pazienza tutte le persone a cui in questi giorni ho fatto mille domande! :)

E… voi che leggete cosa ne pensate?

Update dell’11/5/2011: “ho provato a navigare ma non funzionava niente” “ehm… dovevi dirmi di attivare la rete wifi” “non voglio dipendere da te e doverti chiedere il permesso per navigare”. Qui i ruoli si invertono, aiuto! Le ho detto che se a giugno avremo il via libera di quel medico avra’ la sua wifi quando vuole.