Mettere dei punti… o delle virgole

Ieri un caro amico, una persona che stimo moltissimo, mi ha detto questa frase a proposito di situazioni che lo riguardano.

Curiosamente e’ una soluzione che mi sono trovato ad adottare anch’io in questi giorni, in varie situazioni diverse fra loro.

E’ che a volte certe intese smettono di essere tali e allora e’ inutile prolungarle oltre: si finisce per illudersi e soffrire. Poi ci sono persone che agiscono come bambini senza esserlo da vent’anni e arrivi a chiederti se siano in malafede… finche’ non ti sorge il dubbio che invece siano diventate incapaci di valutare la realta’ che le circonda o forse si siano addirittura create un mondo tutto loro in cui il nero e’ bianco e il bianco e’ nero.

Insomma, a volte le relazioni interpersonali si complicano e per quanto tu cerchi sempre di vedere il “buono” negli atteggiamenti delle persone a cui tieni capita che quel “buono” non ci sia piu’ e basta, che sia ridotto a un’invenzione di entrambi, un echo di quando c’era. Allora perche’ farsi male e farsi far male? Ci metti una pietra sopra e via. Le virgole o i punti e virgola si possono mettere ma bisogna essere in due ed essere sinceri e volonterosi. Non basta fingere che nulla sia successo o nascondere con un tvb problemi destinati a riemergere al primo contrasto. In quel caso meglio il punto e concentrarsi su chi ci vuol bene e che magari abbiamo finito per lasciare in disparte a soffrire facendolo sentire meno importante di quel che in effetti e’ per noi.

E’ doloroso decidere di mettere un punto, lo e’ infinitamente soprattutto per persone con il mio vissuto, tuttavia mi sto accorgendo che dopo averlo fatto ci si sente meglio e si osservono con meno dolore e una salutare dose di distacco certe cose. Nei giorni scorsi ne ho messi due e mi sono sentito meglio. Se diventeranno tre non dipendera’ da me. Io ho solo smesso di prolungare agonie inutili. Per il mio bene. E scusate se e’ poco.

Ci vorrebbe la tassa patrimoniale!

A volte penso che Bertinotti, pur bravo a rendersi impopolare e improponibile anche a un elettorato di sinistra, dica in fondo cose sensate.

Siamo in un mondo profondamente ingiusto dove c’e’ chi fa i soldi, tantissimi soldi, in modo facile e chi lavora 10 ore al giorno nel precariato piu’ assoluto, senza prospettive e con una paga da fame.

Allora al di la di ogni considerazione politica, ben venga una tassa propoerzionale al guadagno, perche’ e’ ASSURDO che uno scriva quanto segue e faccia una montagna di soldi di SIAE, diritti, ecc!

femmina come la terra
femmina come la guerra
femmina come la pace
femmina come la croce
femmina come la voce
femmina come sai
femmina come vuoi
femmina come la sorte
femmina come la morte
femmina come la vita
femmina come l’entrata e l’uscita

Al di la dei doppi sensi, la banalita’ e’ imbarazzante… e se penso che senza scomodare i teatri di grandi tragedie, anche sotto casa nostra ci son bambini che chiedon la carita’ per le strade, trovo osceno che esista un mercato in cui scrivendo qualsiasi cosa si facciano soldi a palate.
Libero mercato? Domanda e offerta? Va bene, ma allora chi guadagna con cosi’ poco sforzo deve aiutare la comunita’ in modo proporzionale.

NB: questo post parla di politica e problemi sociali, non di musica. Chi ha orizzonti limitati sostiruisca il testo citato con quello che preferisce, il succo non cambia. Sono pronto ad applaudire l’autore di ‘sto poema se fara’ qualcosa per beneficienza. Ribadisco la necessita’ di un diverso approccio sociale alla distanza fra gente che lavora 10 ore in catena di montaggio e gente che guadagna infinitamente di piu’ scrivendo anche cose del genere, ma e’ gia’ una buona cosa quando la seconda categoria dimostra un interesse GENUINO per i problemi del mondo reale (quello che inizia fuori dai cancelli di un palasport o di una tv). Vedremo.

In ogni caso la regola MORALE dovrebbe essere meno soldi ma a tutti.

Cose importanti… a seconda della prospettiva

Bagdad: mille morti a causa dell’ennesimo attentanto degli imbecilli fanatici che OSANO uccidere in nome di Dio (e ricordiamo che e’ un passato un anno da Beslam…).

New Orleans: migliaia di vittime, una citta’ spazzata via, centinaia di migliaia di uomini, donne e BAMBINI che hanno perso TUTTO e ora sono esposti al rischio di terribili epidemie.

Italia: la RAI va denunciata perche’ durante una trasmissione TV sono stati dati (orrore!) i risultati della partite.

Va bene che al mondo ognuno ha le proprie priorita’ ma a me pare che in QUESTO MONDO troppa gente pensi solo a due cose: i soldi e il potere!

Cinque mesi fa il mondo s’e’ fermato per la morte di Giovanni Paolo II: uomini semplici e potenti tutti assieme per rendere omaggio a una grande persona. E poi? E poi basta, si torna alla vita di sempre a quanto pare.

Tsunami, tragedie, morte, fame… ma poi la domenica pomeriggio il problema e’ chi da’ i risultati e quanto paga per farlo. Ma vi rendete conto? C’e’ l’ESCLUSIVA sul citare un evento pubblico! La RAI aveva offerto una marea di milioni di euro (MILIONI, ho detto!), Mediaset ne ha offerti un di piu’ e quindi adesso la RAI non puo’ piu’ dire che ha segnato la Juve o il Milan o il Canicatti’ (ah no, quello non e’ in SERIE A quindi si puo’). MILIONI DI EURO… con un milione di euro si salverebbero tante di quelle vite nei paesi poveri da riempire intere citta’!

Dio mio (e tuo, e suo, perche’ e’ uno solo a cui ogni cultura ha dato un nome e delle connotazioni diverse) perdonaci, tutti, perche’ permettiamo che le cose continuino cosi’!