Da tal cicciobandini
possiamo sentire e leggere l’inno dell’Ulivo. Il nuovo, dopo
“La canzone popolare” (urgh) e “Una vita da mediano” (uhm).
Alcune considerazioni:
1) e’ una via di mezzo fra “Bandiera rossa” e “Ci vuole un fiore” (per fare il tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole il fiore… la melodia ricorda quella, il testo e’ meno bello).
2) In base alla legge Urbani (che l’Ulivo ha accettato implicitamente, con l’astensione) siccome su quel testo e quella musica non c’e’ il bollino virtuale SIAE, diffondere la canzone in rete e’ illegale, leggerla e’ illegale, sentirla e’ illegale, anche se gli autori l’hanno messa apposta in giro perche’ la si ascolti e si agisca di conseguenza alle europee. Insomma, a norma di legge chi sente oggi ‘sto inno rischia la galera.
In effetti una cosa simile andrebbe vietata, ma non da una legge fatta per realizzare i sogni proibiti delle major ;-)
Andrebbe vietato perche’ e’ BRUTTO e fa chiedere se si e’ sicuri di voler votare gente che ha “la testa dura e il cuore sulla bocca” (eh?) o che “vive e fa progetti coi vecchietti e i ragazzini” (ehh?)
Vabbe’, ascoltatelo e giudicate…
Domanda: fra l’inno di FI e questo qual e’ il peggiore?
Brutta cosa il sistema maggioritario, ci obbliga ad avere due grandi coalizioni che nel migliore dei casi sono identiche e nel peggiore sono una peggio dell’altra. E qui non parlo di inni.