Oggi in Parrocchia ho conosciuto una persona speciale. Si chiama Cesare, classe ’21, dal 1940 a oggi ha lavorato alla San Vincenzo (un ente che offre pasti ai poveri), eccetto cinque anni nei quali e’ stato prigioniero di guerra.
Ha scritto un bellissimo libro di ricordi che sara’ stampato e venduto dalla Parrocchia e che parla appunto delle persone di Carpenedo. Vicende, momenti, ricordi, situazioni, usanze di un tempo lontano, ma anche di pochi anni fa. Scritto con spigliatezza, acume e voglia di ricordare e conservare memoria di un passato che oggi sembra distante secoli.
Stamane il mio collega Firmo stava lavorando all’impaginazione e alle ultime correzioni. Gli ha mostrato il lavoro fatto ed era bellissimo vedere quest’uomo, che di informatica non sa nulla, stupirsi di fronte alla velocita’ con cui oggi e’ possibile impaginare, acquisire e disporre le foto, correggere i testi, ricercare una parola o spostare un intero capitolo. Ma pur sorpreso non mancava di commentare simpaticamente tutto, da quella che ai suoi stanchi occhi era una “caramellina” (la clessidra di Windows) al fatto che mentre lui ai magazzini della San Vincenzo spostava damigiane da 60kg, noi giochiamo a premer bottoni e spostar finestre. Scherzando (ma non so quanto!) ha detto che Don Armando dovrebbe chiederci un tanto all’ora visto che noi stia,o a giocare. Avra’ torto? ;-)
E’ passata cosi’ una mattina, fra persone davvero gentili, cortesi, pronte a raccontare ma anche ad ascoltare, a offrire, ricevere, anzi diciamo a condividere e mettere in comune le esperienze. E ho deciso che appena pronto leggero’ il suo libro, perche’ e’ fatto col cuore e credo sia utile guardarsi indietro.
Non manchero’ neppure di parlervene e di dargli il risalto che merita, qui e sul sito della mia Parrocchia.