Oggi troppi auguri delle Palme che mi mettono a disagio, perché quest’anno io sento davvero poco tutto… La Quaresima, tutto…
Mi ero riavvicinato un po’ alla Chiesa, ai suoi riti, ma la loro gestione del Covid fa sì che non mi fidi ad andarci.
E inevitabilmente così mi allontano. E siccome la vita è piena di stress materiali, ho perso un bel po’ di spiritualità in questi anni.
Me la andrò a cercare da solo come ho fatto per tutta la vita, ma sarà necessariamente lontano dalle Messe.
Scelta miope della mia parrocchia, che pure quarant’anni fa trasmetteva le Messe in diretta radio. Ma don Armando voleva portare la Parola di Dio anche ai lontani, non pretendeva che tutti andassero fisicamente a Messa.
Non mi fido. Non mi fido di andare a un concerto in cui è richiesto il greenpass, figurarsi se mi fido ad andare a Messa dove non è richiesto niente e adesso non ci sono nemmeno più limiti di capienza. Dove si sta vicini, si prega, si canta e si toccano le stesse superfici.
Però sorprendentemente mi manca e sono convinto che se avessi potuto continuare a seguirla in qualche modo, avrebbe un po’ nutrito la mia anima.
È vero, a distanza non si può fare la Comunione ma il metodo che ha ottenuto la Chiesa (abbassare la mascherina, ricevere la Comunione, rimettere la mascherina) viola tutte le norme igieniche sull’uso delle mascherine. Quindi non so se in presenza la farei comunque…
Ed è vero, ci sono infinite messe trasmesse in diretta, ma non sono quelle del mio mondo, della mia zona, con le persone che conosco.
Pazienza, la spiritualità ha sempre trovato il modo di raggiungermi e io ho la ho sempre cercata. Magari con un po’ più di fatica ma continuerò la ricerca.
Tornerò a Messa quando il Covid sarà poco più di un’influenza, curabile con farmaci da banco, e non richiederà il totale isolamento che per me sarebbe un problema.
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Noto che scrivere è sempre terapeutico. Mi sento più sereno e in pace col mondo dopo averlo fatto.