I nuovi dittatori

La dittatura del nuovo millennio non sara’ in mano a uomini dall’aspetto crudele e a capo di eserciti. La nuova classe dittatoriale e’ in giacca e cravatta, partecipa ai meeting, decide le strategie axiendali e la sua “smoking gun” e’ uno studio legale agguerrito e strapagato.

I nuovi dittatori non sparano proiettili, non mibilitano eserciti. I nuovi dittatori controllano il mondo con i brevetti e brevettano tutto affinche’ chiunque un giorno pensi di fare qualcosa debba pagarli.

Software, tecnologie, sostanze chimiche, faraci. Tutto cio’ che e’ brevettabile sara’ brevettato, per ridurre la liberta’ dei popoli e aumentare il potere (prima ancora del conto in banca) di pochi potenti.

Alle persone dei paesi poveri che muoiono di AIDS fara’ piacere saperlo. Il mondo occidentale e’ cosi’. Prima di tutto il denaro.

In Asia migliaia di persone muoiono di AIDS perche’ non arrivano i farmaci per curarle e se arrivano costano troppo. Alcune aziende producono alternative o addirittura nuovi farmaci ma non possono esportarli perche’ basati su sostanze coperte da brevetti e presto non potranno piu’ venderle neppure in quei paesi. Adesso li ci si cura con mezzo dollaro al giorno. Qui con molto ma molto di piu’.

E poi ci stupiano se qualcuno in nome di una fede mal interpretata
e con metodi indegni mira ad attaccare la nostra societa’?

Finche’ in nome dei brevetti (e del denaro e del potere) si fanno morire le persone cos’altro possiamo aspettarci?

Sbagliano loro, ma noi non siamo l’occidente libero e molto piu’ morale che crediamo di essere!

O meglio lo saremmo, se non ci fossero i nuovi dittatori a decidere per noi quanto dobbiamo pagare per mangiare, vivere e perche’ no, anche morire.

Post da leggere ascoltando
Alzando gli occhi al cielo
(e tanti saluti ai discografici che vorrebbero costringerci a pagare anche per leggere il testo di una canzone: sono ben dentro il business anche loro…)

Un commento su “I nuovi dittatori”

  1. OCCHIO NON VEDE, CUORE NON DUOLE
    Lorenzo Cherubini ("Jovanotti")

    Il nemico si nasconde, si mimetizza tra le pieghe della coscienza
    la sua violenza è subdola, il suo passo di gatto
    difficile davvero coglierlo sul fatto
    il nemico è tra noi, è dentro di noi
    per farlo fuori occorre rinunciare ad una parte di noi stessi
    se un tempo era più facile lottare contro ciò che non andava
    perché il nemico una faccia ce l’aveva
    una voce, una bandiera
    sapevi dove andare a prenderlo in giro la sera
    aveva nomi e facce, ma non è più
    così, adesso non si vede ma lui è ancora lì, più forte che mai
    e sotto sotto spinge col suo dai e dai
    e ha stipulato un patto con le coscienze addormentate
    nella pubblicità di una realtà falsificata
    a migliaia di chilometri di distanza da questa
    stanza uomini e bambini schiavizzati, sottopagati
    diritti rubati, derubati dell’infanzia in qualche capannone dell’estremo oriente
    lavorano e producono le griffes dell’occidente
    e qui non si sa niente perché sta bene a tanti
    tacere verità che sono atroci e allucinanti
    ai pilastri di un’economia vincente dal volto appariscente
    che crea la sua ricchezza con la sofferenza di un sacco di gente.
    E quanti dovranno soffrire, quante mucche impazzire
    quanta aria velenosa bisognerà respirare
    quanti cibi avvelenati bisognerà divorare
    quante malattie ancora, per interesse, non si potranno curare
    prima che qualcuno pensi che così non va bene
    ma il nemico si è infiltrato dentro al sangue che ci scorre nelle vene
    nei sorrisi compiacenti di politiche fatte di parole
    all’insegna di "occhio non vede, cure non duole".
    Il nemico ha il volto sorridente, cravatta e doppio petto
    intorno a grandi tavoli fa incetta di rispetto e di sorrisi
    strette di mano, accordi tra potenti che non guardano lontano
    e approvano la produzione di mine anti uomo
    di tutti gli armamenti necessari perché questo sistema
    si mantenga bello saldo sui binari di sangue dove viaggia
    cosicché anche il coraggio più coraggio si scoraggia
    di fronte a questo gioco dove tutti hanno ragione
    e i peggiori criminali sono tenuti in alta considerazione
    e viaggiano in corsia preferenziale
    rimbalzano sull’ammortizzatore sociale e non si fanno mai male.
    E cambiano i governi ed il nemico gli sorride in silenzio
    protetto dalla logica del tacito consenso di chi gode
    di questa situazione che fa comodo a tanti
    tenere alto il livello di paura e le coscienze ignoranti
    paura della povertà, paura dell’ignoto
    paura di trovarsi di fronte al grande vuoto di se stessi
    con la coscienza critica in stato di assoluta catalessi
    sconfiggere il nemico è guardarsi dentro
    cercare il proprio centro e dargli vita
    come a un fuoco quasi spento
    renderlo vivo dargli movimento.
    Il nemico si nasconde spesso in quello che crediamo
    nei moralismi ipocriti
    e nelle trasgressioni controllate e organizzate
    nelle droghe illegali e sottobanco ben distribuite
    il nemico crea falsi nemici per farsi scudo e apparir perbene
    modellerà il suo aspetto e prenderà la forma di ciò che lo contiene
    spacciandosi per libertà ti legherà con le sue catene
    conservare il controllo di ciò che vediamo
    conservare il controllo di ciò che sentiamo
    verificare se sotto l’aspetto invitante di un’esca non sia nascosto un amo.
    sconfiggere il nemico è guardarsi dentro
    cercare il proprio centro e dargli vita come a un fuoco quasi spento renderlo vivo
    e dargli movimento

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