La telematica commerciale in Italia 20 anni fa

Appunti della memoria…

Non c’era Internet, c’era il videotel un sistema “a pagine” simile al Televideo con cui condivideva le stesse caratteristiche grafiche.

  • Gli utenti erano divisi in due categorie: utenti, appunto, e fornitori di informazione.
  • Gli utenti potevano solo consultare le pagine e comunicare con altri utenti tramite mailbox, un sistema che consentiva di inviare messaggi (da 600 massimo caratteri) e riceverne in tempo reale, salvo (frequenti) malfunzionamenti. Ogni utente era identificato da un “systelno”, un numero di 9 cifre da usare per contattarlo o dargli accesso a determinati servizi. Gli utenti non potevano produrre proprie pagine.
  • Gli utenti pagavano 150 lire alla connessione e 150 lire ogni 3 minuti (9 di sera e nei festivi).
  • I fornitori di informazione oltre alle suddette tariffe acquistavano un certo numero di pagine (minimo 100) al modico prezzo di 10000 annuali lire l’una.
  • Ogni pagina era composta da 24 righe di 40 colonne per un totale di 960 caratteri che dovevano contenere testi, collegamenti (massimo 11) e grafica.
  • Ogni pagina poteva avere un costo arbitrario da 0 a 9999 lire, addebitato sulla bolletta dell’utente. Le pagine che addebitavano 9999 senza preavviso erano molto odiate…
  • Per diventare fornitori d’informazione bisognava avere un’azienda e i contenuti del sito dovevano rispettare le finalita’ per cui l’azienda era iscritta alla camera di commercio.

Scenario deprimente?
Forse, ma quante amicizie sincere e intense nascevano dietro a quelle mailbox e alle prime chat artigianali basate su pagine statiche da sfogliare a 10 lire l’una.