Telecom Italia twist!

Ci risiamo!

Come gia’ successo l’anno scorso la linea Telecom e’ morta. Telefono muto se sollevo la cornetta. Squila libero se chiamo. Avvisato il 187. “Se entro il 18 non ha di nuovo la linea ci ricontatti”. Gia’ perche’ ci sono sabato e domenica di mezzo.

OK, 4 giorni col weekend in mezzo. Internet a parte… e se uno non ha cell?! Lo lasciano 4 giorni senza linea? E oltretutto speriamo siano davvero solo 4!

E speriamo davvero anche che non riaccada come l’anno scorso che nel riparare la fonia hanno staccato ADSL e dopo, essendo ADSL con Wind in Shared Access, non hanno potuto ricollegarla fino a un contatto dalla Wind stessa. In pratica io ho dovuto chiamare Wind che ha chiamato loro per dire in che buco riattaccare la mia presa.

Questa volta ho preso delle precauzioni, confido e spero che bastino.

E ora?
E ora sono collegato via cellulare con una semi-flat Vodafone. Spero mi copra questi giorni e andra’ bene come backup, pero’ vorrei approfittare per staccare un po’ e rilassarmi.
Internet porta stress ed e’ anche una grande scusa per non fare le cose.
“non me la sento”, “non ho coraggio di tentare”, “non mi va…”… “beh intanto navigo un po’ poi si vedra’!”.
Senza rete si fanno piu’ cose e piu’ rapidamente. Ne approfitto per il weekend… pero’ ehy Telecom, poi sistemate tutto eh!

NB: due blackout della linea in 14 mesi dopo 36 anni senza disservizi.
Aiaiai Telecom…

Ci si rivede… fate i bravi! (a Telecom)
;p

Eluana ora puo’ andare in Paradiso

Finalmente l’anima di Eluana potra’ ascendere al Paradiso e sfuggire dalle bassezze di certi politicanti, laici ed ecclesiali. Sia Lodata la Cassazione.
Sono certo che il Signore l’accogliera’ a braccia aperte. La aspetta ormai da 16 anni, da quando il suo cervello si e’ fermato e il suo corpo e’ stato tenuto in vita forzatamente.

Credo che Peppino Englaro, il padre, sia un uomo da ammirare. Ha combattuto perche’ la figlia avesse diritto di vedere rispettate le proprie volonta’: Eluana prima dell’incidente che l’ha ridotta in come vegetativo permanente aveva detto che mai avrebbe voluto essere lasciata “sopravvivere” in quello stato.

Il padre avrebbe potuto portarla a casa pochi mesi dopo e lasciarla morire, come sovente avviene, ma ha fatto una battaglia di civilta’ perche’ il suo diritto a essere lasciata morire fosse riconosciuto da quella stessa Legge che ne aveva causato la sopravvivenza contro natura. In risposta ha ricevuto attacchi gratuiti e pesanti da tanta gente che o parla in buona fede ma ignora l’argomento o parla proprio in malafede.

Peppino Englaro e’ un uomo da ammirare e che ammiro. Un uomo che ha lottato per vedere rispettate le volonta’ della figlia. Qualcuna delle persone che parla tanto per farlo si rende conto di cosa vuol dire lottare perche’ tua figlia possa andare in Cielo?

Certo non sono da ammirare e non ammiro quei politici che in nome di una, ripeto una, religione vogliono imporre la condanna alla vita contro natura a chi non condivide i loro principi. Credere dovrebbe essere una libera scelta. Se la religione diventa legge il libero arbitrio che fine fa?

Certo non sono da ammirare e non ammiro le suore che si occupano di Eluana. Posso umanamente capire certe loro posizioni ma non giustifico dichiarazioni pubbliche come “se il padre la considera morta che la lasci a noi”.

Certo non ammiro i vertici della CEI che parlano di mostruosita’, assassinio e quant’altro. Si contraddicono continuamente! Morte naturale? Eluana senza sondini gastrici sarebbe gia’ morta da un pezzo. Con questa crociata ideologica, poi, rischiano di andare a toccare il delicato tema dei trapianti. Le prime avvisaglie ci sono gia’ state.

Certo non posso ammirare certi giornalisti che hanno evocato una morte per fame e sete ignorando che Eluana non prova ne’ l’una ne’ l’altra cosa e che comunque dopo la cessazione dell’alimentazione (che avviene via sondino ed e’ composta da speciali liquidi) saranno attuate le pratiche per ridurre lo stress del fisico.

Ora tutti invocano una legge sulla fine della vita, perfino la CEI.
Immagino come la vogliono oltre Tevere. Articolo 1 e unico: chiunque va collegato alle macchine e tenuto in vita a ogni costo. Se c’e’ un blackout sara’ il segno che il Signore nostro Dio ha deciso cosi’. Fino a tale evento vita, sempre e comunque. Se riusciamo a evitare il blackout tanto meglio. Non importa cosa resta dell’essere umano e se per caso soffre (vedi caso Welby). Si vive finche’ la scienza trova modi per prolungare la sopravvivenza del corpo perche’ noi crediamo sia giusto cosi’.

Nel caso invece l’Italia si dimostri un paese democratico e non integralista sullo stile delle nazioni arabe che tanto contestiamo, ove spesso peccato equivale a reato e talvolta a morte, io dico fin d’ora che se mi trovassi nelle condizioni di Eluana, senza alcuna reale possibilita’ di recupero, preferirei che la mia anima ascendesse al Paradiso piuttosto che farla restare prigioniera di un cervello ormai morto. (NB: tocco ferro)
Se sbaglio, sara’ Dio a dirmelo quando arrivero’ da Lui.

Vale come testamento biologico?
Spero di si’.

EDIT: mi conforta leggere per il web molti altri credenti esprimere opinioni simili a quelle di questo post riguardo all’epilogo di questa triste vicenda.
Ovviamente c’e’ anche chi non la pensa cosi’. E’ legittimo e meritano rispetto, almeno finche’ non dicono strafalcioni o lanciano insulti gratuiti e ingiusti.