Pacifisti poco pacifici…

Cosa penso dei pacifisti post Iraq lo sapete, ma grazie ai “bloggers per la pace” devo tornare sull’argomento…

Gia’ il concetto di bandiera della pace e’ abberrante: se la hai sei buono e bravo, se non la hai sei uno schifoso assassino schierato con gli ameriKani. E passi, hanno riempito le finestre e le facciate di case e palazzi di bandiere colorate, hanno coinvolto i bambini e le scuole, hanno creato un movimento d’opinione (che non rappresenta la maggioranza del paese ma si fa notare).

Il problema e’ che questo movimento non ha un coordinamento o una sorta di statuto, ma e’ caratterizzato da tante anime diverse unite dalla bandiera.

Fra gli altri ci sono…

…i bambini che nel loro candore non possono che auspicare un mondo in cui tutti si tengono per mano felici (ignorando, ma a una certa eta’ e’ legittimo, che certe situazioni non si possono fermare con le bandiere o le poesie di pace).

…i politici, da Rifondazione ai comunisti italiani ad altre aree della sinistra che vogliono si’ la pace, ma in generale sono contro qualsiasi iniziativa USA, indipendentemente da quale che sia. (1)

…i facinorosi, che a marzo 2003 bloccavano i treni dei pendolari per impedire il passaggio sulla rete ferroviaria italiana di materiale destinato alle forze USA… (2)

…quelli che al corteo della pace di marzo 2004, bandiere in mano, hanno riempito di insulti e uova marce Fassino ed altri esponenti di sinistra rei di non essere abbastanza pacifisti… (2b) o che inneggiavano alla resistenza irachena (!)

…e ci sono anche i “bloggers per la pace” che decidono di minacciare di denuncia una prof. italiana che insegna in Egitto, ha un blog, e’ molto critica con gli USA ma ha avuto ed il torto di far loro notare che alcune foto di stupri di donne irachene sono in realta’ un falso e provengono da un sito pornografico a pagamento che proponeva immagini da un film porno. Il che si badi non significa smentire tutte le torture (atto indegno che sara’ punito) o difendere gli USA, ma fare un favore a qualcuno che fa informazione evitando che vengano mischiate cose vere e cose non vere!

Ora, intanto gli attacchi a Lia dimostrano solo miopia visto che col suo blog contribuisce ad informare, spiegare e avvicinare chi la legge sul mondo in cui vive, sfatando molti preconcetti sull’Islam e gli islamici (quindi aiuta la causa della pace fra i popoli ben piu’ di altri…). Detto questo, se pure io mi riconoscessi nei toni e modi del pacifismo oderno, non vorrei condividere i simboli e quindi apparire collegato a persone che in nome della pace perseguono fini politici (1), fanno casino e usano la violenza come arma di pace (2 e 2b) o minacciano di querela una persona in perfetta buona fede che ha avuto il torto di segnalare un errore che puo’ compromettere la credibilita’ di un’iniziativa.

Credibilita’ che per quanto mi riguarda “bloggers per la pace” non ha piu’. Cambiate rotta e modi e magari anche nome. Sceglietevene uno un po’ piu’ umile ragazzi, perche’ non potete arrogarvi il diritto di essere gli unici “blogger per la pace” (si dice cosi’, la ESSE nella parole inglesi usate in un contesto italiano non va…) o rappresentare la blogosfera, men che meno quando agite come avete fatto contro Lia… e come fate mentre scrivo, pubblicando un comunicato stampa dei campi antimperialisti (il nome e’ tutto un programma…) che va contro la sacrosanta richiesta di riservatezza sulle trattative per liberare gli ostaggi italiani.

Stesso discorso della bandiere, dunque. Non si possono raccogliere sotto un unico simbolo persone con interessi, fini e comportamenti tanto differenti. Non e’ moralmente accettabile che un simbolo in cui si riconoscono migliaia di persone che hanno un’opinione e un’aspirazione legittima di pace rappresenti anche determinati movimenti politici, i campi antimperialisti, la gente che fa casino nelle stazioni, quella che lancia uova marce e quella che invece di ringraziare per una segnalazione si lancia in minacce alle persone per bene, che oltretutto senza clamori e nella vita di tutti i giorni fanno molto per la pace e la reciproca conoscenza dei popoli.

Da oggi questo blog linka Haramlik, il blog di Lia che gia’ leggo da un po’. Non la pensa come me su varie cose ma trovo molto interessante ed istruttivo leggerla e vi consiglio di fare altrettanto.

Se invece volete leggere il pacifismo vero, quello slegato da interessi, odi, rancori, quello che purtroppo NON SA di venire STRUMENTALIZZATO per fini politici da taluni partiti, leggete i pensieri di pace dei bambini

Rileggendo quei messaggi trovo cosi’ triste che la buona fede di tante persone, soprattutto bambini, serva ad alimentare le aspirazioni di campi antimperialisti, partiti che auspicano oltre alla pace la fine degli USA (e gia’ che ci siamo la sconfitta del governo in carica) ecc…

E’ questo il grande problema del pacifismo post Iraq: e’ un calderone, in cui sotto un unico simbolo trovano spazio aspirazioni giuste ed altre strumentali. E in cui in nome della pace si fanno cose assai poco pacifiche e pacifiste.

Peccato. La buona fede di tanta gente meriterebbe piu’ rispetto e la bandiera della pace non dovrebbe rappresentare un simbolo politico.