Marchionne ha vinto?

No, non sono impazzito. Lo so che gli impiegati FIAT di Mirafiori hanno votato in massa SI: loro non sono toccati dalla modifica dei turni o della durata delle pause durante la massacrante catena di montaggio. Lo so che i numeri sono 54% per il SI e 46% per il NO.
Ma in quel 46% c’e’ chi le auto le fa, chi fa il lavoro duro. E la maggioranza di loro, nonostante il ricatto (o accetti o si investe altrove) ha detto NO.

A chi vuole stravolgere questo paese, a chi vuole negare i diritti ai lavoratori e aumentare quelli dei padroni, a chi pretende che i lavoratori vivano solo per l’azienda e finche’ servono (straordinari prima, cassaintegrazione poi), a chi da’ ragione a queste posizioni, oggi dedico questo brano di Giovanna Marini.
Perche’ la protesta (civile) e’ un diritto che nessun accordo ingiusto potra’ mai cancellare.

Forza FIOM e forza operai, nella speranza che un domani i partiti in parlamento aprano gli occhi e capiscano chi sostenere.
L’attuale premier si definiva un “presidente operaio”. Bene, vada a lavorare in catena di montaggio un mese. Lui e tutti quelli che si sono schierati per un accordo che cambia in peggio la vita di migliaia di famiglie solo per arricchire i soliti.

Gli EROI del 2011

Io non so se il NO al ricatto (o rinunci ai diritti o investiamo altrove) vincera’ ma se nel 2010 l’uomo a cui avrei stretto la mano era Julian Assage di Wikileaks, oggi sono gli operai che hanno avuto il coraggio e l’altruismo di votare NO contro un ricatto che aprirebbe le porte a una devastante catena di nuovi contratti con diritti limitati e doveri incrementati. E questo sotto la minaccia di perdere il lavoro e avendo contro ministri e premier di questa nazione devastata e intontita dalla TV (del premier).

Non so se il NO vincera’ ma se l’amministratore FIAT dovesse davvero minacciare di andarsene un governo serio troverebbe il modo di fermarlo. Ecco, io lo minaccerei di chiedergli indietro tutti i finanziamenti pubblici che la sua azienda ha ricevuto negli anni. Ma dubito che questo governo (o l’attuale opposizione, se e’ per questo) lo farebbe. E allora se se ne andasse la FIAT, vorrei che i politici la seguissero. Via lontano.

Io continuo a cliccare la diretta di Repubblica con un’immensa ammirazione per chi, a rischio del lavoro, ha votato NO.
A loro stringerei la mano, ripeto.

PS: chi non sa cos’e’ ll lavoro in fabbrica legga un po’ qua.