“Se non ci ridarete la nostra bambina…”

Dichiarazione del giorno dell’ambasciatore bielorusso, sentita con le mie orecchie al TG1 poco fa. Minaccia conseguenze internazionali e quant’altro.

Al di la dei toni (torno a ripetere che se fossi nel ministro degli esteri non accetterei che un ambaciatore straniero parli cosi’ nel mio paese…), vorrei soffermarmi su quel “nostra”.

Ieri leggevo la scheda della Bielorussia su un’enciclopedia. Forse dovrebbe essere aggiornata e contemplare fra i “prodotti da esportazione” i bambini, visto come ne parlano in questi giorni, a partire dalla minaccia di bloccare gli altri affidi temporanei e le adozioni come “ritorsione” a questo caso.

Proviamo a chiarire le cose per chi non le conosce, tanto per farci un’idea della questione: l’Italia si prende carico, con infinito amore, di offrire soggiorni di 3-5 mesi ogni anno a migliaia di bimbi bielorussi che nel loro paese risentono delle radiazioni e dei problemi dovuti al disastro di Chernobyl. Non e’ che gli italiano scelgono di prendersi a casa proprio i bimbi bielorussi per sfizio, lo fanno per amore, per dare salute e un po’ di serenita’ a bimbi doppiamente sfortunati perche’ orfani e perche’ esposti a un ambiente malato a causa del ben noto disastro nucleare di vent’anni fa.

Rispondere a un momento di difficolta’ con il blocco di tali affidi temporanei, nonche’ delle adozioni vere e proprie, e’ uno schiaffo non all’Italia ma a QUEI BAMBINI, ai figli piu’ deboli della loro nazione a cui dicono di tenere tanto.

E veniamo a Maria: e’ stata picchiata, tormentata, fatta oggetto di violenze sessuali. E siccome Maria e’ sola al mondo la RESPONSABILITA’ della sua sicurezza era dello Stato bielorusso che, per tramite del suo governo, ora fa la voce grossa con l’Italia e sembra tanto interessato a riaverla.

Fatti:

  1. Non sono stati in grado di tutelarla.
  2. Lei NON VUOLE tornare li e minaccia il suicidio (che ha gia’ tentato due volte).
  3. Le perizie mediche confermano le violenze subite.
  4. In Italia puo’ essere sostenuta, aiutata e curata.
  5. Le cure proposte per Maria in Bielorussia fanno semplicemente ridere (ma in realta’ c’e’ da piangere).

E loro fanno la voce grossa e minacciosa perche’ la rivogliono per sbatterla in un altro istituto?

Evidentemente per loro e’ un oggetto, non una persona. L’hanno persa per incuranza e adesso bussano alla porta di chi l’ha accolta e ritrovata per riaverla.

L’ambasciatore parla di far rispettare la legge. Inizi nel suo paese. Anzi, iniziamo con una bella inchiestra internazionale sulle condizioni dei minori negli istituti bielorussi.

Maria non e’ un oggetto, caro ambasciatore e stia certo che in Italia la scelta dei coniugi Giusto e’ apprezzata e condivisa. FANNO BENISSIMO A NASCONDERLA e credo che qualsiasi persona di buon cuore e di buon senso li possa, anzi gli debba aiutare, in ogni modo possibile.

Io da formichina sto spargendo la voce su questa vicenda per sensibilizzare il maggior numero di persone possibile ed aumentare il numero di firme della petizione organizzata dall’associazione Amici dei Bambini. E’ poco, forse non servira’, ma IO sto agendo secondo coscienza per il bene di una creatura innocente. E alle autorita’ bielorusse questo bene interessa?