Ieri un caro amico, una persona che stimo moltissimo, mi ha detto questa frase a proposito di situazioni che lo riguardano.
Curiosamente e’ una soluzione che mi sono trovato ad adottare anch’io in questi giorni, in varie situazioni diverse fra loro.
E’ che a volte certe intese smettono di essere tali e allora e’ inutile prolungarle oltre: si finisce per illudersi e soffrire. Poi ci sono persone che agiscono come bambini senza esserlo da vent’anni e arrivi a chiederti se siano in malafede… finche’ non ti sorge il dubbio che invece siano diventate incapaci di valutare la realta’ che le circonda o forse si siano addirittura create un mondo tutto loro in cui il nero e’ bianco e il bianco e’ nero.
Insomma, a volte le relazioni interpersonali si complicano e per quanto tu cerchi sempre di vedere il “buono” negli atteggiamenti delle persone a cui tieni capita che quel “buono” non ci sia piu’ e basta, che sia ridotto a un’invenzione di entrambi, un echo di quando c’era. Allora perche’ farsi male e farsi far male? Ci metti una pietra sopra e via. Le virgole o i punti e virgola si possono mettere ma bisogna essere in due ed essere sinceri e volonterosi. Non basta fingere che nulla sia successo o nascondere con un tvb problemi destinati a riemergere al primo contrasto. In quel caso meglio il punto e concentrarsi su chi ci vuol bene e che magari abbiamo finito per lasciare in disparte a soffrire facendolo sentire meno importante di quel che in effetti e’ per noi.
E’ doloroso decidere di mettere un punto, lo e’ infinitamente soprattutto per persone con il mio vissuto, tuttavia mi sto accorgendo che dopo averlo fatto ci si sente meglio e si osservono con meno dolore e una salutare dose di distacco certe cose. Nei giorni scorsi ne ho messi due e mi sono sentito meglio. Se diventeranno tre non dipendera’ da me. Io ho solo smesso di prolungare agonie inutili. Per il mio bene. E scusate se e’ poco.