Dare un senso alla sofferenza

Ammiro Bruno Lauzi.

Soffre del morbo di Parkinson ma non ha smesso di vivere: canta, si esibisce, convive con il suo male e non lo nasconde nemmeno durante gli spettacoli. Vive come fosse parte di lui, con una naturalezza e una forza d’animo che cancellano ogni traccia di disagio o timore in chi gli e’ accanto.

Ai bambini ha spiegato cosi’ il tremolio della sua mano: “non dovete mai prendere in mano una farfalla perche’ vi lascerebbe addosso il suo pulviscolo. Io l’ho fatto. La farfalla e’ morta ma adesso la mia mano ha addosso il suo battito d’ali”. Un poeta, come e’ stato descritto questa mattina nel programma TV a cui ha partecipato.

Vi invito a leggere questo bellissimo articolo su Bruno Lauzi che ho trovato poco fa. Chiarisce meglio che grande persona e’.

Vorrei essere come lui ma a volte, per sofferenze infinitamente piu’ piccole (legate ai miei occhi) io perdo la speranza. Solo per un attimo ma e’ cadere in una spirale di sconforto. Poi passa. La prossima volta rileggero’ quell’articolo e attingero’ a un po’ della sua forza costruttiva.

I selvaggi non meritano comprensione

Avendo subito nei commenti a questo blog la presenza di un signore che “capisce” la resistenza irachena, non posso che apprezzare il post di Luca Sofri sui deliri pacifistiantiamerikani di gente che pur di andare “contro” qualcosa, talvolta va contro al buon senso e la decenza.

Cito un frammento significativo: Il sequestro di due ragazze per ottenerne dei soldi con la minaccia di ucciderle è terrorismo o resistenza? […] L’ammazzamento a colpi di autobomba di trentasette bambini è terrorismo o resistenza? […] L’attentato all’ONU, la morte di Vieira de Mello è terrorismo o resistenza? […] Bigley nella gabbia è terrorismo o resistenza? […] Far saltare in aria i soldati americani è terrorismo o resistenza? E i carabinieri italiani?

Comprendere chi ammazza e’ essere solo faziosi o essere degli imbecilli, di qualsiasi parte politica si sia?

Non esiste la resistenza irachena, esistono un branco di selvaggi che hanno il fine di trasformare l’Iraq in un nuovo Afghanistan talebano con tutte le conseguenze del caso per i civili, soprattutto le donne (il link parla di come si viveva in Afganistan con i talebani fino al 2001 – non e’ una lettura leggera, attenti…). Non importa quanto organizzati siano tali selvaggi e quanto si possano detestare gli USA. I criminali che agiscono in Iraq oggi sono dei selvaggi e chi per partito preso li “capisce” pur di andare contro gli USA ed i loro alleati, non e’ migliore delle persone che condanna…

Ecco, queste cose me le tenevo dentro da un po’…