15 giugno

15 giugno 2008 – 15 giugno 1996.
12 anni. Perche’ questa data? Perche’ quel giorno io finivo la prima versione di un programma che sarebbe andato in un pacchetto commerciale (HTTX per i piu’ curiosi). Ero all’apice della felicita’ e mi aspettava un bel periodo, intenso e stimolante.
Tutto stava cambiando. persone frequentate, conoscenti, anche il modo di chattare. Non contava tanto il compleanno imminente, contava quello che ero riuscito a fare. Da li’ tante esperienze, siti, amici, riviste online e poi cartacee.
Ero sereno (anche se non me ne rendevo conto) e un po’ rompipalle nei newsgroup.
Vivevo con mia madre, con mia nonna che era anziana ma ancora incredibilmente in gamba, con il mio gatto; andavo ogni anno dal prof. Rama a controllare gli occhi… e avevo la certezza che tutto sarebbe rimasto cosi’.

Non mi rendevo conto, non immaginavo, vivevo i cambiamenti e sentivo malinconia per le persone con cui ci si allontanava, online e offline. Di allora il bravo “Don’t touch” di Dalla.
E non sapevo, non immaginavo, non volevo immaginare, non volevo credere eppure l’avrei scoperto poi. Tutto cambia, tutto muore. Muoiono i medici che ti hanno dato la vista, muoiono gli amici, muoiono le amicizie per inedia o trascuratezza, muoiono le nonne.

Non sapevo quanti legami sarebbero nati e poi dissolti. Mi illudevo che fossero esperienze del passato, che sarei stato capace di gestire diversamente i rapporti, che non avrei permesso ne’ subito piu’ certe cose.

Stamattina vicino a un cassonetto ho rivisto la bicicletta per bambini che qualcuno con poco senso civico ha abbandonato li. Ogni giorno e’ piu’ mal ridotta. Chissa’ quante corse, sorrisi, emozioni ha regalato, chissa’ se chi la guidava poteva immaginare che un giorno l’avrebbe abbandonata li’ fra i rifiuti. Eppure succede perche’ il tempo scorre inesorabile e quando ce ne accorgiamo e’ troppo tardi. L’orologio ha fatto il giro. Il tram e’ al capolinea. Le fermate perse non tornano. Se ne possono avere di nuove, si incontra sempre gente nuova, talvolta splendida, ma il tempo perso non si recupera e chi non per fatalita’ ma per scelta decide di andarsene per la sua strada (fino a ieri amici x sempre, oggi ti cerco se mi servi o per le feste comandate) e’ un assassino di affetti. Ce n’e’ tanti. Una volta li puoi giustificare ma poi capisci che non e’ il mezzo che cambia e’ la gente. A volte penso che se perdessi di colpo tutte le mie capacita’ (in primis di cercare info su Google) in pochi mi cercherebbero piu’. Quei pochi sono persone preziose… ma rispetto al passato so che nulla e’ per sempre con nessuno. Forse solo con Dio e con alcuni amici piu’ veri.

Come cambia il tempo. Il mio amico Cristiano quando aveva l’eta’ che oggi ho io diceva che “Amici x sempre” e’ una canzone utopistica. Adesso che ho vissuto qualche esperienza in piu’ so che aveva ragione.

So che delle belle persone stanno preparandomi una sorpresa per il 18 e le ringrazio sin d’ora dal profondo del cuore. Il regalo in fondo me l’hanno gia’ fatto rendendo piu’ leggeri giorni e settimane che tanti “vuoti” e “silenzi” avrebbero reso ancora piu’ tristi e cupi.

Spiace dirlo ma e’ vero: finche’ non si fanno certe esperienze non si capisce il valore di cio’ che si ha, del patrimonio umano che si ha. Auguro a chi non lo sa di capirlo il piu’ lontano possibile nel tempo. Fino a quel momento per chi mi cerchera’ ci saro’, perche’ io penso sia giusto darsi per gli altri, col bello e col cattivo tempo. Ed e’ cosi’ che passero’ anche il mio prossimo comply, cercando di fare un dono a un amico in difficolta’ in questo periodo.

60 anni di massacri

Ho visto un articolo con IMMAGINI di cio’ la politica “di autodifesa” israeliana fa vivere ai bambini palestinesi. Non lo linko perche’ e’ un pugno nello stomaco e alcuni potrebbero starci male, comunque lo trovate su OKNOtizie di oggi.

Dopo averlo visto ho sentito il bisogno di PREGARE e poi di postare e gridare che io non trovo che ci sia alcunche’ da festeggiare per i 60 anni di Israele. Uno Stato che esiste al prezzo del massacro sistematico di tanta gente, che si attribuisce la liberta’ di violare convenzioni e risoluzioni ONU, che non dice mai “basta, parliamo, cerchiamo altre soluzioni, cambiamo politica”.

Ora ripeto un concetto chiaro: nessuno si azzardi a darmi dell’antisemita perche’ critico la politica militare israeliana!
Non ho nulla contro gli ebrei! NULLA! Pero’ ho tutto contro chi massacra la gente, siano ebrei, cristiani, islamici, ecc ecc ecc. Solo che lo Stato di Israele chiama gli altri terroristi e si definisce democratico, giustificato, ecc. E NON LO E’. NON E’ GIUSTIFICATO. Nessuno ha diritto di massacrare sistematicamente i civili per poter esistere. A questo prezzo non vale la pena! Lo si diceva della Cecenia all’epoca del rapimento/massacro nella scuola russa: “ma ha senso vivere in un paese reso libero a questo prezzo?” scrisse una utente sul sito della CNN (mi pare). E per quanto mi riguarda vale per Israele. Il massacro dei civili palestinesi vale lo Stato di Israele? Non c’e’ davvero un’altra strada?

E se non ci si puo’ sedere a un tavolo e discutere senza PIU’ armi (ne’ da una parte ne’ dall’altra, non basta imporlo ai palestinesi) perche’ non si cerca un’altra via? Perche’ la SOCIETA’ CIVILE israeliana non si mobilita per dire NO a questa politica di morte e per cercare alternative possibili o utopiche? Perche’ la loro Chiesa non interviene? Dio puo’ essere felice di tanto dolore?

Perche’?

Signore veglia sulle anime dei bambini e degli uomini vittime in Israele ed in Palestina di tanta sordita’ e prepotenza.