Eluana è anche nostra figlia

Firmiamo tutti la petizione perche’ le volonta’ di Eluana e la sentenza definitiva della Corte di Cassazione siano rispettate. Per aderire basta mandare una mail mettendo semplicemente il proprio nome, cognome e la citta’.

L’articolo 32 della Costituzione italiana stabilisce che:

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Ovviamente ognuno deve agire secondo coscienza e la Chiesa ha tutto il diritto di esprimere le proprie posizioni, ma e’ immorale e illegale cercare di imporre a qualcuno in come vegetativo persistente di essere tenuto in vita contro la propria volonta’ espressa in precedenza, soprattutto quando cosi’ facendo si va anche contro una sentenza del massimo organo giuridico nazionale.

Oggi succede a Eluana.
E se domani capitasse a un nostro caro? O a noi?

Eluana e’ anche mia figlia. E per lei voglio il riposo eterno in Paradiso, perche’ e’ quello aveva detto di voler lei se le fosse successo quello che poi e’ successo.

We Will Not Go Down

We Will Not Go Down (Song for Gaza)

Ascoltatela, scaricatela (e’ legale e gratuita), guardate bene il video e se potete fate come richiesto una donazione a un ente di carita’ per le vittime palestinesi, ad esempio l’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei popoli palestinesi). Si’ proprio quella attaccata con bombe al fosforo bianco (lo dicono i testimoni) nella sciaugurata guerra di queste settimane.

Questo blog non sta con Israele e nemmeno con Hamas.
Questo blog sta con i palestinesi e se a qualche “amico di Israele” la cosa da fastidio non posso farci niente. Meno bombe al fosforo ragazzi e forse piu’ gente potra’ essere comprensiva verso le ragioni di Israele.

Per adesso:
We Will Not Go Down

A blinding flash of white light
Lit up the sky over Gaza tonight
People running for cover
Not knowing whether they’re dead or alive

They came with their tanks and their planes
With ravaging fiery flames
And nothing remains
Just a voice rising up in the smoky haze

We will not go down
In the night, without a fight
You can burn up our mosques and our homes and our schools
But our spirit will never die
We will not go down
In Gaza tonight

Women and children alike
Murdered and massacred night after night
While the so-called leaders of countries afar
Debated on who’s wrong or right

But their powerless words were in vain
And the bombs fell down like acid rain
But through the tears and the blood and the pain
You can still hear that voice through the smoky haze

We will not go down
In the night, without a fight
You can burn up our mosques and our homes and our schools
But our spirit will never die
We will not go down
In Gaza tonight

We will not go down
In the night, without a fight
You can burn up our mosques and our homes and our schools
But our spirit will never die

We will not go down
In the night, without a fight

We will not go down
In Gaza tonight

Un plauso al Venezuela e uno a chi fa vera informazione sul massacro di Gaza

Venezuela rompe relazioni con Israele

Magari qui ci fosse la correttezza di fare altrettanto.
Certo, se a perpetrare massacri come quelli a Gaza fosse chiunque altro si griderebbe al terrorismo. Se lo fa Israele “hanno diritto di difendersi” (si’, bombardando i bambini?)

Avevo aggiunto al post un link drammatico sull’atteggiamento di chi appoggia questo massacro e su alcune frasi girate in questi giorni. Terminava con immagini che facevano male. Sapendo che mi legge anche gente molto giovane non mi sento di lasciarlo ma che nessuno venga MAI PIU’ A DIRMI CHE ISRAELE VA COMPRESO E CHE HA DIRITTO DI DIFENDERSI. Tutti i responsabili di quei bambini morti massacrati vanno processati per CRIMINI contro l’umanita’!

The KMPlayer, bellissimo audio/video player (anche per DVD)

Tanti anni fa usavo MediaPlayer classic;
poi sono passato a BSPlayer;
poi quando BSPlayer si e’ riempito di pubblicita’ sono saltato sul carro di ZoomPlayer strizzando l’occhio a VLC e SMplayer e aprendo il WinDVD5 OEM avuto col PC per vedere i DVD;
poi, pur soddisfatto di ZoomPlayer ho provato The KMPLayer dopo averne sentito parlare benone su WinTricks.

Oggi sono un entusiasta del poco conosciuto player koreano.
E’ gratuito (niente versioni a pagamento con funzioni extra come ZoomPlayer), fa TUTTO, lo fa meglio degli altri! Lo uso ormai da un mesetto e ogni volta esploro una nuova funzione, per divertimento o necessita’, mi stupisce in positivo.

Da notare che non e’ solo un video player ma gestisce ottimamente decine di formati audio e integra filtri per rimuovere la voce, migliorare il suono o divertirsi a velocizzarlo anche senza cambiare il pitch, ovvero accorciando la durata dei suoni ma mantenendone le caratteristiche audio originali: da provare!

Scaricatelo, non ve ne pentirete:
Si trova http://www.kmplayer.com/forums/

Come non farsi amare

Volete farvi odiare?
Imparate dal governo Israeliano.

Israele sta guadagnando l’odio della GENTE. Ci sono sciacalli che disegnano svastiche ma o sono provocatori o sono poveri dementi che in altri momenti andrebbero a menar calci in uno stadio.

La GENTE comune e’ quella che pensa con la propria testa e CAPISCE che non puoi massacrare un popolo, violando tutte le risoluzioni ONU e le norme internazionali, e pretendere di essere nel giusto. Certo, puoi convincere i mass media ma in questa era di informazione globale certe malefatte non passano sotto silenzio

Odiare e’ sbagliato, divora l’anima, ma e’ un sentimento umano di fronte a tanto dolore inflitto a civili innocenti e tanto disprezzo per la vita! Odio e rabbia non possono essere nascosti o negati, bisogna pero’ riuscire a trasformarli in sentimenti positivi e propositivi come ad esempio continuare a ragionare e spiegare i torti di Israele -e dei palestinesi- a chi non e’ abbastanza informato.

Io non odio gli ebrei e nemmeno il popolo israeliano, ci mancherebbe!
Invece non riesco a non provare sentimenti negativi verso il governo israeliano. Tutti alla corte internazionale per crimini di guerra li manderei!

Invece a chi parlando in nome di Israele dice “il popolo italiano e’ con noi” consiglierei di pensarci su meglio. Non so davvero CHI possa essere con Israele soprattutto dopo aver visto i volti dei bambini terrorizzati e di quelli morti.

Personalmente non conosco nessuno che dica “Israele sta agendo bene”.

Feedback

Il mio amico Anto’ su una creazione PHP/SQLite che ha visto in anteprima:

[00:35:03] <icecross> oddio tu sei un genio
[00:35:33] <icecross> certo spero che ti sbloccherai dal topic religioso prima o poi nei tuoi workz
[00:35:44] <icecross> ma quella cosa è pazzesca

Saprete tutti presto di cosa si tratta, e’ il primo Grande Progetto del 2009 e sta venendo bene.

Per ora fra i vari commenti ricevuti questo, di un amico che a lungo avevo quasi considerato perso, fa davvero piacere.

In una realta’ parallela…

Bandiera del Libero Stato Indipendente di Palestina
Bandiera del Libero Stato Indipendente di Palestina

Oggi questo blog si e’ trasferito nel Libero Stato Indipendente di Palestina.
Si trova in una realta’ parallela dove la storia e’ andata un po’ diversamente che da noi ed in modo piu’ giusto per tutti, palestinesi e israeliani.

In tale realta’ parallela al momento della nascita dell’ONU nessuna nazione ha avuto il potere di veto sulle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, dunque gli USA non hanno potuto, come da noi, coprire le spalle ai massacri di civili perpetrati da Israele ne’ d’altra parte altri paesi con differenti posizioni politiche e interessi “strategici” hanno potuto difendere stati canaglia che fomentavano il terrorismo.

Terrorismo che non ha avuto molte scuse per fiorire e alimentare una spirale d’odio da cui qui non si riesce ad uscire. Dopo la nascita dello Stato di Israele e la reazione dei palestinesi l’ONU ha inviato un massiccio contingente di caschi blu nelle aree piu’ calde della zona.
Si sono verificati momenti di tensione e sono accadute cose spiacevoli, come l’attacco dei soldati internazionali contro sedi terroristiche di ambo le parti. Alla fine pero’ si e’ riusciti a imporre la pace e un’equa divisione del territorio.

Questo blog dunque vive per un po’ in questa realta’ parallela, lontano da quella in cui sono costretti i suoi lettori, obbligati a convivere con esponenti politici schierati a senso unico (siano pro Palestina o pro Israele), polemisti che a corto di argomenti gridano all’antisemitismo di fronte a qualunque critica verso le azioni di Israele, altri polemisti particolarmente tolleranti verso il terrorismo islamico, esponenti islamici che promettono di convertire Roma, l’Europa e gli alieni (ma sara’ vero o sara’ propaganda antipalestinese?) e bizzarri figuri assortiti.

Vergognatevi.
TUTTI.

Le conseguenze dell’incoscienza

Un’amica si e’ iscritta a un social network italiano e mi ha dato la sua pagina.
Mi si e’ aperto un mondo!

Decine di persone che inseriscono nome, cognome, citta’ di provenienza, scuola o posto di lavoro frequentato e foto, talvolta in atteggiamenti che uno istintivamente terrebbe per se’.

E non basta: se uno si iscrive (io non ci tengo, grazie) ha a portata di mouse link di siti, blog e gli immancabili contatti/email, oltre alla possibilita’ di sapere chi diventa amico di chi (nei social network diventare amici equivale solo ad aggiungere un utente alla propria lista) e chi scrive a chi.

Difficile capire se questi comportamenti siano dati da incoscienza, da voglia di indipendenza o da ribellione verso quelle persone noiose che raccomandano sempre un minimo di prudenza nella vita online e offline. Forse sono tutte queste cose, forse e’ superficialita’, la stessa che ad alcuni nel mondo reale fa dire “ma cosa vuoi che succeda” o “non puo’ capitare proprio a me”…

Il brivido dell’avventura? Gli incontri dello stesso peso e profondita’ di quelli vissuti sotto il tunz tunz e le luci stroboscopiche? La ricerca di un posto per se’ in cui farsi conoscere? Ognuno cerca a modo suo un po’ di felicita’. Speriamo che questa ricerca non conduca a qualcosa di brutto e intanto complimenti all’unica persona che conosco, fra quelle che si sono virtualmente fatte radiografare su quel social network, che ha messo come cognome “lelelele”.