Stamattina mentre osservavo le onde della laguna dal vaporetto mi son messo a pensare e a riguardare indietro. Forse grazie agli occhi tornati come 18 anni fa sto ritrovando molte emozioni del passato e sto riallacciando i fili del mio essere, di cio’ che ero 18 anni fa, di cio’ che sono stato dall’89 a oggi e di cio’ che voglio essere ora.
Il mio medico di famiglia sostiene che devo avere un carattere forte altrimenti avrei ceduto, avrei avuto nevrosi e chissa’ che altro per quel disturbo cosi’ improvviso e cosi’ sconvolgente, per quel mondo che tutto d’un tratto mi appariva sdoppiato.
Ora, non so se davvero i miei occhi hanno influito sul mio agire in questi anni e fatico a crederlo. Mi pare abbian influito piu’ alcuni fattori esterni come la salute dei miei cari e degli amici. Cio’ che so pero’ e’ che da febbraio qualcosa e’ cambiato e io inseguo un nuovo equilibrio, che cerco in molti modi. Modi materiali, facendo cose che prima non potevo e modi emotivi, evitando a forza situazioni in cui, conoscendo il mio carattere, so che finirei per litigare.
Ne ho parlato anche al parroco in alcune occasioni, ho parlato delle liti da chat e da forum che io stesso riconosco come inutili e senza senso. E in cui regolarnente cado. O cadevo.
Dialogare attraverso una tastiera e’ sempre difficile: le frasi scritte in fretta e lette altrettanto velocemente non lascia intendere emozioni e pensieri di chi le scrive e cosi’ quando si accumulano ruggini, o si e’ semplicemente un po’ tesi, volano parole che a voce non si direbbero mai. Da una parte e dall’altra.
Ecco, io non son cambiato nel senso che vivo nella pace terrena e nulla mi tocca. Certe situazioni mi fan infuriare. Mi fa rabbia che la gente recrimini, che la gente debba uscirsene con frasette e acidita’ fuori luogo, che anche la frase piu’ affettuosa sia scambiata per qualcosa d’altro in base all’umore del momento, che la gente si tenga dentro le cose e le “vomiti” quando meglio crede. E potrei andare avanti ma il punto non e’ cio’ che mi fa rabbia, il punto e’ che ora ho scoperto una via nuova. Succede un casotto? Delle due: o me ne frego (che so della frasetta acidella del momento) o mi alzo, saluto, esco e chiudo la porta delicatamente dietro dime, metaforicamente parlando visto che non siamo su Second Life :)
Acuni se la prendono, altri accusano comunque ma almeno ho modo di sbollire (essere attaccati fa sempre innervosire, che si stia sbagliando o che si abbia ragione). Poi torno nella “stanza” (o nel forum o…) e parlo d’altro o eventualmente chiarisco le mie ragioni in modo pacato e chiudo li. Discutere e litigare fa mele, nella realta’ come in Internet.
E’ meglio usare le energie per costruire.
Il rapporto mutato con una persona con cui in passato ho avuto aspri confronti mi sta dando ragione. Se fa o dice cose che non condivido prima di sparare lascio cadere la cosa. E stiamo meglio tutti. Il resto? Verra’. E se qualcuno non capisce o non accetta questo mio fare, pazienza. Per una volta voglio essere io a dire che penso a me e a incanalare tutte le mie nuove energie per costruire.
Peacekeeping, appunto.
Pace imposta.